Dalla costellazione di "ANDROMEDA" a quella del "LUPO" |
Per i più importanti oggetti astronomici sono presenti i Link alle immagini. |
ANDROMEDA (Alpheratz o Sirrah, 2,1 m 120 a.l. B8p)
M31 (NGC224): Galassia a spirale di
tipo Sb, di magnit.4,9, dista ca.3 milioni di a.l. e contiene ca. 500 miliardi di stelle.
Si avvicina alla nostra Galassia alla velocità di ca. -270 km/s. -NGC205: (M110) galassia ellittica nana di tipo E6, è una delle sette galassie satelliti di M31. Scoperta da Messier che però non la incluse nel suo catalogo ma è stata inclusa successivamente quale M110, ultimo degli oggetti Messier). M110 è una galassia satellite di M31, similmente alla Grande Nube di Magellano (LMC) che orbita attorno alla nostra Via Lattea. M110 è due volte più grande ma meno luminosa di M32 ed è contenuta con qualsiasi binocolo nel medesimo campo della galassia di Andromeda. Si trova ad oltre 1° a NW di M31. Ha una magnit. 9,0, ha un diametro lineare di ca. 16.000 a.l. ed è costituita da ca. 6 miliardi di masse solari. M110 presenta due linee oscure non del tutto opache a pochi secondi d'arco dal centro (fatto in genere assente in simili oggetti). Contiene anche alcune stelle supergiganti blu associate con le linee di polveri sopracitate: tali stelle in genere non sono presenti nelle galassie ellittiche. -M32 galassia ellittica nana di tipo E2, satellite di M31, interagente e vicinissima alla galassia di Andromeda. E’ stata la I galassia ellittica ad essere scoperta: da Le Gentil nel 1749. E’ alla portata di piccoli strumenti: ha una magnit.apparente di 8,2 e magnit. assoluta di -15,34. Tenendo conto del cospicuo assorbimento interstellare, il suo modulo di distanza vale 23,29 ossia una stella di magnit.assoluta 0,0 apparirebbe di 24a grandezza. Ha un diametro apparente di 8' x 6' e un diam. di ca. 8.000 a.l. E' costituita da 3 milioni di masse solari. Il suo nucleo con proprietà paragonabili a M31, è costituito da 100 milioni di masse solari, la densità del nucleo è di 5.000 masse solari per parsec cubico. E' priva di ammassi globulari. -NGC891: galassia a spirale vista di profilo simile alla Via Lattea visibile con telescopi da 15-20 cm. La magnit. totale è 12,0, le dimensioni sono 12' x 1'. Si trova a circa 40 milioni di a.l. e fa parte di un piccolo Gruppo di galassie la cui massa complessiva è pari a 800 miliardi di Soli ed è sufficiente a giustificare la stabilità gravitazionale di tutto il Gruppo. Ha un diametro di 120.000 a.l. e luminosità pari a 1,5 miliardi di Soli. Una serie di nebulose oscure occupa tutto il suo piano equatoriale. -NGC7662: nebulosa planetaria di magnit.8,5 e diam.32", alla portata di piccoli telescopi. Al centro c'è una nana azzurra molto calda: ca. 70 mila gradi. Dista intorno ai 1.800 a.l. e ne consegue che ha un diametro reale di 20.000 U.A. (1/3 di a.l.). Barnard ha scoperto che la stella centrale varia tra 12,0 e 16,0 m. irregolarmente, eccitando la fluorescenza della nebulosa, la cui densità è di ca. 10 mila atomi per cm cubico.
ANTLIA (Alpha Antliae 280 a.l. M0) -NGC2997: galassia a spirale barrata con bracci molto definiti posta a ben 35 milioni a.l. I due bracci a spirale della stessa sembrano avere origine dal nucleo. Essi sono cosparsi di brillanti macchie rosse di idrogeno ionizzato simili alle regioni di formazione stellare della Via Lattea. Allinterno di tali nubi vengono create le calde stelle blu che rappresentano la principale fonte luminosa dei bracci di spirale. Mentre un piccolo gruppo di stelle giallastre è concentrato nel nucleo della galassia. Il disco della galassia è inclinato di ca. 45° verso la nostra linea visiva, mostrando la sua struttura interna e dando alla galassia unapparenza ovale.
APUS (Alpha Apodis 3,8 m 230 a.l. K5)
AQUARIUS (Sadalmelik 3,0 m 1.400 a.l. G1) -M2: ammasso globulare già scoperto da Maraldi nel 1746 e registrato da Messier nel 1780. Contiene ca. 100 mila stelle distanti 50.000 a.l., ha un diam. app. di 7-8' e diam. reale di 150 a.l. Facilmente osservabile con un piccolo telescopio, con uno strumento medio si risolvono le stelle periferiche di magnit.14-15, quasi tutte giganti gialle. -M72 ammasso globulare scoperto da Méchain nel 1780 e poco dopo da Messier. Ha una magnit. 9,0. Si trova a 60 mila a.l., ha un diam. app. di 5° e diam. reale di 85 a.l. Vel. di +255 Km/s -NGC7009: nebulosa planetaria "Saturno" scoperta da Herschel nel 1782 un grado ad ovest di Nu Aquarii. Fu in tale occasione che Herschel coniò il termine "improprio" di nebulosa planetaria. In un potente telescopio brilla di riflessi verdi ed è di magnitudine 8. La stella centrale di magnit.12 è una nana blu molto calda (55 mila gradi) e luminosa 20 volte il Sole. La nebulosa dista 3.900 a.l. e ha un diam.=30.000 U.A. -NGC7293: la nebulosa planetaria “Helix” (Elica) è la più “estesa” e la più vicina tra le centinaia di nebulose planetarie conosciute. La sua distanza è poco precisa: da 100 a 450 anni luce da noi, cosicché il suo dimetro varia da 0,3 a 1,75 a.l. a seconda del valore usato per la distanza. Seppur vicina non è facile scorgerla con piccoli telescopi. Ha l'estensione di 1/2 disco di Luna piena, quindi possiede una bassa luminosità superficiale e per osservarla vanno usati bassi ingrandimenti. E' chiamata "Elica" perché mostra una struttura a doppio anello (rilevabile più chiaramente in fotografia). Ha un diametro apparente pari a metà Luna piena (15’) e colorazione verde-azzurra dovuta all'ossigeno due volte ionizzato dall'intensa radiazione ultravioletta della caldissima stella centrale, che è di magnit.13 (M57 è di mag.14) e con una temperatura fotosferica di 100 mila gradi. Recenti fotografie fatte a Mt. Palomar hanno rivelato un ulteriore debolissimo anello di gas a 11' dalla nana blu responsabile dell'esplosione. L'esplosione, se ci si basa sull'attuale velocità di espansione di ca. 20 Km/sec, deve essere avvenuta ca. 20 mila anni fa. [M73: Messier credette di vedervi una nebulosa, ma in realtà si tratta di un gruppetto di 4 deboli stelle casualmente vicine tra magnit.10 e 12]
AQUILA (Altair -0,8 m 16 a.l. A7) -NGC6751: la nebulosa planetaria NGC6751 si trova nella costellazione dell'Aquila. Come tutte le nebulose planetarie, si tratta di un guscio di gas eiettato alcune migliaia di anni fa da una stella calda centrale. Il fenomeno avviene verso la fine del percorso evolutivo tipico delle stelle che hanno una massa paragonabile a quella del nostro Sole. Quando la stella esplode, lancia nello spazio circostante i suoi strati esterni e lascia esposto il nucleo caldissimo. Esso emette intense radiazioni ultraviolette che eccitano i gas eiettati rendendoli luminosi e visibili. L'immagine è una composizione di riprese con tre filtri diversi che mettono in evidenza gas nebulari a diverse temperature. Le regioni blu, disposte a formare un anello regolare, segnalano il gas a temperatura maggiore. L'arancione e il rosso corrispondono a gas più freddo che si dispone in un anello sfilacciato più esterno e in lunghe striature radiali. L'origine di queste strutture formate dal gas più freddo non è ancora ben compresa anche se è evidente l'influenza della radiazione e del vento stellare provenienti dalla stella centrale nel modellare le striature radiali. Si stima che la superficie della stella raggiunga l'incredibile temperatura di 140.000°C. Il team di Hajian, che ha realizzato questo studio, ha in programma un'ulteriore osservazione nel 2001 per verificare il previsto incremento di dimensioni della nebulosa dal 1998 che, per quanto piccolo, rientra nei limiti di risoluzione del telescopio spaziale. I gas infatti si espandono alla velocità di circa 40 km/s e la determinazione precisa dell'espansione "apparente" permetterà agli astronomi di calcolare con accuratezza la distanza della nebulosa. Le attuali stime indicano una distanza di circa 6500 anni-luce dalla Terra. La nebulosa ha un diametro di 0,8 anni-luce, circa 600 volte il diametro del Sistema Solare.
