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Articoli
Vertice in circoscrizione sulla variante salva-alberi
La nuova, variante salva-alberi dovrà essere
pronta in
tempi brevissimi per evitare che il Comune sia costretto a pagare le
penali all'impresa appaltatrice. Gli operai, infatti. erano pronti ad
aprire il cantiere in piazza Giovanni XXIII quando sono stati bloccati
dalla protesta pacifica dei cittadini. E dopo una mobilitazione
straordinaria e migliaia di firme raccolte, il sindaco Emilio Floris ha
accettato di modificare l'intero progetto.
Nella circoscrizione, dove ieri sera si è
tenuto un
incontro proprio sulla variante, non si conoscono ancora tutti i
dettagli del nuovo elaborato tecnico. Quello che appare certo,
però, è che per salvare tutti i 193 alberi ad
alto fusto
piantati nei primi anni '60, i progettisti del Comune dovranno
modificare radicalmente l'idea originaria: certa o quasi, la scomparsa
del prezioso granito Orosei e dei marmi, sostituiti da una
pavimentazione antiscivolo più conciliabile con le grosse
radici
delle piante. Incerta, inoltre, la sorte della passeggiata coperta
prevista a lato della chiesa di San Paolo e contestata dai salesiani.
Oltre alle rassicurazioni del Primo cittadino sul
salvataggio
di tutti gli alberi, l'altra cosa sicura sono i tempi ristrettissimi
per evitare le penali.
(fr.pi.) [Martedì 31 agosto
2004, L’Unione
Sarda]
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Piazza grande e tutta alberata
Un tavolo permanente di consultazione dei cittadini.
CAGLIARI. Gli alberi di piazza Giovanni XXIII si sono
conquistati un posto nella storia urbanistica cittadina: da ieri in
circoscrizione funzionerà una specie di tavolo permanente
dove
si porteranno i progetti ufficiali e le idee adottate dalle istituzioni
perché vengano discusse. La novità è
che il tavolo
non è una commissione interna della circoscrizione ma una
sorta
di forum cui partecipano i cittadini attraverso le delegazioni del
comitato spontaneo nato quando si è saputo della piazza
prossima
a venire disboscata. «Un risultato positivo - commenta
Silvano
Piras, l'architetto di Legambiente che ha portato il contributo tecnico
al dibattito spontaneo - perché sindaco e assessore hanno
accolto le obiezioni dei cittadini».
"Dall'incontro tra le istanze dei cittadini e il Comune
continua l'architetto - verrà fuori un progetto che
riqualifica
la piazza e i dintorni, ma non rinuncia agli alberi frondosi che fanno
ombra e procurano refrigerio anche nelle estati più
torride". Ci
sono voluti mesi, ma alla fine la discussione avviata anche in
consiglio comunale nella maggioranza ha prodotto una nuova versione del
progetto. Come è noto, ieri mattina dovevano cominciare i
lavori
secondo la tabella di marcia stabilita con l'appalto. Una piccola
manifestazione è stata inscenata dal comitato giusto per
ricordare che Comune e cittadinanza avevano stretto un nuovo patto
portato nel pomeriggio in circoscrizione dove si è aperta
ufficialmente la stagione del dialogo.
I lavori non sono cominciati, ma per nessuno
è stata
una sorpresa: l'ufficio tecnico del Comune è al lavoro per
correggere il progetto secondo le nuove indicazioni. Come è
noto, gli alberi non verranno quasi toccati, le aiuole saranno
allargate per dare maggiore spazio alle radici, il pavimento non
sarà più in marmo di Orosei, materiale bello e
parecchio
degradabile da foglie, bacche e tutto quel che abitualmente cade da un
albero e al suo posto ci sarà un altro materiale
più
resistente. Secondo Piras togliere 90 alberi su 180 (lecci, pini,
ficus, piantati nel dopoguerra) significava cancellare il benessere
trovato nella piazza dai tanti frequentatori: anziani, bambini e non
solo. «Senza tutti quegli alberi che fanno un'ombra fitta -
commenta Piras - la temperatura della zona per forza era destinata a
salire. Inoltre, questi alberi sono lì da tanto tempo, sono
ormai verde storico. Anche il celebre Siro Vannelli esperto di botanica
e di alberi in particolare diceva che quei fusti si erano ambientati
benissimo e facevano parte del paesaggio.
Col nuovo progetto il paesaggio è destinato a
diventare
anche migliore: affianco alla chiesa c'è un parcheggio auto
che
sarà unito alla piazza e accoglierà una fontana,
altro
elemento destinato ad aggiungere frescura e piacevolezza all'ambiente. Resta
la grande domanda: com'è che si può pensare di
tagliare 90 alberi sani (l'ha certificato l'agronomo) con
l'intenzione di riqualificare un pezzo di città?
Non è il verde uno dei cardini
moderni di ogni miglioramento urbano?
In Europa c'è la tendenza a naturalizzare - dice ancora
Piras -
qui invece si lavora per ridurre il tasso della naturalità.
Eppure il piano del verde andava in tutt'altra direzione». Ed
ecco un nuovo mistero su cui le pattuglie ambientaliste dovranno
indagare: che fine ha fatto il piano elaborato
dall'architetto paesaggista tedesco Andreas Kipar per conto
dell'amministrazione Delogu?
Venne giudicato in modo lusinghiero da destra e da sinistra, ma non
risulterebbe essere mai entrato del tutto nel piano urbanistico che il
consiglio comunale ha licenziato con tanta fatica.
Tra le previsioni del piano c'era anche la
ricucitura
di tutti i parchi della città con percorsi verdi,
percorribili a
piedi e anche in bicicletta. Piazza Giovanni doveva entrare nella
ricucitura tra Monte Claro, versante Villa Clara ex ospedale
psichiatrico, e Monte Urpinu. Un insospettabile numero
di piccole oasi verde sarebbe servito egregiamente all'operazione di
ricongiungimento. Non
se ne è mai più parlato: Gran peccato secondo
esperti di
urbanistica perché Cagliari sarebbe diventata
così una
città modello in Italia. Siamo ancora in tempo?
