ASSOCIAZIONE
SAVONAFUTURO
per contattarci scrivete a:
pulsante per andare alla pagina iniziale pulsante per andare alla pagina chi siamo pulsante della pagina corrente pulsante per andare alla pagina del libro bianco pulsante per andare alla pagina degli eventi pulsante per andare alla pagina degli articoli sui giornali pulsante per andare alla pagina dei links

VALUTAZIONI SUL PROGETTO


Le osservazioni che abbiamo finora effettuato ci hanno permesso di valutare una serie di elementi per cui la linea metrobus produrrà una serie di problemi nei confronti delle infrastrutture, dei servizi ai cittadini e del territorio. Qui riportiamo quelli di maggiore rilievo e di carattere più generale:

Fragilita' intrinseca del sistema: la linea di trasporto è realizzata a corsia unica con incrocio dei mezzi alle stazioni, quindi con transiti alternati nelle due direzioni di marcia. Questa modalità di traffico risulta estremamente vulnerabile nel caso di guasti poichè la presenza di una sola vettura ferma lungo linea comporterebbe il blocco TOTALE di tutto il sistema metrobus. Un qualsiasi guasto comporterebbe quindi il blocco totale del sistema di trasporto pubblico lungo la direttrice costiera dal momento che tutte le linee autobus attualmente sviluppate lungo costa utilizzerebbero il sistema metrobus per le parti di percorso comune.

Falsità nelle indicazioni di minor inquinamento: Il sistema metrobus viene indicato come una soluzione ai problemi di inquinamento atmosferico. Questa è una falsità poichè la linea metrobus elettrificata si sviluppa in una zona in cui, in considerazione dei venti e delle brezze dominati, si ha sempre un buon ricambio d'aria. Al contrario le aree cittadine, in cui la circolazione d'aria risulta più problematica per la presenza di edifici, risulterebbero comunque servite da sistemi di miniautobus con motori convenzionali. Questo comporterebbe un peggioramento della situazione inquinamento nei centri abitati in quanto si avrebbe un maggior numero di mezzi in circolazione ed anche una maggior interferenza dei mezzi di trasporto pubblico col traffico cittadino.

Impossibilità di circolazione del metrobus fuori sede propria: Molto spesso si è sentito dire dai proponenti, per liquidare coloro che evidenziavano la distanza delle linea metrobus, della possibilità di uscita dei mezzi fuori dal tracciato dedicato per effettuare servizio sui percorsi dei normali autobus. Questa affermazione è una falsità in quanto i mezzi sono di dimensioni tali da non essere adatti per circolare in una città come Savona. Dal progetto è prevista la possibilità di uscita dei mezzi dalla loro corsia ma SOLO per il breve tratto che collega il tracciato metrobus ai depositi di Valletta S. Cristoforo (Legino).

Economia dell'opera: la valutazione economica dell'opera, così come presentata dai proponenti, a nostro avviso è stata realizzata in modo molto distorto. Lo scopo è stato di indurre ad approvarne la costruzione piuttosto che permettere una chiara valutazione degli oneri finanziari a carico di Provincia e Comuni in rapporto agli effettivi vantaggi o svantaggi che l'opera comporterebbe.
I conti rifatti dal Consigliere Roberto Cuneo sintetizzano meglio di ogni altro argomento la dannosità dell'opera in termini economici per i cittadini savonesi. Leggendo le note fornite appare chiaro come l'opera sarà un baratro finanziario che in primo luogo investirà la società ACTS, di conseguenza i comuni in qualità di azionisti e alla fine (ma ineluttabilmente) i cittadini; questo perchè i buchi di bilancio verranno sicuramente ripianati mediante una maggiore pressione fiscale attuata direttamente (es. maggiorazioni di addizionali irpef, ICI, etc..) o tramite l'aumento del costo dei servizi.
Riportiamo qui il file PDF (67 Kbytes) contenente i conti, le valutazioni e le perplessità che il dott. Cuneo ha presentato in merito alla questione metrobus.