ARA (Alpha Arae 3,0 m 390 a.l. B3) -NGC6397: Ammasso globulare il più vicino 6,0 m ca. 8.000 a.l.
ARIES (Hamal 2,0 m 75 a.l. K2)
AURIGA (Capella 0,1 m 42 a.l. G5) -M36: ammasso aperto già osservato da Le Gentil nel 1749. Misura 10' di diametro e le sue 15 stelle più brillanti sono comprese tra le magnit. 8,8 e 10,6. M36 dista circa 4.100 anni luce, il suo diametro angolare di 12' quindi corrisponde a circa 14 anni luce. Ha circa 60 membri accertati il più luminoso dei quali di magnitudine apparente 9, una luminosità 360 volte superiore a quella del Sole, e di classe spettrale B2. Molte di queste stelle ruotano rapidamente, come dimostrano le linee spettrali allargate, un effetto riscontrato anche per i membri luminosi di classe B delle Pleiadi. Se si trovasse alla stessa distanza (per esempio 10 volte più vicino) questo ammasso apparirebbe ugualmente cospicuo e molto simile alle Pleiadi. Poiché è abbastanza giovane (circa 25 milioni di anni), non contiene giganti rosse, contrariamente ai vicini M37 ed M38, che si trovano pressoché alla medesima distanza. -M37: ammasso aperto di ca 500 stelle scoperto da Messier nel 1764. In M37, a differenza degli altri due ammassi, con un riflettore Newtoniano da 114 mm. si possono vedere già un centinaio di stelle. Esso ha una magnitudine apparente di 5,6 e assoluta di -3,7 (pari a 2.500 Soli). Shapley ne ha stimato la distanza in 4.700 a.l. e questo comporta un diametro reale di intorno ai 25 a.l..e con un diametro apparente di 24'. La maggior parte delle stelle è di colore bianco-azzurro, ma vi sono anche una dozzina di giganti rosse, la più brillante delle quali di mag. 9,5 di colore giallo-arancio è appena visibile vicino al centro di M37. Nonostante M37 sia il più luminoso dei 3 ammassi aperti nella parte meridionale dell'Auriga, venne saltato da Le Gentil quando riscoprì M36 ed M38 nel 1749, cosicché fu Messier a scoprirlo indipendentemente il 2 settembre 1764. Questo ammasso ha un'età stimata in 300 milioni di anni. -M38: ammasso aperto già osservato da Le Gentil nel 1749. Misura 20' ca. di diametro e contiene più di 100 stelle con le più luminose di magnit.8. Dista ca. 4.200 a.l. A soli 2,5 gradi a nord-ovest (precede) di M36, questo ammasso è stato scoperto senza clamore da Hodierna antecedentemente al 1654 e riscoperto indipendentemente da Le Gentil nel 1749. Le sue stelle luminose formano una sagoma somigliante alla lettera greca Pi o (secondo Webb) una "croce obliqua". Alla distanza di 4.200 anni luce il suo diametro angolare corrisponde a circa 25 anni luce, dimensione simile a quella del meno prossimo M37. Ha un'età intermedia (circa 220 milioni di anni secondo lo Sky Catalog 2000) ed ha, come componente più brillante, una gigante gialla di magnitudine 7,9 di classe spettrale G0 corrispondente ad una magnitudine assoluta di -1,5, la luminosità di 900 soli. Per confronto si pensi che, posto alla distanza di M38, il nostro astro avrebbe la debole magnitudine di 15,3 !
BOOTES (Arturo 0,0 m 36 a.l. K2 10 mld.di anni)
-NGC2403: galassia a spirale di magnit. 9. Dista 8 milioni di a.l. e appartiene al nostro Gruppo Locale. Ha un diam. di 37.000 a.l., una luminosità pari a 4 mld. di Soli ed è stata la prima galassia del Gruppo Locale dove sono state individuate variabili cefeidi.
CANCER (Acubens 4,3 m 100 a.l.) -M44: ammasso aperto (Il Presepe o Alveare) individuato già dal grande Hipparcos che lo chiamava "Piccola nube" e dal poeta greco Arato, autore nel III secolo a.c. di una famosa descrizione del cielo stellato "I fenomeni", che lo cita come "Piccola foschia". Con un binocolo si rivela come un gruppo di stelle sparse in un'area tondeggiante larga circa 1 grado. Qui Galileo era conosciuto riuscì a contare 36 stelle, ma si arriva con i grandi telescopi a 350 stelle sino alla magnit.17. Circa 200 sono associate fisicamente. Le 15 più brillanti sono comprese tra la magnit. 6,3 e 7,5. Visibili benissimo con un binocolo. Dista 525 a.l. Il suo moto sembra indicare qualche parentela con l'ammasso delle Iadi posto a 450 a.l. L'ammasso M44 è tra i 10 ammassi galattici aperti studiati da Allan Sandage per ricostruire le fasi dell'evoluzione stellare. Disponendo le sue stelle su un diagramma con la luminosità assoluta sull'asse verticale e l'indice di colore su quello orizzontale, risulta che la maggior parte delle stelle di M44, superata la prima giovinezza, è entrata nella "sequenza principale". Solo 4 stelle giganti, di grande luminosità assoluta, fanno eccezione. Se ne può concludere che l'età delle stelle del Presepe è di ca. 200 milioni di anni (assai più ad esempio dei due ammassi in Perseo che hanno appena qualche milione di anni). In M44 circa 100 stelle sono contenute in uno spazio del diametro di 13 anni luce. Esse disegnerebbero per gli astronomi locali, un cielo di astri luminosissimi (il Sole, posto nel Presepe, apparirebbe solo di magnit.11, quindi molte stelle di M44 risultano almeno 100 volte più brillanti). Un abitante ipotetico che abitasse su un pianeta al centro dell'ammasso vedrebbe stelle della sequenza principale di vario colore, dal bianco all'arancio, più le 4 giganti rosse e 5 nane bianche messe in evidenza dalle ricerche di Johnson e Sandage. Nel suo insieme M44 si allontana da noi a 13 Km/sec. Curiosamente, sia l'età che la direzione del moto proprio di M44 coincidono quelle delle Iadi, un'altro famoso ammasso visibile ad occhio nudo e conosciuto da tempo anche se non incluso né nel catalogo di Messier, né nell'NGC o IC. E' probabile che questi due ammassi, anche se separati da centinaia di anni luce, abbiano avuto un'origine comune in qualche nebulosa diffusa di gas esistente 400 milioni di anni fa. Di conseguenza, anche le popolazioni stellari sono simili, entrambi contengono giganti rose (M44 almeno 5) e qualche nana bianca. M44 inoltre, contiene una stella blu peculiare. Tra i suoi membri, annovera la binaria ad eclisse TX Cancri, la stella "metallica" epsilon Cancri e diverse variabili delta Scuti di magnitudine 7-8, nella fase post-sequenza principale.
-M67 ammasso aperto a 9° a sud del Presepe e a 1,8° a ovest di Alpha Cancri. E' più piccolo ma più denso di M44. Magnitudine visuale 6,1 e dimensioni apparenti 30´. Per risolverlo in ca. 60 stelle singole è necessaria un'apertura di almeno 75 mm. Contiene 500 deboli stelle nello spazio di 15' (1/2 diam. apparente della Luna). Secondo recenti misure di Eggen e Sandage dista 2.500 a.l., il che comporta un diametro reale di 12 anni luce. Singolare è la distanza di M67 dal piano galattico: ben 1.500 a.l., mentre in genere gli ammassi aperti sono quasi tutti sul piano galattico della galassia. Le stelle più luminose sono giganti azzurre di magnit.10, 50 volte più luminose del Sole. Alcune stelle dellammasso sembrerebbero vecchie di ca. 10 miliardi di anni. M67 è uno più vecchi ammassi aperti conosciuti ed il più vecchio del catalogo di Messier con un'età, indica lo Star Catalog 2.000 di 3,2 miliardi di anni; Mallas/Kreimer indicano un valore molto più elevato, ma probabilmente superato, di 10 miliardi di anni. Nuove stime dal gruppo ginevrino di G. Meynet indicano 4 miliardi di anni. Attenzione: è un'età comunque inferiore a quella del nostro sistema solare ma in ogni caso, generalmente, gli ammassi aperti vanno perduti in tempi inferiori. E' stato calcolato che M67, come ammasso, esisterà circa per altri 5 miliardi di anni. Sono noti solo pochi altri ammassi con un'età superiore, tra questi probabilmente NGC 188 che, con un'età di circa 5 miliardi di anni, è stato per lungo tempo considerato quello più vecchio ed NGC 6791, con circa 7 miliardi di anni (secondo il Götz), è attualmente il più antico ammasso della Via Lattea conosciuto. Con un'età così avanzata, nel diagramma di Hertzsprung-Russell l'ammasso presenta un ramo ben sviluppato delle giganti rosse mentre nella sequenza principale termina alla fine delle stelle blu di classe A o F. Contiene 11 luminose giganti di tipo K di magnitudine assoluta da +0,5 a +1,5, e diverse stelle sparse sul ramo orizzontale. Peraltro appaiono anche delle strane stelle, situate in prossimità della parte blu della sequenza principale, rappresentative della categoria delle cosiddette Blue Stragglers, la più luminosa delle quali è di classe spettrale B8 o B9 e di magnitudine apparente 10, corrispondente ad una luminosità pari a quella di 50 soli alla distanza di M67 (2.700 anni luce secondo Glyn Jones e Götz, 2.600 dallo Sky Catalog 2.000).
