Quarantesimo Parallelo   P.O.R. Regione Sardegna

 

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

ASSESSORATO PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO e SPORT

SERVIZIO PUBBLICA ISTRUZIONE

 

Modalità di presentazione delle istanze e di svolgimento delle azioni

cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo

 

 

 

AVVISO PUBBLICO

Q.C.S. OBIETTIVO 1 2000/2006

 

 

Programma Operativo Regione Sardegna

 

Decisione Commissione n.° C(2000) n.°2359 dell’8 agosto 2000 pubblicata sul Supplemento straordinario n. 2 al B.U.R.A.S. n° 4 del 30 gennaio 2001.


1. PREMESSA

 

Il presente avviso fa riferimento:

· al regolamento (C.E.) n.1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999 recante disposizioni generali sui fondi strutturali;

· al regolamento (C.E.) n.1784/1999 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo Sociale Europeo;

· al POR Sardegna 2000-2006 approvato dalla Commissione Europea con decisione n. C(2000) 2359 dell’8 agosto 2000;

· Complemento di Programmazione del POR Sardegna 2000-2006 adottato dalla Giunta Regionale con delibera n.10/32 del 22.3 2001.

Legge 20.Gennaio 1999, n.9;

Legge 15. Marzo 1997, n.59;

D.P.R. 8 Marzo 1999, n.275;

Legge 17 Maggio 1999, n.144;

L.R. 25. Giugno 1984, n.31;

L.R. 24.Dicembre 1998, n.37.

 

Con il presente avviso si forniscono i criteri generali per la realizzazione, la presentazione, la selezione e l’attuazione dei progetti relativi alla Misura 3.6 - Prevenzione della dispersione scolastica e formativa.

 

Costituisce parte integrante del presente avviso l’allegato fac-simile di formulario.

Tutti i suddetti documenti sono disponibili sul sito web www.regione.sardegna.it.

 

 

2. OBIETTIVI DELLA MISURA 3.6

 

Contribuire a migliorare gli esiti scolastici di tutti gli alunni;

Contrastare e ridurre l’abbandono scolastico e formativo, l’interruzione dei percorsi di studio, e favorire il recupero di un adeguato livello di istruzione di base per la popolazione adulta;

Indurre nuove occasioni di sviluppo, migliorando la qualità delle risorse umane;

Ridurre la marginalità sociale;

Ridurre i tassi disoccupazione;

Attivare meccanismi e strutture per monitorare il fenomeno della dispersione scolastica;

Sperimentare procedure e strutture per prevenire il fenomeno della dispersione scolastica;

Promuovere azioni formative a supporto delle predette iniziative.

 

 

 

3. SOGGETTI PROPONENTI

 

I progetti devono essere presentati congiuntamente, attraverso la costituzione di una associazione temporanea di scopo, da almeno tre dei seguenti soggetti:

Comune e/o una Comunità Montana;

Scuole;

Agenzie Formative;

Associazioni del Volontariato e del Privato Sociale operanti nel territorio.

 

Nell’associazione dovrà essere sempre presente un Comune e/o una Comunità Montana ed una Scuola, uno dei quali deve necessariamente essere individuato quale Ente capofila.

 

Tali soggetti dovranno indicare, altresì, i ruoli, le competenze e la suddivisione finanziaria dei singoli aderenti, nell’ambito della realizzazione del progetto presentato, come indicato nel fac-simile di formulario allegato.

 

Si precisa che gli effetti dell’Associazione decadono in caso di mancata approvazione del progetto e definitivamente alla conclusione dell’attività se approvata dall’Ente finanziatore.

 

 

 

4. CONTENUTI DEI PROGETTI

 

I progetti relativi alla prevenzione della dispersione scolastica devono contenere:

 

l’indicazione dei soggetti che costituiranno l’associazione temporanea di scopo;

il soggetto gestore, cui si farà riferimento per la gestione del progetto;

l’ambito territoriale del progetto;

l’indicazione delle sedi di svolgimento delle attività;

il numero e le caratteristiche dei destinatari delle attività progettuali;

il numero dei docenti e dei tutor, nonché delle altre figure coinvolte nelle varie attività con l’indicazione della loro provenienza e delle competenze possedute;

il nominativo del referente amministrativo che cura gli aspetti amministrativi e gestionali;

le modalità di monitoraggio del progetto e la valutazione dei risultati;

il piano di spesa;

l’analisi del contesto e valutazione dei livelli di disagio e misurazione del fenomeno della dispersione scolastica nell’area territoriale oggetto del progetto;

 

Nell’analisi del fenomeno si dovrà tenere conto degli studi condotti dagli Osservatori Provinciali della Dispersione Scolastica.

