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TOTU IMPARE PRO SA INDIPENDENTZIA DE SA NATZIONE SARDA

Est arribada s'ora de cumintzare sa bardana pro torrare sa Sardigna a sos Shardanas

Sa tzerachia batut miseria sa suverania batut prosperidade

Tzeladu su ventu sardista si pesat su ventu de s'indipendentzia

  novas/attividades

Comunicados

 

SARDIGNA NATZIONE -  LUCIO CONGIU NELLA SUA LOTTA PER RIAVERE I FIGLI NON SARA’ DA SOLO

La direzione nazionale di Sardigna Natzione è soddisfatta in quanto il sostegno dato a Lucio Congiu per riavere la patria potestà, toltagli dal governo francese, sta conseguendo i primi risultati. Da ieri Lucio è cittadino di Porto Torres ed è in possesso di una regolare carta d’identità, adesso è nelle condizioni di continuare  con più serenità la sua lotta per riavere la patria potestà e l’affidamento dei figli che gli sono stati tolti in maniera assolutamente illegale,  grazie alle connivenze politiche della ex moglie e alla incapacità del governo italiano di tutelare gli interessi di un proprio cittadino.

Sardigna Natzione che continuerà ad affiancare Lucio Congiu nella sua giusta lotta ha già inviato un dossier completo al presidente della giunta regionale Mario Floris e gli ha chiesto, in quanto primo responsabile del governo sardo, di intervenire per via diplomatica presso il governo francese e chiedere la tutela degli interessi del Congiu in quanto cittadino sardo visto che come cittadino italiano non è stato sufficientemente tutelato.             NUORO 22/12/2000                                          

Intervento pubblicato dal Quotidiano di Sassari

E’ TRANSGENICA LA LINGUA O CHI LO DICE

“Lingua transgenica”, “Il sardo unificato ci seppellirà”, “Lingua imposta”, “Devono essere i sardi a decidere sulla loro lingua”; titoli di giornale e dichiarazioni che danno una misura ben precisa di una reazione scomposta e rabbiosa da parte della cosi detta classe degli intellettuali organici, nemici prima e finti amici oggi della lingua sarda.

La reazione trova ragion d’essere non solo in motivazioni ideologiche ma anche e principalmente nel voler difendere e conservare il loro status.

Il loro strumento di lavoro è la lingua italiana, il mercato dei loro prodotti sono gli italiano parlanti, sono intellettuali organici alla pianificazione della acculturazione italianista del popolo sardo, il solo pensare che l’introduzione del sardo unificato possa in qualche modo inaridire il loro orticello li sconcerta.

Molti di loro, se i finanziamenti saranno sufficienti e se verranno in qualche modo coinvolti, abbandoneranno la strumentale difesa del dialetto di pianerottolo, canteranno le lodi, in italiano, della lingua sarda unificata e smetteranno di aizzare, galluresi, campidanesi e logudoresi gli uni contro gli altri.

Tolto qualche sassolino dalla scarpa, senza cantare le lodi del progetto Onida, voglio almeno rallegrarmi del fatto che per fortuna esistono anche intellettuali organici alla nazione sarda che in risposta ad un giusto incarico politico hanno avuto il coraggio di formulare finalmente una proposta concreta, perfettibile ma concreta. Non è più sufficiente usare il sardo, per cantare, scrivere poesie, per introdurre o intercalare discorsi in italiano, bisogna creare le condizioni che permettano al sardo di entrare al pari dell’italiano in tutti i momenti della nostra vita. Non si chiede di imporre il sardo, come è stato fatto per l’italiano, siamo molto più civili degli italiani, ma di permetterne le pari opportunità.

Saranno i sardi, con meno risorse di quelle messe in campo per imporre l’italiano, senza rinunciare ai propri dialetti a dare corpo e gambe alla lingua. In molti seguiranno l’esempio dei militanti di Sardigna Natzione che hanno chiesto ed ottenuto dal tribunale di Sassari, di parlare in sardo nel processo per l’occupazione della centrale enel di Fiumesanto.

La spinta popolare non sarà sufficiente è necessario un deciso intervento politico, bisogna avere il coraggio di rovesciare la medaglia, possedere la lingua sarda deve essere riconosciuto come un credito e come tale deve essere spendibile nel mondo della cultura, del lavoro e dell’occupazione in Sardegna.

Chi possiede il sardo possiede un codice di interpretazione linguistica in più ed è giusto che ne venga premiato il possesso ed incentivata l’acquisizione con interventi concreti che coinvolgano specialmente la scuola e le famiglie.

Si ha la necessità di;

·          Borse di studio per gli alunni che si distingueranno nella conoscenza della storia, della letteratura sarde e che sapranno argomentare e scrivere in lingua sarda.

·          Bonus libri e riduzione delle tasse scolastiche per le famiglie che insegnano il sardo ai loro figli.

·          Riconoscere, in sede di esame di stato, valore di Credito Formativo, alla conoscenza della lingua e della cultura sarda e al saper argomentare in sardo.

·          Riconoscere, in sede di concorsi pubblici, un adeguato punteggio ai concorrenti che dimostrino di saper argomentare e scrivere in sardo.

·          Una più concreta incentivazione degli organi di stampa, televisivi e radio che usano la lingua sarda e imposizione di uno spazio televisivo nella rete regionale della RAI dedicato alla diffusione di notiziari e cultura generale in sardo.

Dovrà essere evidente che non conoscere il sardo è un handicap, è analfabetismo nella lingua madre, impedisce di leggere la nostra cultura, crea sradicamento e schizofrenia, riduce le possibilità occupazionali, non impedisce la conoscenza dell’italiano e di altre lingue straniere . Le famiglie dovranno capire che il possesso della lingua madre è un diritto primigenio di ogni sardo e che il genitore non solo non ha il potere di impedirlo ma che così facendo crea uno svantaggio ai propri figli.

BUSTIANU CUMPOSTU (Coordinatore Natzionale di Sardigna Natzione)

A NIZZA CI SAREMO ANCHE NOI – QUESTA CARTA NON RICONOSCE I DIRITTI ETNICI.

Una delegazione di Sardigna Natzione, insieme alle delegazioni Basca, Catalana, Galiziana, Corsa e di altre nazioni in lotta per il riconoscimento dei propri diritti nazionali, sarà presente il 7, 8 e 9 Dicembre a Nizza dove il Consiglio europeo dovrà ratificare la Carta dei Diritti Fondamentali che sarà alla base della costituzione europea.

Sardigna Natzione insieme agli altri contesterà l’adozione della Carta in quanto in essa manca totalmente il riconoscimento e la tutela dei diritti etnici dei futuri cittadini europei. Riteniamo che la persona non abbia solo dei diritti sociali ma anche dei diritti, altrettanto validi, che gli derivano dall’appartenenza ad un popolo. Già dal preambolo, facendo riferimento all’identità nazionale degli Stati membri e non a quella dei popoli,   ratifica e rafforza l’assunto che stato e nazione sono in corrispondenza univoca, che i diritti nazionali sono riconosciuti solo agli stati, che non c’è posto per le nazioni senza stato e che questa non è l’Europa dei popolo ma degli stati-nazione e del loro capitalismo americanodipendente. Porteremo a Nizza la volontà di riscatto del nostro popolo e la sua determinazione nel lottare per il riconoscimento della propria nazione, della cultura, della lingua e del diritto ad avere una propria soggettività politica ed economica.                                                                 

NUORO 29/11/2000                                             IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                                         Bustianu Cumpostu

30 NOVEMBRE ALL 9.30 A SASSARI PROCESSO AL COMMANDO AMSICORA PER L’OCCUPAZIONE DELLA CENTRALE DI FIUME SANTO E AI RESPONSABILI DELLA AFFISSIONE DEI MANIFESTI WONTED PER LA GIUNTA PALOMBA. GLI IMPUTATI HANNO CHIESTO DI ESPRIMERSI IN SARDO ED IL TRIBUNALE HA ACCOLTO LA RICHIESTA.