CANES VENATICI (Cor Caroli doppia fisica 2,9 m e 5,4 m 120 a.l.)
-M51 (NGC5194): galassia Whirpool o
Vortice di tipo Sc, si trova a 3°30 a sud-ovest di Eta dellOrsa maggiore ed
appare come una girandola il cui braccio più esterno si collega ad una galassia minore di
forma irregolare NGC5195, che irradia molto intensamente nell'infrarosso. M51 fu scoperta
da Messier nel 1773, ma fu Lord Rosse nel 1845 con il suo gigantesco telescopio riflettore
metallico da 182 cm (all'epoca il più grande del mondo), che rifletteva solo il 60% della
luce incidente (mentre oggi per conseguire lo stesso scopo è sufficiente un moderno 30 cm
ad alto potere riflettente, ossia circa il 90%) a scorgerne per primo la sua struttura a
spirale. Era la prima volta che venivano individuati i bracci a spirale di una galassia.
Oggi può bastare un telescopio con apertura
20/25 cm. Holmberg stima una massa di 160 mld. di Soli e un diametro di 100 mila a.l. Il
diametro apparente è di 10 e la magnitudine è 8,0-8,4. Dista ca. 14 mil.a.l.
NGC5195, benché classificata come irregolare, è in realtà una spirale fortemente
traumatizzata dallazione gravitazionale di M51. Siamo di fronte agli effetti di una
collisione avvenuta alcuni milioni di anni fa. Una ricostruzione fatta al computer mostra
che tale oggetto ha raggiunto e superato M51, dalla quale si sta allontanando dopo uno
scontro di striscio che ha lasciato vistose turbolenze nella sua scia, strappando milioni
di stelle che ora di trovano disperse nello spazio allesterno delle due galassie.
M51 è il membro dominante di un piccolo gruppo di galassie. Poiché si trova, secondo
taluni, a 37 milioni di anni luce di distanza ed è di cospicue dimensioni, si tratta di
un oggetto esteso e luminoso. Con ottimo seeing persino con un telescopio di 10 cm sono
visibili i suggestivi bracci della spirale. La visuale migliore di questa coppia la si ha
con bassi ingrandimenti. Il nucleo ripreso dal telescopio spaziale Hubble mostra una
struttura ad X al centro che potrebbe essere la traccia del disco di accrescimento di un
buco nero di un milione di masse solari. -M63: galassia a spirale di magnit.10, scoperta da Mechain nel 1779, chiamata anche "fiore di stelle" o "girasole". Ha un diam. di 90 mila a.l. ed una massa di 115 mld. di Soli. In assoluto il primo oggetto del cielo profondo scoperto dall'amico di Messier, Pierre Mechain, che lo osservo il 14 giugno 1779. M63, la Galassia Girasole, è una spirale di tipo Sb o Sc, il cui aspetto spiraliforme può essere ben riconosciuto fino alle regioni periferiche, partendo dalla piccola regione centrale che misura solo 6 secondi d'arco. A soli 6° a sud di M51, apparentemente forma con quest'ultima ed un piccolo gruppo di altre galassie il Gruppo di M51, che si trova a 37 milioni di anni luce di distanza. L'immagine visuale ricorda quella fotografica: i bracci della spirale assumono sullo sfondo un aspetto granuloso e la loro luminosità aumenta lentamente verso l'interno per poi incrementare rapidamente nella regione del nucleo, anch'essa di aspetto granuloso. Nelle fotografie a colori si possono distinguere lungo i bracci delle regioni di formazione stellare. Il 25 maggio esplose una supernova, 1971I, di Tipo I che raggiunse la mag. 11,8. -M94: galassia a spirale molto compatta, vista di piatto. Magnit. apparente 10,00. Dista 20 mil. di a.l., ha un diam. di 33 mila a.l., ha una luminosità di 8 mld. di Soli e un diam. maggiore di 5. -M3 (NGC5272): ricco ammasso globulare ubicato tra Cor Caroli e Arturo. Ha magnit. 6,6 (1/3 della Luna piena) e dista 45.000 a.l. Scoperto da Messier nel 1764 ha un diam. app.di 10 e può essere risolto parzialmente in stelle da magnit. 11 in su con semplice telescopio da 12 cm di obiettivo. Sciami delle stelline più esterne furono già notati da Herschel e da Lord Rosse, che rilevarono anche piccole zone oscure. Per risolvere le singole stelle nelle sue regioni esterne è necessaria un'apertura di almeno 100 mm. M3 contiene un gran numero di variabili tipo RR Lyrae, con periodicità da 12 ore sino a 10 minuti. Ben 189 erano già state osservate sino al 1963. Dal loro comportamento si deduce una distanza di ca. 35/40 mila a.l., un diam. di 220 a.l., una massa di 140 mila Soli, una luminosità tot. di 160 mila Soli. Su fotografie fatte a Mt. Palomar sono state contate più di 45 mila stelle di magnit.22,5. La popolazione totale è probabilmente più di 500 mila stelle, con il 90% della luce che proviene da un numero relativamente piccolo di stelle giganti, ma quasi la totalità della massa è costituita da stelle minori. Per lo più si tratta, come per quasi tutti gli ammassi globulari, di stelle molto vecchie. -"y Canum Venaticorum": è una stella rossissima, definita "La Superba" da Padre Angelo Secchi.
CANIS MAJOR (Sirio -1,5 m 8,7 a.l. A1) -M41: ammasso aperto a soli 4° a sud di Sirio: 150 stelle tra magnit. 7 e 11 e dista 2.300 a.l. Contiene circa 100 stelle, tra cui diverse giganti rosse (o arancioni) la più luminosa delle quali è di tipo spettrale K3, di magnitudine 6,9 e si trova in prossimità del centro dell'ammasso. Questo astro è 700 volte più luminoso del nostro Sole. Le stelle dell'ammasso sono distribuite entro un volume di 25 o 26 anni luce di diametro e si allontanano a 34 km/sec. Trovandosi alla distanza di 2.300 anni luce, appaiono distribuiti in un'area di 38 minuti d'arco di diametro. L'età di M41 è stata stimata tra 190 (Sky Catalog 2000) e 240 milioni di anni (G. Meynet's Geneva Team). C.E. Barns fa presente che c'è "la possibilità" che M41 sia stato registrato da Aristotele circa nel 325 aC; questo lo renderebbe il "più debole oggetto registrato nell'antichità classica". (dal Burnham). La stella relativamente luminosa che in genere nelle foto appare in alto a destra, è la 12 Canis Majoris di 6° magnitudine. Secondo lo Sky Catalog 2000, questa stella è una gigante blu di tipo spettrale B7 III n che si trova circa a metà della distanza che ci separa dall'ammasso (1.100 anni luce) e quindi non ne fa parte. NGC 2207 e IC2163: due galassie a spirale che si sfiorano.Nella direzione della costellazione del Cane Maggiore possiamo assistere al passaggio ravvicinato di due galassie spirali. Il telescopio Hubble ci consente di assistere a questo "duetto" cosmico nel quale, nonostante le apparenze, le due parti in causa svolgono ruoli con pesi notevolmente diversi. La galassia a sinistra (NGC 2207) è più massiccia rispetto alla IC 2163 che vediamo a destra nell'immagine. Le gigantesche forze mareali provocate dall'avvicinamento, deformano quest'ultima galassia: masse di gas e di stelle vengono spinte via, formando strisce lunghe centinaia di migliaia di anni-luce. I calcoli indicano che IC 2163 è già passata oltre il punto di minima distanza da NGC 2207 circa 40 milioni di anni fa, effettuando una lentissima "svolta" in senso orario. IC 2163 non riuscirà comunque a sfuggire alla potente attrazione gravitazionale della sua compagna maggiore, ed è destinata ritornare indietro per rinnovare l'incontro. NGC 2207 è un po' più vicina a noi rispetto alla compagna minore. Il telescopio spaziale Hubble ci permette di osservare le scie di polveri scure appartenenti ai bracci di spirale della galassia NGC 2207, sovrapposti visivamente a IC 2163, nella parte centrale dell'immagine. Osserviamo, inoltre, una serie di filamenti paralleli di polveri, che sembrano sottili pennellate, nell'area deformata dalle forze mareali (a destra). Le grandi concentrazioni di gas e polveri presenti in entrambe le galassie porteranno inevitabilmente ad intense attività di formazione stellare. Le due galassie, intrappolate una intorno all'altra in un'orbita mutua, continueranno a deformarsi e a scompigliarsi vicendevolmente finché, fra qualche miliardo di anni, fonderanno in una singola e più massiccia galassia. L'immagine è stata ottenuta per mezzo di tre diverse riprese del telescopio Hubble eseguite utilizzando la camera WFPC2.
