WALTER MORETTI                                                                                          Anno Scolastico 1999/2000

ISTITUTO STATALE D'ARTE di ORVIETO                 indirizzo di COMPOSIZIONE E PROGETTAZIONE


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La sala caminata

 

LA SALA CAMINATA

LE RAPPRESENTAZIONI

Le decorazioni si riallacciano alla tipologia decorativa tipica dei palazzi privati dell'Italia centrale della seconda metà del Cinquecento. Caratteristica comune è la mescolanza di raffigurazioni storiche, mitologiche, astrologiche e di araldica che confluivano tutte a celebrare la gloria della famiglia committente. Il modello iconografico dell'intero ciclo pittorico è il palazzo Farnese a Caprarola.

 

PARETE SUD

parete sud small.jpg (12546 byte)Da sinistra il primo riquadro raffigura un Paesaggio lacustre o marino. Segue la figura allegorica della Disobbedienza,monocroma come tutte le altre, rappresentata da una donna che cerca di rompere un morso da cavallo. Il quadro successivo rappresenta Sforza Monaldeschi nella vittoria di Siena contro gli Spagnoli. All'allegoria della Fortezza, una donna con elmo e corazza, segue il quadro Enrico II di Francia che conferisce a Sforza Monaldeschi il grado di colonnello, episodio storico successo quando egli combatteva per Ottavio Farnese viceduca di Castro. L'ultima figura allegorica della parete è Biasimo o Momo, che aveva osato criticare Zeus e che è rappresentato come un vecchio dal mantello coperto di occhi e lingue. Infine c'è la Nascita di Minerva, ripresa mentre esce dal cranio di Giove spaccato dalla scure di Vulcano; sull'architrave della chiesa a destra, facente parte dello sfondo cittadino, è inscritta la data del 1584, termine dei lavori del ciclo di pitture.

 

 

PARETE OVEST

parete ovest small.jpg (11541 byte)Il primo riquadro sopra la finestra a sinistra raffigura, sullo sfondo di un borgo arroccato su una rupe, un Episodio della vita di Ercole. Al centro vi è l'allegoria dell'Eternità, rappresentata da una donna con in testa un serpente che si morde la coda, che tiene nella mano destra una sfera d'oro. Segue, alla sua destra, una scena allegorica identificata dal Fumi come Il cervo Monaldesco che addenta la vipera, emblema degli altri Monaldechi della Cervara; si può riconoscere nell'edificio a quattro torri quadrangolari il castello della Sala, di proprietà Monaldeschi. Satolli non concorda con questa interpretazione, preferendo quella di allegoria della "iniquità domata".

 

PARETE NORD

parete nord small.jpg (12049 byte)Sopra la porta, da sinistra, è raffigurato a monocromo il Ritratto di Sforza Monaldeschi della Cervara. Al di sopra si esso vi sono "...i castelli del lago di Bolsena, con un cane, rappresentazione del ramo dei Monaldeschi del cane, lanciatosi contro un lupo che ha fra le zampe un agnello..." (Fumi). La raffigurazione potrebbe riferirsi alla favola di Esopo "Il pastore e il cucciolo del lupo", la cui morale mostra come la natura selvaggia non può dar luogo ad onesti costumi. Sopra il camino, fra le due allegorie prima dell'Ingratitudine e poi della Pace, è dipinto Sforza Monaldeschi ai piedi del trono dell'imperatore Carlo V, episodio che si riferisce probabilmente alla sua partecipazione alla guerra di Germania contro i luterani, anche se la fisionomia è invece da identificarsi con quella di Enrico II, re di Francia. Il riquadro successivo rappresenta Sforza Monaldeschi alla presa di Orbetello, impresa per la quale egli stesso era stato nominato capitano generale. Segue la figura simbolica della Fedeltà, sul cui piedistallo si legge il nome del committente e la data di realizzazione. Alla destra vi è una Scena allegorica di difficile interpretazione.

 

PARETE EST

parete est small.jpg (10726 byte)A sinistra, sopra una porta dipinta a imitazione di quella vera a destra, è rappresentata la Costruzione di un palazzo, nella quale è possibile riconoscere la storia di Pigmalione che si innamorò della statua di Afrodite. Al centro vi è l'allegoria della Natura, raffigurata come una donna che spreme latte dai seni nudi per nutrire i due putti ai suoi lati. Chiude il ciclo il riquadro raffigurante Plutone, Persefone e Cerbero, simbolo degli Inferi, visti come una caverna aperta sotto un pendio roccioso.

 

SOFFITTO

soffitto1 small.jpg (10021 byte)Il soffitto è suddiviso in quindici cassettoni, otto dei quali ripartiti in quattro riquadri. I pannelli piccoli raffigurano quattro a quattro, su fondo alternativamente rosso e blu, i Dodici segni dello Zodiaco e le Venti Costellazioni con le quindici stelle artiche e le cinque antartiche. A ognuno di questi gruppi si alternano dipinti su tela raffiguranti figure mitologiche (Amore e Psiche, Crono, Apollo e Dafne, Icaro, Astrea, Prometeo), ciascuno accompagnato da iscrizioni esplicative. Al centro c'è lo stemma dei Monaldeschi della Cervara, sorretto da due puttini alati, al quale l'aquila, stemma dei conti di Marsciano (proprietari del palazzo dal Seicento). L'ordine interno dei segni zodiacali risulta difficilmente decifrabile. Satolli ipotizza che l'intero programma iconografico del soffitto possa riferirsi all'oroscopo di Sforza Monaldeschi, il cui segno potrebbe essere quello dell'Ariete dominato da Marte, dio della guerra.

 

                                                    [ Le rappresentazioni ] La finta architettura ]

 

Le fonti bibliografiche da cui sono state tratte le notizie storiche e artistiche e alcune delle immagini riprodotte presenti in questo sito sono:

  • A. SATOLLI "La pittura dell'eccellenza", in bollettino ISAO   XXXVI (1980), Orvieto (1997)

  • Autori vari "Orvieto: interventi per il consolidamento e il restauro delle strutture di interesse monumentale e archeologico", Milano (1996) pp. 165-185

 

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