Tappa n. 5 giovedì 10 agosto 2000
FORNOVO VAL DI TARO - BERCETO
 

Lunghezza: 37 km (48.769 passi) - Tempo: 9 ore
Sentieri nei boschi; strade secondarie asfaltate, statale; sereno.

 

  La Via
Francigena

Oggi iniziamo la salita al Passo delle Cisa. L’ultimo ostacolo naturale che si presentava agli antichi pellegrini, dopo l’attraversata della Manica, il valico delle Alpi, il guado del Po.

Le indicazioni delle Via Francigena ci portano sulla vecchia strada longobarda che portava al valico. Giungiamo ben presto al paesino di Bardone con la sua antica pieve. Un tempo centro importante di passaggio, oggi tralasciato dalle attuali vie di comunicazioni, è un piccolo paese disperso tra le montagne. Tra boschi bellissimi segnati dalle orme dei cinghiali, arriviamo a Terenzo, altro antico borgo decaduto, che conserva anch’esso la pieve con l’ospizio per i pellegrini. Salendo su un sentiero molto ripido sbuchiamo sulla statale della Cisa nei pressi di Castello di Casola.

Sulla statale incoraggiamo alcuni cicloturisti impegnati nell’ascesa. Poco dopo la vecchia e abbandonata cantoniera, Robe riconosce il luogo dove l’anno precedente si fermò a far sosta nel suo giro d’Italia in bicicletta. Era qui quasi un anno fa (esattamente il 13 agosto) in bicicletta; quest’anno è arrivato fin qui a piedi!

Riprendiamo la strada che a questo punto è in discesa e attraversiamo lo stupendo borgo di Cassio con le antiche case allineate sulla vecchia via e, successivamente, quello di Castellonchio. In questi due paesi alcuni abitanti ci affidano le loro preghiere da portare a Roma, alcuni ci raccontano la storia del paese. Come è lontana Milano con la sua diffidenza. Persone che incontri per la prima volta ed è come se ti conoscessero da sempre: ti offrono da bere, ti invitano in casa per un semplice ristoro. Ti parlano, ma col cuore. Tutto ciò ti fa pensare.

Nel frattempo, grazie anche al sole che si fa più cocente, Robe si accorge con grande tristezza di aver perso il cappello. Dispiace, perché con le scarpe, lo zaino, la croce era ormai parte del nostro pellegrinaggio. Pazienza!

Intanto, visto che Toni soffre per le vesciche camminando sui sentieri, decidiamo di proseguire sulla statale per gli ultimi chilometri. Sulla strada facciamo conoscenza con delle persone che stanno studiando la salita. Fanno parte della parrocchia di Bisuschio (Va), uno di loro è il sacerdote e sono in pellegrinaggio in bicicletta. Vanno a Roma per le Giornate mondiali della gioventù. L’indomani affronteranno la salita, sono in avanscoperta. Ci diamo appuntamento per il giorno seguente in cima al Passo della Cisa.

Eccoci a Berceto. Pernottiamo all’ostello presso il campeggio. Per arrivare in paese e poter cenare dobbiamo fare però ancora quasi 3 km. Al ritorno è ormai notte e nel silenzio più totale c’è solo la Luna che, quasi piena, ci illumina la strada del ritorno. Cerchiamo le stelle cadenti ma niente, non si vedono.


 

La preghiera
del pellegrino


 

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Tra i boschi salendo verso Terenzo

 
L’attraversamento di Cassio