(a. s.) [La
Nuova Sardegna]
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PIAZZA
GIOVANNI, NUOVA PROTESTA
Domani manifestazione del comitato che difende gli
alberi "Manca un atto ufficiale che annunci lo stop dei lavori"
CAGLIARI. Il comitato per Piazza Giovanni XXIII prosegue
l'azione di protesta per salvare le piante minacciate dai lavori per la
sistemazione della piazza. Domani mattina, in concomitanza con l'avvio
dei lavori, un folto gruppo di cittadini manifesta in piazza. Nei
giorni scorsi il sindaco Emilio Floris aveva affermato che gli alberi
non sarebbero stati abbattuti. «Ma le autorità
comunali -
replicano i rappresentanti del Comitato spontaneo sorto per salvare le
piante - non hanno ancora reso pubblico nessun atto ufficiale che
annunciasse l'interruzione del cantiere». La vicenda di
piazza
Giovanni è diventata un caso politico. Nei giorni scorsi
c'era
stato uno scambio di battute fra esponenti della maggioranza e
dell'opposizione. La questione era approdata anche in consiglio
regionale con un'interrogazione dell'esponente socialista Maria Grazia
Caligaris che aveva sollecitato un intervento urgente dell'assessore
regionale all'Ambiente Tonino Dessì. Anche il parroco di San
Paolo, Don Gino Zedda, aveva preso posizione a sostegno dei cittadini
per salvare le piante. La prossima puntata, dunque, è per
domattina. Il comitato infatti ha annunciato una manifestazione di
protesta per fermare i lavori del cantiere.
(articolo non firmato)
[29 agosto 2004, La
Nuova Sardegna]
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Appello al sindaco da piazza Giovanni
Il comitato spontaneo "Difendiamo gli alberi di piazza
Giovanni", ha inviato una lettera al sindaco Emilio Floris dove chiede
che "una delegazione del comitato sia ricevuta dal sindaco per potersi
democraticamente confrontare con l'amministrazione comunale riguardo al
futuro di uno spazio che sarebbe stravolto se fosse attuato il progetto
presentato alla cittadinanza, cioè l'unico sinora
disponibile.
Inoltre - si legge nelle lettera - chiede di poter visionare e di poter
diffondere le caratteristiche del progetto alternativo del quale ha
avuto notizia dai giornali e che prevederebbe maggior rispetto della
copertura degli alberi che costituisce un importante patrimonio per la
piazza e che la rende fruibile per i cittadini che quotidianamente la
popolano; in maggioranza bambini e anziani".
(Articolo non firmato) [Giovedì
26 agosto 2004, L’Unione
Sarda]
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VOGLIAMO VEDERE IL PROGETTO CHE SALVA TUTTI GLI ALBERI
Quando ci si scotta una volta si è sempre
più
prudenti. Così il Comitato spontaneo di piazza Giovanni
XXIII,
se da un lato ha apprezzato le affermazioni del sindaco Emilio Floris
che, dopo un sopralluogo, ha affermato di voler chiedere una modifica
del progetto di recupero della Piazza al fine di salvare tutti gli
alberi, dall'altro resta scettico. Per questo, come San Tommaso, vuole
toccare con mano: chiede di «poter visionare e di poter
diffondere le caratteristiche del progetto alternativo (…)
che
prevederebbe maggior rispetto della copertura arborea che costituisce
un patrimonio della piazza e che la rende fruibile, soprattutto
d'estate per i cittadini che quotidianamente la popolano, in
maggioranza bambini e anziani». Inoltre il Comitato domanda
che
«venga posticipata l'apertura del cantiere dei lavori
(attualmente prevista per il 30 agosto) fino a che non sarà
realizzato il confronto tra l'amministrazione e i cittadini».
A
questo fine viene proposto al sindaco di ricevere una delegazione che
possa «democraticamente» confrontarsi
«con
l'amministrazione comunale riguardo al futuro di uno spazio che sarebbe
stravolto se fosse attivato il progetto presentato alla
cittadinanza». Il tutto per esaminare e confrontarsi sulle
varianti che saranno introdotte nel progetto. Per il comitato il
confronto sulla soluzione per salvare tutti gli alberi è
determinante, tanto che «la protesta non potrà
terminare
sinché queste richieste non verranno esaudite».
«Soddisfazione per le dichiarazioni del primo
cittadino
relative alla salvaguardia di tutti gli alberi anche da parte di
Legambiente che chiede, però, «una misura
concreta».
Ovvero «il rinvio dell'inizio dei lavori in attesa che siano
rese
pubbliche le modifiche al progetto che raccolgono le richieste dei
cittadini». Il sindaco Floris; da parte sua, ha ribadito di
aver
verificato «di persona l'utilizzo della piazza da parte dei
cittadini e di considerare prioritario il livello di fruizione del bene
pubblico». Da qui la sua scelta di salvare tutti gli alberi.
(Articolo non firmato) [26
agosto 2004, La
Nuova Sardegna]
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PROTESTA POPOLARE E DISAGIO POLITICO
Cagliari - Sembra che il sindaco Emilio Floris
(Fi)
abbia deciso di accondiscendere alle richieste degli occupanti di
piazza Giovanni XXIII e rivedere il progetto di rifacimento della
piazza in modo tale da salvare tutti gli alberi. La promessa fatta dal
primo cittadino è stata confermata ieri dall'assessore ai
lavori
pubblici Raffaele Lorrai: "Il sindaco ha detto anche a me che intende
salvare tutte quante le piante. A questo punto sospenderemo l'esame
della variante al progetto che avrebbe dovuto salvare la
metà
degli alberi destinati alla rimozione, in attesa di conoscere in
dettaglio la nuova proposta. Per quanto riguarda il cantiere
già
aperto nella piazza, invece, non è in nostro potere
interrompere
i lavori: la decisione spetta ai tecnici che lo dirigono". Proprio per
questo, la mobilitazione dei cittadini andrà avanti fino a
quando le modifiche al progetto non saranno formalizzate sulla carta.
Se davvero il taglio degli alberi sarà
scongiurato, si
tratterà di una batosta politica senza precedenti per la
giunta.