Sardigna Natzione, mediante un commando di propri militanti il 20/10/97 con una azione non violenta occupava la centrale di fiume santo e ne manteneva l’occupazione per 6 ore.

La disparità di costo dell’energia tra Sardegna e zone metanizzate dello stato italiano aveva ormai superato il 40%, l’iniziativa di S.N. era l’unico mezzo per superare la barriera di disinformazione narcotizzante della politica italianista e portare  il problema all’attenzione di tutto il popolo sardo.

Quella disparità adesso è riconosciuta da tutti, anche dallo stato italiano che dopo l’azione di S.N.    ha approvato una riduzione di 200 lire al litro del costo del gasolio per riscaldamento e ha riconosciuto una riduzione dei costi energetici per le industrie sarde non metanizzate ( anche nell’ultima finanziaria ).

I sei patrioti  di Sardigna Nazione, non hanno dunque commesso nessun reato, hanno piuttosto difeso i diritti del loro popolo da un reato subito, eppure il 30/11/2000 verranno processati dalla giustizia dello stato italiano, dello stesso stato che ha commesso il reato di far pagare ai cittadini sardi costi energetici superiori a quelli pagati dagli altri cittadini della stessa repubblica . Il secondo processo riguarda alcuni militanti di S.N. che hanno affisso le “taglie” sui componenti la giunta Palomba. Vengono processati per una azione assolutamente pacifica ma necessaria in quanto il susseguirsi di morti e resurrezioni delle giunte Palomba aveva portato ad una ingovernabilità assolutamente insostenibile.

Gli imputati nei due processi hanno chiesto che il tribunale, che ha accolto la richiesta, accetti la presenza di un interprete in quanto essi si esprimeranno esclusivamente in lingua sarda. In questo modo S.N. intende cogliere l’occasione per porre un’altro importante problema che interessa la nazione sarda, quello della lingua e dell’applicazione della legge statale n.  482 e regionale n. 26.

Sardigna Natzione,  certa che i sardi ritengano giuste e necessarie le azioni per cui vengono processati i propri militanti, continua la sua lotta, si mobilita a sostegno dei suoi militanti sottoposti a processo e invita tutti  i sardi che vorranno manifestare la loro solidarietà ai patrioti di Sardigna Natzione a presenziare al processo che si terrà il 30/11/2000 alle ore 9.30 presso il tribunale di Sassari o di inviare un messaggio di solidarietà  ai fax 0784/415239  - 0784/39188 o un Email a sardignanatzione@tiscalinet.it .    

NUORO 28/11/2000                                             IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                                           Bustianu Cumpostu

LA STORIA SARDA E’ MEGLIO CHE VENGA CANCELLATA DA DESTRA O DA SINISTRA ?

 

La destra vuole censurare i libri di storia mediante una commissione politica, il centro-sinistra, autoproclamandosi difensore di diritti universali, risponde con sdegno ed indignazione.

Il motivo del contendere è concreto e reale, chi scrive la storia ha già vinto o vuole creare le condizioni per vincere. Chi scrive la storia ha il potere di trasformare i patrioti in terroristi, le sconfitte in vittorie, i criminali di guerra in padri della patria, i governi legittimi in governi illegittimi, le epurazioni in azioni di polizia, i villaggi in covi, i guerriglieri in banditi, di cancellare patrie, lingue e culture ed imporne altre. Altro che verità storiche, ognuno vuole imporre le proprie bugie, la verità storica non interessa ne alla destra ne alla sinistra, il loro obiettivo è formare le coscienze su libri di storia organici al loro potere. In questo disegno di potere non c’è posto per la storia dei popoli vinti e dominati come quello sardo, la loro storia, la loro lingua, la loro cultura e la loro patria deve essere comunque cancellata, negata e surrogata. La storia oggettiva non esiste, gli antenati degli algerini erano galli dopo la liberazione non più, Mazzini e Garibaldi,  prima della liberazione, erano terroristi, dopo padri della patria. Non ci associamo all’invito di leggere di più questi libri di storia anzi invitiamo i giovani sardi a rifiutarli e a formarsi una cultura storica al di fuori dei testi imposti dalla scuola italiana attingendo da altre fonti di informazione storica e non esclusivamente da quelle organiche alla cancellazione del nostro popolo.

Nugoro 14/11/2000                                              BUSTIANU CUMPOSTU

 

CIAMPI VISITA LE INDIE SARDE - DOLU MANNU PRO SOS SARDOS

A FORAS SU PRESIDENTE

BARBARU DAE SARDIGNA

Questa visita di Ciampi, presidente barbaro, non riguarda i sardi liberi, è solo una riaffermazione della promessa  di collaborazione tra la partitocrazia italianista sarda e il potere dello stato colonialista italiano.

Il Presidente degli italiani non sta venendo in Sardegna per rendere onore al popolo sardo ma ad umiliare ulteriormente la nostra nazione imponendoci ancora una volta un suo trionfo .

Per noi patrioti sardi il Sign. Ciampi è solo il capo di un popolo straniero che ci ha assoggettati e i politici che gli faranno da codazzo, sono i rappresentanti degli ascari sardi che hanno anteposto gli interessi dei partiti italiani agli interessi del loro popolo e che invece di lottare per la sovranità dei sardi sul loro territorio nazionale hanno preferito fare i liberti a Roma.

I nazionalisti sardi vigileranno affinché il presidente italiano, con il suo comportamento e con i suoi discorsi vuoti sulla patria e sull’Italia unica e indivisibile non leda ulteriormente i diritti nazionali e la dignità del nostro popolo.

Gli indipendentisti presidieranno i luoghi visitati dal Sig. Ciampi e con modi e mezzi pacifici faranno capire al presidente barbaro; che la Sardegna non è Italia; che il nostro popolo ha già una patria, la Sardegna, e imporne altre è un pericoloso atto di dominazione e di umiliazione; che in Sardegna non ci sono solo servi plaudenti ma anche uomini e donne orgogliosi di continuare la lotta del nostro popolo contro gli invasori di turno e per l’indipendenza e la piena sovranità dei sardi sul loro territorio nazionale.

Custa visita est de gloria pro sos canes suta mesa e de dolu mannu pro nois indipendentistas.

A FORAS SU PRESIDENTE

BARBARU DAE SARDIGNA

 MACARI IN ABITOS TZIVILES EST DE BARBARA TZENIA ISFRUTADORA E DOMINADORA  BENNIDU IN TERRA NOSTRA PRO NOS AMMENTARE SA TZERACHIA

MERCULIS 8/11/ 2000 A SA 17.30

ABOJADE A SA MANIFESTADA DE SARDIGNA NATZIONE

IN CASTEDDU IN DAINNATIS A VILLA DEVOTO

 

SEQUESTRO LORENZI – ADESSO BISOGNA CHE CHIEDANO SCUSA AI SARDI

 

Come si sospettava già da subito i sardi nel sequestro Lorenzi c’entrano ben poco. Non si è persa comunque l’occasione per dare inizio alle perquisizioni negli ovili, gia visitati dalla lingua blu, e per dare fiato alle trombe dei denigratori del nostro popolo.

Gli industriali del nord si sono immediatamente precipitati a minacciare di non mettere più piede nella terra dei banditi e di non investire più i loro capitali in Sardegna.

Il copione che hanno riproposto, accompagnato dal solito coro di politici e giornalisti, è ormai talmente stereotipato che ha nascosto il fatto che questa volta il continentale non era venuto ad investire in Sardegna ma erano i sardi che stavano comprando dal continente e quindi investendovi propri capitali.

