Eugenio De Signoribus ("Marka", 14 aprile 1985)

 

La poesia moderna e contemporanea è spesso, nelle scuole, più che un oggetto dimenticato, un oggetto sconosciuto. Anche l'insegnante di lettere ormai prova meno sensi di colpa se si aggiorna sul computer piuttosto che esplorare, cercare di capire, la scrittura poetica degli ultimi decenni. La prassi più diffusa (per fortuna non ancora l'unica) è quella dell'utilità più immediata: coniugare la tecnologia ai soli fantasmi dell'umanesimo, ridurre la letteratura a cornice della realtà, o a puro suono o rumore di fondo, o cicaleccio del pensiero forte o debole che altrove comunque si substanzia, a lusso o spreco, otium e complementarietà. Certamente, la letteratura è un groviglio in cui lo stesso Majorino vuole districarsi, seguendo una linea di lettura corrente, dichiaratamente personale, "da insegnante e scrittore che dice ciò che pensa, ciò che sente, ciò che sa", contro dunque la manualistica scolastica presentata sotto l'egida dell'imparzialità: la neutralità è solo "apparente", antologizzare è di per sé esprimere un gusto, una tendenza. Tanto vale dichiararlo subito, e fornire le argomentazioni critiche, e, prima ancora, i testi letterari, i "mondi possibili" da interrogare, scelti (e perché proprio quelli) in un fitto universo estetico, testimoniabile, di luci e spessori, e di carta.

Allargando il discorso di Poesie e realtà, Majorino propone il suo percorso, 1880-1980, in tre tappe: "1880-1915, anni di svolta", "il periodo tra le due guerre" e il "mondo presente", articolando ciascuna parte nelle seguenti quattro sezioni: 1. "la letteratura italiana del periodo", 2. "sfondi internazionali di chiarimento: serie di elementi storici; il sistema della cultura; l'ambito letterario", 3. "sfondi italiani di chiarimento: serie di elementi storici; il sistema della cultura; problemi della lingua", 4. "scritture e autori". Un progetto ampio, "mobile", pluridisciplinare. Come tutte le opere di questo tempo, anche Centanni di letteratura va considerata in progress. Già uno sguardo d'assieme, che tiene conto del pubblico cui prevalentemente è rivolta, la desidererebbe forse più agile, ma, allo stesso tempo, vorrebbe che l'assoluta consistenza di alcuni poeti contemporanei fosse rappresentata con più dei due testi con i quali poco respirano nel fondo del libro: magari a scapito di certe pagine "narrative" che nulla possono se non accennare un ritmo, più che uno stile.

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SEZIONE: critica   STATUS: completo   TEMPI DI LAVORAZIONE: 11/2002 - 4/2003

 

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