Beni adottati: le stele, la scuola, l'ex asilo

Progetto "La scuola adotta un monumento"

LE STELE VOTIVE E L'EX ASILO PRINCIPESSA ISABELLA DI LUCENTO

Applicazioni Ipermediali - Anni Scolastici 1996/98

Autori: i bambini delle Sezioni A delle Classi Quinte della Scuola Elementare Gadda e Gemelli, con la collaborazione degli insegnanti: Anna Cataldi, Piero Matassa,  Marcella Motta, Paola Tarino, Maria Vartuli.

Ambiente software di sviluppo: AMICO 3.0 (scrivania multimediale semplificata, ottenuta con Toolbook Asymetrix, distribuita dalla Garamond).

Applicazioni prodotte: ISABELLA (29 Mb)
                       STELE (36 Mb)

 

 

Il Progetto "LA SCUOLA ADOTTA UN MONUMENTO", proposto dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Torino con durata triennale, si è concluso nell'anno scolastico 1997/98. Vi hanno preso parte le Classi Quarte e Quinte (Gadda e Gemelli): sono stati adottati l'ex asilo Principessa Isabella, la Scuola Padre Gemelli e le Stele votive (datate 1706) del quartiere Lucento.
Nell'anno scolastico 1996/97 è stata realizzata un'applicazione ipermediale dedicata alle Stele votive; nell'anno scolastico 1997/98 ne è stata progettata un'altra riguardante l'ex-asilo Principessa Isabella.
Tutti i materiali prodotti, compresi alcuni cartelloni riepilogativi, sono stati presentati dai bambini alla cittadinanza, presso la sede dell'ex-asilo, in occasione della manifestazione "Torino: porte aperte", tenutasi il 17 maggio 1998, nell'ambito del Progetto nazionale "La scuola adotta un monumento".

Per ulteriori informazioni sulle scuole coinvolte nel Progetto territoriale si consiglia la consultazione delle pagine web curate dal Primo Liceo Artistico di Torino.

 

ITINERARIO

Prima videata dell'applicazione SteleStele votiva di Via Pianezza

LE STELE VOTIVE DEL QUARTIERE LUCENTO

L'applicazione si articola in diverse sezioni, comprendendo il percorso didattico svolto dai bambini durante le attività di:
-osservazione delle stele votive presenti nel quartiere Lucento (una sita in Via Pianezza, Monumento ai Caduti vicino alla Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida; l'altra collocata in Via Foglizzo);
- visite ad altre stele torinesi rintracciate: una si trova al Museo Pietro Micca, un'altra presso il Santuario della Consolata;
- proseguimento dell'esperienza a scuola.
Lo scopo dell'iniziativa è stata quella di allestire, tramite il ricorso alla strumentazione ipermediale, una sorta di micro-indagine ambientale, palpitante di eventi scatenati dall'interazione tra fonti storiche - ricerca sul campo - esperienze dei bambini.
Rappresentando la memoria di un gruppo di lavoro, l'ipermedia è stato caricato di forti valenze affettive, rintracciabili nella ricostruzione di esperienze vissute e nell'esaltazione di intuizioni personali, ma anche nella possibilità di trasformare una sequenza di attività didattiche in un'operazione di intrattenimento educativo ed informativo.

Prima videata dell'applicazione Principessa IsabellaL'ex-asilo ristrutturato

L'EX ASILO PRINCIPESSA ISABELLA

L'esperienza, iniziata nell'anno scolastico 1995/96, è stata sviluppata per un triennio, durante il quale sono stati effettuati i seguenti percorsi, allo scopo di conoscere il valore storico e culturale del bene adottato:
- osservazione del monumento ("L'ex asilo Principessa Isabella del quartiere Lucento") tramite ricerche sul campo;
- successiva ricerca di fonti attraverso indagini;
- raccolta di documenti (testuali, iconici, fotografici) anche in seguito a visite effettuate presso la sede ristrutturata e ad incontri con fonti orali;
- interviste a testimoni;
- attività di produzione di materiale informativo per scopi documentari;
- progettazione e implementazione dell'applicazione ipermediale in laboratorio.