Il progetto e' monco: il progetto metrobus è un progetto incompleto e fortemente lacunoso in quanto prevede nel piano di finanziamento la realizzazione della sola linea dedicata e NON comprende tutte le infrastrutture necessarie al suo funzionamento (stazioni, accessi, e servizi correlati) e ancora meno una riorganizzazione delle linee di trasporto finalizzata all'ottimizzazione dei servizi pubblici dell'area savonese. Tutte le parti mancanti sono lasciate in qualità di una specie di ricatto sociale in carico ai comuni interessati con l'ovvia costrizione di portare a termine la tipica opera incompiuta. Si presume che, allo stato attuale, non essendo neanche immaginata la valutazione economica per la componente infrastrutturale mancante, i costi delle rimanenti opere risulteranno essere a carico di tutti i cittadini dei comuni interessati sotto forma di maggiore tassazione.

Non è vero che congiungerà le Albissole con Vado Ligure i proponenti parlano con insistenza di una linea "riviera metrobus" che congiunge le albissole con Vado Ligure. Non è vero: la parte di progetto che riguardava la tratta Albissola - Savona è stata bocciata già da molto tempo e la sua eventuale ridefinizione e realizzazione comporterebbe costi molto maggiori di quella prospettata per la tratta Savona Vado Ligure. Del percorso Albissola - Savona esistono solo alcune bozze che vedrebbero la stazione terminale posta in prossimità della stazione ferroviaria di Savona Mongrifone. Se mai venisse realizzato questo tratto già si intravedono due aspetti negativi: il congiungimento con la tratta Savona - Vado Ligure posto in Piazza del Popolo e l'inutilità di un percorso che ricalca quello della linea ferroviaria (7 minuti di transito Savona - Albissola).

Maggiori aggravi per i disabili e comunque disagi a tutti gli utenti: il progetto prevede a regime sia l'eliminazione della linea autobus n.6 (Savona - Porto Vado) con drastiche riduzioni di percorso delle restanti linee del ponente (1, 1/, 4, 9, Finale, Bergeggi etc..), sia una maggiore distanza fra le fermate del metrobus rispetto quelle attuali dei bus.
Questo comporterà pesanti ripercussioni sulle categorie di persone di ridotte capacità motorie (come gli anziani e i portatori di handicap) per raggiungere le fermate e per i cambi di mezzo che si renderanno necessari per effettuare gli stessi tragitti ora attuabili con un solo vettore.
La maggiore distanza fra le fermate e la necessità di cambi di mezzo indurrebbe i cittadini ad un maggiore uso dell'auto in considerazione degli accresciuti disagi relativi ai ripetuti cambi, ai tempi morti di attesa e alle classiche resse da fermata, soprattutto in condizioni meteorologiche avverse.
Riportiamo tre immagini indicanti il tracciato del metrobus, le sue stazioni e le fermate relative alla linea autobus n.6 con cui è più direttamente confrontabile:

immagine della zona fra Vado e Zinola
immagine della zona fra Zinola e Natarella
immagine della zona fra Natarella e Savona
Tracciato Vado-Zinola
122 Kb
Tracciato Zinola-Fornaci
99 Kb
Tracciato Fornaci-Savona
144 Kb
(cliccare sulle immagini o le leggende per vedere la versione ingrandita in una nuova finestra)

Generalizzata caoticità nella circolazione veicolare e riduzione dei parcheggi ai residenti: da quanto riportato sui quotidiani si rileva che le fermate di interscambio saranno caratterizzate dalla presenza si di parcheggi ma a pagamento (anche per scaricare ulteriormente sugli utenti le spese dell'opera metrobus). Questa caratteristica comporterà l'invasione dei parcheggi nelle vie, in prossimità delle fermate e di normale uso dei residenti, da parte di tutti coloro che non hanno intenzione di servirsi delle strutture a pagamento.