Adesso i signori della ricca Padania i giornalisti di Rai Uno, che avevano in varie edizioni speso il nome della Sardegna, della Barbagia e del paese di Orune, abbiano la dignità di chiedere scusa ed evitino di venire in Sardegna solo per bagnarsi il sedere e riempire di ferri vecchi, cemento e mattoni la nostra terra ( per rimanere in zona Porto Torres vedi gli investimenti di Rovelli e quelli della Bagaglino).

Nugoro 29/10/00

                                            IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                 Bustianu Cumpostu

LA POLITICA SARDA – TRA CACCIATORI DI FRODO E MASCHERATURE

Anche la Sardegna è destinataria dei viaggi della speranza, gli ultimi viaggi li hanno fatti Di Pietro e D’Antoni, tutti e due con la speranza di trovare vassalli sardi da mettere al servizio dei loro piccoli feudi.  Nessuno dei due ha una proposta politica e tanto meno una ideologia, tranne quella del culto della propria persona, da offrire ai cittadini italiani ed ancora meno a quelli sardi. Sono due padroncini della ridicola politica italiana che come tanti altri, Segni, Pannella, Dini, Cossiga ed altri, prima si sono  autonominati capi e poi hanno costruito un partitino con una piccola dote di voti da vendere al migliore offerente.

Sono cacciatori di frodo che sono venuti in nella colonia Sardegna a preparare il terreno ai loro proconsoli e a reclutare ascari da porre al loro servizio. 

Sardigna Natzione invita gli elettori sardi a non dare spazio a simili operazioni politiche e i politici di ispirazione sardista, in particolare quelli che hanno responsabilità di governo regionale, a non diventare vassalli di padrini italiani e ad avere il coraggio di fare riferimento agli interessi della nazione sarda e non a quella di grandi e piccoli padroni italiani.

In merito alla nascita della SINISTRA FEDERALISTA SARDA,  abbiamo il serio sospetto si tratti della solita mascheratura di un partito italianista che nelle apparenze e non nei fatti vuole presentarsi come sardista. Non entriamo nella polemica sull’uso dei quattro mori nel nuovo simbolo, riteniamo infatti che siano il simbolo di una nazione e non di un partito, ma crediamo sia necessario che Cabras da subito chiarisca a quale nazione fa riferimento il suo partito e se lui è un segretario nazionale ( sardo ) o regionale ( italiano ); crediamo che ciò non sia forma ma sostanza.

Nugoro 15/10/20                       

SARDEGNA PATTUMIERA, FAREMO I NOMI DEI RESPONSABILI AL POPOLO SARDO.

 Discariche per rifiuti speciali a Scala Erre, a Canaglia e ad Elmas ed una in costruzione nella piana di Ottana, una nave, la “Solowsky”, carica di amianto ad Olbia, un’altra nave, la  “Eurobulker IV” con 17 mila tonnellate di carbone al largo di Portoscuso, le pettroliere che non solo continuano a passare nello stretto di Bonifacio ma anche a lavare le stive presso le nostre coste, la raffinazione del petrolio, le devastanti miniere d’oro, la cementificazione incontrollata della Bagaglino e di tutti gli altri saccheggiatori delle nostre coste.

La Sardegna, il suo territorio nazionale ed il suo popolo sta correndo seri pericoli, stanno per essere privati di una delle risorse più importanti e strategiche, l’ambiente.

Da paradiso naturale a cloaca, questa è la fine che può fare la nostra isola se non si interviene subito con durezza e determinazione .

Sardigna Natzione ha più volte denunciato alle autorità di competenza, abusi, speculazioni, occupazioni indebite e soprusi di ogni genere, non è servito a nulla, i responsabili godono di connivenze e complicità in alto loco e gli interessi sono di tale rilevanza economica da permettere con la corruzione e con le minacce di spianare qualunque ostacolo burocratico o politico.

S. N. non si accontenterà più di denunciare i fatti alle autorità ed alla stampa, avvalendosi di una propria commissione di indagine, renderà noti i nomi dei responsabili, sia di quelli che hanno lucrato direttamente che di quelli che ricoprendo cariche pubbliche o politiche non hanno fatto il loro dovere ed hanno permesso il saccheggio del nostro territorio. Sarà il popolo sardo a scegliere i modi e i mezzi per rompere l’impunità dei saccheggiatori e proteggere ciò che i funzionari, le polizie ed i politici dello stato italiano non vogliono e non hanno interesse a proteggere.

 Bitti 26/9/2000               IL COORDINATORE NATZIONALE                                          Bustianu Cumpostu

Comunicadu de solideriedade pro so preso Bascos via Email

Sardigna Natzione esprime la sua incondizionata solidarietà con i compagni baschi di EKIN e di Herri Batasuna, arrestati con accuse strumentali e di comodo.I patrioti sardi di Sardigna Natzione, sono solidali con la lotta del popolo basco per il sacrosanto diritto all'autodeterminazione e per la sovranità sul proprio terriotrio nazionale. La lotta dei patrioti baschi è la nostra lotta ed è la lotta di tutti i popoli oppressi ed impediti di avere una propria soggettività economica e politica nel consesso europeo e mondiale. I nostri popoli voglio costruire la civiltà del rispetto reciproco contro la barbarie delle oppressioni e dei gendarmi dei vari imperialismi.

Siamo certi che con l'oppressione non risolveranno il problema perche ogni nazione oppressa sarà un nuovo Vietnam e la soluzione non potrà essere che politica perchè quella militare ha fallito prima e fallirà sempre.

Libertade pro sos patriotas bascos e pro totu sos presos de su mundu.

Fortza paris.                 Bustianu Cumpostu

                   Coordinadore natzionale de Sardigna Natzione

COMUNICATO STAMPA

QUESTIONE BAGAGLINO – UN SACCHEGGIO, CHI HA TENUTO IL SACCO DEVE PAGARE.

Il 10/10/98 Sardigna Natzione, in seguito ad un sopralluogo in incognito e verifiche  cartografiche, a Porto Torres in una conferenza stampa, denunciava gli abusi della Bagaglino nella lottizzazione punta Su Turrione e faceva partire un esposto denuncia a tutti gli enti di competenza,(Al Presidente della Giunta Regionale, All’On. Assessore all’Urbanistica e p.c. Alla Procura della Repubblica  di Sassari, All’Ufficio Tutela del Paesaggio di Sassari, All’Assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, Al Corpo di Vigilanza Ambientale di Sassari, Al Servizio di Vigilanza Edilizia di Sassari, Al ministro della Giustizia, Al Ministro dell’Ambiente, All’Intendenza di Finanza di Sassari, Ai Capigruppo del Consiglio Regionale.

A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE) . In altre occasioni ha segnalato alla stampa la continuazione degli abusi e le inadempienze nei confronti delle maestranze. Ultimamente, con la pretesa di approvazione di una variante di assestamento assolutamente illegittima, la questione era diventata talmente paradossale che S.N. ha dovuto presentare un ricorso-diffida  contro l’approvazione della stessa da parte del comune di Stintino ( Il ricorso è stato respinto e la variante è stata approvata ). La nostra azione di denuncia, che si aggiungeva ad altre portate avanti da associazioni e da privati, non è riuscita a scalfire il fronte di coloro che non solo non sono voluti intervenire ma hanno tenuto il sacco ed hanno aiutato i saccheggiatori a fare razzia delle nostre risorse ambientali. S.N. chiede che, in base alla legge 47/85, capo primo art. 2-4-6 comma1- 6 comma 2 ed art. 16 comma 1, si proceda al sequestro dei fabbricati non conformi ed all’acquisizione degli stessi al patrimonio comunale . Chiede inoltre che coloro che hanno tenuto il sacco ai saccheggiatori ed hanno permesso la distruzione di almeno 20000 ginepri, l’interramento di tre laghetti ed un’infinità di altri abusi, vengano costretti alle dimissioni dai loro incarichi.