I cittadini stanno infatti mostrando in massa un parere diametralmente
opposto a quello dell'esecutivo, che invece dovrebbe poter contare
sulla maggioranza dei consensi. E a nulla può servire
neppure
tirare in ballo le consuete frange di estrema sinistra strumentalizzate
dall'opposizione: mentre quasi tutto lo schieramento di minoranza ha
votato a favore del progetto che prevede l'abbattimento delle piante,
basta fare quattro chiacchiere con i manifestanti che stazionano
quotidianamente in piazza Giovanni per rendersi conto che gran parte di
loro sono elettori del centrodestra che protestano contro una decisione
del loro stesso schieramento politico. Quindi, nonostante sembri che il
Comune non dovrà pagare penali all'impresa per il mancato
avvio
dei lavori (tra i due si sarebbe giunti a un "accordo tra
gentiluomini"), Floris avrà molto di cui preoccuparsi per
l'esito della vicenda. I malumori politici degli ultimi mesi hanno
inevitabilmente indebolito la giunta (che, non dimentichiamo, non sta
ancora operando al completo). Le conseguenze si vedono nel rapporto con
i cittadini e in particolare con gli stessi elettori della Cdl, sempre
più diffidenti nei confronti dell'amministrazione. E se nel
caso
di piazza Giovanni l'esecutivo si è trovato di fronte a una
protesta spontanea e priva di contenuti politici (sia a causa di un
consiglio comunale chiuso per ferie, sia per via del fatto che il
centrosinistra ha sposato il progetto e quindi non può
cavalcare
i fatti più di tanto), cosa succederebbe se la vertenza
della
nettezza urbana dovesse portare all'astensione dal lavoro da parte dei
dipendenti di Cagliari Ambiente? Una città invasa dai
rifiuti,
con i lavoratori portati in piazza dai sindacati, i cittadini in
rivolta e un'assemblea civica di nuovo funzionante, con un'opposizione
che pressa e una maggioranza che perde i pezzi, rischiano di segnare
l'ultimo capitolo della giunta Floris. Urge correre ai ripari,
ricompattando la coalizione e ricercando il rapporto diretto con
í cagliaritani, se si vuole arrivare indenni al 2006.
(articolo non firmato) [Mercoledì
25 agosto 2004, L'Obiettivo]
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È
nato un blog per salvare con ironia gli alberi, ancora in pericolo.
GLI ZAPATISTI DI PIAZZA GIOVANNI
Cagliari - "Anche questa notte abbiamo sentito il rumore
dei
cingoli dei carri armati che si stanno posizionando intorno alla piazza
Giovanni XXIII. Abbiamo riserve di cibo per un'altra settimana. Manca
l'acqua e non si prende nemmeno Rai Tre. Non abbiamo armi ma siamo
determinati a resistere comunque". Firmato: subcaporalmaggiore Gigis.
Il comunicato, scarno e drammatico, diramato via email dal Cagliari
Social Forum lo scorso venerdì, ha rappresentato la svolta
nella
lotta per salvare gli alberi della piazza. Non più un
numeroso
ma disorganizzato insieme di liberi cittadini, bensì un
manipolo
di guerriglieri zapatisti pronti a tutto pur di impedire la rimozione
delle piante. Il giorno dopo, è andato online il "blog" di
piazza Giovanni, diario virtuale che racconta giorno per giorno le
eroiche gesta e le sfibranti attese di questi insorti vagamente
surreali. Il subcaporalmaggiore Gigis, il comandante Anedda con i suoi
zlotl, la comandante Margarita e la compagna Estrela Do Mar fanno da
guida alla truppa variopinta che spopola all'indirizzo
piazzagiovanni.blog tiscali.it.
Dopo lunghe trattative riusciamo a strappare
un'intervista
al1'emulo cagliaritano di quel subcomandante Marcos che lotta per
I'emancipazione degli Indios sulle alture del Chiapas. Ci dà
appuntamento di mattina in una radura nel mezzo della selva.
Immancabili il passamontagna e la pipa, il segno di riconoscimento
prestabilito è il libro di Garcia Marquez che tiene in mano.
Cortese e disponibile, parla volentieri sia degli amici che dei nemici.
"Anedda è il capo degli zlotl, indigeni intelligenti ma
dotati
di una cultura particolarissima: li adoperiamo come sentinelle, ma
quando abbiamo dato loro le foto segnaletiche dei nemici continuavano a
rigirarle per cercare di vedere le nuche...", racconta.
Anedda è, nel gruppo, colui che desta le
maggiori
preoccupazioni: litiga furiosamente con gli scarafaggi, minaccia di
fare a pugni con i passanti credendoli spie e ripete ossessivamente la
barzelletta del cammello. Dalla notte tra venerdì e sabato,
quando è stato scoperto mentre cercava di convincere un
Ficus
Retusa a disertare, viene tenuto sotto sedativi. Si teme che
sarà lui il primo a tradire. "La compagna Estrela Do Mar
vive in
un mondo tutto suo: prima di darsi alla macchia faceva la ballerina.
Quando il parroco della cattedrale di San Cristobal ha detto di voler
salvare gli alberi, Estrela ha dato la cera sul sagrato. Ora la ronda
è costretta a passare con le pattine", prosegue Gigis. La
comandante Margarita non tollera le battute ironiche sul suo nome, e al
minimo accenno mette tutti di corvée.
I nemici sono i governanti spagnoli: i Floris di
Miraflores e
quelli di Monteflores, il terribile Lorrai di Tapachula e il
governatore Piras di Tuxla Gutierrez. "Floris di Miraflores e Lorrai di
Tapachula si sono presentati all'alba di lunedì indossando
barbe
finte. Hanno detto agli zlotl di essere turisti e sono riusciti a
passare", racconta sconsolato il subcaporalmaggiore. Si cerca comunque
di resistere, come riportano i comunicati. "Due elicotteri sono passati
in serata per i rilievi. Si preparano. Gli abbiamo fatto il gesto
dell'ombrello", si leggeva sabato. "Abbiamo acquistato due casse di
gassosa e siamo pronti a berle fino a farci esplodere. Non ci
prenderanno vivi", assicura Gigis. Si scherza, ma non solo: "Se
riusciremo a salvare gli alberi, sarà la dimostrazione che
la
mobilitazione popolare può davvero essere incisiva. I
cittadini
vogliono che la piazza resti com'è, alla fine
l'amministrazione
dovrà prenderne atto. Il prossimo obiettivo sarà
impedire
i lavori di scavo per il parcheggio coperto di piazza Garibaldi",
annuncia il capa degli insorti prima di congedarsi. Mentre gli alberi
scherzano, bersagliandoci con una pioggia di bacche, il
subcaporalmaggiore Gigis inforca la bicicletta e sparisce zigzagando
dietro un cespuglio di oleandri.
(Articolo non firmato) [Mercoledì
25 agosto 2004, L'Obiettivo]
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Il
caso.
L’annuncio dopo un sopralluogo di Emilio Floris con
l’assessore Lorrai
Alberi salvi in piazza Giovanni
Il sindaco: «Non taglieremo nemmeno una
pianta»
Nessun albero verrà abbattuto, parola di
primo
cittadino. Il progetto della nuova piazza Giovanni XXIII
sarà
rivoluzionato per evitare l’abbattimento di novanta piante.