Danneggiamenti alle attività commerciali del ponente savonese: la maggiore distanza sia fra le fermate (in conseguenza della riduzione del numero di queste su tutto il percorso) sia dalle fermate alle sedi delle attività commerciali, disincentiva il trasporto dei beni acquistati e quindi gli acquisti stessi. Gli esercizi danneggiati risulterebbero quelli sviluppatisi in prossimità alla linea autobus 6 (Savona Vado) con maggiore rilevanza nel tratto nel tratto Zinola - S. Michele.
La sola attività commerciale che sembrerebbe avvantaggiarsi dell'opera apparentemente risulterebbe la Coop di Vado. Apparentemente perché un esercizio tipo supermercato implica mediamente l'acquisto di più prodotti e ciò condiziona le possibilità del loro trasporto in funzione dei loro pesi ed ingombri. Questo condizionerebbe maggiormente gli utenti ad utilizzare il mezzo privato in considerazione della distribuzione delle fermate del mezzo pubblico proposto in vece di quello attuale.
Va inoltre considerato che le attuali linee di autobus passando in prossimita degli esercizi commerciali, integrati negli insediamenti residenziali, permettono una visibilità e quindi una pubblicità recepibile dagli utenti dei mezzi pubblici per le attività in questione; tale visibilità verrebbe persa con lo spostamento su linea dedicata ed posizione più interna del metrobus.

Riduzione del personale ACTS: nel progetto metrobus viene indicato uno snellimento dell'organico ACTS in funzione della minore necessità di personale di controllo, autisti e manutenzione; riteniamo che questo sia un grave colpo all'occupazione dell'area savonese. Per quanto riguarda la riduzione del personale di manutenzione, in rapporto ad un aumento della varietà dei mezzi di trasporto presenti (ascensori alle fermate, mezzi e linea elettrificata metrobus, bus tradizionali), riteniamo che una tale scelta sia un pesante abbattimento degli standard di qualità e di sicurezza del servizio di trasporto che verrebbe offerto.

Mancato collegamento alla stazione ferroviaria Savona-Mongrifone: allo stato attuale i collegamenti prospettati col futuro metrobus non sono più che vaghe ed evasive parole a proposito di "navette" o "tapis roulant". Paradossalmente l'opera in progetto, pur essendo progettata per alti carichi di utenza, non tiene assolutamente conto del notevole carico di persone (stimabili nell'ordine della decina di migliaia al giorno) che necessitano di transitare direttamente da e per la stazione ferroviaria a punti come il campus universitario di Legino, il terminal traghetti di Porto Vado o genericamente la periferia ovest della città di Savona.
L'utilizzo di navette o tapis roulant creerebbero un "collo di bottiglia" per i viaggiatori in transito per la stazione FFSS poichè i picchi di utenza che si creano in funzione dei transiti ferroviari non verrebbero smaltiti efficientemente da questi sistemi di collegamento.

Piazzale di Piazza del Popolo: attualmente destinato a parcheggio, verrebbe parzialmente occupato dalle strutture del metrobus con sensibile diminuzione della capacità. Si sospetta che, per tipologia dell'area, caratteristiche dei terreni (si ricorda il precedente utilizzo come parco ferroviario) ed estrema vicinanza alla linea metrobus, il piazzale potrebbe diventare la sede prediletta per le rimesse. Ne conseguirebbe ulteriore diminuzione (o addirittura eliminazione) delle aree dedicate alla sosta veicoli. Da quando ricavabile dall'atto di Valutazione di Impatto Ambientale della regione Liguria, inoltre, si evince chiaramente che l'attuale posteggio di Piazza del Popolo sarà trasformato in parco urbano. Ne conseguirà quindi l'eliminazione dei posti auto esistenti; l'ipotesi è allucinante, in considerazione dalla perdita di una risorsa fondamentale per la città, ma ben si sposa all'ideologia di coercizione all'uso del metrobus

Ex aree vecchia linea ferroviaria di Savona a ridosso di S. Michele e Fornaci: attualmente concesse in uso come posteggio per i residenti in cambio dell'eliminazione dei corrispondenti effettuata all'epoca del rifacimento della passeggiata S. Michele - Fornaci. L'opera in progetto limiterebbe sostanzialmente o eliminerebbe queste aree ora a servizio dei residenti.

