Storia palazzo Piacentini, già casa Fiorani

La storia della casa dei Fiorani è una storia che si snoda nell’arco di un secolo e che assume un’importanza rilevante per S. Benedetto, che oggi, più che mai, cerca di reperire non solo le antiche memorie ma anche quelle più recenti e vicine a noi. Sappiamo che il corpo più antico dell’edificio è datato approssimativamente al 1812, perché nella seduta comunale datata 12 Maggio 1811 si avanzò l’istanza per ottenere l’abilitazione sulla concessione di due spazi d’incasarsi, uno situato fuori della Porta Meridionale di questo comune, dalla parte sinistra, (sarà la casa fatta costruire dai Fiorani e che sarà appoggiata nelle fondamenta alle preesistenti mura castellane: lo si evince dai resti del contrafforte visibile nel seminterrato di detta casa) l’altro contiguo alla casa di Pasquale Massetti (sarà la casa fatta costruire da Merlini Pietro Giacomo, parente dei Fiorani). Si autorizzò la concessione ad elevare i nuovi fabbricati purché sia a carico dell’imprenditore, la formazione della nuova strada. Ma ben presto i Fiorani pensarono bene di ingrandire la propria dimora, sita in quel tratto di strada denominata del Castello ma posta oltre la “porta da mare” (oggi via del Consolato, in onore proprio di Anastasio Fiorani, Vice console). E lo stesso pensarono bene di fare i vicini e così, ove prima sorgevano diverse e piccole case, queste vennero acquistate ed accorpate ai nuclei abitativi principali. Quindi i Fiorani, i Nico, i Moretti, i Merlini (parenti dei Fiorani), e soprattutto i Guidi vennero ad avere dimore assai più grandi rispetto alle casette e casupole circostanti. Nel primo censimento catastale dell’Italia unita, casa Fiorani è così descritta: casa con un vano al piano terra, due vani al primo piano, due vani al secondo piano, undici vani al terzo piano e otto vani al quarto piano. E’ quindi una casa molto grande che si affaccia su tre vie e con tre ingressi separati: via del Fazzoletto (oggi dei Bastioni), via dei Vetturini (oggi Fileni) e via del Castello (dopo “porta da mare” oggi del Consolato). 

L' Arco dei Fiorani o dell'Immacolata

 Affreschi interni

Grotte

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