Il
polmone verde resterà intatto, ma non avrà il
pregiato
calcare rosa di Orosei. Blue-jeans, maniche di camicia e occhiali da
sole. Ieri mattina il sindaco Emilio Floris è arrivato in
piazza
pochi minuti dopo le 10, accompagnato dall’assessore ai
Lavori
pubblici Raffaele Lorrai e con un gruppo di tecnici incaricati di
modificare il progetto per la nuova piazza. Un sopralluogo a sorpresa
per comprendere la mobilitazione degli abitanti del quartiere: migliaia
di firme raccolte in pochi giorni per salvare le piante fino
all’occupazione del cantiere. «Salveremo tutti gli
alberi
della piazza», ha assicurato il sindaco Floris.
«Dopo aver
incontrato la gente e parlato con tanti cittadini, ho deciso che il
progetto dovrà essere modificato in modo da tutelare il
cento
per cento delle piante». Un colpo di scena, soprattutto dopo
l’annuncio di un’imminente variante che avrebbe
salvato al
massimo una quarantina di piante. «Sono in ferie, ma sono
tornato
perché volevo capire le ragioni dei tanti cittadini che
stanno
protestando», ha detto nel pomeriggio, A convincere il capo
dell’amministrazione cittadina ad accantonare il vecchio
progetto, sembra essere stata la reazione dei tanti anziani presenti
ieri mattina davanti alla chiesa di San Paolo, preoccupati per la sorte
dell’oasi che regala ombra e refrigerio nei caldi pomeriggi
estivi. «Salveremo il cento per cento degli alberi, tranne i
piccoli cespugli di oleandri», ha garantito il primo
cittadino,
«Ma saremo costretti a modificare il progetto e cambiare il
materiale pensato: lasciando intatte le piante ad alto fusto, sarebbe
uno spreco utilizzare il calcare pregiato di Orosei perché
rischierebbe di rovinarsi dopo poco tempo per colpa delle radici.
Inoltre, modificheremo la sagoma nel lato destro della piazza,
recuperando i parcheggi che perderemo». E la passeggiata
coperta
a fianco alla chiesa che poco piace ai salesiani e al parroco don Gino
Zedda? «Anche quella», ha ribattuto Floris,
«penso
possa tranquillamente essere levata dal progetto». Nuovo
ordine
per i tecnici del Comune: dovranno tornare a lavoro per modificare
radicalmente il progetto in tempi rapidi e scongiurare rischi di
ritardi al cantiere che esporrebbero l’amministrazione
cittadina
al pagamento delle penali. «Con un po’ di
sacrificio
pensiamo di farcela. Ora però mi auguro che cessino anche le
proteste. Piazza Giovanni resterà un polmone verde e
arriveranno
i giochi per bambini».
Francesco Pinna [Martedì 24
agosto 2004, L’Unione
Sarda]
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L'azzurro
Franco Masia: "Il consiglio ha già deciso"
I duelli lasciamoli ai film
Cagliari: Franco Masia non ci sta. Consigliere comunale
di
Forza Italia; Masia precisa che Meloni "mio caro amico ha evocato
presunti duelli verbali col capogruppo Anselmo Piras sulle vicende
della piazza. Io rispondo da presidente della commissione Lavori
pubblici del precedente consiglio. Non siamo nel set di un film western
per fare duelli ma siccome al collega piace parlarne, ricordo che il
duello si è verificato a suo tempo nelle sedi istituzionali
ed
è stato vinto dalla maggioranza che ha deciso che quel
progetto
andasse in porto".
Però, dato che "non bisogna farsi belli -
continua
Masia - coi numeri, dico che chi ha vinto ha già ascoltato
le
voci della minoranza. E l'assessore ai lavori pubblici Raffaele Lorrai
ha già comunicato di aver accolto parte dei suggerimenti
della
minoranza. Il progetto andrà avanti con un numero di alberi
molto maggiore rispetto al progetto originario". Detto questo, "la cosa
brutta, che ha scatenato la polemica è che strumentalmente
si
sia dipinta la maggioranza come sostituiti e altri spostati. Chi ha
vinto il duello ha già accolto le istanze di chi ha perso: I
duelli lasciamoli ai saloon".
(Articolo non firmato) [22
agosto 2004, La
Nuova Sardegna]
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Il caso.
In difesa degli alberi un comitato spontaneo blocca il mega cantiere
Il Sessantotto di piazza Giovanni
Il Comune: sarà una passeggiata come Marina Piccola
Migliaia di firme raccolte in pochi giorni scandendo lo
slogan: «Salviamo gli alberi di piazza Giovanni
XXIII». Poi
nei giorni scorsi un blitz per bloccare l’impresa che tentava
di
dare inizio ai lavori: occupata la piazza con striscioni e tende, le
ruspe hanno dovuto inserire la retromarcia.
Contestano il progetto di recupero e sono pronti a dare battaglia sino
all’ultima pianta: agguerriti ambientalisti alleati a decine
di
arzilli nonnini hanno dato vita in questi giorni alla più
grande
mobilitazione dell’estate. Un comitato spontaneo che ha ormai
raccolto centinaia di adesioni, pronto a dare battaglia per evitare
l’abbattimento di metà delle 183 piante che
ricoprono la
piazza.
«Non è giusto toccare gli alberi che ci regalano
il
fresco», protesta Elena Tronci, 74 anni: «Ogni
giorno in
piazza vengono centinaia di persone, molte anche da altre
città.
Uno dei pochi spazi veramente frequentati non deve essere rovinato: gli
alberi sono la cosa più bella e devono essere
salvati».
I tanti anziani che ogni giorno si ritrovano nelle panchine attorno
alla chiesa sembrano ringiovaniti. «È giusto
sistemare la
pavimentazione perché è pericolosa»,
dice Tommaso
Nioi, 88 anni, «Qualche mese fa sono caduto e mi sono
sbucciato
le mani, ma potevo anche rompermi un braccio o una gamba. Colpa delle
radici, però se vengono tolte le piante non ci
sarà
più ombra e allora diventerà perfettamente
inutile venire
a cercare il fresco».
E l’altro giorno alla protesta si è aggiunta la
voce dei
salesiani, con il parroco di San Paolo don Gino Zedda:
«Chiediamo
che vengano salvati il maggior numero di alberi, ma siamo
d’accordo con l’amministrazione che intende
sistemare la
piazza».
Aggiudicati nel febbraio scorso, i lavori sarebbero dovuti partire
già da qualche settimana. Il progetto è
imponente: la
trasformazione radicale della grande piazza (15 mila metri quadrati) e
il completo rifacimento della pavimentazione, ormai deformata per colpa
delle enormi radici dei ficus. Al posto dell’asfalto ci
sarà un lastricato in calcare bianco di Orosei, lavorato in
modo
tale da renderlo non scivoloso. Bordi e cordoli delle aiuole saranno
invece realizzati in calcare rosa, mentre sulla destra
sorgerà
una grande fontana in granito sardo e un punto ristoro.