L’intervento del ministro, che per noi indipendentisti è un’ingerenza nella sovranità del popolo sardo sul proprio territorio nazionale, dimostra che i vari uffici di tutela, gli enti locali e la regione Sardegna sono in mano a funzionari e politici più sensibili agli interessi degli speculatori che a quelli del nostro popolo.

Nugoro 31/9/2000                  IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                Bustianu Cumpostu

INTESA STATO-REGIONE – ULTIMO BIDONE AI SARDI E NUOVA LINFA AI PARTITI E SINDACATI ITALIANISTI

L’intesa Stato-Regione ricorda le intese tra i governi americani e le tribù indiane, solennemente portate alla firma e mai rispettate da parte degli yenchi. L’unica differenza è che mentre le tribù indiane scendevano sul piede di guerra qui si minaccia nientemeno che un minuto di sciopero generale. La verità è che il bidone dello stato, nei confronti della Sardegna, perpetuando la miseria e la dipendenza dei sardi alimenta il terreno di coltura dei partiti e dei sindacati italianisti. La loro ragion d’essere è proprio la mancata prosperità del nostro popolo, tale condizione non solo è a loro congeniale ma è anche necessaria per mantenere le loro clientele, porre in atto i ricatti e perpetuare il potere dei loro padroni continentali. Quell’intesa non è tra stato e regione ma tra italiani e italianisti, l’accordo ed il mancato rispetto dello stesso fanno parte della stessa politica, di quella solita del tira e molla che da sempre narcotizza i sardi. Sardigna Natzione invita i sardi ad essere più accorti, a non credere alle finte proteste di chi è il nostro male e non potrà mai essere la nostra medicina, est a ponner su corvu a meicu.

Nugoro 22/7/2000                             IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                             Bustianu Cumpostu

COMUNICATO STAMPA

RIFORMA COSTITUZIONALE PER LE ELEZIONI NELLE REGIONI A STATUTO SPECIALE . NON E’ FEDERALISMO MA UNA RIVERNICIATURA   DELLA DIPENDENZA

Sardigna Natzione non si associa al coro di plauso e di ringraziamenti nei confronti del parlamento italiano che ha approvato e rinviato al senato un disegno di legge costituzionale che prevede modifiche anche allo statuto della regione Sardegna. Altro che federalismo si tratta ancora una volta di un atto unilaterale tendente più ad appiattire che a riconoscere  le specificità della Sardegna con lo scopo di trasformare il nostro rapporto “speciale” con lo stato in ordinario e farci diventare una indistinta minestra del minestrone italiano. Il disegno di legge non si limita a riverniciare la nostra dipendenza ma riduce anche gli spazi democratici e di partecipazione popolare. Con una modifica dell’art. 16 del statuto, nonostante la sonora sconfitta del referendum  maggioritario, elimina il sistema proporzionale, con l’abrogazione dell’art. 29 e 32 cancella i disegni di legge ed i referendum di iniziativa popolare,  blinda il potere legislativo impedendo la democrazia diretta.

Il federalismo non lo si può imporre, lo si deve costruire sul principio della convenienza reciproca e solo dopo che le parti contraenti avranno acquistato la capacità accettare o negare il rapporto federativo.

Nugoro 21/7/2000                         IL COORDINATORE NAZIONALE                                                           Bustianu Cumpostu

BOCCHE DI BONIFACCIO - SARDIGNA NAZIONE CANCELLATA DALLE TELEVISIONI

bonif1.jpg (122910 byte)bonif2.jpg (77407 byte) Sas duas barcas de S.N. ( punghebi supra pro las immannire )

 Per le televisioni di stato e per Videolina alla manifestazione contro il passaggio delle petroliere nello stretto di Bonifaccio erano presenti solo le organizzazioni ambientaliste ed alcuni sindaci, non era invece presente Sardigna Nazione. Eppure su cinque imbarcazioni che hanno partecipato   al corteo due erano di S.N., un gommone ed una grossa barca per gite turistiche.

Con una precisione millimetrica non solo si sono trasmesse solo le inquadrature che riprendevano le tre barche del WWf e di Lega Ambiente, tagliando le due di S.N.,  ma anche nei testi si è evitato di fare menzione sulla partecipazione degli indipendentisti alla manifestazione.

Si è voluto falsificare un fatto; protestiamo vivamente perchè questa non è informazione ma mistificazione della realtà e ci dispiace tanto anche perchè credevamo che almeno le TV private fossero meno suddite di quelle statali. Si è voluto aggiudicare il merito di questa lotta ad organizzazioni che, né nel 1990, data di inizio della lotta,  né nella prima occupazione dello stretto, erano presenti. Sardigna Natzione che ha iniziato questa battaglia nel 1990 sotto la sigla di Partidu Sardu Indipendentista continuerà la sua lotta non solo contro le petroliere ma anche per la sovranità sardo–corsa sulle acque dello stretto.

Nugoro 24/4/2000                                             Bustianu Cumpostu

                                          Coordinatore Nazionale di Sardigna Natzione

 

In s’annu 1989 ant sciusciau su muru de Berlino

In s’annu 2000 ant fabricau un atru muru in Sardigna

Po giogai a sa gherra, s’ant furau e furant dogna dì, terra, mari e celu.

In Sardigna 24.000 ettarus funt terra demaniali contra 16.000 in totu s’Italia.

12.000 ettarus funt de terrenu vincolaus, 2.800.000 ettarus de mari est secuestrau e su celu no si podit contai.Oi seus innoi po nai ki sa Sardigna no depit essiri una caserma, una scola de gherra.

Est ora de torrai a essiri meris in domu nostra. Est ora de allikidiri su logu!

Oi seus innoi po protestai, poita s’anti furau un atru arrogu de terra, po nai ki no c’est mancu torracontu economicu, poita is militaris no pagant mancu su pagu ki depiant pagai. Po no nai de is dannus ki sa genti suffridi po su secuestru de su mari e de s’aria.

Boleus ki siat imperada sa lei 104/90, ki narat ki su dannu ki faint is forzas armadas depit essiri pretzìu comenti si spettada in su territoriu de s’Italia.

Totu s’abbundanzia de industria de gherra ki ant postu in s’isola nostra no la boleus prus, ma no boleus mancu ki gravit in pitzus de nemus. Depint sparessi!

Cumenzint a si pinnigai e si ndi scaresciant de poni mega radars, o fai atrus portus de gherra. Est pretzisu ki sa regioni e su Populu Sardu no sigant a permitti ki su governu italianu appettighit su articulu 14 de su statudu sardu, ki cumandat ki is benis ambadunaus de is forzas armadas depint torrai a sa Sardigna. No si sonnint de progettai parcos, finz’a candu aintru, asuba o accanta, sighint esercitendi dogna calidade de attividadi militari, cumenti sa servitudi aerea in su celu de sa Jenna de Argentu; boghint de su Sinis, de Tavolara, de Limbara totu su scerfu de antennas e radars; accabit in sa zona de Baunei e Orosei, su bombardamentu de su trettu de mari vinculau a su poligono de Cirra.

Po lompi a custas finalidadis tocat a caminai e traballai in paris, contra beccius e nous meris, po essiri suvranus in domu nostra.

Casteddu 22/6/2000    

MANIFESTAZIONE A FURTEI- A CHI DEVONO APPARTENERE IL TERRITORIO E L’ORO DELLA SARDEGNA?