CANIS MINOR (Procione 0,4 m 11,3 a.l. F5)
CAPRICORNUS (Algedi 4,2 m 1.600 a.l. G9 e Dabih 3,6 m 117 a.l. G3) -M30: ammasso globulare scoperto da Messier nel 1764 e da lui descritto come "una nebulosa visibile con molta difficoltà". Il primo a risolverlo in stelle fu Herschel nel 1783. M30 ha una forma lievemente ellittica, misurando 4' x 3' e visualmente ha una magnit. integrata di 8,4. Fotograficamente risulta molto luminoso con una magnit. di 6,4. Dal rapporto colore/magnit. risulta distante 40.000 a.l.. Se questa stima è corretta il suo diametro reale è di 100 a.l.. Tra gli ammassi globulari, M30 rivela una delle più alte velocità radiali: si avvicina a noi a ca. +200 Km/sec.
CARINA (Canopo -0,7 m 100/120 a.l. F0) -NGC3372: (Eta Carinae) nebulosa diffusa, più estesa di M42, facilmente visibile come una macchia brillante della Via Lattea, che circonda la stella variabile irregolare Eta Carinae. Ha un diametro di 85' x 80'. La nebulosa splende per la luce di stelle giovani nate al suo interno. Osservandola con un binocolo, si possono vedere ammassi stellari splendenti e vortici di gas luminosi alternati a zone oscure. La più famosa macchia scura è chiamata "buco della serratura" per la sua forma caratteristica, che si staglia sullo sfondo della parte centrale (brillante) della nebulosa vicino alla stella Eta. La nebulosa dista c.a. 9.000 a.l.
Eta Carinae, una stella sopravvissuta
all'esplosione - By: www.vialattea.net -IC2602: ammasso aperto "Le Pleiadi del sud": poco denso, diam.=70 700 a.l.
NGC 3603 e
lintero ciclo di vita di una stella in una sola immagine.
CASSIOPEIA (Schedir 2,2 m 180 a.l. K0) -M52: ammasso aperto: 120 stelle tra magnit. 7 e 8. Dista 8.500 a.l. Scoperto da Messier il 7 settembre 1774 mentre osservava la famosa cometa di quellanno. Wallenquist nel 1959 ha individuato 193 stelle appartenenti a tale ammasso nel raggio di 9. Si tratta di stelle giovani nate da qualche decina di milioni di anni (come le Pleiadi) appartenenti alla classe delle giganti azzurre. La densità dellammasso è alta: 50 stelle per parsec cubico al centro, in media 3 stelle per parsec cubico. M52 è un bell'ammasso aperto situato in una ricca regione della Via Lattea. E' uno degli ammassi più ricchi. La stella più luminosa della sequenza principale è di magnitudine 11 e di tipo spettrale B7. Due giganti gialle sono più luminose: la prima è di tipo spettrale F9 a di magnitudine 7,77, la seconda è di tipo G8 e di magnitudine 8,22. Lo Sky Catalog 2000 indica un'età di soli 35 milioni di anni, valore che coincide con quello indicato da Woldemar Götz, che ci ricorda che l'ammasso contiene una stella particolare di tipo Of: una stella estremamente calda con peculiari linee spettrali di elio ed azoto ionizzati. La distanza di questo ammasso non è ben nota, Kenneth Glyn Jones adotta quella di 3.000 anni luce, Mallas/Kreimer 7.000 mentre lo Sky Catalog 2000 indica 5.200. Queste differenze sono dovute principalmente al forte assorbimento interstellare che la sua luce incontra nella nostra direzione, che complica notevolmente il raggiungimento di una stima ragionevolmente precisa. -M103: ammasso aperto: 40 stelle tra magnit. 8 e 11. Dista 8,500 a.l. Ha un diam. reale di 15 a.l. ed è poco compatto. Ha un diam. app. di 9. E lultimo oggetto del catalogo originale di Messier (ma lo scoprì Mechain nel 1781). Gli altri 7 sono stati aggiunti in seguito.
-NGC7789:
ammasso aperto
atipico quasi un globulare. -Radiosorgente Cassiopea A. -Supernova del 1572 (Brahe).
CENTAURUS (Toliman o Rigil Kentaurus doppia 0,0 e 1,2 m 4,3 a.l. G2 e K1) -NGC5139: grande ammasso globulare "Omega Centauri". Tale ammasso sarebbe costituito da 5 milioni di masse solari; si avvicina più ad una galassia ellittica nana che non ad ammasso globulare. Ha un diametro di ca. 350 a.l., ha una magnit. di 3,7 ed è posto alla distanza di 17.000 a.l. La sua età è simile a quella di M13 (ca. 12 miliardi di anni).
-NGC5128:
galassia di tipo ellittica, che sarebbe il risultato di
una interazione fra due distinte galassie che sta ancora avvenendo, come dimostrerebbero
sia la nebulosità presente allinterno della larga banda scura di assorbimento,
evidente sede di intensa formazione stellare, sia lintensa emissione di onde radio
che proviene dal "core" della galassia, conosciuta anche come radiosorgente
"Centaurus A".
Centaurus A è anche un'intensa
sorgente di raggi X e di onde radio. Queste emissioni si dispongono lungo un getto di
materia che esce
radialmente dal centro e si solleva da parti opposte rispetto al piano della cintura di
polveri. Si ipotizza che questo getto sia disposto lungo l'asse di simmetria di un piccolo
disco di accrescimento posto nei dintorni del buco nero centrale. Alpha Centauri: The Closest Star System The closest star system to the Sun is the Alpha Centauri system. Of the three stars in the system, the dimmest -- called Proxima Centauri -- is actually the nearest star. The bright stars Alpha Centauri A and B form a close binary as they are separated by only 23 times the Earth- Sun distance - slightly greater than the distance between Uranus and the Sun. In the above picture, the brightness of the stars overwhelm the photograph causing an illusion of great size, even though the stars are really just small points of light. Alpha Centauri A, also known as Rigil Kentaurus, is the brightest star in the constellation of Centaurus and is the fourth brightest star in the night sky. Credit: STSci Digitized Sky Survey, Anglo-Australian Observatory
CEPHEUS (Alderamin 2,4 m 46 a.l. A7) -Stella granata di Herschel (o Garnet Star): "m cephei".
CETUS (Menkar 2,5 m 130 a.l. M2) -M77: galassia a spirale di tipo Sb, compatta, vista di piatto, ubicata 1 grado ad est di Delta Ceti. E' la principale di un piccolo gruppo di consorelle: NGC1055,1073,1087 e 1090. Scoperta da Méchain nel 1780 e subito catalogata da Messier. Non è un oggetto facile: per scorgerla con un telescopio occorrono condizioni di buio perfette. La magnit. totale è ca. 10, il diametro apparente è di 6", disterebbe 30 milioni di a.l. ma alcuni ipotizzano molto di più. E' tra i più lontani oggetti Messier e taluni parlano di 60 milioni di a.l.: con tale distanza si allontanerebbe da noi a ca. +1000 Km/sec. Con una distanza di 30 mil. di a.l. essa avrebbe un diametro di 80 mila a.l. e la sua massa sarebbe pari a 40 miliardi di Soli. Appartiene al tipo delle galassie Seyfert, con un nucleo molto piccolo e spettro di emissione, sorgente di onde radio.
