Franco Brevini (“Panorama”, 11 gennaio 2001)

Il titolo dell'antologia di Majorino ci riporta al clima culturale degli anni Settanta, quando ogni discorso sulla letteratura doveva legittimarsi attraverso il confronto con la storia e l'ideologia. Chi conservi memoria di quegli anni ricorderà che una prima edizione di Poesie e realtà vide la luce nel 1977 da Savelli.

Il volume che viene ora riproposto è lavoro quasi completamente nuovo. Sennonché, nelle ampie parti critiche, alla passione militante di ieri è subentrato un tono autobiografico e liricheggiante. Majorino rinuncia a servirsi di categorie critiche e legge mezzo secolo di poesia nella prospettiva, si direbbe, del realista-rivoluzionario-lombardo che egli è in quanto autore. Majorino protesta contro gli schemi critici e le letture formali, ma finisce per sostituirvi un irrazionalismo forse ancora più arbitrario perché fondato sull'Io.

Di taglio completamente di verso l'altra antologia, che abbraccia l'intero secolo e si allarga all'Europa. Un progetto ambizioso che si espone al rischio di includere alla fine i massimi che tutti conosciamo. Ma nonostante ciò i due volumi sono bene architettati , con introduzioni e schede sobriamente divulgative. L'opera privilegia la poesia italiana, ma il suo obiettivo è verificare un presupposto critico: il carattere unitario della cultura poetica del Novecento europeo.