Colonizzatori di ogni tipo, razza e religione prediligono da sempre l’uso della forza per imporre i propri interessi a danno delle popolazioni della terra, spesso giustificando tale uso con argomenti pretestuosi, che dovrebbero servire a tacitare i concorrenti ed a acquietare le coscienze dei complici prezzolati che si trovano all’interno delle popolazioni stesse.

Tale cinico comportamento, adottato anche dall’ex–ministro italiano Ronchi per far valere i discutibili punti di vista suoi (e dei suoi sostenitori), è stato arrogantemente riproposto dai dirigenti della Sardinia Gold Mining, società australiana, che dalla propria origine anglosassone ha ereditato la tracotanza coloniale ma non la civiltà.

La coltivazione dei giacimenti auriferi di Santu Miali a Furtei ne è stato il primo esempio. Ma costoro, non contenti, vogliono rapinare le risorse del nostro sottosuolo anche in tutto il resto della Sardegna.

Ormai anche i più miopi amministratori hanno capito che Furtei è una miniera d’oro solo per pochi eletti, mentre rappresenta un danno gravissimo, senza alcun ritorno economico, per tutta la Sardegna.

Tutto ciò è potuto avvenire perché interessi privati e/o partitici hanno prevalso sul diritto dei Sardi a governare il proprio territorio.

Non è più tempo di indugi. Ora basta! Questa gente straniera, che alterna lusinghe e promesse alle provocazioni, deve andarsene. Non li vogliamo in Sardegna, a fora dae domo nostra!

Ma non prima di aver ripristinato, a loro spese, l’ambiente irrimediabilmente deturpato ed alterato ed essersi portati a casa, oltre l’oro già rubato, anche le scorie residue, al cianuro, delle lavorazioni estrattive.

Mobilitiamoci, perché la nostra disponibilità non sembri acquiescenza e la nostra ospitalità (tanto decantata ad arte), non divenga sottomissione.

 

PER IL DIRITTO AD AUTOGOVERNARCI, PER LA DIFESA DEI NOSTRI INTERESSI, PER CACCIARE NEMICI E SFRUTTATORI DEL POPOLO SARDO, SARDIGNA NATZIONE INVITA TUTTI I CITTADINI A MOBILITARSI ED INSORGERE COMPATTI. FORTZA PARIS!

 

REFERUNDUM – HA VINTO LA DEMOCRAZIA E L’ANTILIBERISMO

I risultati del referendum sono chiari i sardi sono usciti dall’ubriacatura del maggioritario e del bipolarismo, hanno capito che la difesa dei loro diritti e della loro soggettività politica non può trovare spazio in un sistema bipolare dominato dalla partitocrazia italianista, hanno capito che la democrazia vale più di una vana promessa di stabilità.

Questa volta il messaggio è chiaro, il nostro popolo non è più disposto a schierarsi in trincee scavate da altri, ha disertato le urne con consapevolezza, è rimasto indifferente agli squilli di tromba della destra e della sinistra italianiste, forse sta iniziando a capire che il vero campo di battaglia non è l’Italia ma l’Europa e che in quel campo, se non si vuole essere le prime vittime del liberismo, bisogna combattere sotto proprie insegne.

Adesso per favore non veniteci più a parlare di maggioritario per l’elezione del consiglio regionale, la legge elettorale sarda deve tornare al proporzionale puro, deve rispettare lo statuto, deve permettere che tutte le realtà politiche possano essere rappresentate nel parlamento sardo e possano dare il loro contributo per riscattare i sardi dallo strapotere delle centrali romane e smascherare la loro politica di miseria .

1 GIUGNO PROCESSO AL COMMANDO AMSICORA PER OCCUPAZIONE DELLA CENTRALE DI FIUME SANTO

Sardigna Natzione, mediante un commando di propri militanti il 20/10/97 con una azione non violenta occupava la centrale di fiume santo e ne manteneva l’occupazione per 6 ore.

La disparità di costo dell’energia tra Sardegna e zone metanizzate dello stato italiano aveva ormai superato il 40%, l’iniziativa di S.N. era l’unico mezzo per superare la barriera di disinformazione narcotizzante della politica italianista e portare  il problema all’attenzione di tutto il popolo sardo.

Quella disparità adesso è riconosciuta da tutti, anche dallo stato italiano che dopo l’azione di S.N.   ha approvato una riduzione di 200 lire al litro del costo del gasolio per riscaldamento e ha riconosciuto una riduzione dei costi energetici per le industrie sarde non metanizzate.

I sei patrioti  di Sardigna Nazione, non hanno dunque commesso nessun reato, hanno piuttosto difeso i diritti del loro popolo da un reato subito, eppure il 1/6/2000 verranno processati dalla giustizia dello stato italiano, dello stesso stato che ha commesso il reato di far pagare ai cittadini sardi costi energetici superiori a quelli pagati dagli altri cittadini della stessa repubblica .

Sardigna Natzione,  consapevole che ci vuole ben altro per superare la disparità energetica sofferta dai sardi, aggravata anche dal disimpegno dell’Enel,  continuerà la sua lotta, si mobiliterà a sostegno dei suoi militanti sottoposti a processo e invita tutti  i sardi che vorranno manifestare la loro solidarietà ai patrioti del commando “Amsicora” che ha occupato la centrale Enel, a presenziare al processo che si terrà il 1/6/2000 alle ore 10 presso il tribunale di Sassari o di inviare di solidarietà  al 0784/415239  - 0784/39188 o un Email a sardignanatzione@tiscalinet.it                                                       

NUORO 28/5/2000             IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                  Bustianu Cumpostu

ELEZIONI SUPPLETIVE CAMERA DEI DEPUTATI COLLEGIO N. 6

Constatato che la nostra proposta di candidatura unitaria per il collegio n. 6, in onore del compianto Giovanni Demurtas, è caduta totalmente nel vuoto,  Sardigna Natzione che anche in questa occasione sceglie di stare fuori dai poli italianisti proporrà un proprio candidato. Il candidato designato è Franco Carta di Austis, membro della direzione nazionale di S.N., consigliere comunale di Austis, assessore della cultura nella comunità montana n. 12 Barbagia Mandrolisai. Su programma elettorale est in sa pazina programma

Nugoro 13/5/2000                                                                            BUSTIANUCUMPOSTU                                                                  Coordinatore Natzionale 

MANIFESTAZIONE A FURTEI- COMUNICATO STAMPA 

Mi pregio inviarVi una fotografia che ritrae alcuni militanti di Sardigna Natzione durante il sit-in effettuato ieri sabato 20 c.m. nella piazza di Furtei per protestare contro lo sfruttamento del sottosuolo sardo da parte della Sardinia Gold Mining e rivendicare la sovranità dei sardi sul proprio territorio.

A integrazione di quanto riportato dal cronista nel numero odierno del quotidiano, mi sembra opportuno sottolineare l’enorme apparato di forze dell’ordine presente (perfino un elicottero…), nonché l’indifferenza più completa dimostrata dal sindaco di Furtei.

La manifestazione, come noto e come è costume di civiltà di Sardigna Natzione, si è svolta in modo assolutamente pacifico e con una tolleranza non meritata dai dirigenti della Sardinia Gold Mining, ai quali è stata data perfino l’opportunità di ribadire le loro tesi propagandistiche, intese ad ottenere l’approvazione dell’opinione pubblica loro opera di sfruttamento coloniale.

Ciò, nonostante che ci sia stato impedito di parlare in pubblico, tanto che molti cittadini probabilmente non hanno capito la ragione della nostra presenza.

Ma l’apertura dimostrata non significa che Sardigna Natzione abbia accettato le giustificazioni dei suddetti dirigenti. Sardigna Natzione permane tuttora fortemente critica sulle questioni ambientali ed economiche e, in ogni caso, ritiene principio irrinunciabile quello che il governo del territorio spetti solo ai Sardi.