 

 

 

5. ARTICOLAZIONE PROGETTUALE

 

I PROGETTI SULLA DISPERSIONE, DEVONO ESSERE REDATTI SULLA BASE DEGLI ALLEGATI ACCLUSI AL PRESENTE BANDO.

 

Ogni iniziativa deve prevedere il gruppo di progetto: la sua composizione, i compiti e le funzioni dei diversi componenti, interni ed esterni alla scuola, con particolare riferimento alle funzioni di coordinamento e all’identificazione delle diverse responsabilità.

 

Per ogni progetto dovranno essere individuati:

 

gli obiettivi specifici;

gli obiettivi formativi, in termini di conoscenze, competenze, abilità, atteggiamenti, comportamenti, capacità relazionali che l’intervento dovrà produrre nei destinatari;

i contenuti;

le metodologie;

i materiali didattici e le risorse tecnologiche;

la durata;

le fasi di realizzazione ed i relativi tempi di attuazione;

la sede;

le risorse umane interne ed esterne;

le modalità di accertamento delle conoscenze acquisite e i livelli di accettabilità;

gli strumenti di valutazione dell’iter progettuale;

gli interventi di individuazione del percorso.

 

Per quanto riguarda l’eventuale coinvolgimento di esperti è necessario che esso avvenga sulla base di criteri di qualità e di trasparenza, definiti nell’ambito del Gruppo di progetto. In ogni caso tale individuazione dovrà esser supportata dall’acquisizione di curricula che dimostrino l’adeguatezza delle competenze in rapporto agli obiettivi formativi.

 

In ogni progetto dovranno essere inoltre specificate:

le azioni di accompagnamento, come le attività di promozione e di pubblicità dell’iniziativa.

Potranno essere inoltre realizzate, all’interno del progetto, come azioni di sistema, anche brevi periodi di formazione dei docenti coinvolti nelle iniziative, finalizzati, principalmente, al confronto con gli esperti esterni, agli approfondimenti tematici e al collegamento delle iniziative finanziate dai Fondi con le attività curriculari.

 

Il progetto dovrà definire anche il piano finanziario previsionale che dovrà indicare:

le spese per insegnanti ed esperti, specificando le funzioni (coordinatore, docente, codocente, tutor, ecc.), la durata dell’impegno in ore/uomo, il compenso previsto, specificando le spese per i rimborsi e per le assicurazioni dei docenti);

le spese allievi (assicurazioni e spese di viaggio, di trasporto e soggiorno, ove previsti);

le spese di funzionamento e gestione (acquisto, affitto, leasing attrezzature, materiali di consumo, retribuzioni e rimborsi al personale non docente, spese di amministrazione etc.);

le spese di organizzazione e altro (progettazione, elaborazione materiali didattici, valutazione, pubblicizzazione, le spese per studi, ricerche, consulenze, l’indennità di presenza per le azioni che prevedono corsi per i genitori.

 

 

 

6. RISORSE FINANZIARIE E COSTI DEI PROGETTI

 

La dotazione finanziaria per l’attuazione della misura 3.6 per il biennio 2000/2001 ammonta a lire 10.728.000.000 pari a 5.510.000 €. I progetti saranno finanziati con una quota comunitaria, a carico dei Fondi Strutturali Europei (50%), una quota nazionale (35%) e una quota regionale (15%).

La somma sarà ripartita tra le Provincie secondo le percentuali indicate nell’art. 3 della L.R. 1° giugno 1993, n° 25 (39,2% per Cagliari, 25,5% per Sassari, 24,6% per Nuoro, 10,7% per Oristano).

 

I contributi saranno concessi in misura non superiore al 90% dei costi ammissibili attraverso i fondi POR Sardegna, mentre la spesa del 10% graverà sul bilancio degli Enti beneficiari.