Utilizzo di una carreggiata del tunnel di Via Cilea per il metrobus: l'utilizzo di una delle due carreggiate ne eliminerebbe la possibilità d'uso per la circolazione veicolare normale. Quindi, se si considera che il ponente di Savona è attraversato praticamente da due sole strade (via Stalingrado e via Nizza, ne esiste una terza molto più a monte e parzialmente a senso unico), che incidenti, lavori o altri eventi possono occludere una delle vie, si evince che potrebbero verificarsi ingorghi con pesantissime ripercussioni sulla circolazione.
Il sottopasso, al di fuori di eventi di particolare rilevanza, è comunque un importante bypass per mezzi di soccorso e pronto intervento (ambulanze, forze di polizia, vigili del fuoco) e dovrebbe essere preservato da ogni modifica d'uso.
Considerando che la periferia Ovest di Savona risulta divisa dalle linee ferroviarie in una "zona a monte" ed una "zona a mare", collegate da solo 3 sottopassaggi stradali, risulta evidente la necessità di non ridimensionare assolutamente queste vie di collegamento.

Interferenza con via Frumento a Zinola: il progetto prevede che la linea percorra tutta via Frumento in parte con costruzione interrata in parte in trincea e/o in superficie. Si evidenzia che la costruzione della linea:
- potrebbe inficiare la stabilità delle strutture murarie di contenimento della ferrovia Porto Vado Savona in quanto si avrebbero scavi che potrebbero interessare anche la porzione di piede del muro di contenimento,
- interferirebbe con la viabilità locale soprattutto nella porzione di strada interessata dal percorso in trincea e nell'attraversamento dei sottopassi pedonali e stradali posti agli estremi della via considerata
- produrrebbe risentimenti negativi (crepe e cedimenti) nei confronti degli edifici circostanti poiché la realizzazione di una struttura scatolare favorirebbe la trasmissione delle vibrazioni prodotte dalla linea ferroviaria verso gli edifici e produrrebbe fenomeni di risonanza che amplificherebbero l'entità delle vibrazioni.

Attraversamento dell'opera di Via Quiliano a Zinola: in progetto da eseguire con un tunnel sottopasso per via Quiliano che porterebbe fino al centro di Zinola, quindi la costruzione della galleria comporterebbe:
- difficoltà a percorrere il tratto pedonalmente: la strada non è larga per cui nel tunnel non potrebbero essere realizzate corsie e marciapiedi di dimensioni a norma
- probabile definizione di un senso unico alternato (con semaforo?) entro il tunnel per realizzare marciapiedi, aumenterebbe i problemi legati alla circolazione e inquinamento della zona
- probabile definizione di un senso unico (e basta) creerebbe problemi alla circolazione locale e dei mezzi d'emergenza
- impossibilità/difficoltà di accedere a esercizi e numeri civici che si affacciano nella porzione di via interessata dal tunnel
- il tunnel porterebbe a scaricare i gas di combustione, in conseguenza dei venti dominanti, direttamente in centro al paese con maggiori risentimenti per le case più prossime ad esso
- la realizzazione a quota al di sotto di alveo (e probabilmente) falda fluviale oltre alla vicinanza di un torrente che ha già dimostrato problemi di esondazione accrescerebbero i problemi legati alla sicurezza del tunnel stesso o comunque al suo mantenimento in efficienza (allagamenti, pompaggio di acqua di infiltrazione).

