Lettera
sull'eccessiva diffusione dell'astrologia
A
cura della U.A.I. - Unione Astrofili Italiani – 2004 - www.uai.it
L'UAI - Unione
Astrofili Italiani si fa promotrice di una campagna di
sensibilizzazione per limitare l'inarrestabile diffusione
dell'astrologia e di altre pseudoscienze. L'UAI si mobilita per
la salvaguardia degli spazi informativi sui mass media a favore
di una maggiore attenzione per la divulgazione scientifica e per
chiedere di porre argine alla esagerata ed ingiustificabile
diffusione di Oroscopi ed esibizioni di presunte arti magiche
ormai diffuse in qualsiasi ambito, dagli spettacoli di varietà
fino agli spazi dedicati all'informazione giornalistica.
Come di
consueto, all'inizio del nuovo anno assistiamo all'indecente
spettacolo di una serie infinita di previsioni astrologiche;
ancor più grave, nonostante i codici di autoregolamentazione,
il martellamento di pronostici quest'anno è approdato persino
nei Telegiornali e nei Giornali Radio.
Nell'era della
comunicazione mediatica, tra le guerre e il terrorismo, le
catastrofi ambientali, la politica, l'arte e la cultura, è
aberrante creare confusione negli spettatori, mescolando notizie
ed informazioni di carattere oggettivo con argomenti che non
hanno alcun valore dal punto di vista della verità e della
verificabilità.
Riteniamo
gravemente diseducativo proporre al pubblico una forma di
esibizione che premia così esplicitamente la diffusione di
falsità. I meteorologi devono saper fare le previsioni del
tempo, gli artisti devono sapersi esibire nel proprio campo -
cantando, recitando o ballando: l'astrologo è l'unico che
continua ad essere pagato con il nostro denaro (che sia il
canone RAI o attraverso l'acquisto dei prodotti che
sponsorizzano tali esibizioni) pur senza dover dimostrare a
nessuno la validità del proprio operato. E' sufficiente essere
dei bravi affabulatori ed avere un approccio seduttivo nei
confronti del pubblico, senza dover rispondere di quel che si
afferma. Nessun importante evento del 2003 è stato predetto
nelle trasmissioni televisive di un anno fa, eppure quest'anno
tutti i "volti noti" delle scienze esoteriche sono
stati propinati nuovamente al pubblico.
In un periodo
in cui l'Uomo sta riprendendo fiducia nella propria capacità di
studiare l'Universo in cui vive, esplorando il nostro ed altri
mondi, è del tutto anacronistico concedere uno spazio così
abnorme a retaggi di credenze che non hanno più ragion d'essere
ai giorni nostri.
La speranza di
un futuro migliore dovrebbe essere finalmente affidata alla
nostra capacità di costruire e mantenere un mondo accogliente e
sicuro, e non alle "palle di cristallo" ed alle oscure
terzine di veggenti di un lontano passato.
Ma soprattutto
bisogna mettere in guardia l'opinione pubblica dal razzismo e
dalla discriminazione latente insito nell'uso improprio
dell'astrologia. Non sono rari i casi di utilizzo di previsioni
astrologiche per analisi sugli andamenti finanziari delle
aziende o per la valutazione della personalità come criterio
per le assunzioni: forse alcuni lettori di oroscopi non si
rendono conto di aver perso il lavoro solo perché appartenevano
ad un segno astrologico anziché ad un altro più propizio. Un
fatto di inaudita gravità!
La sconsiderata
promozione dell'astrologia incoraggia la diffusione di questa ed
altre pratiche antiscientifiche, spesso pericolose ed
inaccettabili anche sotto il profilo legale, come dimostrano i
tanti casi di circonvenzione d'incapace, truffa, truffa
aggravata, esercizio abusivo della professione medica, abuso
della credulità popolare. Come è possibile limitare il ricorso
a santoni e guaritori da parte di soggetti facilmente
suggestionabili se gli stessi telegiornali avallano come
"informazione" le arti magiche ed astrologiche?
A fronte delle
grandi difficoltà di inserimento di chi opera nell'informazione
scientifica, è ancora più inaccettabile la proliferazione di
interventi da parte di dubbi personaggi che si presentano come
maghi, astrologi o veggenti, capaci di farsi pubblicità e
ottenere autorevolezza ed un tornaconto personale grazie
all'intervento in un telegiornale.
Gli astrofili
negli ultimi anni hanno visto una crescita esponenziale
dell'interesse del pubblico grazie ad una incessante opera di
divulgazione. Per chi come noi mette a disposizione la propria
competenza, quasi sempre a titolo gratuito, per avvicinare il
pubblico alla conoscenza di quell'impagabile spettacolo naturale
che è la volta celeste, è uno scempio assistere ogni anno
all'indebito utilizzo dei corpi celesti per uno
"spettacolo" così irrispettoso dell'intelligenza
degli spettatori.
L'UAI chiede
pertanto:
- la
sospensione della diffusione di oroscopi e previsioni
astrologiche all'interno degli spazi destinati all'informazione
(telegiornali e giornali radio).
- che venga
chiaramente precisato - nelle trasmissioni televisive e
radiofoniche di intrattenimento e sulle rubriche della carta
stampata - che l'astrologia non offre certezze e non ha
fondamenti scientifici. |