Narni, qual dorme
in Santo Giovenale
su l'arca il senatore Pietro Cesi,
tal dormi tu su' massi tuoi scoscesi
intorno al tuo Palagio comunale.
Sogni il buon Nerva
in ostro imperiale?
o Giovanni tra gli odii in Roma accesi?
Io di secoli, d'acque e d'elci intesi
murmure che dal Nar fino a te sale.
E vidi su la tua
Piazza Priora,
ove muto anco dura il cittadino
orgoglio, alzarsi una grand'ombra armata:
grande a cavallo il tuo Gattamelata,
sempiterno in quel bronzo fiorentino
che gli invidian lo Sforza ed il Caldora.