CHAMAELEON (Alpha 4,1 m 78 a.l. F5)
CIRCINUS (Alpha è una doppia di magnit. 3,2 e 8,6 m 57 a.l. F0 e A3)
COLUMBA (Alpha Columbae 2,7 m 140 a.l. B8)
-Ammasso aperto MEL 111 -M53: ammasso globulare: magnit. 8,7 e dista 60.000 a.l. Ha una lumin. di 200 mila Soli ed è esteso per 14(metà ca. Luna piena), si risolve parzialmente in stelle, almeno ai bordi, se osservato con telesc. da 15/20 cm. Alla suddetta distanza, il suo diametro apparente di 14' corrisponde ad un diametro lineare di oltre 250 anni luce e, alla velocità di 112 km/s, si sta rapidamente avvicinando a noi. M53 ha un nucleo brillante di circa 2' e la densità decresce gradualmente verso le regioni esterne. Messier lo trovò somigliante ad M79, mentre William Herschel lo giudicò simile a M10. Come in tutti gli ammassi globulari, le stelle di M53 sono apparentemente "povere di metalli", il che significa che contengono solo modeste quantità di elementi più pesanti dell'elio (per esempio carbonio o l'ossigeno); quelle di M53, in particolare, hanno una "metallicità" inferiore alla media degli ammassi di questo tipo. Ospita il rispettabile numero di 47 variabili del tipo noto come RR Lyrae di alcune delle quali, nel corso del tempo, è stato notato l'irreversibile cambiamento del periodo (Glyn-Jones). A solo un grado ad est di distanza troviamo il debole, e più povero, ammasso globulare NGC 5053 che si trova pressa poco alla stessa distanza di M53 e che contiene un numero significativamente inferiore di stelle al punto che in passato si dubitò della sua natura di globulare (natura confermata spettroscopicamente). -Ammasso di galassie "Coma": le più luminose appartengono alla propaggine Nord dellammasso "Virgo" e portano quasi tutte la sigla Messier; le più deboli compongono lammasso "Coma" e sono siglate NGC. Sono 1.000 galassie a 400 milioni di a.l., tra cui 10 galassie a 13,5 milioni di a.l. -M64: galassia a spirale "dallocchio nero": ha un diam. di 7 x 3, ha una magnit. di 8,6, dista 20-25 milioni di a.l. Ha una luminos. di 50 mld.di Soli. E così chiamata perché da centro del suo ovale dal chiarore lattiginoso (magnit. 8,0) si distingue una fascia di materia oscura dove stanno nascendo probabilmente nuove stelle. Per scorgere tale "occhio" occorre almeno un telescopio da 20 cm. J.D. Wray, nel suo Color Atlas of Galaxies, fa notare che M64 potrebbe essere il prototipo di una classe di galassie chiamata "ESWAG", Evolved Second Wave Activity Galaxy, - galassia con la seconda ondata di attività (intesa come formazione stellare) evoluta. Come appare evidente dalle fotografie a colori, le regioni centrali dei bracci della spirale sono costituite da una popolazione stellare di media età. La formazione stellare ha avuto inizio esternamente, seguendo il gradiente di densità, formando le stelle laddove vi era sufficiente materia interstellare disponibile, evolvendosi poi lentamente. In seguito, con i venti stellari, le supernove e l'attività delle nebulose planetarie, poté accumularsi altro materiale interstellare sino a rendere possibile una nuova stagione di formazione stellare. Questa seconda ondata di parti stellari sembra avere raggiunto le regione dove compare la banda di polveri. La caratteristica banda di polveri è ben visibile anche con piccoli telescopi. Recentemente si è osservato che nel disco sono presenti due sistemi di gas e polveri che ruotano in direzioni opposte: quello interno, del raggio di circa 3.000 anni luce e che si muove a 300 km al secondo, è in contatto con il disco esterno che ruota in direzione opposta e che si estende per almeno 40.000 anni luce muovendosi a circa 300 km/s. Questo strusciamento è probabilmente la causa del vigoroso processo di formazione stellare osservato ed ancora in corso, che si manifesta nei noduli blu racchiusi nella caratteristica banda di polveri su un lato del nucleo. Si è anche ipotizzato che questo disco particolare e la banda di polveri appartengano ad una galassia compagna in formazione già fagocitata ma non ancora dispersa nel piano orbitale del disco. Non sembra che la distanza di questa galassia sia ben determinata: Kenneth Glyn Jones e Mallas/Kreimer indicano circa 12 milioni di anni luce, il Nearby Galaxies Catalog del Tully indica 14 milioni mentre Burnham oscilla tra 20 e 25 milioni citando l'indicazione data da Holmberg di 44 milioni. La velocità radiale di 377 km/s in recessione indicherebbe 16 milioni di anni luce (H0=75), ma questo dato è sicuramente molto impreciso essendo la rotta di questa galassia passante in prossimità dell'Ammasso della Vergine, bisogna tenere conto di una considerevole deviazione del valore della Costante di Hubble. Il fatto che la distanza di questa galassia non sia ancora stata determinata con precisione appare strano, anche perché le variabili cefeidi che ospita dovrebbero essere alla portata dei telescopi terrestri attuali, almeno di quelli più grandi. Sino ad ora non sono state registrate supernove in questa galassia che sembra non avere neppure Cefeidi, altrimenti la sua distanza sarebbe nota con maggiore precisione. -M85: galassia ellittica: di magnit.10,5 e dista 41-44 milioni di a.l., ha un diam. di 3 x 2, ha una massa di 100 mld. di Soli ca. Scoperta da Mechain nel 1781 e poco dopo catalogata da Messier. Si allontana da noi a 700 km/sec. -M88: galassia a spirale: di magnit.10,5, dista 50 milioni di a.l. Ha un diam. di 60.000 a.l. e una massa di 100 mld. di Soli. Messier poco lontano individuò un altra nebulosa (M91), ma poi fu scoperto che non vi era nulla e forse poteva essere una cometa (secondo Shapley) o un errore di Messier. Ma recentemente W.C. Williams ha identificato M91 con la galassia NGC4548 di magnit. 9,5. -M98: galassia di magnit. 11 nella regione centrale. La sua distanza rimane incerta in quanto, a differenza di tutto lammasso "Coma" che si allontana da noi, essa si avvicina a 200 km/sec. E non si può quindi applicare la relazione tra la velocità di allontanamento e la distanza secondo la formula di Hubble, ma la stima è ca. 35 milioni di a.l., ovvero il membro dellammasso più vicino a noi. Ha una massa di 80 mld. di Soli e un diam. di 80.000 a.l. -M99: galassia a spirale di magnit. 10,5, dista 50 milioni di a.l. e ha un diam. di 4. E' vista di fronte e mostra uno dei più veloci moti allontanamento del Gruppo: +2.400 Km/sec. Ha una massa tot. Di 50 mld di Soli. Nei suoi bracci a spirale sono apparse 2 supernove (nel 1967 e nel 1972).
-M100:
(NGC4321) è la Galassia più grande dell’ammasso "Virgo-Coma",
è tra gli oggetti più brillanti dell'ammasso di galassie della Vergine, ma M100
si trova però nella costellazione della Chioma di Berenice. Visibile anche
attraverso un piccolo telescopio, M100 ha la forma di una spirale ed è vista
quasi frontalmente, possiede due prominenti bracci ed una serie di bracci minori
che la avvolgono. Venne scoperta da Pierre Méchain nel 1781 e inserita
dall'amico Charles Messier nel suo catalogo poco dopo. Ha un diametro di circa
110.000 a.l., una massa di 160 mld. di Soli e una magnit. di 10,5 distribuita su
un’area larga 4’. Ha una velocità di +1600 Km/sec. L'esatta distanza della
galassia fu stimata nel 1993, quando il Telescopio Spaziale Hubble riuscì ad
osservare 20 Cefeidi al suo interno e a stimarne il periodo. Disterebbe da noi
circa 56 milioni di a.l. In M100 sono state osservate nell'ultimo secolo ben
quattro supernovae. -NGC4565: uno dei miglior esempi di galassia vista di profilo: ha una magnit. di 10,5. Lungo il piano equatoriale di distinguono nubi di materia oscura. E' larga 15 e dista 30 milioni di a.l. -NGC4889: galassia appartenente al vero ammasso della Chioma di Berenice, quasi 10 volte più lontano di quello cui appartengono le galassie suindicate. E loggetto più brillante dellammasso. The Coma Cluster of GalaxiesAlmost every object in the above photograph is a galaxy. The Coma Cluster of Galaxies pictured above is one of the densest clusters known - it contains thousands of galaxies. Each of these galaxies houses billions of stars - just as our own Milky Way Galaxy does. Although nearby when compared to most other clusters, light from the Coma Cluster still takes hundreds of millions of years to reach us. In fact, the Coma Cluster is so big it takes light millions of years just to go from one side to the other! Most galaxies in Coma and other clusters are ellipticals, while most galaxies outside of clusters are spirals. The nature of Coma's X-ray emission is still being investigated. Credit & Copyright: O. Lopez-Cruz (INAOEP) et al., AURA, NOAO, NSF
CORONA AUSTRALIS (Alpha 4,1 m 100 a.l. A2)
Reflection nebula NGC6726-27-29
CORONA BOREALIS (Gemma o Alphekka 2,3 m 78 a.l. A0)
CORVUS (Alchiba 4,0 m 68 a.l. F2) -NGC4038: coppia di galassie interagenti gravitazionalmente che si trovano nella costellazione australe del Corvo e che formano due grandi "code" o "antenne" di stelle disperse nello spazio in direzioni opposte sino ad enormi distanze dai bulbi galattici. Le "antenne" sono visibili solo con potenti telescopi. Le galassie hanno una magnit. 11 ca. e si allontanano da noi a +1500 Km/sec. Sono distanti da noi 90 milioni di a.l. L'HST ha scoperto oltre un migliaio di ammassi stellari giovani e luminosi che si sono formati in seguito allo "scontro frontale". I nuclei (cores) delle due galassie corrispondono alle due macchie di colore arancione che si trovano a destra e a sinistra rispetto al centro dell'immagine, intersecate da filamenti di polveri scure. Una larga fascia di pulviscolo caotico (regione di sovrapposizone) si estende tra i nuclei delle due galassie. La grande forma che assomiglia ad una spirale, segnata da gruppi di brillanti stelle azzurre, rappresenta il risultato dell'intensa attività di formazione stellare che è stata innescata dalla collisione. Questa immagine a colori naturali è il risultato della composizione di quattro distinte immagini filtrate prese dalla WFPC2 (Wide Field Planetary Camera 2 ). La risoluzione è di 15 anni-luce per pixel.
