BREVE STORIA DELLE APPARIZIONI E DEI VEGGENTI A MEDJUGORJE

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Prima fase

Sulla collina mercoledì 24 giugno 1981. Ai piedi della collina.

Le apparizioni di Medjugorje iniziarono nel pomeriggio del 24 giugno 1981, nella frazione di Biakovici, una delle quattro che formano il villaggio di Medjugorje.

Due giovani ragazze, la bruna Ivanka (15 anni) e la bionda Mirjana (16 anni), venute dalla città per passare le vacanze nella frazione dove le loro famiglie possiedono una casa, passeggiano ai piedi della collina, sotto un cielo carico di nubi. Ivanka è rimasta orfana di madre, due mesi prima. Ha già una fidanzato serio, che sogna di sposare presto. Gli studi non la interessano più. Di ritorno, poco prima di arrivare al villaggio, all’incrocio con una stradina, essa vede, lassù sulla collina, a circa 200 metri, una silhoette luminosa, su una piccola nube. Mormora: - E’ la Gospa! (la Madonna).

Poi entrambe sono prese dalla paura e rientrano di corsa al villaggio. Le prendono in giro. Ma qualcosa le attira. E così quello stesso pomeriggio, verso le 18,30, ritornano da quelle parti, con Milka, la pastorella di 14 anni, la figlia minore del Pavlovic: - Venite ad aiutarmi a far rientrare i montoni - chiede loro. Si trovano in uno spiazzo aperto a 500 metri dal villaggio, sulla strada dell’apparizione, Podbrdo, cosiddetta perché corre ai piedi della collina. All’andata, le tre ragazze non vedono nulla; ma, al ritorno, vicino a un alberello, a 100 metri dall’incrocio, Ivanka vede, di nuovo, e poi anche le altre vedono come lei, mentre i montoni tornano da soli all’ovile. A questo punto arriva Vicka (16 anni), vicina e inseparabile compagna di Ivanka e di Mirjana durante le vacanze. Le tre ragazze si erano date appuntamento per la passeggiata di poco prima ma, quella mattina, Vicka era stata convocata a Mostar per un esame di recupero. Sfinita per lo stress per l’esame di matematica e per il viaggio in autobus, si era addormentata e non era andata alla passeggiata. Le altre le fanno un cenno: - Vicka, guarda lassù… La Gospa! Vicka si sente attratta e irritata nello stesso tempo. Si toglie i sandali e scappa a gambe levate. Lungo la strada incontra due compagni: - Ivan Dragicevic (16 anni) e - Ivan Ivankovic (20 anni). Insieme raggiungono le tre ragazze che stanno ancora vedendo la figura luminosa, lassù. Appena arrivato, il primo Ivan è colto da paura e scappa scavalcando una siepe e perdendo il suo sacco di mele. L’altro Ivan è turbato e non rimarrà. Non è un’apparizione che si impone perché ci caschi dentro. Si accede ad essa solo senza riflessi di difesa. Ora Vicka supera i suoi. Rimane e contempla la figura lontana. E’ una donna. Sembra che abbia un bambino sul braccio destro e che si curi di lui. Fa segno di avvicinarsi, ma nessuna delle quattro ragazze osa farlo. Quando tornano vengono prese in giro. - Avete visto un disco volante! Ivan Ivankovic, il maggiore dei sei, (20 anni), il giorno dopo non va all’appuntamento. Il paesaggio campestre di Biakovici, tra i campi verdeggianti di vigne o di tabacco e la sua collina rocciosa, contro la quale si addossano le case, si apre al mistero.

Giovedì 25 giugno 1981. Lassù, così vicino.

