storia e tecniche dell' Intarsio |
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Grazie all'Istituto per il Restauro
pubblico in queste pagine la
"Storia e Tecniche dell'Intasio "
una tesi specialistica di Biagio Ventura, studente dell' Istituto
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Tecniche di intarsio
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e Tecniche dell'Intarsio
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seconda parte Questa tecnica consiste nell’intagliare le figure che si vogliono rappresentare ed incastrarle in un’asse di legno massello; non viene eseguita con l’impiallacciatura, ma solo con la listra (pezzi di legno con uno spessore non inferiore ai 5 mm). La realizzazione della tarsia certosina
Venne studiata intorno al trecento per ricoprire completamente gli oggetti da decorare. Con questa tecnica la listra viene tagliata pezzo per pezzo e assemblata in base al progetto disegnato. Il nome di tarsia geometrica deriva dal tipo di disegno ottenuto, che presenta decori molto squadrati e rettilinei. La realizzazione della Tarsia geometrica
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La realizzazione della Tarsia a toppo
Le bacchette di legno si acquistano in un negozio specializzato; di forma triangolare e in due essenze differenti, il loro numero varierà in base alle misure della superficie da decorare.
Si incollano tra loro le bacchette contrapponendo le due essenze in modo da creare un effetto di chiaro-scuro.
Si taglia con una sega l’intera fila di bacchette nello spessore di qualche millimetro e, ottenute le stesse, basta incollarle per poter mettere in opera l’intarsio.
E’ la tecnica più usata anche ai nostri giorni e permette di realizzare qualsiasi disegno servendosi, oltre che del legno, anche di altri materiali.
Non si tratta di una tecnica semplice e richiede molta pazienza e una buona manualità.
Con essa è possibile realizzare due o più disegni perfettamente identici nelle forme e nelle dimensioni, ma con essenze differenti: usando solo due fogli di impiallacciatura si otterranno due figure uguali, una in negativo e l’altra in positivo.
La realizzazione della Tarsia a foro e contro foro
Si preparano i materiali necessari: fogli di impiallacciatura, un seghetto a traforo, scotch carta, matita, chiodi molto piccoli, bisturi e colla.
Si realizza il pacchetto (insieme dei fogli di impiallacciatura che verranno bloccati tra due strati di compensato, che permetteranno di tagliare le essenze senza romperle), lo si blocca con chiodini molto sottili posizionati su tutto il perimetro.
Si incolla una delle due copie del disegno sul compensato servendosi del martello, si buca la superficie lungo tutto il contorno del disegno con un chiodo grosso almeno quanto la lama del seghetto, che potrà entrare nei fori, lasciando intatto lo sfondo del lavoro.
Si comincia ad intagliare partendo dall’interno del disegno e si procede verso l’esterno, facilitando così il lavoro. Se il seghetto scorre con difficoltà, si deve strofinarne la lama con della cera da candela.
Il taglio con il seghetto a traforo va eseguito in modo perfettamente perpendicolare al piano del pacchetto per ottenere un taglio preciso il più possibile ed il minor numero di imperfezioni tra un materiale e l’altro.
Ogni qualvolta una tessera si stacca dal pacchetto, la si impacchetta con dello scotch carta, per bloccarne gli strati ed evitare che vadano persi; sullo scotch di ogni pacchetto si scrive un numero che si riporta sulla copia del disegno.
Terminato il lavoro di intaglio, si apre il paccchetto e se ne estraggono le essenze. Per dare maggior risalto alla composizione, si giocherà sul differente colore delle essenze ma si potranno ottenere anche delle ombreggiature, immergendo le tessere nella sabbia rovente e tenendovele più o meno a lungo a seconda dell’intensità del colore desiderato.
Terminata la ricomposizione, si blocca il tutto con dello scotch in modo da non perdere i pezzi.
Bloccate le tessere, per incollare l’intarsio su una tavoletta di legno, lo si fissa alla struttura con delle strisce di scotch; poi, con della colla di ossa, vi si fa aderire un foglio di giornale che lo ricopra completamente.
Quando il giornale è asciutto, si stacca lo scotch che lo lega alla tavoletta e si spalma la colla di ossa sia sull’intarsio che sulla tavoletta e li si unisce esercitando una forte pressione e battendo con la martellina, per eliminare le bolle d’aria che si formano tra i due strati. Il tutto verrà pressato o sotto pressa o con delle morse.
Seccata la colla, si passa sulla sull’intarsio una spugna inzuppata di acqua calda.
Stuccate le eventuali fessure, si procede alla lucidatura.
Approfondimenti: Restauro del Coro dei Conversi
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Ultimo Aggiornamento: 24/11/05.