BREVE STORIA DELLE APPARIZIONI E DEI VEGGENTI A MEDJUGORJE

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Vicka e Jakov sono spariti (esistenza dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso)

Nel 198, i veggenti abitavano tutti nello stesso quartiere di Bijakovici, ai piedi del Podbrdo. Un pomeriggio Jakov e sua cugina Vicka erano sfuggiti alla sorveglianza generale con uno dei loro trucchi, tornavano da Citluk e decisero di andare nella casa dove Jakov abitava con sua mamma, perché avevano fame. La mamma di Jakov, Jaka, era estremamente povera e tutti e due vivevano in due minuscole stanze, senza acqua corrente, nella scomodità caratteristica del Medjugorje antecedente le apparizioni della Madonna.

Vicka e Jakov sono arrivati a casa senza fiato e hanno detto a Jaka che avevano fame. Poi si sono messi in un altro angolo per parlare insieme, mentre Jaka preparava loro un piccolo spuntino frugale: dopo dieci minuti li chiama… nessuna risposta! Erano esattamente le 15,20. Jaka entra nell’altra stanza… nessuno! Il sangue le monta alla testa, perché era impossibile che fossero usciti senza che li avesse visti passare.
Ha un bel ripensare a ogni minuto passato dopo il loro arrivo, non serve a niente, è incomprensibile… dovrebbero essere là! D’altra parte li aveva sentiti parlare poco tempo prima. Un abisso di angoscia l’afferra. La milizia… ma no, come avrebbe potuto prenderli senza passare dalla cucina? Esce spaventata e trova la mamma di Ivan che scende per il sentiero. - Non hai visto Jakov e Vicka? - No! - Sale per il sentiero e interroga gli altri vicini, arriva fino ai genitori di Vicka. - No… - risponde Zlata, la mamma di Vicka, scuotendo la testa. Subito si spande la voce che Jakov e Vicka sono spariti e i cuori si serrano per l’angoscia perché gli abitanti di Bijakovici considerano i veggenti come loro figli, come la pupilla dei loro occhi. Passano i minuti, i ragazzi si sono letteralmente volatilizzati; la madre di Vicka è categorica: non sono passati da qui. D’altra parte non li ha visti nessuno. Jaka rientra a casa sua disperata; gira e rigira per la cucina, poi torna nella camera vuota, là dove erano ultimamente, nell’assurda speranza di ritrovarli, di risvegliarsi dall’incubo. Ma non c’è nessuno! Rimuove i due piatti ormai freddi, sistema la vecchia casseruola, mentre nella sua mente passano velocemente le peggiori scene che un’immaginazione di madre possa concepire. Esce e va a sedersi sotto l’alberello vicino a casa. Da lì potrà spiare… Quando ad un tratto alle 15.50 le sembra di sentire un rumore, Non crede alle sue orecchie, viene dalla casa! - Sei tu Jakov? Jakov salta fuori tutto felice e grida a sua madre: - Mamma, mamma! Siamo andati in Cielo! Abbiamo visto il Cielo! - Il Cielo?!! No… non è possibile! Non posso credere che siate andati in Cielo.

“Jakov, raccontaci…” chiedono i pellegrini. - La Gospa è venuta e ci ha portato con Lei. Vicka era con me, andate a chiederle, vi racconterà lei… - Vicka non si fa pregare due volte per raccontare il “suo viaggio nell’aldilà”: - Non ce l’aspettavamo - dice - la Gospa è venuta in camera mentre la mamma di Jakov ci preparava la colazione in cucina. Ci ha proposto di partire tutti e due con Lei per vedere il paradiso, il purgatorio e l’inferno. Questo ci ha molto sorpresi e in un primo momento né Jakov né io abbiamo detto di si. - Porta piuttosto Vicka con te - le ha detto Jakov - lei ha molti fratelli e sorelle, mentre io sono l’unico figlio di mia madre. - Infatti, dubitava che si potesse ritornare vivi da una simile spedizione! - Da parte mia - aggiunge Vicka , - mi dicevo - “Dove ci ritroveremo? E quanto tempo ci vorrà? “ Ma alla fine vedendo che il desiderio della Gospa era di portarci con se, abbiamo accettato. E ci siamo ritrovati lassù. - Lassù? - ho chiesto a Vicka, - ma come ci siete arrivati? - Appena abbiamo detto si, il tetto si è aperto e ci siamo trovati lassù! - Siete partiti con il vostro corpo? - Si, come siamo ora! La Gospa ha preso Jakov con la mano sinistra e me con la mano destra e siamo partiti con Lei. Per prima cosa ci ha mostrato il paradiso. - Siete entrati così facilmente in cielo? - Ma no! - mi ha detto Vicka - siamo entrati dalla porta. - Una porta come?- Mah! Una porta normale! Abbiamo visto San Pietro vicino alla porta e la Gospa ha aperto la porta… - San Pietro? Come era? - Mah! Come era sulla terra! - Cioè? - Circa sessanta, settant’anni, non molto alto ma nemmeno piccolo, con i capelli grigi, un po’ ricci, abbastanza tarchiato… - Non vi ha aperto lui? - No la Gospa ha aperto da sola senza chiave. Mi ha detto che era San Pietro, lui non ha detto niente, ci siamo salutati così semplicemente. - Non è parso sorpreso di vedervi? - No, perché? Capisci, eravamo con la Gospa. - Vicka descrive la scena come se si parlasse di una passeggiata fatta non più tardi di ieri, con la famiglia, nei dintorni. Non sente nessuna barriera fra “le cose di lassù” e quelle di quaggiù. E’ perfettamente a suo agio fra queste realtà. Stranamente non si rende conto che la sua esperienza rappresenta un tesoro per l’umanità e che il linguaggio del cielo così famigliare per lei, apre una finestra su un mondo completamente diverso per la nostra società attuale, per noi che siamo “non-veggenti”. - Il paradiso è un grande spazio senza limiti. C’è una luce che non esiste sulla terra. Ho visto tanta gente e tutti sono molto felici. Cantano, ballano… comunicano fra loro in un modo per noi impensabile. Si conoscono nell’intimo. Sono vestiti di lunghe tuniche e ho notato tre colori diversi. Ma questi colori non sono come quelli della terra. Assomigliano al giallo, al grigio e al rosso. Ci sono anche degli angeli con loro. La Gospa ci spiegava tutto. “Vedete come sono felici. Non manca loro niente”. - Vicka puoi descrivermi questa felicità che vivono i beati in cielo? - No non posso descriverla, perché sulla terra non esistono parole per dirlo. Questa felicità degli eletti, la sentivo anch’io. Non posso parlartene, non posso che viverla nel mio cuore. - Non hai avuto voglia di restare lassù e di non tornare più sulla terra? - Si! Risponde sorridendo. Ma non si deve pensare soltanto a se stessi! Sai la nostra più grande felicità è quella di rendere la Gospa felice. Noi sappiamo che vuole tenerci sulla terra ancora per un po’ di tempo per portare i suoi messaggi. E’ una grande gioia condividere i suoi messaggi! Finché ha bisogno di me, io sono pronta! Quando vorrà prendermi con sé sarò pronta ugualmente! E’ il suo progetto, non il mio… - I beati, potevano vederti anche loro? - Certamente ci vedevano! Eravamo con loro! - Come erano? - Avevano circa trent’anni. Erano molto, molto belli. Nessuno era troppo piccolo o troppo grande. Non c’erano persone magre o grasse o malate. Tutti stavano molto bene. - Allora perché San Pietro era più vecchio e vestito come sulla terra? - Breve silenzio da parte sua… la domanda non le era mai venuta in mente. - E’ così, ti racconto ciò che ho visto! - E i vostri corpi erano in cielo con la Gospa non c’erano più sulla terra, in casa di Jakov? - No, certo! I nostri corpi sono spariti dalla casa di Jakov. Tutti ci hanno cercato! E’ durato venti minuti in tutto.

