Oggi
siamo solo in quattro, non cè Paolo e si sente che manca
qualcuno, ormai faceva parte di noi. Poco
prima di Montefiascone superiamo un importante punto: la distanza dei
100 km dalla meta.
In città
troviamo il gruppo di Cremona che ci aveva preceduto alla partenza,
sono un po stanchi per via delle vesciche. Da noi ormai il titolo
di vescicaro gavinate è passato da Toni a Marisa.
Dopo la
visita a S. Flaviano, antica chiesa romanica, ci avviamo, attraverso
la campagna, verso Viterbo che vediamo in lontananza alle pendici dei
monti Cimini. Questo
è uno dei tratti più emozionanti percorso fino ad oggi:
stiamo camminando sulla storia di oltre 2000 anni fa, sullantica
via Cassia romana. I nostri piedi stanno calpestando le stesse pietre
che hanno visto passare gli antichi romani, e chissà quanti altri
popoli nei secoli seguenti. Quasi cè timore ad appoggiare
i piedi per non rovinare il basolato. Timore
che non hanno avuto coloro che hanno concesso di costruire ai lati di
questo monumento storico: vediamo infatti colate di cemento che collegano
lantico basolato con i cancelli di ingresso delle case, lampioni
piantati tra una pietra e laltra. Purtroppo lItalia è
anche questo!
Camminiamo
per diversi chilometri su questa antica strada romana. Allora
di pranzo ci fermiamo presso un casolare per chiedere come al solito
due cose: acqua e ombra. Il
contadino ci offre volentieri anche del vino prodotto da lui e si ferma
volentieri a parlare con noi. Ci racconta tantissimi episodi della sua
vita, e ad un certo punto, sfogliando un vecchio quaderno, comincia
a leggerci delle poesie molto belle. Sono scritte da lui. Ci fermiamo
ad ascoltarlo volentieri fino alle 16.
Nelle vicinanze
di Viterbo facciamo una deviazione su consiglio del poeta-contadino,
per recarci al Bagnaccio: sono sorgenti di acqua sulfurea che fuoriesce
alla temperatura di oltre 60° C, convogliata in vasche apposite
in cui ci si può immergere per beneficiare delle proprietà
termali. Cè
pieno di gente e noi non ci facciamo troppi problemi: dopo pochi minuti
siamo in acqua anche noi. Restiamo fino alle 18.
Ma arriva
Paolo con il suo amico! Ma non doveva andare avanti? Di questo passo
arriveremo a Roma prima noi. Lo lasciamo immerso anche lui nelle vasche
di acqua calda e ci avviamo in città dove abbiamo appuntamento
con Massimiliano Vinci che in serata ci porta (a piedi) a visitare Viterbo.
Ci parla con passione della Via Francigena e delle difficoltà
avute con le amministrazioni per sensibilizzarle sullimportanza
storica, sociale, culturale di questa antica via di comunicazione; del
suo percorrere più volte litinerario per realizzare il
suo preziosissimo libretto, ricco di tante indicazioni utili ai pellegrini.
Lo lasciamo
a tarda notte ringraziandolo per la sua disponibilità e generosità.
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