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Ed ora un po' di storia

Gli ultimi 10.000 anni della storia evolutiva dell'uomo sono stati caratterizzati da enormi cambiamenti delle condizioni di vita. Lo sviluppo dell'agricoltura e le rivoluzioni tecnologiche ed industriali hanno eliminato gran parte degli agenti selettivi (malnutrizione, parassiti e malattie infettive) che hanno dominato nelle ere antiche. Lo stato di salute generale č aumentato enormemente e la durata della vita si č allungata. Con il benessere sono comunque sopraggiunte le malattie della civilizzazione: obesitā, diabete mellito, ipertensione, aterosclerosi, cancro. Queste patologie erano assenti nel Paleolitico e sono ancora praticamente sconosciute nelle popolazioni contemporanee di cacciatori - raccoglitori. Dal punto di vista evolutivo esse sono il risultato di adattamenti che in passato producevano la sopravvivenza ed il processo riproduttivo ma che oggi, nei paesi industrializzati, a causa della grande abbondanza di risorse alimentari e della ridotta attivitā fisica, impongono un elevato costo biologico alla nostra civilizzazione. La tendenza a mangiare in eccesso, la preferenza per le sostanze dolci, grasse e salate ed un alto grado di efficienza metabolica sono esempi di tratti vantaggiosi quando la disponibilitā di risorse č ridotta ma possono condurre a obesitā, diabete, ipertensione e cancro quando le condizioni ambientali diventano molto favorevoli. Nei Paesi industrializzati le malattie croniche causano circa il 75% di tutti i decessi. L'obesitā da sola contribuisce a non meno di metā di tali malattie e costituisce un problema crescente di salute pubblica. Nel nostro Paese i tassi di prevalenza del sovrappeso e dell'obesitā crescono linearmente con l'etā. Tra i 50 e i 64 anni il 64% delle donne e il 55% degli uomini presentano quadri di obesitā. L'incremento dell'obesitā e del peso medio della popolazione italiana non č dovuto ad una maggiore assunzione di calorie o di grassi, il cui consumo č in declino, ma ad una maggiore sedentarietā o ad uno stile di vita che, per quanto attivo, non č sufficiente a bilanciare gli eccessi nutrizionali.