Sull’altro lato, invece, è prevista una
passeggiata
coperta simile a quella di Marina Piccola.
Una costruzione che non piace ai salesiani: «Siamo contrari
al
tunnel accanto alla chiesa», ha ribadito don Gino durante
l’incontro dell’altra sera con il comitato dei
cittadini.«Abbiamo già segnalato a suo tempo le
nostre
perplessità e chiediamo che il progetto venga
rivisto».
Inutile il tentativo degli operai della Giustiniana Srl,
l’impresa che si è aggiudicato l’appalto
da quasi
due milioni e mezzo di euro, che nelle scorse settimane volevano aprire
il cantiere. Sono tornati a casa davanti alla protesta degli
ambientalisti che si sono seduti e hanno occupato l’area dei
lavori. «Presidieremo la piazza, vigilando che
l’intervento
non parta se non verranno modificati termini del progetto»
hanno
ripetuto l’altra sera i leader degli ambientalisti.
Nonostante le ferie estive, in Comune hanno fatto gli straordinari per
studiare la variante che tra una settimana verrà discussa
dalla
circoscrizione. Ma il tempo stringe. Il progetto è vecchio
di
due anni e i lavori sono già stati consegnati
all’impresa
appaltatrice: una paralisi del cantiere potrebbe esporre
l’amministrazione al pagamento delle penali.
Francesco Pinna [Domenica 22 agosto 2004, L’Unione Sarda]
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Cagliari.
Scenderanno a nobile tenzone
I consiglieri comunali Anselmo Piras (capo gruppo di
Forza
Italia) e Piergiorgio Meloni (Ds) si affronteranno in un dibattito
pubblico, all'inglese L'argomento e la posta in gioco sono gli alberi
di piazza Giovanni XXII, che i lavori di recupero dell'area dovrebbero,
in parte, eliminare. L'altro ieri Meloni ha sfidato Piras a recarsi in
piazza Giovanni per perorare la sua causa e l'interpellato ha
accettato. Ai primi di settembre i due consiglieri, armati di banchetto
e favella si recheranno nel grande spiazzo per verbalmente duellare.
Piras, che considera secondario che alcuni alberi
vengano
sacrificati («per lo più saranno
spostati in un
altro sito»), per difendere i lavori avrebbe in
verità
preferito una tenzone dentro il consiglio comunale; «ma - ha
precisato - accetto ugualmente la sfida, da farsi a settembre, quando
ci sarà più gente».
Sulla piazza, da diversi mesi, si sta consumando una
sorta di
braccio di ferro tra l'amministrazione comunale, titolare di un ampio
progetto di recupero, e un movimento di cittadini (che ha raccolto
anche duemila firme per salvare tutti gli alberi) che vuole
«certamente la riqualificazione di tutta l'area ma col
patrimonio
di alberi attuale». i pezzi verdi presenti sono 183, di
questi il
piano di intervento iniziale ne avrebbe salvato un'ottantina. Poi, dopo
la, protesta ne sono stati `graziati' altri 3° alberi. Ma per
il
comitato spontaneo (di cui fanno parte Città ciclabile, il
Socialforum e Legambiente, il parroco Don Gino Zedda e tanti cittadini
non impegnati in alcuna associazione) settanta pezzi di storia verde
della città sono troppi: non possono essere sacrificati
sull'altare di una nuova piazza.
Nei gironi scorsi la consigliera regionale socialista
Maria
Grazia Caligaris chiese che si bloccassero i lavori di rifacimento
della piazza per verificare la fattibilità di un progetto
che
salvi tutti gli alberi. «Nessuno mette in discussione - ha
affermato - il Pit `Cagliari-4' da cui vengono i finanziamenti per la
ristrutturazione della piazza. L'obiettivo della mia interrogazione
presentata all'assessore regionale all'Ambiente è duplice.
Da un
lato mira a raggiungere un'intesa condivisa da tutti, in modo da
limitare al massimo l'abbattimento degli alberi; dall'altro punta a
conoscere la valutazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale
sull'abbattimento di un numero di piante oggettivamente
eccessivo».
L'altro ieri c'era stata la risposta di Anselmo Piras
alla
Caligaris che aveva sottolineato come l'iter dei lavori è
regolare; "con tutti i permessi: compreso il parere favorevole della
circoscrizione; -oltreché del consiglio comunale".
Infine era intervenuto Piergiorgio Meloni che aveva
ricordato
come nel dibattito che si era sviluppato in consiglio comunale c'erano
tre posizioni: «Una; della maggioranza, disposta a
sacrificare un
certo numero di alberi; un'altra che chiedeva che questi fossero
eliminati il meno possibile e che venissero spostati. Altrove - e una
terza la mia e del collega Gianni Loy, che sottolineava come gli alberi
e il verde siano da sempre un importante elemento di arredo urbano e
che un buon architetto avrebbe potuto benissimo - se in possesso di
indicazioni adeguate - progettare un intervento comprensivo di tutti
gli alberi. Poi aveva lanciato la sfida: «Se il collega Piras
è convinto di aver ragione andiamo entrambi in piazza
Giovanni
con un banchetto: ognuno perori la sua causa, vediamo se i cittadini
stanno con lui o con me che voglio salvare tutti gli alberi. A
settembre il duello. In piazza Giovanni ci sono, come accennato, 183
alberi d'alto fusto (gli Jacaranda; i lecci; i ficus retusa; i
carrubi,e i pini) che creano microclima pregiato soprattutto in estate.
In più: vi sono gli alberi interni ai cortili della scuola
media; dell'elementare, del liceo Michelangelo e della chiesa. In
particolare nella zona antistante la facciata della chiesa di San Paolo
c'è' la concentrazione più grande di alberi con
grosse
ramificazioni aeree «che crea - affermano i componenti del
comitato spontaneo - un abbattimento della temperatura anche di 15
gradi: in estate nei periodi più caldi, si va dai 40 gradi
all'ombra, ai 25 sotto gli alberi. Il che vuol dire che se vai
lì, vedi gli anziani e le famiglie coi bambini seduti a
prendere
il fresco. Ed è questo l'aspetto che vogliamo salvare. Ed
è per questo che continua il picchetto dei volontari per
impedire che gli alberi vengano abbattuti.