L'applicazione documenta sia la ricerca storico-ambientale condotta dai bambini, che la loro successiva produzione in classe ed in laboratorio. Si articola in diverse sezioni, comprendendo il percorso didattico svolto durante le attività di:
- raccolta di ipotesi sull´adozione del monumento;
- visita all'ex-asilo del quartiere Lucento (sito in Via Verolengo);
- raccolta ed esame di documenti storici (testuali e fotografici) forniti dalla Circoscrizione 5 e dal Gruppo di Ricerca Storico-Ambientale del quartiere Lucento;
- interviste ad ex-allievi e ad un pompiere della Sezione dei Vigili del Fuoco di Torino;
- proposte per la conservazione, la tutela e il riutilizzo dell'ex-asilo, inoltrate anche al Presidente della Circoscrizione;
- elaborazione ed organizzazione del materiale attraverso la costruzione di una mappa concettuale, i cui nodi principali sono rappresentati dalle risposte ai seguenti interrogativi: "Perché l'abbiamo adottato? Perché si chiama così? A cosa serviva e a cosa serve oggi? Come era fatto? É cambiata la sua struttura nel tempo? Da chi è stato costruito e perché? Dove e quando è stato costruito? Quale è stata la sua storia? Quali curiosità custodisce? Chi ci può dare informazioni? Cosa vorremmo diventasse?"

La ricerca storico ambientale comprende anche una sezione dedicata all'attualità: i bambini hanno potuto visitare e documentare la ristrutturazione dell'ex asilo ad opera del Comune di Torino, che verrà presto adibito a Centro di Quartiere ed aperto alla cittadinanza.

TAPPE

- dare ai bambini l'opportunità di vivere il rapporto con il monumento adottato in maniera dinamica e viva: luogo di contatto con il patrimonio storico del passato e al contempo oggetto stimolante, ossia capace di sollecitare curiosità ed interesse, generati dall'incontro "in diretta";
- far scoprire come l'osservazione del "microcosmo storico" rinvenuto in un bene culturale (in questo caso le stele votive del 1706, raffiguranti l'immagine della Madonna della Consolata, e l'ex asilo del quartiere) possa diventare un viaggio di ricerca storico - ambientale piacevole, coinvolgente dal punto di vista emotivo e cognitivo;
- mutare la prospettiva di lettura di un bene storico attraverso la raccolta e messa in relazione di svariate fonti (avvio alla metodologia storica);
- creare una memoria storica a partire da quella locale
- riprendere conoscenze in forme diverse, inserendole in nuovi contesti;
- potenziare le abilità di riflettere su un argomento, ristrutturandone gli elementi di raffigurazione mentale a partire dall'elaborazione di una mappa concettuale;
- sviluppare l'arte del raccontare un'esperienza attraverso l'utilizzo di numerosi canali comunicativi;
- creare occasioni per far emergere gli stili cognitivi individuali e le potenzialità nascoste, consentendo una pluralità di attraversamenti delle conoscenze, indagate sotto diverse angolazioni prospettiche.

- utilizzare le strumentazioni multimediali per:
* mantenere la relazione instaurata da ogni bambino con l'evento esaminato;
* restituire l´esperienza delle loro interpretazioni, elaborate in seguito alla ricerca ed alla connessione di materiali storici;
* rendere transdisciplinari i materiali usati e/o prodotti;
* far sperimentare la possibilità di utilizzare più linguaggi in contemporanea (visivo, sonoro, scritto);
* divertirsi, inventando soluzioni creative di presentazione dei materiali;
* essere al contempo autori e lettori di un'esperienza conoscitiva;
* dar vita a costanti operazioni metacognitive, intese come strategie di ripensamento dell'esperienza vissuta (fuori-dentro l'elaboratore), per chiarire a se stessi e comunicare ad altri i propri percorsi di apprendimento;
* costruire un prodotto privato (memoria di un'esperienza) e al contempo pubblico.

METE

Gli ipermedia prodotti rappresentano solo il momento conclusivo del "fare" dei bambini.
Nati con l'intento di ricostruire le attività svolte nel quartiere e di raccogliere i materiali elaborati durante l'interazione con l'ambiente museo, essi hanno finito per diventare anche oggetti destinati all'uso da parte di nuovi utenti, che potranno navigare al loro interno per conoscere il racconto di un'esperienza.
I bambini sono stati infatti i protagonisti di attraversamenti personali e collettivi dei materiali oggetto della loro indagine, espressi attraverso disegni, fotografie, cronache, racconti, citazioni di fonti storiche, che hanno dato vita ad approfondimenti e a nuovi mosaici narrativi, espressioni di punti di vista differenti e di svariate prospettive immaginative, valorizzando al contempo lo spirito di collaborazione e la pluralità di lettura di uno stesso evento.
Il ricorso allo strumento ipermediale ha fornito inoltre agli alunni svariate possibilità espressive, attraverso l'utilizzo di un nuovo linguaggio, capace di potenziare le loro attività simboliche tramite un gioco continuo di scambi e relazioni tra codici diversi.