Il
Palazzo Opizzoni, la qui costruzione risale alla seconda
metà del '600, è l'edificio oggi meglio conservato in
Pioltello Vecchia. Si presenta con una pianta ad
"U", la facciata presenta un portico a cinque
campate con quattro colonne di granito. Sopra l'arcata
centrale, affacciato sul cortile, fa bella mostra un
balconcino in ferro battuto lavorato artisticamente.
Dietro il palazzo, un eguale balconcino un tempo si
affacciava sul giardino interno del palazzo. I due corpi
laterali, completamente riedificati, ospitavano le
scuderie, i depositi e i locali annessi alla villa. Sotto
il portico al centro è ancora visibile lo stemma o
blasone che dimostra che il palazzo apparteneva alla
famiglia nobile di Spagna, Paceco-Roxas, che durante la
dominazione spagnola di Milano la acquistò come casa di
campagna. A metà del '700, un Opizzoni di nome
Francesco, anch'egli di famiglia nobile, sposa Donna
Maria Paceco, figlia del Conte Don Pietro e Francesca
Sovico e aggiunge al suo cognome anche quello della
moglie, si chiameranno Conti Opizzoni-Paceco. Dopo questa
unione e dalle successive discendenze l'edificio
prenderà il nome di "Palazzo Opizzoni".
La Vera storia del Palazzo Opizzoni è stata
raccontata con grande passione e ricerca da Giovanni De
Gaspari all'interno di una recente pubblicazione
edita dal Comune Quaderni di storia e tradizioni
locali.
Vecchia rappresentazione del Palazzo Opizzoni in
un dipinto di Federico Bertini.
(Immagine tratta da
La vera storia del Palazzo
Opizzoni)
Oggi il Palazzo Opizzoni è sede degli uffici
del distretto sanitario A.S.L. Una sala è riservata a
pubbliche manifestazioni. I due corpi laterali ospitano
alcuni alloggi per anziani. |