Verifica e Valutazione

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VALUTAZIONE SULLA QUALITÀ DEL SERVIZIO SCOLASTICO

              La qualità del servizio scolastico investe due aspetti:

·        l’efficienza del servizio nel rapporto tra risorse e risultato;

·        l’efficacia della qualità dell’istruzione nella relazione esistente tra obiettivi programmati e risultati raggiunti.

              Questi due aspetti vengono programmati e verificati attraverso varie fasi:

 

1)      – Qualità attesa dall’utenza

              Le aspettative, i bisogni, le attese degli alunni e dei genitori vengono dalla scuola presi in considerazione al fine di comprendere meglio come gli utenti intendano il servizio di qualità e di quale tipo di servizio di qualità necessita il territorio. Questi bisogni vengono rilevati all’atto dell’iscrizione e nei primi giorni di scuola attraverso indagini qualitative, consistenti in raccolta di dati anche tramite questionari, da proporre agli alunni ed alle famiglie all’inizio di ogni anno scolastico. La qualità attesa dall’utenza così rilevata sarà considerata nel progettare l’organizzazione scolastica ed il piano dell’offerta formativa.

2        – Qualità progettata ed erogata

              L’efficienza e l’efficacia del servizio scolastico vengono progettate attraverso

·        l’organizzazione del servizio

·        l’adozione del piano dell’offerta formativa.

              L’organizzazione progetta l’erogazione di un servizio adeguato alle aspettative degli utenti, quali individuate nei rilievi effettuati, di cui al punto 1.

              All’inizio di ogni anno scolastico si individuano, all’interno del servizio già erogato, i punti di forza e gli eventuali punti di debolezza per adeguarsi ai bisogni dell’utenza. Nelle scuole la qualità progettata viene espressa attraverso la Carta dei Servizi, che costituisce il tessuto connettivo su cui si sviluppa il Piano dell’Offerta Formativa.

              L’orientamento scolastico e l’arricchimento dell’offerta formativa, inoltre, promuovono e sostengono non solo l’individualizzazione dell’insegnamento, ma anche positive forme di raccordo tra scuola, famiglia, alunni e territorio.

              Da questa organizzazione scaturisce l’erogazione di un servizio rispondente alle attese dell’utenza.

3) – Qualità percepita e qualità paragonata

              La fase progettuale e la realizzazione della qualità del servizio scolastico vanno valutate e verificate nei risultati finali per riscontrare l’effettivo raggiungimento dei livelli qualitativi che la scuola si prefigge. La verifica e la valutazione dei risultati di qualità rivestono interesse sociale e vengono interpretati da tutti i soggetti agenti sul territorio e dal Collegio dei docenti.

              In questa fase si considera sia la qualità del servizio scolastico percepito dagli utenti sia il confronto del servizio erogato con altre erogazioni similari.

q       Il primo aspetto, qualità percepita , investe un controllo di qualità affidato alla soggettività degli utenti, nel riscontro o meno delle loro aspettative. Tale tipo di controllo di qualità viene effettuato come segue:

Ø      il Collegio dei docenti redige un documento che consiste in una autoanalisi di istituto effettuata alla fine dell’anno scolastico dal Collegio stesso e comprendente una valutazione di qualità in termini di efficienza e di efficacia.

Ø      Su tale documento viene redatto un questionario da sottoporre all’utenza, affinché verifichi l’operato dell’azione educativa. Tali questionari costituiranno la base per il miglioramento della qualità.

 

q       La verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e dei livelli programmati di qualità viene, inoltre, effettuata a livello esterno in raffronto con i livelli di qualità con altre scuole agenti nel territorio nazionale.

              Questa fase viene attuata attraverso un sistema nazionale di valutazione. La stessa viene effettuata con giudizi espressi in termini di forza o di debolezza rispetto alle intenzioni progettuali.