 

Il costo massimo per progetto è di lire 400.000.000, pari ad € 206.582,75,.per una massa critica di popolazione residente che va dai 25.000 ai 15.000 abitanti per l’attuazione delle seguenti azioni:

Campagne di sensibilizzazione presso le scuole o gli Enti Locali per la presentazione delle opportunità formative e per il censimento del disagio;

Attivazione di sportelli di accoglienza ed orientamento presso gli Enti Locali o le Scuole;

Attivazione di centri di recupero scolastico che agiscono all’interno delle fasce disagiate attraverso percorsi formativi di rialfabettizzazione, potenziamento delle capacità relazionali e comunicative;

Attivazione di centri per l’animazione culturale e sociale, che offrano azioni formative per i mestieri, ludoteche incentrate sulle nuove tecnologie;

Sviluppo di servizi di bilancio delle competenze ed orientamento all’interno delle scuole medie inferiori, da realizzare in modo continuo per i tre anni;

Sviluppo di servizi di bilancio delle competenze ed orientamento all’interno delle scuole superiori, da realizzare nel corso del biennio e nel corso dell’ultimo anno;

 

Possono essere presentati anche progetti per singola azione ed in tal caso l’importo non può superare i 100.000.000 di lire, equivalenti a 51.645,68.

 

Per una popolazione che va dai 14.000 ai 10.000 abitanti l’importo per progetto non può superare il tetto massimo di lire 300.000.000, equivalenti a € 154.937,06, mentre l’importo massimo previsto per ogni singola azione è di lire 80.000.000, pari ad € 41.316,55.

 

Per una popolazione ricompresa tra i 9.000 e 3.000 abitanti il contributo massimo previsto è di lire 200.000.000, equivalenti a € 103.291,37 e quello per ogni singola azione è di lire 60.000.000, pari ad € 30.987,41.

 

Oltre a tali importi può essere prevista una spesa aggiuntiva di lire 25.000 ora/allievo per attività più strettamente formative (moduli di specializzazione per insegnanti ed operatori sociali sulle tecniche del bilancio delle competenze, recupero scolastico e apprendimento individualizzato; corsi di formazione per lo sviluppo di figure professionali nell’ambito degli operatori della prevenzione, azioni di informazione e formazione per genitori sul disagio giovanile ).

 

Non sono ammessi progetti presentati da soggetti ricadenti in un’area territoriale inferiore ai 3.000 abitanti.

 

La ripartizione del costo complessivo del singolo intervento dovrà avvenire per macrovoci ed entro i seguenti limiti:

· spese per insegnanti: massimo 40%;

· spese allievi: massimo 20%;

· spese di funzionamento e gestione: massimo 30%;

· spese di organizzazione e altro: massimo 30%.

 

Le spese considerate ammissibili per le diverse tipologie di azioni sono quelle previste dalla normativa nazionale e regionale di riferimento e dal regolamento (CE) n. 1685/2000 della Commissione del 28/07/2000 (GUCE 29/07/2000).

 

 

 

7. LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

 

I progetti, corredati da bollo, devono essere presentati sulla base del fac-simile di formulario allegato al bando, riprodotto in ogni sua parte e convalidato dalla firma in calce dei rappresentanti legali dei soggetti interessati.

 

I progetti dovranno essere presentati all’Amministrazione Provinciale competente per territorio in triplice copia, di cui una in originale (in bollo) e su supporto informatico, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento o con consegna a mano, entro il sessantesimo giorno dalla data di pubblicazione sul B.U.R.A.S. della Delibera di approvazione del presente bando. Il termine decorre computando la data di pubblicazione.

 

Ai fini della presentazione nei termini sopra specificati, l’Amministrazione ricevente non risponderà di eventuali ritardi o disguidi dovuti al servizio postale.

 

Non saranno prese in considerazione le istanze pervenute oltre i termini stabiliti.

 

Nella lettera di trasmissione e sulla busta occorrerà apporre la seguente dicitura:

"Provincia di _____________________________________________________________

POR 2000/2006 – Progetti relativi alla misura 3.6: Prevenzione della dispersione scolastica e formativa."

 

Le Provincie assumeranno le funzioni di coordinamento dei progetti presentati nell’ambito del territorio provinciale, anche con riferimento alle iniziative dalle stesse già avviate in base alla L.R. 24 dicembre 1998, n° 37, art. 23.

Ai fini della valutazione dei progetti presentati e con riferimento alle esigenze di coordinamento le Provincie provvederanno alla costituzione di una apposita Commissione, composta da non più di 5 componenti, di cui almeno uno appartenente all’Amministrazione Regionale.

Per le spese di coordinamento alle Provincie è riconosciuto un importo pari al 2,5% dell’importo assegnato a ciascuna di esse o del programma elaborato.

Nel caso in cui in qualche Provincia l’importo dei programmi formulati dovesse essere inferiore, per carenza di progetti validi rispetto alla quota spettante, l’importo residuo sarà ripartito tra le Provincie nelle stesse misure percentuali di cui alla L.R. 1° giugno 1993, n° 25, a condizione dell’esistenza di progetti ritenuti validi.