(Articolo non firmato) [22
agosto 2004, La
Nuova Sardegna]
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Piazza
Giovanni, il parroco con il quartiere
"Si agli alberi no a quel tunnel"
CAGLIARI. Il destino di piazza Giovanni XXIII
è
diventato un caso politico. Dopo la replica del consigliere comunale
diessino Pier Giorgio Meloni al capogruppo di Forza Italia Anselmo
Piras, sulla contestata vicenda è tornato alla carica il
consigliere regionale Maria Grazia Caligaris (Sdi-Su). Ieri in
un'affollata assemblea pubblica nel salone della chiesa di San Paolo,
anche il parroco don Gino Zedda ha preso posizione a difesa della
piazza. «Non sono un tecnico e mi fido dei tecnici, vogliamo
salvare tutti gli alberi possibili e non vogliamo quel
tunnel».
Sulla stessa linea l'esponente socialista Maria Grazia Caligaris, che
nei giorni scorsi aveva sollevato la questione in una interrogazione
rivolta all'assessore all'Ambiente Tonino Dessì. Ora insiste
sulla necessità di rispettare la volontà
popolare.
«Nessuno mette in discussione il Pit "Cagliari 4" e la
ristrutturazione della piazza - spiega Caligaris- l'interrogazione
presentata all'assessore regionale all'Ambiente Tonino Dessì
tende a raggiungere, nel pieno rispetto delle istituzioni, un duplice
obiettivo. Il primo è che si arrivi a un'intesa condivisa da
tutti senza alcuna imposizione della forza pubblica in modo da limitare
l'abbattimento degli alberi come richiesto dagli abitanti del quartiere
e dal comitato spontaneo. Il secondo é conoscere la.
valutazione
del Corpo forestale e di vigilanza ambientale sull'abbattimento di un
numero di piante oggettivamente eccessivo». «Tutto
questo-
conclude il consigliere Maria Grazia Caligaris senza alcun accento
populista». ~ intanto prosegue senza tregua il picchetto dei
volontari del neonato comitato di quartiere per impedire 'agli operai
di transennare la piazza e cominciare i lavori di ristrutturazione.
(Articolo non firmato) [21
agosto 2004, La
Nuova Sardegna]
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Replica
del consigliere comunale Meloni (Ds).
Gli alberi di Piazza Giovanni
"Sfido Anselmo Piras a un confronto
pubblico"
CAGLIARI. Botta e risposta sui caso degli alberi di
piazza
Giovanni XXIII. Due giorni fa era intervenuta la consigliera regionale
Maria Grazia Caligaris chiedendo che si bloccassero i lavori (di
competenza comunale) di rifacimento della piazza per verificare la
fattibilità di un progetto che salvi tutti gli alberi. Ieri
c'è stata la risposta di Anselmo Piras (capo gruppo in
consiglio
comunale di Forza Italia). Oggi interviene Piergiorgio Meloni
(consigliere municipale dei Ds). La storia racconta di un progetto
complessivo di intervento sulla grande piazza che prevede, per il
recupero, l'eliminazione di una parte degli alberi.
<<In realtà - sottolinea Meloni
- nel dibattito
che si è sviluppato in consiglio comunale c'eramo tre
posizioni.
Una, della maggioranza, disposta a sacrificare un certo numero di
alberi; un'altra che chiedeva che questi fossero eliminati il meno
possibile e che venissero spostati altrove; e una terza, la mia e del
collega Gianni Loy; che sottolineava come gli alberi e il verde siano
da sempre un importante elemento di arredo urbano e che un buon
architetto avrebbe potuto benissimo - se in in possesso di indicazioni
adeguate - progettare un intervento comprensivo di tutti gli alberi.
Anselmo Piras, però, afferma che la cittadinanza vuole i
lavori
e che alcuni alberi in meno diventano secondari... «A parte
il
fatto che era stato stabilito una sorta di patto d'onore
acchè
ìl cantiere non fosse aperto in estate. Se lui è
convinto
di aver ragione andiamo entrambi in piazza Giovanni con una banchetto:
ognuno perori la sua causa, vediamo se i cittadini stanno con lui o con
me che voglio salvare tutti gli alberi.>> Intanto anche
Legambiente chiede al Comune di rinviare l'inizio dei lavori di Piazza
Giovanni.
(Articolo non firmato) [20
agosto 2004, La
Nuova Sardegna]
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Cagliari.
Il caso degli
alberi di Piazza Giovanni XXIII e del progetto comunale di
riqualificazione di tutta l'area è approdato in consiglio
regionale.
La consigliera Maria Grazia Caligaris (Sdi-Su) ha
presentato
un'interrogazione in cui ha stigmatizzato il tipo di intervento e
chiesto di sospendere l'apertura del cantiere per sedersi attorno a un
tavolo per modificare il progetto. Alla Caligaris risponde Anselmo
Piras (capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia). "Le
affermazioni fatte dall'onorevole Maria Grazia Caligaris si Piazza
Giovanni XXIII - afferma Piras - hanno un chiaro sapore populista,
dovuto probabilmente all'inesperienza della neo-eletta. Il progetto di
recupero complessivo della piazza fa parte di un Pit ed ha
già
ottenuto tutti i permessi necessari: la competenza non è
della
Regione" Secondo Piras, inoltre, l'onorevole Caligaris dovrebbe
informarsi sullo stato delle cose dai colleghi socialisti del consiglio
comunale, come Pietro Comandini. L'Assessore ai Lavori pubblici,
Raffaele Lorrai, titolare dell'intervento, sta realizzando il progetto
dopo che questo è andato in Giunta, nella Circoscrizione
competente e in Consiglio comunale. E noi lo abbiamo approvato dopo il
parere della Circoscrizione". Per questo motivo, prosegue Piras "i
lavori non devono essere bloccati. Si tratta di una piazza importante
che va restituita ai cittadini". Sulla questione del verde pubblico, il
consigliere Piras precisa "che l'assessore Lorrai, ha predisposto
un'ulteriore modifica al progetto tesa a proteggere e salvare il
maggior numero di alberi possibili presenti nella piazza. Nonostante le
affermazioni dell'onorevole Caligaris, è tutto regolare e
nell'iter del progetto si è tenuto conto delle varie
sensibilità. La maggior parte dei cittadini dell'area vuole
la
nuova piazza. Chi è contrario si prenda le sue
responsabilità verso i cittadini, oppure si candidi al
Comune o
alla circoscrizione. Le istituzioni vanno rispettate".
(Articolo non firmato) [19
agosto 2004, La
Nuova Sardegna]
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Assemblea
in piazza Giovanni XXIII per difendere gli alberi
In difesa degli alberi di piazza Giovanni XXIII che
saranno
abbattuti per il rifacimento proposto dal Comune della piazza scende
ancora in campo il Comitato per la difesa del verde. Questo pomeriggio
alle 18 a Cagliari è in programma un’assemblea
popolare
per decidere le azioni da portate avanti.