              Gli indicatori presi in considerazione in sede di valutazione riguardano, ad esempio, il funzionamento del servizio scolastico (attività degli alunni e del personale, interazione con l’utenza, organizzazione delle attività, uso delle risorse, ecc…) ed il risultato relativo al cambiamento operato con l’azione formativa nella comparazione dei diversi profili degli individui in formazione.

              Tale valutazione viene effettuata secondo un calendario stabilito dal Ministro della P..I. con iniziative nazionali e locali di perequazione, promozione, supporto e monitoraggio.

              L’adeguamento a tali parametri costituisce stimolo per ogni istituzione scolastica a migliorare la qualità del servizio.

 

VERIFICA E VALUTAZIONE

              La nostra scuola vuole mettere in atto una valutazione che risponda  pienamente alle indicazioni della O.M. 236. Tale attività si esplica attraverso un percorso che   muove dalla  conoscenza   degli alunni, considera  gli apprendimenti conseguiti, si conclude con la valutazione complessiva.

              Si articola attraverso la raccolta sistematica delle prove, l’accertamento dei risultati, la formulazione collegiale delle valutazioni periodiche, la comunicazione ai soggetti interessati (alunni,famiglia, ecc.), la certificazione degli esiti conseguiti.

               Lo scopo è promozionale in quanto rileva i cambiamenti in itinere; i tempi  riguardano il prima, il durante, il dopo del processo formativo (continuità tra i vari ordini di scuola); gli strumenti sono: 1) agenda della programmazione ed organizzazione didattica; 2)giornale dell’insegnante; 3) registro di classe; 4) documento di valutazione. Si fonda sui criteri di corresponsabilità (tra il gruppo docente), di coerenza (tra le strategie metodologiche- didattiche) e trasparenza degli atti.

              Si identificano tre momenti:

a) funzionale alla conoscenza dei bisogni degli alunni;

b) in itinere per verificare lo scarto tra programmazione e reale andamento dei percorsi di apprendimento;

 c) sommativo quando si effettua un bilancio dell’iter formativo.

              La valutazione assume carattere “formativo” poiché consente all’insegnante di conoscere, esplorare, valorizzare le potenzialità di ciascun alunno per cui è d’obbligo distinguere tra il misurare, il valutare, il comunicare la valutazione. L’alunno apprende “costruendo dentro”, facendo interagire processi mentali e sociali. Valutare tale processo è, quindi, un’operazione molto complessa che richiede una molteplicità di strumenti ma, soprattutto, la partecipazione attiva del soggetto. La valutazione è, pertanto, valutazione dell’intero processo,  ma anche autovalutazione.

              Per evitare una valutazione intuitiva o approssimativa il momento tecnico della somministrazione delle prove è importante per un monitoraggio dell’apprendimento ma, insieme, bisogna rilevare gli aspetti formativi (qualitativi) delle competenze degli alunni: progressi realizzati, azioni cognitive sviluppate, autonomie conquistate, nuovi interessi manifestati. Occorre che il gruppo docente interpreti l’insieme di tutte le informazioni ottenute (qualitative e quantitative)in modo che  il momento della valutazione sia un’azione di interpretazione con regole precise, criteri chiari, disponibilità a confrontare i punti di vista.

CRITERI  per la valutazione:

-         Un primo criterio è di tipo personale. Si valuta l’alunno in rapporto alle condizioni culturali di partenza, situazione socio-economica, stimoli ricevuti dall’ambiente, ecc.;

-         Un secondo criterio è comparativo. Si definiscono i risultati del singolo in rapporto a quelli dei compagni di classe;

-         Un terzo criterio è programmatorio. La valutazione è messa in rapporto con i “ risultati attesi”, gli obiettivi definiti o con le “soglie minime”.