 

 

 

 

8. CONDIZIONI PER L’AMMISSIBILITA’ DEI PROGETTI

 

Costituiscono condizioni per l’ammissibilità dei progetti a finanziamento:

specifica domanda di finanziamento, firmata dal soggetto capofila;

utilizzo del fac-simile di formulario allegato al bando, riprodotto in ogni sua parte e convalidato dalla firma in calce dei rappresentanti legali dei soggetti interessati;

dettagliato piano finanziario;

rispetto delle scadenze e delle modalità di presentazione dei progetti indicate nel bando;

dichiarazione del quadro giuridico ed amministrativo cui si intende far riferimento per l’attuazione del progetto;

rispondenza generale del progetto alle finalità di programmazione regionale e comunitaria;

esistenza e formalizzazione di un comitato scientifico di progetto;

pertinenza con gli obiettivi e le tipologie di operazioni indicate nella misura;

quota di partecipazione dei soggetti proponenti;

ammissibilità del soggetto proponente.

 

 

 

9. PROCEDURE DI SELEZIONE E VALUTAZIONE

 

Le Provincie accertano l’ammissibilità dei soggetti proponenti e dei progetti presentati sulla base delle condizioni e dei requisiti richiesti nel presente bando.

 

La valutazione di merito dei progetti ammissibili è effettuata da apposite commissioni costituite dalle Provincie.

 

Il punteggio massimo complessivo assegnabile sulla base dei criteri sottoelencati è di 100 punti:

grado di coerenza con gli obiettivi del QCS e del POR (fino a 5 punti);

architettura metodologica organizzativa e didattica complessiva (fino a 15 punti);

indice di dispersione nell’area di riferimento (fino a 20 punti);

numero dei soggetti ammissibili proponenti e loro livello di aggregazione con il territorio (fino a 15 punti);

grado di integrazione dell’intervento proposto con altri Assi e Misure ed eventuale collegamento con altre iniziative raccordabili tra loro e finalizzate allo sviluppo del territorio (fino a 10 punti);

qualità e quantità delle risorse umane impegnate nel progetto (fino a 5 punti);

affidabilità dei soggetti proponenti (fino a 10 punti);

innovatività e trasferibilità del progetto (fino a 10 punti);

coerenza con le finalità della programmazione negoziata (fino a 5 punti);

economicità (fino a 5 punti).

 

Le Commissioni di cui all’art 7 valuteranno i progetti presentati tenendo conto del punteggio sopra indicato sulla base di apposite griglie di valutazione fornite dall’Amministrazione Regionale.

 

Con riferimento al totale del valore massimo di punti 100 assegnabili per effetto dei suesposti parametri, saranno ammissibili al finanziamento e quindi inclusi in graduatoria esclusivamente le proposte che conseguano un minimo di punti 60.

 

 

 

10. FINANZIAMENTI

 

I progetti sono finanziati con una quota comunitaria, a carico dei Fondi Strutturali Europei, ed una quota nazionale e regionale.

I pagamenti verranno effettuati secondo le nuove regole comunitarie, mediante anticipazioni e successive erogazioni basate su certificazione di spese effettivamente sostenute.

 

 

INFORMAZIONE E PUBBLICITA’

 

I soggetti finanziati devono attenersi al regolamento comunitario vigente in tema di informazione e pubblicità degli interventi dei Fondi strutturali (Reg. CE 1159/2000 pubblicato sulla G.U.C.E.; L.130/30 del 31 maggio 2000).

 

 

 

TUTELA PRIVACY

 

I dati dei quali la Provincia e la Regione entrano in possesso a seguito del presente avviso saranno trattati nel rispetto della L. 675/96 e successive modifiche.

 

 

 

ATTUAZIONE E MONITORAGGIO

 

Come azioni di sistema collegate ai progetti, dovranno essere anche previste iniziative di monitoraggio e valutazione periodica e finale.

 

Nello specifico, ogni Ente beneficiario dovrà provvedere a trasmettere all’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione nei tempi e con le modalità indicati, i seguenti documenti:

 

Relazione sullo svolgimento dell’iniziativa ammessa a contributo;

Scheda di certificazione della spesa.

I soggetti beneficiari titolari di progetto dovranno – con scadenza trimestrale – trasmettere all’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione la scheda di certificazione della spesa effettiva riguardante ogni singola azione del progetto.