Se è la Gospa, può darsi che torni - si son detti i veggenti di ieri. Marija, sorella di Milka la pastorella, l’ha presa in giro come tutti gli altri, ma ha detto a Vicka, sua amica: - Se ci vai, chiamami. E così, le tre inseparabili, Ivanka, Mirjana, e Vicka ripartono. Ed ecco di nuovo la Gospa: luminosa su una nuvola e coronata di uno scintillìo di stelle. Oggi non la temono più. Sono attirate come se non avessero provato mai tanto amore. Allora Vicka, fedele alla promessa, corre a chiamare Marija. Anche Milka, la sorellina, la veggente di ieri, andrebbe volentieri, ma la madre la ferma: - Oggi tu hai da fare, Marija invece può andare. Marija incaricata della cucina, ha ancora tempo per preparare la cena e può quindi lasciare i suoi fornelli che non ha ancora messo in opera. Il piccolo Jakov Colo (10 anni) che si trova lì presente, va con loro. Appena riuniti, salgono la collina a velocità impressionante; vi trovano Ivan che è salito con le altre compagne, per un altro sentiero; è l’attrazione di quell’apparizione che li ha fatti incontrare. E per la prima volta, lui e i cinque che sono saliti da Podbrdo, vedono la Madonna da vicino: amorosa e semplice, indescrivibile: con il suo vestito luminoso, di un grigio argentato, i capelli neri e ondulati, sotto il velo bianco, quella corona di 12 stelle che niente tiene e collega tra loro e i suoi occhi azzurri che li guardano con affetto. Ivanka ha il coraggio di chiederle: - Dove si trova la mamma? _ E’ felice, è con me. Ha una voce dolce ‘ come musica ’, come ‘ campane che suonano ’. - Dacci un segno, altrimenti ci prendono per matti - chiede Mirjana. I suoi occhi azzurri, splendenti d’amore, hanno definitivamente riunito il gruppo dei veggenti, che sono quanto mai diversi tra loro: ragazzi e ragazze di età diversa, estroversi come Vicka o introversi come Ivan. Quello sguardo e quella preghiera li fondono per una missione comune: Ivanka e Mirjana, Vicka (16 anni) e il piccolo Jakov (10 anni), unico bambino tra quegli adolescenti. Tutto sembra congiurare per separarli. Le contrarietà esteriori che non hanno cessato di moltiplicarsi (da parte della famiglia, della Chiesa, della polizia) e le profonde differenze dei loro temperamenti. Ma la Madonna li tiene uniti in uno slancio e in una missione comune, nell’abbraccio di un unico amore. L’incontro quotidiano approfondisce la loro unione a dispetto di tutto ciò che potrebbe dividerli nella vita quotidiana, dall’interno e dall’esterno. A loro sembra che sia contenta soprattutto di vederli tutti insieme davanti a lei; ma questo è possibile solo durante le vacanze perché l’anno scolastico li tiene lontani gli uni dagli altri.

Venerdì 26 giugno 1981. La fede e la riconciliazione.

Il terzo giorno (26 giugno), sempre alle 18,15, una luce insolita attira sulla collina una folla vera e propria: sono circa due o tremila persone. I veggenti, invece, aspettano in basso, dove hanno visto la prima volta. Sono accompagnati da Marinko, un meccanico, loro vicino, che si è offerto di accompagnarli sulla collina. La Madonna fa loro cenno. Essi salgono la collina a velocità sorprendente. Non hanno bisogno di altra guida che l’apparizione che li attira. Vicka, come un tempo Bernadette, ha portato un pò di acqua benedetta, per provare l’autenticità dell’apparizione. - Se sei la Madonna, resta con noi, altrimenti vattene! Essa continua a sorridere, sotto quella pioggia di acqua benedetta con cui Vicka la irrora con forza e generosità, fino a svuotare la bottiglia. - Perché sei venuta e cosa vuoi da noi? - chiede Ivanka. - Perché qui ci sono buoni credenti. E anche perché vi convertiate e mettiate pace in questo popolo. Medjugorje è un villaggio diviso; ci sono stati dei feriti e anche tre morti, subito prima della guerra, proprio dove in seguito è stata costruita la chiesa in aperta campagna, al confine tra Biakovici (la frazione dei veggenti) e Medjugorje (il villaggio principale). La Gospa aggiunge: - Vengo a convertire e riconciliare tutto il mondo. -Chiedetele di dare un segno della sua presenza - suggerisce un vicino. - Beati coloro che non hanno visto e credono! - risponde la Gospa. - Come ti chiami? -chiede Marjana. - Io sono la Beata Vergine Maria. E ripete con insistenza la parola chiave del messaggio: - Pace, pace, pace! Riconciliatevi. Pace, riconciliazione: sono le parole fondamentali del messaggio.