Dopo il paradiso, la Gospa ci ha portati a vedere il purgatorio. E’ un luogo molto scuro e noi non potevamo vedere quasi niente perché c’era come un fumo grigio, molto spesso del colore della cenere. Sentivamo che c’era una quantità di gente ma non potevamo vedere i volti per via di questo fumo. Potevamo però sentire i gemiti e le grida. Sono molto numerosi e soffrono molto. Sentivamo anche delle specie di urti, come se persone si scontrassero. La Gospa ci diceva: “Vedete come queste persone soffrono! Aspettano le vostre preghiere per poter andare in cielo”.

Dopo il purgatorio - continua Vicka - la Gospa ci ha mostrato l’inferno. E’ un posto terribile. Nel mezzo c’è un gran fuoco, ma non come quello che conosciamo sulla terra. Abbiamo visto gente assolutamente normale, come quelli che si incontrano per la strada, che si gettavano da soli in quel fuoco. Quando ne uscivano assomigliavano a belve feroci che gridavano il loro odio e la loro ribellione e bestemmiavano… Era difficile credere che fossero esseri umani, tanto erano sfigurati, cambiati…

Davanti a questo spettacolo eravamo spaventati e non capivamo come una cosa così orribile potesse succedere a quella gente. Fortunatamente la presenza della Gospa ci rassicurava. Abbiamo anche visto una ragazza molto bella gettarsi nel fuoco: dopo sembrava un mostro. La Gospa allora ci ha spiegato quello che avevamo visto e ci ha detto: - Quella gente è andata all’inferno di sua volontà. E’ una loro scelta, una loro decisione. Non abbiate paura! Dio ha donato a ciascuno la libertà. Sulla terra ognuno può decidersi per Dio o contro Dio. Certe persone sulla terra fanno sempre tutto contro Dio, contro la sua volontà, pienamente consapevoli: cominciano così l’inferno nel loro cuore; quando viene il momento della morte, se non si pentono, è lo stesso inferno che continua. - Gospa - le abbiamo allora chiesto - queste persone, un giorno, potranno uscire dall’inferno? - L’inferno non finirà, coloro che sono là non vogliono ricevere più niente da Dio, hanno scelto liberamente di essere lontani da Dio, per sempre! Dio non vuole forzare nessuna ad amarlo.

Allora chiedo a Vicka: - Se Dio ha il cuore buono, non gli importa lasciare che i suoi figli si perdano così, per sempre? Perché non mette una barriera davanti all’inferno, per esempio, o perché non prende nelle sue braccia tutti quelli che si apprestano a gettarsi nel fuoco per convincerli ad andare con lui invece che con Satana? - Ma Dio fa di tutto per salvarci! Tutto! Gesù è morto per ognuno di noi e il suo amore è grande per tutti. Ci invita sempre ad avvicinarci al suo cuore ma cosa può fare quando non si vuole accettare il suo amore? Niente! L’amore non si può imporre! - Alla fine la Gospa affida loro una missione: Vi ho mostrato tutto questo, perché sappiate che esiste e lo diciate agli altri.

Come siete tornati a casa? - Nello stesso modo! Siamo ridiscesi attraverso il tetto e ci siamo ritrovati in camera di Jakov!

(Vi sarei molto grado se mi comunicaste errori, inesattezze, consigli o mancanza di informazioni in queste pagine. Grazie mille per la vostra collabborazione. Domenico webmaster@madonnadelcastello.it)