CRATER (Alkres 4,1 m 120 a.l. K0)
CRUX (Acrux 0,8 m doppia 1,4 e 1,9 m 370 a.l. B1 e B1) e: "Croce del Sud" -NGC4755: ammasso aperto "Lo scrigno di gioielli o Kappa Crucis": 50 stelle di cui 4 tra magnit. 6 e 7, con magnit. totale 4,2. Ha un diam. di 10 e dista 7.600 a.l. -"Il sacco di carbone australe": nebulosa oscura a sud di Beta Crucis
CYGNUS (Deneb 1,2 m 1825 a.l. A2 75.000 volte più luminosa del Sole) -M39: ammasso aperto che si trova a 9° a est-nord-est di Deneb. Pare lo avesse già notato Aristotele nel 325 a.c., ma il primo a registrarlo fu nel 1750 Le Gentil. Questa famiglia di ca. 25 giovani stelle, ha un diametro di 8 a.l. M39 è un ammasso molto ampio ma assai povero, posto a circa 9 gradi ad est e leggermente a nord di Deneb (alfa Cygni). Dista solo circa 800 anni luce ed è di età intermedia (stimata tra 230 e 300 milioni di anni). Sono almeno 30 stelle i membri accertati e confinati in un volume di circa 7 anni luce di diametro. Isolato dalle stelle circostanti ma privo di concentrazione verso il centro, tra le stelle che lo compongono più luminose e quelle più deboli la variazione è moderata ed è moderatamente ricco (50--100 membri). Quest'ammasso fu forse notato da Aristotele come oggetto di tipo cometario pressa poco nel 325 aC. Questo ammasso è osservato al meglio ai bassi ingrandimenti. -M29: ammasso aperto di 20 stelle a 4.000 a.l. M29 è un ammasso abbastanza scarso e poco emozionante, posto in una regione particolarmente affollata della Via Lattea in prossimità di gamma Cygni, ad una distanza di 7.200. W.A. Hiltner dello Yerkes Observatory ha scoperto nel 1954 che la luce delle sue stelle è piuttosto polarizzata dalla presenza di materia interstellare che è, apparentemente, 1.000 volte più densa della media intorno a questo ammasso e potrebbe assorbire così tanta luce che, se visto senza questo "impedimento" sarebbe più luminoso di tre magnitudini ! Sempre nel 1954, Harris riporta irregolari oscuramenti di stelle appartenenti all'ammasso (forse dal passaggio di materia interstellare scura sulla linea di vista). Secondo lo Sky Catalog 2000, M29 fa parte dell'associazione Cygnus OB1 e si avvicina alla velocità di 28 km/sec. La sua età è stimata in 10 milioni di anni e la sua stella più calda è di classe spettrale B0.
-NGC7000:
nebulosa diffusa ad emissione "Nord America".
Scoperta fotograficamente dall'astronomo tedesco Max Wolf attorno al 1880,
la chiamò Nebulosa America. L'attuale nome, più appropriato, fu proposto nel
1903 dall'astronomo americano Barnard. Dagli anni Cinquanta ad oggi sembra
diventata più luminosa. Sino al 1950 veniva osservata solo fotograficamente.
E’ larga 1,5° ed è visibile con un telescopio da 10-15 cm a bassissimo
ingrandimento come un incremento della luminosità di fondo della Via Lattea.
La nebulosa può essere vista anche con un binocolo se osservata da un sito
molto buio. E' posta a 3° ad est di Deneb. La nebulosa è resa fluorescente
da Deneb, anche se si è visto recentemente che la sorgente è una stella
luminosissima, ma resa quasi invisibile dall'assorbimento della polvere
interstellare che la indebolisce di 100 milioni di volte. Dista circa 1600
a.l. ed ha un diam. di 45 a.l. Presso la nebulosa Nord America è visibile
facilmente anche la meno luminosa nebulosa Pellicano IC5070.
-IC5067-70: nebulosa diffusa
"Pellicano". -NGC6826: nebulosa planetaria lampeggiante
-NGC6960,6992-95: Sono due nebulose che formano il celebre "Pizzo del cigno" (Nebulosa Velo o Cygnus Loop). Una serie di filamenti luminosi con sfumature azzurre, bianche e rosse, distribuiti a formare un cerchio di 2,6° di diam. (più di 5 volte il diam. della Luna piena) alla distanza di 2.500 a.l. Avvistati da Herschel nel 1784 con un telescopio da 45 cm. Già un binocolo 7 x 50 in particolari condizioni riesce a scorgere la parte più luminosa del "pizzo"; quest’ultimo è forse ciò che rimane di una supernova esplosa c.a 30.000 mila anni fa. L’espansione attuale dei filamenti è di c.a. 6/100 di sec d’arco all’anno, rallentata però dalla resistenza di gas e nubi di polvere già esistenti nella zona. Tali filamenti rappresentano forse onde d’urto tra il gas in espansione e il mezzo interstellare. L’astronomo sovietico Fessenkon, con una camera "Maksutov" installata ad Alma Ata nell’Asia centrale, lungo i filamenti del "pizzo" ha individuato catene di stelle in formazione. Si è quasi certi ormai che l’esplosione di una supernova può avviare nelle nubi interstellari processi di contrazione gravitazionale che portano alla nascita di nuove stelle. La parte più brillante è la nebulosa NGC6992 appena visibile con un grande telescopio per dilettanti. L'arco più debole è NGC6960, vicino alla stella 52 Cygni di mag 4.
CRL 2688 o
"Egg Nebula" o "Nebulosa uovo".
NGC7027 -Cygnus X-1: è una delle più forti sorgenti di raggi X, già individuata dal satellite "Uhuru" (1970). Loggetto è il più convincente tra i candidati a buco nero. Variazioni del flusso di raggi X con periodo di 50/1000 sec., fanno pensare ad un oggetto molto piccolo, collassato, orbitante in coppia con una stella massiccia: si stima in 10 masse. solari il buco nero e in 20/30 masse solari laltro oggetto. Tra i due avverrebbe uno scambio intenso di materia caldissima e i raggi X sarebbero prodotti appunto dalla caduta di tale plasma nel buco nero.
DELPHINUS (Alpha Delphini 3,8 m 170 a.l. B8) -NGC7006: è il più lontano ammasso globulare (ad eccezione di NGC2419 nella Lince, che peraltro può essere considerato un ammasso extra galattico). Dista 150.000 a.l. dal nucleo della Via Lattea e 185.000 a.l. da noi. Può essere visto con telescopio da 15 cm come una macchietta di luce larga 1' d'arco di magnit.11,5. Risolverlo in stelle è difficile: le stelle più luminose sono di magnit.16. La sua luminosità totale è di 130 mila Soli e il suo diam. reale di 120 a.l.
DORADO (Alpha 3,5 m 200 a.l. A0) -Grande nube di Magellano (LMC): galassia irregolare o a spirale barrata SBc 180.000 a.l. d.app.=432’ 0,5 m. di magnitudine integrata. La sua massa sarebbe ca. 1/10 di quella della Via Lattea e conterrebbe ca. 10 miliardi di stelle. Ad occhio nudo si vede come una macchia nebulosa dal diametro di 6-12 volte il diam. apparente della Luna. Il mattino del 23 febbraio 1987 il cielo ci ha fatto un regalo: una supernova (SN 1987A) visibile ad occhio nudo esplosa nella "LMC". La prima radiazione a raggiungerci non fu di natura luminosa: si trattò di un "lampo" di neutrini, mentre i fotoni della luce arrivarono qualche ora dopo. Non che i neutrini si propaghino più velocemente della luce, in realtà essi partirono prima dei fotoni. Queste esplosioni hanno infatti inizio al centro della stella (da dove sono emessi i neutrini), prima di propagarsi verso la superficie stellare (da dove invece provengono i fotoni). Molti telescopi, sensibili alla luce visibile, all’infrarosso e all’ultravioletto, ci permisero di misurare l’intensità e la variazione delle radiazioni emesse, per confrontarle con i modelli matematici calcolati dai teorici. Vari mesi dopo l’esplosione iniziale, un flusso di raggi X e gamma emergeva progressivamente dalla massa stellare in espansione. Tali radiazioni ci hanno permesso di identificare la presenza di nuclei radioattivi di cobalto alla superficie della supernova. Tale risultato confermava una predizione dei teorici dell’evoluzione stellare: gli atomi di ferro provengono dalle supernove. Essi vi appaiono inizialmente come nuclei radioattivi di nikel, i quali si disintegrano successivamente in cobalto radioattivo e poi in nuclei di ferro. Tali disintegrazioni liberano immense quantità di energia nucleare e ad esse si deve gran parte della violenza dell’esplosione (come se fossero delle bombe stellari al nikel-cobalto).