Poiché, comunque, i dirigenti della Sardinia Gold Mining, a espressa richiesta formulata dallo scrivente, si sono dimostrati disponibili a che una delegazione del Movimento visiti l’impianto di coltivazione e prenda visione dei metodi e delle procedure di estrazione del minerale aurifero, di recupero del cianuro e di risanamento ambientale, Sardigna Natzione effettuerà entro breve termine una visita conoscitiva presso la miniera di Santu Miali.

G. Riccardo Meaggia

ELEZIONI SUPPLETIVE CAMERA DEI DEPUTATI COLLEGIO N. 6 I PARTITI FACCIANO UN PASSO INDIETRO

Sardigna Natzione che ha già depositato il simbolo presso il ministero dell’Interno ed ha iniziato la raccolta delle firme per presentare un proprio candidato alle elezioni suppletive della Camera dei Deputati nel collegio n. 6 ( Ogliastra), in onore e in ricordo del caro amico Giovanni Demurtas, dichiara la propria disponibilità ad appoggiare un candidato unico espresso dal partito in cui il compagno Giovanni militava. Si chiede che in questa occasione tutti i partiti facciano un passo indietro, diano meno spazio al bisogno di conseguire risultati politici e più spazio ad altri valori.

Nugoro 11/5/2000

LE LEGGI ELETTORALI DELLA PARTITOCRAZIA ITALIANISTA IMPEDISCONO AI NAZIONALISTI  SARDI DI ESPRIMERE PROPRI RAPPRESENTANTI – BLOCCHIAMO IL MAGGIORITARIO

Sardigna Natzione ha i voti e le percentuali ma le trappole elettorali inventate dai partiti italianisti gli impediscono di eleggere propri rappresentanti nei diversi livelli di rappresentanza elettiva. Una non trascurabile percentuale di sardi,  5.5% nelle politiche 1996, il 5 % alle regionali 1999 ed il 3.7% alle provinciali, non sono rappresentati e non possono incidere sulla programmazione del loro futuro e sulla difesa della loro dignità. Una interpretazione, secondo noi sbagliata, della legge elettorale, alle provinciali di Sassari, ha escluso il nostro rappresentante, GAVINO SALE, dalla lista degli eletti ed ha di fatto decretato che per eleggere un nazionalista sardo occorrono molti più voti che per eleggere un rappresentante dei partiti italianisti. 10000 sardi in provincia di Sassari e 5400 in provincia di Nuoro non avranno rappresentanti nei consigli provinciali, altro che far contare i cittadini, come predicano gli antidemocratici del maggioritario, queste trappole elettorali servono solo per   perpetuare il potere narcotizzante delle mafie e delle clientele italianiste. Sardigna Natzione, continuerà a presentare proprie liste in tutte le competizioni elettorali ed anche se continuerà a tenere la propria azione sul piano della lotta pacifica, renderà più duro lo scontro con il potere italianista e con i loro ascari sardi.Come prima azione contro il sistema elettorale italianista invita i propri elettori a disertare le urne in occasione dei referendum del 21/5/2000 e ad esprimere la loro lotta contro i sistemi elettorali antidemocratici invitando tutti al non voto.

Nugoro 9/5/2000                             

 

ADESIONE DI SARDIGNA NAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEL PRIMO MAGGIO A ROMA

 Pro preguntare comente fagher a bi partetzipare telefonade a 0339/4232098 - 0348/7815084, si partit in nave dae Olbia su 30 aprile a sas 11 de sero. Su corteo partit dae piazza Reppublica a piazza Navona.

Il Consiglio Nazionale di Sardigna Nazione, riunitosi ad Oristano presso l’Hotel ISA, tra le altre determinazioni ha deliberato anche di aderire alla manifestazione del 1° maggio 2000 a Roma.

Verrà attivata la sezione di Roma e verranno inviate dalla Sardegna delegazioni provinciali per un totale di almeno 30 persone.

Sardigna Nazione, che lotta per il riconoscimento dei diritti nazionali del popolo sardo e per il diritto della nazione sarda all’autodeterminazione, condivide le tematiche sociali e politiche che sono alla base della mobilitazione del primo maggio e le considera fondamentali nella lotta di difesa dei diritti della persona non solo in quanto individuo ma anche in quanto appartenente ad un popolo privato dei suoi diritti nazionali. Per Sardigna Nazione, la lotta per i diritti sociali, dei lavoratori, degli immigrati, degli omosessuali è una giusta lotta, ma altrettanto giusta è la lotta per il diritto all’autodeterminazione dei popoli, basco, curdo, sardo, corso e di tutte le nazioni impedite e prigioniere degli stati-nazione colonialisti ed imperialisti. Se si vuole battere il mondialismo ed il liberismo, nuovi mostri del capitalismo imperialista, si dovrà formare un unico fronte tra le lotte per i diritti nazionali dei popoli oppressi e quelle per i diritti sociali dell’individuo, solo in questo modo si potrà opporre all’internazionalismo dei capitali, l’internazionalismo dei diritti.

Nugoro 24/4/2000                                        

 

 

BALLOTTAGGIO ELEZIONI PROVINCIALI E COMUNALI DEL 29/4/2000

Il Consiglio Nazionale di Sardigna Nazione, riunitosi ad Oristano presso l’Hotel ISA, al fine di decidere quale posizione prendere in merito al ballottaggio del 29/4/2000, considerato;

-         Che Sardigna Natzione ha chiesto il voto ai sardi su di un progetto assolutamente alternativo a quello dei due poli italianisti di centrodestra e di centrosinistra e che su tale progetto ha ottenuto un buon successo  .

-         Che nessun punto fondamentale del programma di Sardigna nazione  è stato recepito e fatto proprio dai due schieramenti in ballottaggio.

-         Che nessuno dei due poli si è pronunciato per il riconoscimento della nazione sarda e del suo diritto esclusivo alla sovranità sul proprio territorio nazionale.

-         Che il centrodestra non solo vuole perpetuare la dipendenza dei sardi dalla partitocrazia italiana ma è totalmente suddito di poteri esterni alla Sardegna.

-         Che il centrosinistra è anch’esso suddito delle centrali romane e responsabile di un apparato burocratico e clientelare che impedisce l’autosviluppo  e la libertà di coscienza politica dei sardi.

-         Che chiunque vinca, pal noi non và middori, in quanto in ogni caso prevarranno gli interessi economici e politici di un gruppo di potere o dell'altro  e siccome le proposte politiche sono le stesse che hanno fallito altre volte, rimarranno irrisolti i veri problemi del nostro popolo.

-         Che con tutti i mezzi i due poli italianisti hanno impedito il consolidarsi del terzo polo sardista, Casa Comune dei Sardi, hanno distrutto il Partito Sardo d’Azione, hanno assoggettato con prebende e ricatti  i partiti sardi di nuova formazione.

-         Che con leggi elettorali macchinose e addomesticate, le centrali italiane dei due poli stanno impedendo a S.N. di eleggere propri candidati ( S.N. perde 400 voti al presidente a Nuoro e 1300 a Sassari e permette che un consigliere italianista , con meno voti effettivi, venga eletto al posto di un consigliere di S.N. )

Sardigna nazione coerente con quanto proposto ai sardi nel proprio programma e nella propaganda elettorale, non ritiene ci siano le condizioni per schierarsi, nel ballottaggio del 29/4/2000, con un polo invece che con l’altro, ringrazia i propri elettori e li invita a continuare il proprio impegno politico fuori dai due poli italianisti.

