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 Elettromagnetismo

Inquadramento del problema
Attualmente è riconosciuto come probabile, l’associazione tra inquinamento elettromagnetico e danni alla salute, cioè non si hanno certezze sugli stessi, ma nel contempo non si può escludere che vi siano danni derivanti da eccessiva esposizione.

E’ opportuno sottolineare che per inquinamento elettromagnetico dovrebbe intendersi anche l’interferenza tra due sorgenti di elettromagnetismo. 

Incertezze
Tali incertezze si ripercuotono ovviamente sul quadro normativo che è diverso da nazione a nazione, con un dato che balza subito agli occhi:

nei Paesi noti come potenze industriali le legislazioni sono più lassiste e lacunose rispetto agli altri Paesi. Nei Paesi dell’ex-blocco socialista le legislazioni che in passato erano più ferree, sono oggi disapplicate per ovvie ragioni di carattere politico-economico.

Tali legislazioni (è il caso italiano del D.M. 381 del 1998 che fissa i limiti di radiofrequenze compatibili con la salute umana) non riescono ad affrontare concretamente il problema, stante anche una carenza di studi sanitari in materia.

I limiti possono apparire rigidi ma non impediscono che in zone abitative sottoposte a campi elettromagnetici gli elettrodomestici si accendano senza il volere del proprietario, che telefonini cellulari e le tv non funzionino regolarmente, e per l’uomo che vi siano problemi di cefalea, nausea, e nei casi più gravi, episodi di preoccupanti neoplasie.

Ciclicamente i mass-media portano alla ribalta tali questioni, grazie alle pressioni dei cittadini, delle organizzazioni dei consumatori, delle organizzazioni per la salvaguardia dell’ambiente.

In molti Paesi le stesse organizzazioni hanno intentato vere e proprie cause contro le imprese presumibilmente responsabili dei danni causati alla salute:

in Gran Bretagna alla metà degli anni ’90 una famosa Compagnia di telefonia è stata condannata dalla giustizia al risarcimento civile delle famiglie di undici tecnici morti di cancro al cervello per esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dall’uso del telefonino di servizio. Si trattava di tecnici addetti alla manutenzione delle linee con necessità continua di collegamenti alla centrale. Un successivo studio condotto su cavie di laboratorio dimostrarono che le cellule celebrali esposte a dosi di elettromagnetismo si coagulano tra loro alterando il loro procedimento di riproduzione e diventando così cellule cancerose.