 

VERIFICA

              Le attività di verifica prenderanno in esame più aspetti: formativo, cognitivo, metodologico e dovranno essere strutturate in riferimento al documento di valutazione e nel rispetto dei contenuti effettivamente proposti. Non dovranno essere  lunghe e pesanti. Ogni prova avrà un obiettivo da verificare, una consegna chiara, completa, facilmente comprensibile; deve prevedere un tipo d’attività già sperimentata in classe in situazione diversa, deve contenere criteri di misurazione in modo che l’alunno si possa autovalutare e, quindi, è necessario stabilire una scala di valutazione, dall’accettabilità all’eccellenza, da definire in dettaglio per ogni proposta.

Dalle verifiche si evidenzierà la necessità di attivare interventi didattici individualizzati .

 

STRUMENTI

              Per la verifica e la valutazione, che riguardano i risultati dell’intero processo insegnamento-apprendimento, le prove sono varie perché differenziate e numerosi sono gli oggetti della verifica e le funzioni della valutazione; item per i criteri di classificazione che riguardano la tipologia (prove pratiche, scritte, orali, grafiche), il momento (prova d’ingresso, intermedia, finale), il numero dei soggetti (prova individuale, di gruppo, collettiva).

 

TIPOLOGIA delle prove:

-         Prove non strutturate: sono quelle della tradizione scolastica, interrogazioni e compiti in classe, affidati alla soggettività dell’insegnante (tema, riassunto, relazione, colloquio, ecc.);

-         Prove semistrutturate: esercizi di completamento, classificazione, relazione tecnica o descrittiva, saggio breve, ecc.;

-         Prove strutturate: test, questionari aperti o chiusi,  scale di profitto, che mirano ad ottenere risposte certe. Rientrano nel criterio vero/falso.

              Le prove strutturate sono utili per integrare altri strumenti di valutazione ma non rispondono a criteri di assoluta oggettività. E’ più opportuno parlare di significatività delle prove.

 

CRITERI per la scelta e valutazione delle prove:

-         al momento di costruire una prova bisogna avere chiaro l’obiettivo da testare e descriverlo desumendolo dagli obiettivi programmati;

-         gli item di una prova strutturata non devono essere troppi né pochi (dieci è un numero adeguato);

-         bisogna stabilire un tempo massimo per completare la prova;

-         le istruzioni scritte devono essere il più possibile chiare e mai ambigue;

-         la prova deve rispondere a criteri di oggettività : la stessa è data agli stessi alunni, la risposta è “quella”;

-         i criteri di misurazione e valutazione devono essere uguali per tutti e preventivamente accordati in sede di Collegio;

-         dalle prove d’ingresso per le prime classi si deve effettuare solo una rilevazione delle competenze possedute e non una misurazione, onde evitare giudizi di valore affrettati;

-         le prove di verifica, da effettuarsi ad inizio anno, fine 1° quadrimestre, fine anno, saranno scelte da un gruppo di lavoro formato da docenti di ogni plesso;

-         gli alunni saranno preparati in anticipo ad affrontare tali prove con la massima tranquillità;

-         per gli alunni portatori di handicap e per quelli che seguono una  programmazione individualizzata, si elaboreranno prove diversificate;

-         se, per eventuali variabili, la prova darà esiti non rispondenti al livello d’apprendimento effettivo di  un alunno, l’insegnante  provvederà a porre una nota sul foglio-prova, ma se ciò si verificherà più volte, verrà segnalato il caso per un eventuale approfondimento;

-         con i dati raccolti e tabulati sarà realizzata una griglia di profitto che consentirà alla nostra scuola di autovalutarsi;

-         per le prove non strutturate i criteri possono essere solo indicativi ma è importante che, una volta adottati, siano a conoscenza degli alunni e che l’insegnante vi si attenga sempre in modo da ridurre il grado di soggettività. Ad  esempio, per l’interrogazione si può programmare con l’alunno il quando e la durata del colloquio, facilitare un suo primo intervento, valorizzare ciò che sa, evitare atteggiamenti paternalistici o autoritari, ecc…

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