Il consiglio nazionale di S.N. lancia anche un appello ai partiti sardi non italianisti e li invita ad uscire dai due poli e a continuare  la costruzione della Casa Comune dei Sardi che considerati gli ultimi risultati elettorali sarebbe in grado di mettere insieme una cifra elettorale pari al 26%.

Nugoro 23/4/2000     

 

SI RONCHI CHERET E SOS CARABINERIS LU PERMITIN

Con il suo solito stile da ministro coloniale il ministro scaduto Ronchi è nuovamente intervenuto per cercare di togliere ai sardi la sovranità sul proprio territorio.

Reduce da una battaglia persa sulle montagne del Gennargentu, dove aveva schierato solo i pasdaran in divisa verde, non ancora domito  adesso scende in campo sulle spiagge di Is Arenas schierando anche le truppe in grigio verde.

Il ministro scaduto non ha capito che la Sardegna non è una qualsiasi parte dello stato italiano e la lotta che sta combattendo non è sul piano della tutela ambientale ma su quello della sovranità sul territorio nazionale sardo.

Che gli piaccio o no il ministro italiano deve capire che in Sardegna la sua sovranità è limitata, che come ha perso la battaglia del Gennargentu perderà quella di Is Arenas e che no sta combattendo contro pochi sardi matrucati ma contro un popolo intero che pur in stato di sudditanza non ha nessuna intenzione di rinunciare alla sovranità sul proprio territorio.

Sardigna Nazione vigilerà sul territorio affinché non vengano imposte nuove servitù ne in verde ne in grigio verde e consiglia al Sig. Roncu di leggersi il libro “Caccia Grossa”, di non scomodare i carabinieri e di venire in Sardegna da ospite e non da padrone coloniale.

PIANO DEL LAVORO  

SOLIDARIETA’ CON IL PRESIDIO DI DISOCCUPATI SARDI IN VIA ROMA

Sardigna Natzione  è solidale con la lotta che conduce il presidio di disoccupati sardi che da giorni a Cagliari occupa i portici di Via Roma. Pur ritenendo che si debba tendere a superare le forme di lavoro improduttivo ed assistito siamo fermamente convinti che non debbano essere i disoccupati e i lavoratori precari a subire le conseguenze di una programmazione del lavoro totalmente inadatta ed insufficiente tendente più all’istituzionalizzazione del precariato che non a creare nuovi veri posti di lavoro duraturi e produttivi. Chiediamo pertanto alla giunta regionale che vengano ritirati i tagli, previsti nella finanziaria regionale, alla seconda rata della legge 37/98 e che il diritto al lavoro sia posto, insieme ai diritti nazionali del popolo sardo, alla base di qualsiasi programmazione e di qualsiasi iniziativa legislativa della regione sarda.  A tali diritti è infatti strettamente legata la dignità e la prosperità del nostro popolo e su tale terreno i sardi misureranno la capacità e la volontà dei governi regionali.

Nugoro19/2/2000                                                                                                                                             

SARDIGNA NATZIONE ENTRA NEL PARLAMENTO EUROPEO 
 

KOLDO GOROSTIAGA PARLAMENTARE EUROPEO BASCO A NOME DI SARDIGNA NATZIONE PORTERA’ IN EUROPA  I BISOGNI DEL POPOLO SARDO

 Giovedì 10 e venerdì 11/02/2000, per iniziativa di Sardigna Natzione sarà presente in Sardegna il parlamentare europeo basco Koldo Gorostiaga.

Il parlamentare grazie ad un accordo tra Sardigna Natzione ed Herri Batasuna ( accordo che fa parte di un programma di solidarietà internazionale tra i popoli in lotta per una propria soggettività politica ed economica) , in attesa che i sardi riescano a mandare a Bruxelles  propri rappresentanti, si farà carico di porre all’attenzione del parlamento europeo le richieste e le rivendicazioni che i sardi vorranno in tale sede presentare per superare le ingiuste disparità e diseconomie che impediscono lo sviluppo del nostro popolo.

In particolare si farà carico di chiedere al Parlamento Europeo di attivarsi sulle questioni ; disparità energetica, sviluppo del settore agro-pastorale e al fine di rispettare il diritto dei sardi ad essere rappresentati nel Parlamento Europeo,  scomposizione del collegio Sicilia-Sardegna e formazione di due collegi unici separati.

Nei due giorni di permanenza, accompagnato dai dirigenti di Sardigna Natzione, l’On. Koldo Gorostiaga incontrerà le presidenze della giunta e del consiglio regionale, il Movimento Pastori sardi, la C.S.S. ed altre realtà politiche e sociali impegnate nella lotta per il riconoscimento dei diritti della nazione sarda.

Gli appuntamenti principali a cui è gradita la presenza degli organi di informazione sono;

CONFERENZA DIBATTITO

  Giovedì 10/02/2000 a Cagliari alle ore 18 presso la sede della C.S.S. ( Confederazione Sindacale Sarda)  in via Roma n. 72 piano 1°,   Kollo Gorostiaga parteciperà ad una tavola rotonda sui diritti dei popoli senza stato con particolare riferimento alle disparità imposte e ai diritti negati al popolo sardo ed al popolo basco.

 CONFERENZA STAMPA

Venerdì 11/02/2000 a Cagliari alle ore 9.30 presso la sede della presidenza della giunta regionale in viale Trento n. 69 piano primo, Kollo Gorostiaga accompagnato dai dirigenti di Sardigna Natzione verrà ricevuto dal presidente della giunta On. Mario Floris subito dopo l’incontro nell’atrio dello stesso palazzo si terrà una conferenza stampa per illustrare i motivi che hanno reso necessaria l’iniziativa e gli obiettivi che ci si propone di conseguire.

 Nugoro 9/02/2000                                               

CONSIGLIO NAZIONALE DI SARDIGNA NAZIONE- ELEZIONI PROVINCIALI E COMUNALI

Il coordinamento nazionale di Sardigna Natzione riunitosi il  23/1/2000 a Oristano presso il l’hotel ISA, in merito al punto del giorno riguardante le elezioni provinciali e comunali ha deliberato che;

-         Per le  elezioni provinciali e nei comuni capoluogo S.N. si attiverà per predisporre le liste ed essere pronto eventualmente a presentarsi da solo; se ci saranno le condizioni S.N. accetterà alleanze solo con partiti nazionalisti o sardisti, con i firmatari del documento base della casa comune e con i partiti sardisti che saranno disposti a firmarlo. In nessun caso S.N. farà alleanze con schieramenti che contengano i poli italianisti anche se in queste alleanze vi saranno membri della Casa Comune.  In merito alla Casa Comune si ribadisce che per S.N. essa è  un ambiente politico sardista  e non un’alleanza politica, i membri sono svincolati nelle alleanze ma nel complesso è alternativa ed incompatibile con le aggregazioni dell’ambiente italianista. Se firmatari del documento base decideranno di aderire al polo di centrodestra o a quello di centrosinistra lo facciano a loro nome e non spendano il progetto della Casa Comune in una contingente e irrilevante alleanza elettorale.

-         In merito al PSD’Az del quale si augura la riappacificazione interna, S.N ha deliberato di voler avere con esso un rapporto privilegiato, di essere disponibile ad alleanze sia con una componente che con l’altra ma di non essere in nessun caso disponibile a seguirli in alleanze con poli italianisti di centrodestra o di centrosinistra.

-         In merito alle elezioni nei piccoli comuni S.N. lancerà una proposta di rottura rispetto al comune andazzo; chiederà ai partiti di fare un passo indietro, di non dividere le comunità in scontri tra schieramenti che si differenziano solo per le divise partitiche e favorire invece la formazione di “liste delle comunità” formate dai migliori cittadini del paese uniti dall’unico interesse di progettare la prosperità dei loro concittadini e porre freno al continuo degrado e spopolamento dei piccoli comuni.