Tale certificazione riguarda tutte le spese effettivamente sostenute (pagamenti) nell’intervallo di tempo per tale progetto indipendentemente dalle risorse fino a quel momento ad esso formalmente attribuite.

Le spese, quindi, dovranno essere certificate anche se materialmente effettuate su anticipazioni di cassa o con altre risorse.

 

Si richiama l’attenzione sulla particolare importanza che assume questa certificazione nell’ambito della nuova modalità di gestione dei fondi strutturali.

 

Le certificazione, anche in caso di assenza di spesa, dovrà comunque essere prodotta alle scadenze stabilite, pena il blocco della corresponsione degli anticipi e saldi.

 

Scheda di monitoraggio fisico finale da trasmettersi entro 15 giorni dalla conclusione del progetto.

 

Scheda della rendicontazione per il monitoraggio finanziario finale.

 

La scheda di rendicontazione dovrà essere inviata entro 30 giorni dalla conclusione del progetto. Essa rappresenterà la situazione della spesa effettiva liquidata o da liquidare in base alla specifica documentazione acquisita.

 

Tale rendicontazione dovrà, ovviamente, corrispondere con i dati definitivi della certificazione della spesa.


 

IL CONTROLLO

 

I Regolamenti comunitari – Reg CE 2060/97 e 1260/99 – richiamano costantemente l’importanza dei controlli come garanzia dell’efficienza e della trasparenza sia dei contenuti che delle procedure dei progetti, dettando precise disposizioni in merito alla loro organizzazione e agli adempimenti da rispettare ad ogni livello di responsabilità, e prevedendo in particolare un sistema articolato di controlli sia interni che esterni.

 

 

 

DISPOSIZIONI GENERALI

 

Le Commissioni incaricate alla valutazione delle proposte in ordine alla loro ammissibilità o meno, procederanno a redigere apposito verbale nell’ambito del quale saranno formalizzati, con sintetiche motivazioni, i pareri favorevoli o sfavorevoli. L’elenco dei progetti ritenuti ammissibili da ciascuna Commissione verrà sottoposto all’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, per la successiva presentazione e l’approvazione definitiva da parte della Giunta Regionale.

 

Il Piano approvato dalla Giunta Regionale sarà pubblicato sul B.U.R.A.S. nonché sul sito Internet della stessa Regione al seguente indirizzo: www.Regione.sardegna.it.

 

Nel caso di inadempienza, per responsabilità diretta, rispetto agli impegni assunti ed agli obblighi sanciti nei provvedimenti, si procederà a revoca del contributo concesso ed al recupero delle somme eventualmente già erogate, maggiorate degli interessi legali.

 

L’Assessorato provvederà ad emanare le determinazioni a favore dei beneficiari dopo avere ricevuto la documentazione attestante il formale impegno di spesa della quota a carico dell’Ente beneficiario.

 

FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

MISURA 3.6

 

AZIONI DI SISTEMA

 

SCHEDA A: INDIVIDUAZIONE DEL CONTESTO DELL’AZIONE

A.1. Descrizione dell’azione

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A.2. Definizione del fabbisogno

A.2.1. Stato della dispersione a dati quantitativi nel comprensorio (i dati totali devono essere disaggregati per sesso):

a) Numero complessivo di allievi per fasce di età;

b) Numero allievi per tipologie di scuola;

c) Numero di drop-out sulla popolazione

Numero di abbandoni scolastici sulla popolazione scolastica per fasce di età.

 

A.2.2. Composizione socio-economica delle famiglie.

Livello di reddito %, basso, medio, alto;

Tipologie occupazionali % del caso famiglia:

Lavoratori autonomi

Lavoratori dipendenti

Disoccupati

Personale in CIG o in mobilità

Dirigenti

Liberi professionisti

Altro

Tipologie occupazionali delle madri

Casalinghe

 

Lavoratori autonomi

Lavoratori dipendenti

Disoccupati

Personale in CIG o in mobilità

Dirigenti

Liberi professionisti

Altro

 

 

 

A.2.3 Tempi di percorrenza per il raggiungimento della sede scolastica

meno di 10 Km.

da 11 a 30 Km.

da 31 a 50 Km.

oltre

 

 

A.2.4. Organizzazione del tempo scolastico

numero di scuole a tempo pieno e/o prolungato

numero di scuole con attività extra-scolastiche

numero di scuole con doppi turni.