Sabato 27 giugno 1981. Credete come “coloro che vedono”.

Il 27 giugno, la polizia porta i giovani a Citluk: interrogatori ed esame psichiatrico. Ma la dottoressa Ante Vujevic li dichiara sani di mente. Essi ripartono in fretta per arrivare sulla collina alle 18,30 (eccetto Ivan). Su richiesta di due francescani, presenti a questa apparizione, Vicka interroga la Gospa: - Cosa ti aspetti dai sacerdoti? - Che siano fermi nella fede, che vi aiutino. - Perché non appari a tutti, in chiesa? - Beati quelli che credono senza aver visto! Poi scompare. E i veggenti pregano. Essa riappare, accolta dal loro canto: Tutta bella sei. Vicka chiede con insistenza: - O Vergine, cosa vuoi da questo popolo? Per la terza volta, la Gospa risponde: - Che coloro che non vedono credano come quelli che vedono. Marinko che aiuta e protegge i veggenti, schiacciati dalla folla, si fa indicare il luogo esatto dell’apparizione e vi mette una pietra segnata con una croce bianca.

Domenica 28 giugno 1981. Diecimila persone sulla collina.

Il parroco, fra Jozo Zovko, rientrato da una serie di prediche nei pressi di Zagabria, è piombato ieri nel bel mezzo dell’effervescenza di questa parrocchia che prima riteneva sonnacchiosa. Ha interrogato i giovani, ed è molto indeciso. La sua predicazione è un invito alla prudenza: - La Chiesa è severa in questa materia. Bisogna evitare qualsiasi precipitazione. Non appoggiamo ciecamente questi giovani. La sera, verso le sei, dieci o quindicimila persone hanno invaso la collina; c’è un registratore acceso. I veggenti, durante l’apparizione stessa, trasmettono le risposte della Madonna alle domande poste: - Che il popolo creda e perseveri nella fede. - I preti siano fermi nella fede e vi aiutino. - Beati coloro che credono senza aver visto. E dopo un’interruzione dell’apparizione: Coloro che non vedono credano come quelli che vedono. Poi alzano la testa e lo sguardo. Essa è scomparsa verso l’alto. - Ode! Se ne è andata - mormora uno dei veggenti. La sua luce è svanita. Essa ha detto: - Andate nella pace di Dio. Due francescani sono presenti, in borghese, per assistere al fatto, contro il parere del parroco, fra’ Jozo Zovko, che ha suonato per il rosario in chiesa, per distogliere la gente dalla collina.

Lunedì 29 giugno 1981. Obitorio e psichiatria.

La polizia preleva nuovamente i veggenti per un esame psichiatrico presso l’ospedale di Mostar (la sede vescovile). Vengono fatti aspettare in un corridoio: da una parte i matti che passeggiano nel cortile, dall’altra, l’obitorio aperto, con i suoi cadaveri. Mirjana è molto impressionata, ma Vickia motteggia: - Sappiamo bene che si deve morire! Il dottor Dzuda conferma il loro sano equilibrio psichico. Ritornati per l’apparizione, ricevono questo messaggio: - C’è un solo Dio e una sola fede. Credete fermamente, e con fiducia. C’è lì un bambino di tre anni. La sua debole testa è poggiata sulla spalla del padre. Soffre di setticemia fin dai primi giorni di vita. I suoi genitori supplicano. I veggenti intercedono. La Madonna incoraggia a pregare per la sua guarigione. Il suo stato migliorerà. Durante l’estate ritornerà, camminando e parlando. E’ la prima di una serie di guarigioni e di miglioramenti che si moltiplicheranno. I registri parrocchiali, fino al 19 ottobre 1986, ne riportano 291; oggi (1988) sono già più di trecento.

(Vi sarei molto grado se mi comunicaste errori, inesattezze, consigli o mancanza di informazioni in queste pagine. Grazie mille per la vostra collabborazione. Domenico webmaster@madonnadelcastello.it)