Il consiglio nazionale ha deliberato anche di predisporre una lettera aperta da inviare al presidente della giunta per chiedere un maggiore impegno per l’applicazione della legge statale 482 sulle minoranze linguistiche storiche ed un maggiore impegno sia finanziario che organizzativo per restituitre a SA DIE DE SA SARDIGNA il carattere di festa nazionale del popolo sardo.

Nugoro 24/1/2000

                       

Parco del Gennargentu

PARCO DEL GENNARGENTU -  E’ UNA QUESTIONE DI SOVRANITA’

Anche la questione parco del Gennargentu rischia di scendere solamente sul piano della propaganda politica; scavalcati, indignati, ambientalisti e oltranzisti del si e del no si dimostrano più interessati ai possibili incassi elettorali che non al conseguimento degli obbiettivi che si erano proposti.

Sardigna Nazione che non è contraria di principio ai parchi, ribadisce il suo fermo no al parco statale del Gennargentu in quanto lede la sovranità del popolo sardo sul proprio territorio nazionale, lede i diritti delle comunità locali espropriandole di su CONNOTTU e stravolgendo il giusto rapporto che esse hanno con la fauna e la flora del loro territorio.

Il parco di Ronchi è una nuova servitù imposta sul territorio nazionale sardo e va rigettato con decisione; Regione, Provincia, Comuni e comitati, ciascuno negli ambiti di competenza devono difendere i diritti dell’intero popolo sardo e delle comunità locali, evitando di rivendicare primogeniture e di lamentare scavalcamenti.

L’ambiente sardo e la sua integrità sono un bene prezioso soprattutto per quelle comunità che con saggezza lo hanno preservato; sono un patrimonio della nazione sarda che va salvaguardato ad ogni costo e che in qualsiasi caso, deve sopravvivere ai possibili tentativi d'impertinenza coloniale.

Tagli al bilancio regionale

TAGLI AL BILANCIO – UN’OCCASIONE DI PROPAGANDA SIA PER IL CENTRODESTRA CHE PER IL CENTROSINISTRA

Come da copione, seguendo un canovaccio ormai collaudato, chi governa difende il proprio operato e chi sta all’opposizione lo attacca.

Tutto normale e secondo uso se non fosse evidente che anche in occasione di una questione importante come il bilancio si vuole creare il solito polverone di reciproche, secondo noi anche finte, accuse finalizzate ad ottenere risultati solo sul piano della propaganda e a rendere incomprensibile ai sardi il vero contenuto del documento oggetto del contendere.

Sardigna nazione che non si riconosce ne nel centrodestra al governo ne nel centrosinistra all’opposizione, ribadisce che il documento di bilancio deve essere finalizzato non solo alla tutela dei diritti sociali, ( lavoro, stato sociale, ambiente e tutela delle imprese) ma anche alla tutela dei diritti nazionali del popolo sardo ( soggettività politica, sovranità, continuità territoriale e cultura)  e che particolare attenzione e congrue risorse devono essere destinate alla tutela della lingua sarda.

Dalla propaganda della coalizione al governo ci era sembrato di cogliere un buon sottofondo nazionalitario, i 42 miliardi tolti all’assessorato della cultura danno un segnale in controtendenza.

Un segnale inopportuno in quanto toglie risorse ad un assessorato che avrà il dovere di attuare quanto previsto dalla legge dello stato n. 482 del 15/12/99  in materia della tutela delle minoranze linguistiche  storiche.

Nugoro 10/1/2000          

CECENIA- SULLE ROVINE DI GROZNY SVENTOLERA’ LA BANDIERA SARDA E QUALCHE PATRIOTA CECENO COMBATTERA’ IN BERRITA

Per manifestare la ferma solidarietà al popolo ceceno che sta per soccombere sotto il fuoco dell’aggressore russo Sardigna Natzione non avendo potuto mandare una delegazione di propri militanti per poter portare direttamente la solidarietà dei patrioti sardi ai patrioti ceceni, attraverso canali di solidarietà internazionale tra popoli oppressi è riuscita ad inviare un pacco contenente i simboli della resistenza del popolo sardo.

Il pacco contiene una bandiera nazionale sarda, quattro mori con benda sulla fronte, una bandiera di Sardigna Nazione e tre berrittas accompagnate da un comunicato di solidarietà e dall’invito di esporre le bandiere nelle trincee della resistenza cecena e far indossare le berritas ai patrioti schierati in prima linea.

Con questa iniziativa Sardigna Natzione intende esprimere non solo la più ferma condanna dell’aggressore russo e la incondizionata solidarietà alla nazione cecena ma anche un chiaro senso di biasimo verso coloro che pensano che un bambino, un anziano, una donna, un uomo vietnamita, bosniaco, croato, kurdo abbiano più diritti di un ceceno e verso coloro che manifestano la loro solidarietà di piazza a seconda dell’aggressore e non della validità dei diritti offesi dell’aggredito.

Bisogna superare le incrostazioni ideologiche che associano le qualificazioni di buono o cattivo alle categorie ideologiche di destra o sinistra, gli aggressori sono aggressori in ogni caso ed il genocidio è un crimine sia che lo metta in atto un aggressore di destra o di sinistra.

S. N. ha comunque un sospetto che se l’aggressore del popolo ceceno fosse stato il gendarme amerikano le piazze sarebbero piene di pacifisti di ogni genere.

Sardigna Nazione lancerà un appello via internet affinché assieme alla bandiera sarda giungano nelle trincee della resitenza cecena tutte le bandiere dei popoli privati dei loro diritti nazionali.

Nugoro 29/12/99                                             

LINBA SARDA E ANDREOTTI – SEMUS GALU UNA COLUNIA

 Canno a detzidere si s’aeddu de unu polpulu est linba o no, est sa politica de sos dominadores cheret narrer chi cussu populu no est liberu e su territoriu suo est una colunia. S’essida de Andreotti contra sa linba sarda, non solu est un’offesa manna a sa natzione sarda ma ponet a craru su cuntzetu chi n’at de nois sardos su mere italianu. Ateru che federalismu, custa est pulizia etnica, si cheret bucchiere sa natzione sarda neganneli unu de sos dirittos natzionales prus de inportu. Ite ne pessades vois partidos italianistas de cust’essida de sos meres vostros ? ; est ora de essire a craru, setzis liberos o tzeracos ?, setzis chin sos sardos o setzis contra ?, natze sa vostra ca bos cherimus intendere. Sardigna Natzione at afachere de totu pro impedire chi su populu nostru enzat  inpedidu de freddare sa linba sua e at a sichire a gherrare pro s’indipendentzia de sa natzione sarda.

Nugoro 2/12/99                                

Referendum regionale supra su sistema majoritairu

ADESSO E’ CHIARO I MAGGIORITARI SONO MINORITARI

 Il fronte dei maggioritari, ha perso, pur rappresentando la stragrande maggioranza delle forze politiche presenti in Sardegna non è riuscito a far andare alle urne neanche i suoi clientes più fidati.

Abbiano adesso la dignità di non cantare vittoria, prendano atto di questa seconda sconfitta e non ci parlino più di maggioritario per almeno 10 anni. Disertando le urne i sardi hanno fatto capire che i loro problemi sono altri e che tali problemi non sono risolvibili con operazioni di ingegneria elettorale. Per uno di quei problemi, la disparità energetica, oggi a Sassari si apre il processo contro gli otto indipendentisti che hanno occupato la centrale ENEL di Fiumesanto. Essi rischiano di essere condannati per aver difeso i diritti del loro popolo, altro che referendari da salotto che tra un caffè ed un mirto discernono di come narcotizzare i sardi distraendoli dai problemi reali.

 Nugoro 21/11/99