Interferenza con le attivita' della centrale termoelettrica: la linea del metrobus intereferirebbe con le opere di presa e restituzione acque di raffreddamento della centrale elettrica di Vado Ligure. Un ostacolo del genere implicherebbe una minor produttività della centrale e questo sarebbe a sua volta causa di gravi limitazioni nella disponibilità di energia elettrica con i ben noti effetti (...ed il metrobus vorrebbe essere elettrico?!). Da un punto di vista occupazionale, inoltre, una consistente riduzione delle attività lavorative legate alla centrale elettrica e al suo indotto comporterebbe un notevole aggravio alla situazione già di crisi dell'area savonese.

Attraversamento dell'attuale alveo del torrente Segno: Nel progetto metrobus è indicato l'attraversamento in sotterraneo di via 11 Febbraio e dell'attuale alveo del torrente segno. Le strutture murarie che verrebbero costruite per la realizzazione di questo tipo di attraversamento interferirebbero pesantemente col regime idraulico delle falde superficiali presenti. Questo deteminerebbe un innalzamento della superficie freatica a monte dell'opera con probabili allagamenti o comunque maggiori venute di umidità in eventuali locali interrati (p.es. scantinati) dei palazzi presenti; nei casi più gravi portebbero aversi anche instabilizzazioni delle fondamenta.
Il maggiore carico idraulico che verrebbe esercitato sui terreni presenti al di sotto e a valle dell'opera potrebbe portare a fenomeni di sifonamento con pericolosi effetti sulla stabilità degli edifici posti lato mare rispetto all'opera. Cioè un fenomeno simile a quanto comunemente conosciuto come sabbie mobili

Distruzione dell'oasi dei germani reali di Vado ligure: L'oasi naturalistica in questione è situata nell'asta terminale dell'alveo del torrente segno. Questa zona verrebbe completamente stravolta per la realizzazione delle strutture di servizio al metrobus per l'attraversamento del torrente Segno. Se da un lato Vado ligure sta cercando di quadagnare un miglioramento ambientale la distruzione dell'oasi produrrebbe un regresso in relazione agli sforzi effettuati per il miglioramento della qualità ambientale di alcune sue aree.

Capolinea sotterraneo a Vado Ligure e probabile diversione del torrente Segno: il progetto metrobus, oltre alla costruzione sotterranea del capolinea di Vado Ligure, ipotizza anche la possibilità di deviazione del corso del torrente Segno in modo da portare lo stesso in area non compresa nel tracciato; si verrebbero ad interessare con le opere di scavo le aree ex Monteponi. L'attività di questa società all'epoca si esplicava con attività metallurgiche legate alla produzione di zinco, piombo ed acidi ricavati dai relativi solfuri. Se da un lato si può considerare lo zinco come un metallo innocuo lo stesso non può essere detto a proposito del piombo e suoi composti. Considerando le modalità storiche tipiche di smaltimento rifiuti industriali è ragionevole ritenere che i terreni che saranno interessati dalle opere di scavo contengano gli elementi in questione. Si pongono grossi interrogativi a proposito della venuta in contatto della popolazione con le polveri di lavorazione durante lo scavo e del successivo smaltimento delle terre inquinate estratte.

Terminal traghetti di Porto Vado: la linea non raggiunge il teminal sebbene esistano disponibilità territoriali simili o migliori a quelle che permetterebbero la realizzazione della linea in altre parti dei comuni attraversati.
Si evidenzia che il terminal traghetti ha una potenzialità, in prima approssimazione, dell'ordine del migliaio di persone/nave.
Si evidenzia il paradosso che una qualunque persona in transito fra i due potenziali più grossi nodi di traffico passeggeri (stazione FFSS Savona e terminal) dovrebbe cambiare almeno 3 mezzi (ammesso che vengano realizzati collegamenti periferici efficienti) con probabili, distinti addebiti tariffari.