Ore
5,00 sveglia. Purtroppo Filippo non ce la fa. Ha troppe vesciche, non
riesce a camminare. Siamo un po tristi: dopo due giorni cè
già un compagno di viaggio che si ritira. Tra laltro oggi
ci aspetta unaltra tappa piuttosto lunga e monotona: da Piacenza
a Fidenza sempre sulla Via Emilia, non è molto incoraggiante
Comunque
la notte ci ha ritemprati, ci sentiamo in forma e camminiamo di buona
lena. Fanno da cornice a questo interminabile rettilineo numerosi campi
di pomodori ormai maturi. Passiamo Pontenure dove facciamo una breve
sosta, Cadeo dove esisteva un ospedale per i pellegrini e a mezzogiorno
arriviamo a Fiorenzuola dArda dove sostiamo per il pranzo.
Ripartiamo
con una temperatura di 28° C. Qui la strada si fa più stretta
e non cè spazio oltre il ciglio. Per fortuna che non cè
molto traffico. Intanto il caldo si fa più opprimente. Attraversando
i paesi i nostri occhi vagano alla ricerca delle fontanelle per dissetarci
e rinfrescarci. Eccoci a Fidenza, davanti al duomo. Facciamo conoscenza
con un gentile professore che ci offre ristoro a casa sua e poi ci illustra
mirabilmente la splendida facciata del duomo: sculture e bassorilievi
in pietra arenaria, rappresentano alcune scene bibliche e la rievocazione
del martirio del patrono S. Donnino, inoltre in chiave didattica sviluppano
il tema del pellegrinaggio: vediamo i primi pellegrini in assoluto,
i Re Magi, una famiglia di pellegrini ricchi e una povera cui viene
indicata la giusta strada da un angelo, una processione di pellegrini
a piedi e a cavallo e una statua raffigurante S. Pietro con una pergamena
che reca lincisione: questa è la giusta via per Roma.
Davanti
al duomo incontriamo anche un gruppo di pellegrini in bicicletta di
Casirate dAdda e insieme a loro riceviamo la benedizione del vescovo
di Fidenza. Salutiamo
il professore e ci incamminiamo sulle colline circostanti Fidenza, precisamente
Siccomonte. Siamo ospitati in una casa di spiritualità.
La sera
ci fanno visita i parenti di Samuele, ceniamo insieme e ne approfittiamo
per alleggerire gli zaini, tenendo solo lessenziale. Poi scende
la notte e la pace, lunico rumore che si sente su queste colline
sono i grilli che cantano alla Luna
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