Il rifacimento ha provocato un coro di proteste da parte
dei
residenti del quartiere, consiglieri circoscrizionali e rappresentanti
di associazioni ambientaliste, che si dicono d’accorso sul
rifacimento, ma non sulla strage di piante.
(cor) [18 agosto 2004, La
Nuova Sardegna]
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Gli alberi di piazza Giovanni arrivano in Consiglio
Regionale
L’abbattimento degli alberi di piazza Giovanni
XXIII,
contestato dagli abitanti del quartiere, approda in Consiglio
regionale. Il consigliere dello Sdi-Su Maria Grazia Caligaris ha
chiesto l’intervento dell’assessore dell'Ambiente
Tonino
Dessì per promuovere un incontro in modo da raggiungere una
soluzione tra i vertici dell’amministrazione comunale, i
responsabili del progetto e della ditta vincitrice
dell’appalto,
i rappresentanti della Circoscrizione e del Comitato spontaneo di
piazza Giovanni XXIII.
L’esponente socialista, si legge in un comunicato dello Sdi -
vuole anche sapere se il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale
della Regione abbia potuto valutare la relazione agronomica
dell’Ufficio Verde Pubblico della Divisione Ecologia del
Comune e
se abbia dato l’autorizzazione all’abbattimento
delle
piante. Nella parte introduttiva dell’interrogazione, il
consigliere dello Sdi-Su richiama le numerose iniziative assunte in
Consiglio comunale per manifestare contrarietà al progetto
di
manutenzione straordinaria della piazza che rischia di renderla
invivibile.
Non la pensa nella stessa maniera Francesco Masia, consigliere comunale
di forza Italia che in una lettera scrive che «ci sono tanti
cittadini che desiderano che la piazza venga una volta per tutte
ristrutturata e attendono soltanto che si dia il via libera ai lavori.
non condividono queste proteste che rallentano il cantiere, hanno
apprezzato l’intervento del sindaco di far svolgere u lavori
in
un periodo non estivo a giugno e luglio ma soltanto a
settembre».
[Mercoledì 18 agosto 2004, L’Unione Sarda]
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Il
caso “Piazza Giovanni XXIII” approda in Regione
Il problema sull'intervento da effettuare in piazza
Giovanni
XXIII, che dovrebbe portare all'abbattimento degli alberi, è
arrivato in Regione dopo aver dato filo da torcere all'Amministrazione
comunale di Cagliari. A portarlo all'attenzione regionale il
consigliere dei Socialisti Uniti Maria Grazia Caligaris, la quale ha
chiesto un incontro tra i vertici tra le parti in causa al fine di
trovare una giusta soluzione al problema
CAGLIARI - L'abbattimento degli
alberi di piazza
Giovanni XXIII contestato dagli abitanti del quartiere cagliaritano
approda in Consiglio regionale.
Un intervento dell'Assessore dell'Ambiente
Tonino
Dessì è stato sollevato dalla consigliere dello
SDI-SU
Maria Grazia Caligaris. La richiesta tende a promuovere un incontro,
per raggiungere una soluzione condivisa, tra i vertici
dell'Amministrazione comunale, i responsabili del progetto e della
ditta vincitrice dell'appalto, i rappresentanti della Circoscrizione e
del Comitato spontaneo di piazza Giovanni XXIII.
L'interrogante chiede inoltre se il Corpo
Forestale e di
Vigilanza Ambientale della Regione abbia potuto valutare la relazione
agronomica dell'Ufficio Verde Pubblico della Divisione Ecologia del
Comune di Cagliari e se abbia dato l'autorizzazione all'eradicazione e
all'abbattimento delle piante. Nella parte predispositiva
dell'interrogazione, la consigliere dello SDI-SU richiama le numerose
iniziative assunte in Consiglio comunale per manifestare
contrarietà al progetto di manutenzione straordinaria della
piazza che rischia di renderla invivibile. Sottolinea inoltre che è
in via di predisposizione un referendum cittadino per impedire
l'abbattimento delle piante ciascuna delle quali è stata
simbolicamente adottata dagli abitanti del quartiere.
Dopo aver ricordato che contro l'eliminazione
di oltre
50 alberi di alto fusto, tra cui alcuni filari di carrubi, si
è
costituito un comitato spontaneo di cittadini, tuttavia non contrario
ad un idoneo progetto di ristrutturazione, ed è stata
presentata
una petizione al Sindaco affinché i lavori siano sospesi,
Caligaris precisa che "la piazza è il luogo di aggregazione
sociale del quartiere e meta quotidiana di anziani, giovani e bambini.
Cittadini - viene sottolineato - impossibilitati a recarsi in altre
zone della città e che manifestano un forte legame di
affetto
con le piante, alcune della quali hanno 80 anni di vita”. In
particolare i bambini le considerano parte integrante dei loro giochi.
Espressa preoccupazione per l'ordine pubblico
in seguito
all'eventuale decisione di procedere comunque ai lavori, la consigliere
socialista ritiene che l'intervento di riqualificazione "possa essere
effettuato senza distruggere un così consistente patrimonio
arboreo frutto del lavoro della natura di almeno mezzo secolo".
(Articolo non firmato) [Martedì
17 agosto 2004, Sardegna
oggi News]
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"Il
sindaco salvi gli alberi"
Il comitato spontaneo che mira a salvare gli alberi di
piazza
Giovanni XXIII va all’attacco del progetto redatto
dall’amministrazione comunale. Durante un’assemblea
pubblica tenuta venerdì è stato denunciato che
«basta un esame rapido della relazione firmata dagli agronomi
per
scorgere tracce di superficialità nonché
l’errata
valutazione dei dati di fatto su cui si basa». Non finisce
qui:
«Concordiamo sia sull’espianto degli alberi malati
che
sull’eradicamento di quelli troppo vicini tra loro.
È
necessario, però, chiedere al sindaco che provveda
immediatamente a sospendere in via temporanea e precauzionale
l’inizio dei lavori, in modo da poter dare il tempo
necessario
per modificare il progetto salvando e conservando il maggior numero di
alberi esistenti e restituendo alla cittadinanza una piazza moderna,
ombrosa e utilizzabile durante le giornate del solleone».
