Ci
svegliamo con le finestrelle tutte appannate dallumidità,
usciamo fuori e fa un freddo cane: ci saranno 5° C. Ma come è
possibile? Che escursione termica cè in questa zona: di
giorno un caldo tropicale e di notte questo freddo?
Pochi chilometri
e entriamo nel Lazio. Paolo è emozionato, dopo tanto tempo e
tanti chilometri comincia a sentire il profumo della sua terra. Ed ecco
il cartello che indica il passaggio dalla Toscana al Lazio. Abbiamo
attraversato tutta la Toscana: siamo entrati dal punto più a
nord, il Passo della Cisa l11 agosto e dopo 10 giorni siamo al
confine meridionale. Siamo ormai agli ultimi 5 giorni di cammino.
Intanto
il paesaggio, come per sottolineare questo attraversamento di regione,
subisce un cambiamento: dalle colline aride passiamo a campi coltivati
a mais, a boschi e sulla strada ricompaiono le fontanelle con acqua
freschissima.
Passando
il fiume Paglia attraverso il Ponte Gregoriano, arriviamo ad Acquapendente
dove visitiamo la chiesa del S. Sepolcro.
Da oggi
abbiamo un aiuto in più: è il libretto redatto da Massimiliano
Vinci di Viterbo che documenta tutto il tracciato laziale della Via
Francigena. Infatti dopo Acquapendente lasciamo la statale per addentrarci
su strade sterrate dove non cè traffico. Così, tra
campi coltivati a patate, giungiamo ben presto a S. Lorenzo Nuovo dove
ci appare sottostante il Lago di Bolsena.
Alternando
tratti di statale a tratti di sterrato e dopo una sosta a un casolare
tra le viti e gli ulivi di un conoscente di Massimiliano, arriviamo
a Bolsena.
Paolo ci
lascia, aspetta un suo amico da Roma e farà lultimo tratto
con lui. Ci rivedremo venerdì in S. Pietro.
Dalle suore
dove siamo ospiti, troviamo un gruppo di pellegrini che arriva da Cremona,
anche loro sono a piedi e anche con loro scambiamo volentieri le nostre
impressioni.
|