 

 

A.2.5. Organizzazione scolastica

numero e tipologie di laboratori informatici e multimediali

numero di palestre

numero di spazi attrezzati (aule magne, teatri, sale riunioni, biblioteche, ecc.)

 

 

B. Dati qualitativi

 

A.2.6 Attività di recupero e/o di intervento sociale svolte dalle scuole per la prevenzione del disagio

(Descrizione sommaria )

A.2.7. Progetti a favore del recupero della dispersione scolastica

 

descrizione sommaria

enti gestori

enti finanziatori

 

A.2.8 Integrazioni del sistema scolastico con agenti del territorio

esperienze di formazione per adulti

accordi con gli enti locali e i servizi sociali

accordi di programma

 

A.2.9. Descrizione dello stato della dispersione scolastica nel comprensorio (analisi qualitativa, motivazioni e ipotesi di intervento)

 

A.3. Descrizione degli enti/scuole coinvolte nel progetto

 

A.3.1. EELL

dimensione geografica

popolazione coinvolta (dati disaggregati per sesso )

popolazione giovanile (disaggregati per sesso)

servizi esistenti.relativi alla prevenzione e cura del disagio

 

A.3.2. Scuole

numero di iscritti (dato disaggregato per sesso )

composizione personale docente (dato disaggregato per sesso )

composizione personale non docente. (dato disaggregato per sesso )

 

A.3.3. Organizzazioni sociali/enti non profit

tipologia

aree di attività

azioni già svolte nell’ambito di riferimento (dispersione scolastica - disagio giovanile….)

numero dipendenti e/o collaboratori (dato disaggregato per sesso )

 

 

A.3.4. Enti di formazione

tipologia

attività formative e di sistema

esperienze di integrazione con la scuola e/o al sistema formativo.

numero dipendenti e/o collaboratori (dato disaggregato per sesso )

 

SCHEDA B: ANALISI DI DETTAGLIO DEL PROGETTO

 

B.1 Gli obiettivi dell’azione

obiettivi di breve termine

obiettivi di medio termine

ipotesi di impatto socio-economico ed occupazionale (con riferimento anche ad iniziative per le pari opportunità)

 

B.2. Le fasi dell’azione

 

B.2.1. Fase di programmazione

Attività e ruoli svolti dai Soggetti proponenti

 

B.2.2. Fase di realizzazione

 

contenuti tecnici

contenuti organizzativi

attività e ruoli

azioni di pubblicità ed informazione

 

B.2.3. Fase di controllo

i punti di controllo (fasi critiche

attività e tempi di controllo

gli strumenti

il personale impiegato nel controllo

attività e tempi di reporting

azioni di diffusione dei risultati

 

B.3. Sistema organizzativo prescelto

descrizione del gruppo di progetto

descrizione dei ruoli professionali coinvolti

descrizione del sistema di comunicazione interna

tempi e modalità di erogazione del servizio

risorse tecnologiche utilizzate

 

B.4. Risorse umane

 

tipologia per ruolo professionale

descrizione delle attività svolte per profilo

numero di giornate di impegno per profilo.

 

Allegare curricula e Compilare la tabella di sintesi che segue

 

Ruolo/Attività

Profilo professionale

GG/Uomo

Costi*

 

* Costi a giornata e ad ora a seconda dei profili

 

B.5. Impatti previsti:

numero di utenti del servizio/azione (disaggregati per sesso )

numero di incontri /attività programmate

materiale divulgativo ed informativo prodotto (numero e tipologia)

numero degli operatori coinvolti già impegnati nelle attività di prevenzione della dispersione (disaggregati per sesso )

numero degli operatori di nuovo inserimento per lo svolgimento dei servizi (disaggregati per sesso )

numero e tipologia di azioni di formazione degli operatori coinvolti

numero di soggetti recuperati (giovani reinseriti nel ciclo scolastico e/o avviati alla formazione professionale) ( disaggregati per sesso)

numero di genitori interessati alle azioni (disaggregati per sesso).

 

B.6. Elementi di ripetibilità del progetto

B.6.1. Cronogramma per la progettazione

quantificazione dei tempi per fase (in mesi e giorni)

descrizione delle fasi e i tempi di controllo.

Allegare un PERT , come evidenziate le date di inizio e fine del progetto ed eventuali tolleranze.di variazioni e slittamenti.

 

B.6.2. Descrizione degli elementi di standardizzabilità delle azioni previste

B.6.3. Previsione di costi per l’andamento a regime.

