A Sarroch esiste una zona, verso la periferia del centro abitato, chiamata Genniauri, cioè Porta d'Oro. In questa zona è ambientata un antichissimo racconto popolare che noi vi proponiamo.
Non
lontano dall'antica città fenicia di Nora, si trova Genniau.
Quando i Pisani occuparono la zona, a Genniau c'era una miniera d'oro. Il
proprietario della miniera aveva una figlia molto bella, tanto bella che al
vederla tutti ne restavano abbagliati.
Poiché la ragazza si dilettava a tessere, il padre le aveva fatto fare un
telaio d'oro, perché nella sua miniera ce n'era tanto.
La ragazza, felice, tesseva e cantava.
Un giorno volle andare a Genniau, per visitare la miniera del padre. Questo non
avrebbe voluto condurla in un posto tanto pericoloso, ma la fanciulla tanto
disse e tanto fece che alla fine il padre l'accontentò.
Incurante del pericolo, la giovane andava da un corridoio all'altro della
miniera e osservava i pallidi visi, appena illuminati da una fiaccola, dei
minatori che lavoravano nel ventre della terra.
D'un tratto, non si sa come, passando in un corridoio più buio degli altri,
si sentì uno schianto e la ragazza precipitò in un profondo pozzo.
La terra tremò e molti massi si rovesciarono comprendo per sempre il pozzo.
Da allora la miniera fu chiusa e nessuno ne seppe più nulla. Tanti l'
hanno cercata ma nessuno più è riuscita a trovarla.
Però chi passa in quella zona sente ancora a Genniau un telaio che tesse.
Si guarda intorno, ma non vede nulla, ode solo il rumore del telaio, ritmico,
che si ripete nella solitudine del luogo.
Dice la gente che è l'anima della fanciulla, inghiottita dal ventre della
terra, che continua a tessere col suo telaio d'oro e tesserà sempre, finché
qualche anima eletta, con le sue preci, non riuscirà a liberarla da quella pena.
Da allora quella località fu chiamata Genniau, che significa Porta d'Oro.
Ma l'oro della miniera non più ritrovata è custodito anche dalla terribile
<<mosca macedda>>.
Presso Genniau si eleva una collina cosparsa di rocce. Se passi per di là e
appoggi l'orecchio ad una di quelle rocce, senti il ronzio delle micidiali
mosche, custodi dell'oro che la terra nasconde. Si sentono distintamente,
sopratutto il giorno della festa della Madonna del Carmine.
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