Provvisorio

 

Provvisorio di Giancarlo Majorino - Mondadori 1984

Provvisorio di Giancarlo Majorino - Mondadori 1984

"Il titolo, Provvisorio, di questa raccolta di Majorino, che comprende poesie scritte tra il 1970 e il 1981, appare, come quello delle precedenti (Lotte secondarie del 1967 e Equilibrio in pezzi del 1971), debitamente autoironico e riduttivo: ma niente mi sembra meno provvisorio di questo rapporto nuovo che Majorino istituisce sia con il linguaggio sia con l'esperienza (...) Questa frammentazione del discorso non assolve però compiti allegorici né didattici né consolatori: non è cioè il sintomo di una crisi, ma il modo di uscirne. Non nega la malattia del linguaggio, ma, con una determinazione continua, la confronta con la prima persona. Per questa via Majorino, mentre da un lato usa tecniche della sperimentazione e dell'avanguardia, dall'altro ne traspone il senso entro un orizzonte drammatico. E' questo l'altro polo della raccolta. I temi che ricorrono in tutta l'opera di Majorino -la ferocia come pietas dei rapporti, lo spazio che unisce la vita delle case a quella delle strade e della città, il pathos non della lontananza, ma della vicinanza -ritornano qui intensificati, affrontati con la durezza del coraggio, l'unica che consente una voce alla disperazione: e ne sono esiti coinvolgenti poesie come Cesarano o Denti di latte o di'-allora dico. Ma tutta la raccolta appare, nella radicalità delle sue scelte e nella ricchezza espressiva del suo linguaggio, un punto nodale non solo nel percorso di Majorino, ma nella poesia dei nostri anni".

Giuseppe Pontiggia

(testo tratto dal risvolto di copertina)

 

 

il poeta Giancarlo Majorino copyright Barbara Pietroni

 

"Il titolo accentua la precarietà di quel lungo periodo (1970-1981), vuoi sul piano generale, un riflusso impietoso stava disgregando le speranze di un mutamento, vuoi sul piano personale con la morte di mia madre.

La raccolta Provvisorio, secondo alcuni, è la più bella che ho fatto. Molto drammatica in vari punti, dodici anni per farla.

E’ la prima volta che mi impegno per così tanto tempo. In realtà tra la morte di mia madre, il suo essere paralizzata, e quelle vicende comuni sempre più amare... pensavo ormai di non scrivere più niente. E questa raccolta prende forma ciò nonostante. Assistere mia madre con questa paralisi è stato tremendo. Un po’ all’ospedale, un po’ a casa, la portavo a fare dei giri in carrozzella, la vedevo continuamente degradare, perché all’inizio era ancora abbastanza presente, capiva, poi via via...

Per me, Provvisorio è proprio uno spartiacque, cioè abbandono un tipo di scrittura ironicamente aggressivo, ma comunicativo tutto sommato, il modostile dei miei libri precedenti, e "invento" una specie di ridda sperimentale, che ha punti molto violenti.

E’ un libro quindi che ha sette, otto modi di scrittura, diciamo. Tant’è vero che la Mondadori si era spaventata e aveva tentato, prima, di non pubblicarlo – lì c’è una storia di avvocati, che può anche non interessare – poi, mi aveva chiesto di scrivere almeno una nota che "chiarisse".

 

 

Faccio questa nota a malincuore. In realtà era una nota in cui si capiva, e si capisce ancora meno. Anche perché "obbligata" e quindi, come tutto ciò che toglie libertà, rischiosa esteticamente (e non solo esteticamente...); la nota, dicevo, è risultata più complicata e difficile del testo stesso.

C’era un momento di questa nota in cui si disegna l’icona di un poeta espellente il "desiderio degli addetti" e situantesi "nel punto di confine tra specifico e no, ogni composto, ogni verso, ogni parola rischiando, pur di non perdere l’attimo e il luogo, minimi che possano essere, dello scontro-incontro con l’extratesto, dell’incrocio balenante".

Quindi Provvisorio è uno spartiacque. Su questa raccolta ci sono vari saggi molto belli. Uno, per esempio, di Cepollaro, un giovanissimo poeta che aveva capito subito la forza di questo lavoro. Un altro, di Fortini, che ha una strana, ma profondamente benevola annotazione. All’improvviso dice: “Solo certa musica odiernissima ha una congerie ritmica di tanta forza”.

Esce Provvisorio ed io vado avanti con dei giramenti, delle paure. Suppongo fosse l’ictus che in qualche modo mi terrorizzava, l’ictus che aveva avuto mia madre. Forse pure, ma azzardo, la perdita, non solo di un grandissimo affetto, ma anche di una fonte incomparabile di equilibrio, di saldezza.

Nell’83 Provvisorio prende un grande premio, il premio Rebora, nella sua prima edizione. E ricevo un confortino..."

vai alle POESIE di "Provvisorio"  

vai alla CRITICA di "Provvisorio"

 

 

 

(torna alla bibliografia generale)

 

 

SEZIONE: bibliografia   STATUS: quasi completo   TEMPI DI LAVORAZIONE: dal gennaio 2002 a...

 

 intervista - biografia - bio-bibliografia - poesie - critica - lettere - cosa dice chi lo conosce

..................... home page - link - email ..........................

Le poesie, pubblicate all'interno di questo sito hanno l'approvazione dei relativi autori. Le fotografie, il disegno in apertura e i testi contenuti in ciascuna sezione sono sotto il ©copyright del sito "paroladipoeta": qualsiasi riproduzione, totale o parziale, è vietata senza autorizzazione. Il sito è disponibile a correggere o eliminare in toto o in parte i testi presenti.