Da
oggi fino a Siena, quindi per tre tappe, viaggiamo senza zaini. Infatti
stasera e domani sono con noi ancora i parenti di Samuele con Filippo
e ci porteranno loro gli zaini in macchina. Oggi li lasciamo allostello
e passeranno loro a prenderli. Mentre lindomani terremo uno zainetto
portatile con lo stretto necessario e loro ci porteranno il resto a
Siena dove arriveremo venerdì.
Questa
mattina ci svegliamo immersi in una nebbia fitta che sembra di essere
a novembre.
Invitiamo
Giuseppe ad aggiungersi a noi, ma lui ha in programma un percorso diverso
per giungere a Siena, passando per Castelfiorentino e Poggibonsi, mentre
noi attraverseremo S. Miniato e le colline che ci porteranno a S. Giminiano
e Colle di val dElsa.
Attraversando
Fucecchio facciamo un incontro molto toccante: unanziana ci ferma
e si commuove, piange, ci chiede, arrivati a Roma, una preghiera particolare
per lei. Le assicuriamo che ci ricorderemo.
A S. Pierino
attraversiamo lArno e a S. Miniato salutiamo Giuseppe. In
S. Miniato alta decidiamo di far provviste, in quanto sulla cartina
non sono segnati paesi fino a Gambassi Terme.
Ormai il
paesaggio è quello tipicamente toscano da cartolina: colline
che spaziano a vista docchio, terra arida come le crete senesi,
filari di cipressi
Ben presto però questincantevole
paesaggio si trasforma in un labirinto senza uscita. Non troviamo i
punti di riferimento segnati sulla cartina (una fantomatica cabina dellEnel
probabilmente mai esistita) e anche gli incroci non coincidono con quelli
disegnati sulla carta. Procediamo alla cieca, senza trovare unanima
viva mentre il sole si fa più cocente. Finalmente, dopo continui
saliscendi polverosi, in cima a una collina vediamo nei pressi di un
bivio un cartello, indica su una freccia: Mosca km 3.088 sullaltra:
Londra km 1.636. Non è possibile, è una presa in giro.
Ci fermiamo sotto lombra di un albero e ci consoliamo con la "mora
del pellegrino" che non è una donna mora, bensì le
more selvatiche dei rovi che in questo momento sembravano le cose più
buone del mondo. Proseguendo vediamo con sollievo un agriturismo, almeno
sapremo dove siamo. Scopriamo di essere sulla collina a fianco a quella
su cui dovevamo passare, per fortuna che questo sterrato si congiunge
a quello corretto, quindi non dobbiamo far altro che proseguire. Arriviamo
così alla pieve di Coiano, maestosa ma ormai abbandonata.
Il caldo
oggi è atroce ci saranno 40° C. Facciamo sosta nei pressi
di un casale. Una famiglia di contadini ci offre acqua fresca. Intanto
il paesaggio alterna colline aride ad altre coltivate a girasoli. Le
more ci accompagnano abbondanti e finalmente dietro un colle il panorama
cambia totalmente: il bosco con la sua ombra, ci accompagna nellultimo
tratto della tappa.
In prossimità
di Pieve a Chianni, le indicazioni della Via Francigena ci fanno fare
un giro delloca incomprensibile: eravamo sotto labitato
di Gambassi Terme e ora ci troviamo sulla collina a fianco. Non è
possibile! Ma non avranno mica girato i cartelli?
Siamo finalmente
a Gambassi Terme ma noi dobbiamo continuare fino alla località
Agreste. Paolo decide di fermarsi qui, anche perché noi domani
abbiamo in programma una tappa breve di 16 km, mentre lui vorrebbe anticipare
il suo arrivo a Roma. Ci salutiamo un poa malincuore e ci diamo
appuntamento per il giorno 25 a Roma.
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