 

SCHEDA C: PREVENTIVO FINANZIARIO (le percentuali di impegno vanno attribuite sulla base del Regolamento FSE )

 

C.1. Costi di progettazione

C.1.1. Attività di progettazione in senso stretto

C.1.2. Attività di pubblicazione

C.2. Costi di organizzazione

C.2.1. Personale didattico-formativo

esperti

docenti/coordinatori

consulenti

operatori di sportello

C.2.2. Personale amministrativo

segreteria

responsabili amministrativi

tecnico-informatici

personale ausiliari

C.2.3. Affitto locali

C.2.4. Affitto attrezzature

C.2.5. Costi generali (telefono/gas)

C.2.6. Materiale didattico/informatico

C.3. Costi missioni/trasferte

C.4. Costi assicurazione ed indennità allievi

*Massimali FSE per personale didattico formativo

L. 150.000/ore per livello superiore (universitari e super tecnici)

L. 130.000/ore per esperti

L. 120..000/ore docenti

L. 1000 .000 /tutor.

 

AZIONI FORMATIVE*

Il formulario va compilato sia nel caso di presentazione di azioni formative a se stanti sia nel caso di un progetto integrato

 

SCHEDA A: INDIVIDUAZIONE DEL CONTESTO DELL’AZIONE

Utilizzare la scheda A predisposta per le azioni di sistema

 

 

 

SCHEDA B:

B.1. Gli obiettivi dell’azione

esplicitare gli obiettivi classificati per

conoscenze

competenze

capacità

B.1.1. Descrizione dei destinatari (numero e sesso, tipologia)

B1.2Esplicitare i contenuti per moduli didattici/aree tematiche

B.2. Struttura didattico-metodologica

moduli

unità didattiche

metodologie

materiali didattici

Esplicitare la sequenza dei moduli , la suddivisione in UU.DD, i tempi, metodi e i docenti utilizzati.

 

Mod. …………. Durata …………

UD. …………….

Metodologia

Docenti

 

 

 

B.3. Criteri di selezione degli allievi

età/sesso

titolo di studio

appartenenza geografica

B.4. Strumenti e procedure di selezione

Tesi

Colloqui

Accertamento dei prerequisiti

prova finale (tipologie e procedure)

sistema dei crediti formativi (vanno evidenziate le unità capitalizzabili

B.5. Descrizione di eventuali percorsi di approfondimento personalizzato.

 

Individuare i moduli critici e i sistemi di un porto didattico

B.6. Metodologie e strumenti didattici

Descrizione sintetica

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B.7. Sistema di valutazione dell’apprendimento

Prove intermedie (numero e tipologie)

Relazione con i moduli critici

Metodologie di individualizzazione (formazione e distanze, tutorship, docenti speculatori, ecc.)

Sistema di accertamento dell’apprendimento

B.8. Personale impegnato

Ruoli, funzioni, quantificazione dell' impegno.

Allegare curriculum e lettere d’incarico.

Tipologie di personale

Docenti (interno, a contratto)

Tutor (interno, a contratto)

Esperti (interno, a contratto)

Orientatori (interno, a contratto)

Valutatori (interno, a contratto)

Personale amministrativo (interno, a contratto)

B.9. Impatti previsti

numero allievi coinvolti (disaggregati per sesso)

eventuali crediti formativi e/o titoli acquisti

numero edizione del corso

numero docenti/operatori impegnati(disaggregati per sesso)

 

SCHEDA C: PREVENTIVO FINANZIARIO

A. Spese formatori

Docenti

Direttore di corso

Coordinatore didattico

Tutor

Esperti

B. Spesa di funzionamento

affitto locali

affitto attrezzature

materiale didattico

costi di gestione (telefono, luce, gas)

missioni,rimborsi

C. Spese allievi

assicurazioni

indennità allievi

riscossioni (rimborsi)

D. Altri costi

progettazione

selezione allievi

pubblicazione

esami finali

sistema di monitoraggio

 

 

PROTOCOLLO D’INTESA

Accordo organizzativo

- Art. 1 - Oggetto dell’accordo

I soggetti

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--

--

Tenendo conto dell’esigenza e delle criticità rilevate nel territorio di appartenenza e di incidenza, convengono sulla necessità di attivare servizi/azioni per la prevenzione della dispersione scolastica ed il recupero delle situazioni antiche.

