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L’ARCH. MARTUCCI RESTA AI DOMICILIARI

Intervista al legale avv. Molfetta

 

Resta agli arresti domiciliari l’architetto Savino Martucci, già responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, la cui richiesta di scarcerazione è stata respinta dal Tribunale del Riesame di Lecce, per timore di inquinamento delle prove.

Al funzionario comunale era stata applicata, il 15 aprile scorso, la misura restrittiva in seguito alla contestazione dei reati di truffa e corruzione scaturiti da un’indagine avviata dalla Procura di Brindisi riguardante i criteri di assegnazione degli appalti sulle opere pubbliche, nell’ambito dei lavori del Giubileo del 2000.

Oltre al Martucci sono indagati altre quattordici persone. Intanto l’avvocato Carmelo Molfetta, legale del tecnico comunale, non demorde dal fare riacquistare la libertà al suo assistito ed ha già pronto il ricorso in Cassazione.

«Si, il Tribunale ha confermato la misura cautelare in atto. – spiega l’avvocato Molfetta - Tuttavia ritengo che sia un errore caricare di particolari aspettative, molte volte anche extraprocessuali, le varie fasi del processo. Sono convinto che il Martucci dimostrerà la sua piena innocenza rispetto alle accuse mossegli».

Ma gli episodi contestati, avvocato, appaiono di una certa gravità. Ad esempio i progetti esecutivi secondo il consulente del pm non sarebbero tali né per quantità né per qualità.

«Quei progetti sono stati approvati dal dirigente, dalla commissione edilizia, dal consiglio comunale, dalla Soprintendenza, dalla conferenza dei servizi della regione Puglia. Il compimento di questo iter amministrativo ha comportato un rigorosissimo controllo per ogni passaggio. Solo alla fine sono divenuti progetti esecutivi. In difetto di tutto ciò i finanziamenti non sarebbero stati erogati».

Eppure, secondo i periti della Procura, risulterebbero circa 1000 milioni delle vecchie lire di lavori non effettuati.

«Io dico, invece, che non solo i lavori sono stati effettuati, ma che addirittura sono stati eseguiti con una economia di circa un miliardo e mezzo di lire, come abbiamo dimostrato con una attestazione dell’ufficio Ragioneria».

E la turbativa d’asta?

«Pensate, alla gara in questione partecipò un solo concorrente mentre un’altra offerta non fu considerata perché giunta fuori tempo. Quindi che turbativa d’asta può mai essere stata commessa con un solo partecipante alla gara».

E del rapporto, evidenziato dalla Procura, tra il Martucci ed alcuni imprenditori?

«E’ stata dimostrata la piena regolarità dei rapporti».

Alla luce di ciò, avvocato Molfetta, ci spiega perché l’architetto è ancora agli arresti domiciliari?

«Questo è il mio più grande dispiacere perché questa è la più grossa ingiustizia che Martucci subisce. Ritenere ancora oggi possibile il pericolo di reiterazione dei fatti, a indagini concluse, quando è stato sospeso dal servizio come per legge, con tutti gli atti sequestrati e dunque non più suscettibili dall’essere inquinati, questa si che è una grande ingiustizia. Su questo aspetto tutti dovremmo riflettere di più perché la libertà è il bene primario per ogni uomo».

 

 

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Aggiornato il: 09 giugno 2003