Nonostante i vincoli imposti dal regime, che ne limitarono molto
l'attività esteriore, di fatto la generazione dell'AC degli anni trenta
compì un'esperienza formativa autonoma e diversa da quella fascista.
Nel fosco panorama internazionale, da un lato l'AC svolge un grande
e capillare lavoro formativo tra gli strati più umili della popolazione,
e dall'altro svolge, specialmente con i suoi "rami intellettuali"
(la FUCI, di cui è assistente
mons. Giovanni Battista Montlni,
e il Movimento Laureati),
una riflessione e uno studio culturale che daranno frutti preziosissimi
per la costruzione della nuova Italia
nel dopoguerra: molti riscoprirono i valori dei principi e
il senso del servizio per la comunità.
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Oggetto di studio fu il pensiero cattolico francese, e in particolare
i filosofi Emmanuel Mounier e Jacques Maritain, che in quegli anni
approfondiva i concetti di personalismo, democrazia, nuova cristianità.
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