(Articolo non firmato) [Lunedì
16 agosto 2004, Virtualcagliari.it]
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Andrea Olla
«Forse avremo qualche giorno di pace. Dobbiamo pensare a
convocare un’assemblea, la gente deve farsi sentire»
Possono ingoiare l’aumento delle tasse, ma il
taglio
degli alberi in piazza Giovanni XXIII proprio no. Convinti delle loro
buone ragioni, alcuni cittadini raccolti in comitato spontaneo
difendono la trincea sotto un sole che arroventa l’aria. E
scrivono al sindaco chiedendo «la sospensione temporanea dei
lavori» e «un nuovo piano di riordino della piazza
che
preveda di salvare gli alberi». La risposta arriva per bocca
dell’assessore ai Lavori pubblici: «Una
corposissima
relazione di due agronomi spiega perché è
necessario il
taglio di alcune piante».
L’impresa che ha vinto l’appalto ha
scelto il
pomeriggio di ieri per tentare il tutto per tutto. Voleva recintare
ciò che resta del marciapiede davanti all’ingresso
della
chiesa. Non aveva fatto i conti con chi è pronto a
sacrificare
le ferie pur di vigilare sulla piazza, e pace se deve fare i conti con
una temperatura che sfiora i 35 gradi. Per inciso: le stesse persone
hanno già nominato un avvocato (Cristina Battarino), sia mai
che
della vicenda si debba occupare un giudice. Fatto sta che gli operai
dell’impresa hanno dovuto desistere. Almeno fino a Ferragosto
gli
alberi sono salvi, poi si vedrà.
Ieri sera Andrea Olla riassumeva la situazione, lui che
è un po’ il portavoce del comitato spontaneo
promosso da
Città ciclabile e Cagliari social forum: «Forse, e
ripeto
forse, avremo qualche giorno di pace. Dobbiamo pensare subito a
convocare un’assemblea aperta a tutti, la gente deve farsi
sentire».
Per difendere le chiome verdi che svettano su piazza
Giovanni
XXIII hanno stretto un patto d’acciaio persone con idee e
storie
personali diverse. Per dirla col professor Antonio Romagnino:
«In
quest’occasione i cagliaritani stanno riscoprendo che
cos’è la partecipazione alla vita democratica al
di
là dei partiti e della politica».
Nel gruppetto che presidia la piazza
c’è anche
Paolo Frau, capogruppo Ds in Consiglio comunale: «Vogliono
eliminare carrubi, lecci e ficus per non si capisce bene quale motivo.
I cittadini facciano sentire la loro voce. Il comitato spontaneo
è fatto da loro, solo così si possono salvare gli
alberi
sani, cioè la maggior parte».
Il Comune dice noL’assessore Lorrai
è
all’estero, sta viaggiando in autostrada. Qualche
puntualizzazione, però, non rinuncia a farla:
«Tempo fa in
Consiglio mi era stato chiesto di evitare di recintare parte della
piazza: risposi che sarebbe stata lasciata fuori la zona della chiesa.
E così è stato». Il comitato spontaneo
vorrebbe che
il sindaco facesse slittare l’inizio dei lavori:
«Credo che
l’impresa abbia poca voglia di iniziare subito. In questi
giorni
di ferie ha difficoltà a comprare tutto ciò che
serve per
il cantiere». Quando arriva al punto dolente,
l’assessore
ai Lavori pubblici fa una pausa, poi riparte: «Qualcuno
sostiene
che tutti gli alberi sono in salute, ma gli agronomi che si sono
occupati di scegliere le essenze arboree la pensano in maniera molto
diversa. Detto questo, sbaglia chi pensa a una piazza spoglia. A lavori
conclusi, diciamo entro un anno e mezzo, ci saranno trenta alberi in
più».
Non si ritrova nel ruolo di Attila neppure il sindaco
Emilio
Floris: «Dovevano iniziare i lavori nella parte retrostante,
questo era l’accordo. Posso capire che qualcuno tema per la
scomparsa degli alberi, ma è bene sapere che
nascerà una
piazza con tanto verde, mica tutta cemento». Ancora:
«Chi
prende in consegna una città ha anche l’obbligo di
risolvere i problemi di arredo urbano. In quella piazza ci sono essenze
che rovinano il marciapiede e l’asfalto, e con
quest’intervento impediremo che i problemi si
ripetano».
I ficus di viale Merello
È sempre viva la protesta contro il progetto
di
sostituire i ficus con le jacaranda. L’avvocato Giorgio
Pitzianti
è il motore, colui che dà la linea e segnala
eventuali
rischi: «Non ho ancora capito cos’abbia fatto
seccare
quattro ficus in una notte. Forse lo chiarirà
l’indagine
portata avanti dai carabinieri». Sa per certo che non gli
piace
questa voglia di fare a pezzi gli alberi che sono lì da
decenni:
«Quelli di viale Merello me li ricordo dagli anni
’40,
fanno parte della storia cagliaritana». Il tentativo in corso
in
piazza Giovanni XXIII non lo convince affatto: «Ma si rendono
conto che certe piante hanno impiegato settant’anni per
diventare
quelle che sono. Un colpo di accetta e via, ma vi sembra il modo di
pianificare il futuro di una città?».
(Articolo non firmato) [Mercoledì
11 agosto 2004, L’Unione
Sarda]
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Piazza Giovanni XXIII. Protesta
per gli alberi, falsa partenza dei lavori
Dovevano iniziare ieri i lavori per il rifacimento di
piazza
Giovanni XXIII. Invece un gruppo di residenti della zona, e le
associazioni Pista Ciclabile e Social Forum di Cagliari, hanno bloccato
gli operai che avevano iniziato a posizionare la recinzione della
piazza. «Si è trattato di un bliz»,
hanno detto i
manifestanti. «Il cantiere doveva partire a settembre, invece
si
è deciso di partire ora, quando molti cittadini sono in
ferie». Nella serata gli stessi manifestanti hanno tenuto
un'assemblea nella piazza cittadina.
L'amministrazione ha fatto sapere che non
concederà ulteriori sconti: «L'impresa deve
eseguire i
lavori», ha spiegato l'assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele
Lorrai. «Non torneremo indietro, dopo che siamo venuti
incontro
ai cittadini, recuperando una ventina di alberi rispetto al progetto
iniziale, e non bloccando la zona davanti alla chiesa». Il
cantiere non riguarderà dunque lo spazio antistante il
sagrato
della chiesa di San Paolo: resterà a disposizione dei
frequentatori per tutto il mese di agosto, così da poter
usufruire dell'ombra degli alberi. L'assessore ha ricordato che la
proposta per il rifacimento della piazza è stata approvata
dalla
circoscrizione e dalla commissione Edilizia: «Il lavoro
è
stato appaltato, e proseguirà il suo iter», ha
concluso. E
le condizioni della pavimentazione dimostrano l'urgenza dell'intervento.
(m.v.) [Martedì 10 agosto
2004, L’Unione
Sarda]
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