Tali situazioni si concretizzano in:

attivazione di servizi di orientamento e conselling;

attivazione di iniziative di informazione e rilevazione sul territorio;

sviluppo di interventi formativi integrativi per giovani inseriti in cicli formativi e/o drop - out;

sviluppo per interventi formativi per docenti/operatori per l’acquisizione di competenze di conselling ed orientamento;

sviluppo di interventi formativi peri genitori per la sensibilizzazione e l’informazione sulle tematiche del disagio nello specifico il progetto così denominato: "……….."

 

ART. 2

MODALITA’ ORGANIZZATIVA

 

I soggetti:

-

-

-

-

si impegnano a integrare competenze e risorse per l’elaborazione e la gestione della azioni relative all’art.1.

Ogni soggetto contribuirà all’elaborazione del progetto e alla sua gestione in base alle competenze in termini normativi e territoriali.

Nella stesura del progetto saranno definiti i meccanismi di funzionamento del gruppo di progetto (COMITATO SCIENTIFICO E/O GRUPPO DI PILOTAGGIO) e i rappresentanti degli enti coinvolti.

 

ART. 3

IL GRUPPO DI PROGETTO DI PILOTAGGIO

I soggetti:

-

-

-

-

individuano per la composizione del Gruppo i seguenti esperti e/o rappresentanti:

-

-

-

-

I designati sono tenuti a rappresentare gli Enti in ogni fase di controllo e monitoraggio dell’iniziativa.

 

ART. 4

FORMA GIURIDICA PRESCELTA

I soggetti per la gestione del progetto denominato"…….."si costituiscono in ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI SCOPO, finalizzata unicamente alla presentazione dell’istruttoria di finanziamento e della gestione del progetto finanziato.

Gli effetti dell’Associazione decadono in caso di mancata approvazione del progetto e definitivamente alla conclusione dell’attività se approvata dall’Ente Finanziatore.

Per la gestione del progetto l’Associazione designa:

un rappresentante legale…….;

un responsabile amministrativo;

un responsabile tecnico;

un responsabile organizzativo.

Tali funzioni verranno svolte da figure designate in modo equo dagli Enti, al loro interno.

 

FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

Misura 3.1.

SCHEDA A: Individuazione del contesto dell’azione

A.1. DESCRIZIONE DELL’AZIONE

Evidenziare i principali contenuti e sinteticamente la relazione tra le vari fasi e/o le loro interpretazione.

A.2. DEFINIZIONE DEL FABBISOGNO

A.2.1. Descrizione dell’attuale rete dei centri per l’impiego

dispersione;

livello tecnologico;

quantità e qualità del personale impiegato;

bacino di utenza dei centri.

A.2.2. Composizione del mercato del lavoro nel contesto di riferimento:

tasso di disoccupazione (dato disaggregato per sesso)

struttura del mercato del lavoro.

A.2.3. Eventuali studi e/o esperienze relative all’azione già effettuata nel territorio.

 

 

SCHEDA B

ANALISI DI DETTAGLIO DEL PROGETTO

B.1. Obiettivi dell’azione

obiettivi a medio termine;

obiettivi a lungo termine;

indicazione sull’impatto di sistema previsto.

B.2. Descrizione delle fasi operative dell’azione

B.2.1. Disegno progettuale complessivo

B.2.2. Analisi delle singole fasi operative

Compilare nel dettaglio la scheda che segue:

Sub fase:

Obiettivi:

Attività:

Metodologie:

Tempi (giornate/uomo)

Risultati intermedi

Risorse Umane Imp. (tipologia/numero giornate)

 

 

 

B.3. Cronogramma sintetico dell’intervento

 

B.4. Strumenti e metodologie utilizzate per le realizzazione delle azioni

B.4.1. Breve descrizione

B.4.2. Compilazione scheda che segue

 

STRUMENTI

FUNZIONI

PRODOTTI

     

 

 

 

B.5 Risorse umane impegnate:

tipologia

ruoli

giornate di impegno

Allegare curricula

 

B.6. Modello organizzativo prescelto per la realizzazione dell’azione

Descrizione dei flussi organizzativi e della composizione dei gruppi di lavoro e di coordinamento

 

B.7.Impatti risultati previsti

numero soggetti coinvolti (disaggregati per sesso)

numero di iniziative di informazione previsti

operatori coinvolti (disaggregati per sesso)

personale formato per la realizzazione della azioni (disaggregato per sesso)

prodotti/elaborati in seguito all’azione e loro spendibilità

 

B.8. Sistema di controllo dell’azione

gli obiettivi;

i tempi;

gli strumenti;

le modalità di reporting;

le azioni correttive.

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