L'onda d'urto fa risplendere la
supernova SN1987A By: www.vialattea.net - 1998 -NGC2070: "La nebulosa Tarantola" E' posta all'interno della suddetta "LMC" ed è più grande e brillante di qualsiasi altra nebulosa nella Via Lattea. Se fosse alla stessa distanza di M42, sarebbe visibile anche in pieno giorno e coprirebbe 1/4 del cielo. Essa è una nube di idrogeno del diametro di quasi 2.000 a.l. Ad occhio nudo appare come un vaga stella, nota anche come 30 Doradus. Al centro della nebulosa c'è un ammasso di decine di stelle supergiganti, la cui luce fa risplendere la stessa nebulosa; si sospetta che una di queste stelle abbia una magnitudine di ca.1000 volte quella del Sole. La stella brillante che si vede è la prima supernova visibile ad occhio nudo da almeno 400 anni: "Sanduleak -69° 202" (SN1987A). NGC 1850: tale oggetto è uno dei più luminosi ammassi globulari appartenenti alla Grande Nube di Magellano, una nostra galassia satellite. Gli ammassi globulari sono insiemi composti da numerosissime stelle, oltre un milione, che si sono originate nel corso di uno stesso processo di formazione stellare e che possiedono quindi la stessa età. I tipici ammassi globulari della nostra Galassia sono oggetti piuttosto antichi, mentre NGC 1850 è molto giovane essendo formato da stelle di "appena" cinquanta milioni di anni di età. La sua particolarità non consiste solo in questo: si tratta infatti di un singolare ammasso "doppio": nell'immagine possiamo notare il suo nucleo principale al centro, e un piccolo agglomerato secondario in basso a destra. Quest'ultimo è ancora più giovane: le stelle che lo compongono, stelle azzurre estremamente calde di tipo OB e deboli stelle rosse della categoria T Tauri, hanno solo quattro milioni di anni. Gli oggetti T-Tauri sono stelle di tipo solare, ancora in fase di formazione. Si tratta di piccoli oggetti, spesso associati a nebulose, e quindi di difficile osservazione, anche nel caso di quelli più vicini, appartenenti alla nostra Galassia. L'immagine di NGC 1850 rappresenta un ottimo esempio di interazione tra gas, polveri e stelle: la spettacolare struttura a filigrana che avvolge l'ammasso nel suo lato sinistro è un residuo di supernova esplosa diversi milioni di anni prima. Gli astronomi ritengono che la violentissima onda d'urto, originata da un evento di esplosione di supernova, e propagata attraverso il gas interstellare, abbia rappresentato l'innesco dei processi di formazione stellare. Il gas nebulare dell'immagine è il frammento di una "superbolla" (N103) paragonabile nell'aspetto alla più famosa Nebulosa Velo, un residuo di supernova appartenente alla nostra Galassia.
-NGC6543
"Nebulosa Occhio di Gatto" -NGC188: ammasso aperto di 150 stelle: dista 5.000 a.l. e ha una magnit. 13. E stato molto studiato perché contiene stelle molto vecchie per un ammasso aperto.
EQUULEUS (Kitalphard 3,9 m 150 a.l.)
ERIDANUS (Achernar 0,5 m 85 a.l. B9) -NGC1300: galassia SBb di magnitudine 11. Dista da noi ben 50 milioni di a.l. Si possono notare grandi zone di polvere lungo la barra centrale.
FORNAX (Alpha 3,9 m 45 a.l. F8) -NGC1365: galassia a spirale barrata di tipo S0, è una delle spirali barrate più belle. Ha un diametro di ben 170.000 a.l. e una magnit. di 9,5. E' il più grande oggetto dellammasso di galassie Fornace I (Fornax), che è il II ammasso di galassie più vicino al nostro dopo quello della Vergine: è un ammasso di tipo sferico, dominato dalla presenza di galassie ellittiche come la luminosa NGC1399, la più brillante dell'ammasso. - Il grande e famoso ammasso di galassie Fornace I (Fornax).The Cluster of Galaxies in Fornax
GEMINI (Castore 1,5 m 46 a.l. A2) -M35: ammasso aperto distante 2.800 a.l. Ha un diam. di 35 a.l. Contiene 120 stelle tra magnit. 8 e 12. -NGC2158: ammasso aperto molto ricco di stelle posto a 1/2 grado a sud-ovest di M45. Largo appena 4' e con una magnit. complessiva 11, sembra una via intermedia tra un ammasso aperto e uno globulare. La sua età è stimata in 800 milioni di anni. Dista 15.000 a.l.. L'ammasso aperto M35 è formato da oltre 200 stelle (Wallenquist ne ha contate 120 più luminose della 13° mag.) disperse in un'area pari a quella della Luna piena (30'). Alla distanza di 2.800 anni luce corrisponde ad un diametro di circa 24 anni luce; la densità nella parte centrale è di circa 6,21 stelle per parsec cubico. Alcuni autori hanno stimato un diametro maggiore: oltre 46' (H. Shapley nel 1930). Ha un'età intermedia di 110 milioni di anni, e contiene alcune stelle uscite dalla sequenza principale (tra cui diverse giganti gialle ed arancioni di classe spettrale tra le ultime del tipo G e le prime K). La sua stella più calda della sequenza principale è indicata come appartenente alla classe spettrale B3 (Sky Catalog 2000). Si sta avvicinando alla velocità di 5 km/sec. Gli strumenti più piccoli risolvono le stelle più luminose e lo rendono uno spettacolo magnifico ai bassi ingrandimenti: un ammasso circolare con una distribuzione stellare abbastanza uniforme. Gli astrofili con strumenti più potenti possono vedere il debole vicino NGC 2158.
-NGC2392: nebulosa "Eskimo",
nebulosa planetaria scoperta da Herschel nel 1787 tra Kappa e
Lambda Geminorum. Il suo nome popolare è "maschera di clown" in quanto nelle
foto si presenta un po' come un viso: lievemente ovale con alcuni globuli più scuri che
disegnano approssimativamente occhi, naso e bocca. Attorno si distingue ancora un tenue
anello nebuloso, discontinuo. L'ovale lattescente, di magnit.8-9, misura 19" x
15". Al centro c'è una stella azzurra collassata, 40 volte più luminosa del Sole,
con una temperatura fotosferica di 40 mila gradi. La distanza è molto incerta: le
valutazioni oscillano tra 1.370 e 3.600 a.l.
Questo relitto stellare, osservato per la prima volta da William Herschel nel
1787, è soprannominato nebulosa "Eskimo" perché se vista con
strumenti modesti appare come un viso circondato dal copricapo di pelliccia tipico degli
eschimesi.
La "pelliccia" è in realtà un anello
di materia adornato da filamenti simili a comete, con la coda che punta in direzione
opposta alla stella centrale. Anche il "viso dell'eschimese" contiene dettagli notevoli. Sebbene questa regione assomigli
a un gomitolo, in realtà si tratta di una bolla di gas spinto dall'intensa radiazione
ultravioletta emessa dalla stella morente (vento stellare veloce). La nebulosa planetaria
si è formata circa 10.000 anni fa, quando la stella ha cominciato a rilasciare materiale
nello spazio e appare composta da due lobi di forma allungata che si protendono sopra e
sotto la stella centrale. In questa immagine, una bolla giace di fronte all'altra, per cui
la eclissa parzialmente.
GRUS (Alnair 1,8 m 65 a.l. B5)
HERCULES (Ras Algethi var. 3,0/4,0 m 430 a.l. M5) -M92: ammasso globulare scoperto da Bode nel 1777 e indipendentemente da Messier nel 1781. Ha una magnit. apparente di 6,5. Ha un diam. apparente di 8' (reale 120 a.l.). E' molto compatto. Dista 35.000 a.l. Contiene ca. 300/400 mila stelle vecchissime, è tra i più vecchi ammassi globulari. Sono state scoperte in esso 16 stelle variabili di cui 14 del tipo RR Lyrae. Tra noi e M92 ci si avvicina reciprocamente di 120 Km/sec. -Her X-1: tale oggetto è una interessante e potente sorgente di onde elettromagnetiche ad alta energia. Nel 1970 fu messo in orbita con un razzo partito dal Kenya il satellite Uhuru (che in swahili significa libertà: proprio in quei giorni il Kenya diventava indipendente). Esso tracciò la prima mappa celeste delle principali sorgenti X, inaugurando l'astrofisica delle alte energie, grazie anche al contributo di Riccardo Giacconi (direttore del progetto e Nobel per la fisica nel 2002): si trovò in Ercole una forte sorgente di raggi X (Her X-1). L'analisi dei dati indicò che si trattava di un astro doppio: una stella normale e una pulsar. I due oggetti orbitano attorno ad un comune baricentro con un periodo di 41 ore, mentre la pulsar ogni 1,24 secondi "strizza l'occhio" come un faro emettendo un fascio di raggi X più intenso. Nel 1985 è stata anche osservata in Her X-1 una pulsazione di raggi gamma avente lo stesso periodo di quella in raggi X con stessa modulazione nell'arco di 35 giorni.
-Ammasso di galassie in Ercole
o Abell 2151
HOROLOGIUM (Alpha 3,5 m 190 a.l. K)
HYDRA (Alphard 2,00 m 95 a.l. K3) (la più estesa costellazione) -M68: ammasso globulare di magnit.8,2 e distante 46.000 a.l. -M83 (NGC5236): galassia a spirale di tipo Sc, di magnit.8, vista di fronte. La sua declinazione australe (-30°) la rende un oggetto difficile da osservare se non si hanno cieli limpidi e bui sino all’orizzonte. E' stata la prima galassia al di fuori del nostro al Gruppo Locale ad essere stata scoperta: venne inclusa nel "Catalogo di nebulose del cielo australe" di Lacaille compilato nel corso del suo viaggio a Capo di Buona Speranza nel 1751-52. Nei bracci a spirale, dei quali tre molto ben definiti, vi sono molti ammassi stellari giovani. E' visibile con un piccolo telescopio. Ha un nucleo brillante e suoi bracci si possono distinguere con un telescopio da 150 mm. Le regioni rosa che si vedono sono nebulose gassose, ben 79 regioni H II, simili a quelle presenti nella Via Lattea. Le più recenti stime di distanza (1976, Van den Berg) la collocano a 8,5 milioni di anni luce (si parla anche di 14 mil. a.l.) Il diametro è di 30.000 a.l. Appartiene ad un piccolo gruppo di galassie tra il Centauro e l’Hydra. In M83 sono state osservate negli ultimi 60 anni ben 5 supernove e 40 resti di supernova. La I fu osservata da Lampland nel 1923 al Lowell Observatory; la II e la III furono notate nel 1950 e nel 1957; la IV, molto brillante, venne scoperta dall’astronomo dilettante Bennett nel 1968 in Sudafrica: essa raggiunse la magnitudine assoluta di -15,3: 100 mil. di volte la luminosità del Sole. Infine la V supernova, scoperta nel 1983 da un altro dilettante Padre Evans (magnit. apparente di 11,5), superiore allo stesso nucleo galattico. -M48: ammasso aperto di magnit. 5,5 distante 1700 a.l. -NGC3242: nebulosa planetaria di magnit. 9,0, ha un disco spesso 6". Ha un diam.app. di 40" e un diam. reale di 36.000 U.A. E' distante 3.000 a.l.. La stella centrale che l’ha prodotta risulta di M=11,4 e risulta caldissima, ca.60.000 gradi. E’ praticamente un globo di elio, un "core" stellare rimasto nudo con gli strati di idrogeno che sono stati lanciati nello spazio. -NGC5694: ammasso globulare scoperto da Herschel nel 1784. E' molto lontano: 120.000 a.l. Ha una magnit. di 11,0. La velocità con cui si muove, 273 Km/sec, supera di 1/3 la velocità di fuga di 190 Km/sec calcolata per quella distanza dal nucleo della Via Lattea. Quest’ammasso globulare di ca. 100.000 stelle sta forse fuggendo dall’alone galattico verso lo spazio esterno; oppure si tratta di un oggetto fuggito da un’altra galassia e in transito presso la nostra. The Hydra Cluster of Galaxies contains well over 100 bright galaxies - but perhaps fewer galaxies than might be expected from its mass. Clusters of galaxies are the largest gravitationally bound objects in the universe. Most of a cluster's mass, however, appears to be in a form too dark to see, as analyses of the distribution of X-ray light, gravitational lensing, and internal motions indicate. Abell 1060, as the above cluster is also known, appears to have an even higher fraction of dark matter than seen in a similar cluster, a situation astronomers cannot easily reconcile with both clusters forming solely from gravitational attraction.
HYDRUS (Alpha 2,9 m 36 a.l. F0)
INDUS (Alpha 3,2 m 100 a.l. K0)
-M65: galassia a spirale Sb di magnit.9,3. Ha un diam. di 50.000 a.l. Dista 38 milioni di a.l. secondo il valore della costante di Hubble adottato nel 1976. Scoperta da Mechain 1780, fu Lord Rosse nel 1848 a risolvere in stelle la sua regione esterna, ma solo con Hubble si scoprì che si trattava di oggetti extra galattici. Con le vicine M66 ed NGC 3628, forma un trio di galassie notevole, il Tripletto del Leone o Gruppo di M66, situato ad una distanza di circa 35 milioni di anni luce. Sebbene assai vicina e sottoposta all'attrazione delle compagna, M65 è una spirale molto "normale", di tipo Sa che sembra aver risentito poco della loro influenza. Ha un bulbo centrale pronunciato e bracci leggermente di taglio oltre ad una prominente banda di polveri sul bordo rivolto a noi. Il disco luminoso è dominato da una popolazione stellare vecchia ed omogenea. Secondo J.D. Wray, in prossimità della fascia sono osservabili alcuni noduli, forse associabili a regioni di formazione stellare. La banda stessa invece, potrebbe nasconderle al suo interno, essendo queste regioni generalmente presenti nelle fasce scure delle galassie a spirale. -M66: galassia a spirale vista di piatto Sb di magnit. 9. Ha un diam. di 60.000 a.l. Dista 38 milioni di a.l. Scoperta da Mechain nel 1780. Ma si noti che M65 e M66 sono separati "solo" da 180.000 a.l. e si è quindi anche parlato di una "Galassia doppia". M66 è notevolmente più grande della sua vicina M65, ha un bulbo centrale assai sviluppato ma non ben definito, è quindi classificata di tipo Sb. I suoi bracci a spirale sono chiaramente deformati, probabilmente per l'interazione gravitazionale con le compagne e sembrano distorti e traslati rispetto al piano galattico. Da notare come uno dei bracci sembri passare sopra il lato sinistro del bulbo centrale. Si osserva la presenza di molta polvere così come di alcune nebulose rosa, indici di formazione stellare, vicino alla parte finale di uno dei bracci. In questa galassia son comparse quattro supernove: 1973R di tipo II e che raggiunse la magnitudine 15 venne scoperta il 12 dicembre 1973. 1989B, scoperta il 31 gennaio 1989, che raggiunse la magnitudine 12,2 il 1 febbraio 1989. La supernova 1992Y avvenne il 2 maggio 1992 e raggiunse solo la magnitudine 19. 1997bs fu scoperta dal Lick Observatory Supernova Search Team il giorno 15 aprile 1997, a 13" ovest e 67" a sud del centro galattico e raggiunse la magnitudine 17,0; era del tipo particolare IIn. -Ammasso di galassie del Leone: tutto l’ammasso del Leone si allontana da noi a ca. 600 km/sec. e taluni hanno proposto che esso possa essere una propaggine più vicina a noi del più vasto ammasso del Vergine, composto da 3.000 "Universi - isola" e centrato a 15° di distanza verso sud-est. Però il problema è che la velocità di allontanamento dell’ammasso Virgo risulta essere il doppio di quella del Leone. Quindi M65 e M66 potrebbero costituire invece un sottoammasso relativamente autonomo anche nell’ambito dell’ammasso del Leone. -M95: galassia a spirale barrata SBb di magnit.10,4 distante 28 milioni di a.l. Scoperta da Mechain nel 1781. -M96: galassia a spirale Sa di magnit.9,1 distante 33 milioni di a.l. Scoperta da Mechain nel 1781.
LEO MINOR (costellazione moderna introdotta da Hevelius nel 1660 tra Leone e Cancro a sud e lOrsa maggiore e la Giraffa a nord. Tale costellazione non ha una stella Alpha benché Hevelius abbia battezzato Praecipua una delle sue stelline, peraltro tutte sotto la 4° magnitudine, oggi tale stella è di 5° magnitudine e si chiama 37 Leonis minoris catalogata da Flamsteed nel 1700.
LEPUS (Elarneb 2,6 m 900 a.l. F0) -M79: ammasso globulare di magnit. 8,4. Individuato da Méchain nell'ottobre del 1780 fu schedato da Messier due mesi dopo. Con un telescopio da 20 cm è possibile distinguere le sue stelle più luminose, che sono di magnit.14. Il nucleo è molto compatto e misura 2'. Il diametro sulle foto è di 7', corrispondenti a 110 a.l. accettando la distanza di 50.000 a.l. La luminosità complessiva equivale a quella di 90 mila stelle come il Sole.
LIBRA (Zuben Elgenubi doppia 5,2 e 2,8 m 72 a.l. F4 e A3)
LUPUS (Alpha Lupi 2,3 m 430 a.l. B2)
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Parte delle
informazioni contenute in tale pagina sono state ricavate, oltre che dai siti
Internet della NASA e dell'H.S.T., anche dai seguenti libri: [ Materiale raccolto da Pietro Musilli - Roma, 1997-2001] |