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Scelte educative e formative

 
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Principi ispiratori del servizio scolastico

 
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Principi e finalità della scuola dell'infanzia

 

Scelte educative e formative

 Rendere appetibile il sistema scuola

              Una risposta adeguata al contenimento dei problemi che presenta il territorio  coinvolge a pieno titolo la scuola che non può trincerarsi dietro l’alibi degli impedimenti burocratici o della mancanza di strutture adeguate. Le molteplici risorse  legislative (l’autonomia scolastica, i fondi comunitari, regionali e comunali) consentono una organizzazione più flessibile, razionale, sinergica di un sistema che, per vocazione, dovrebbe essere un centro di promozione culturale, sociale e civile.

              Una delle strategie più valide nell’organizzazione dell’offerta formativa qualificata va considerata la modulazione sapiente dei tempi che preveda l’ampliamento dei percorsi curriculari attraverso l’integrazione di attività complementari inedite. Le attività di laboratorio rappresentano un proficuo strumento per l’utilizzo del tempo scolastico ed extrascolastico e valida occasione per il recupero sociale dei soggetti a rischio di devianza. La possibilità di fruire di diversi linguaggi risponde ai dettami della più attuale ricerca psicopedagogica (vedi la teoria delle “intelligenze multiple” di H. Gardner) che, nella fruizione di una quanto più vasta gamma di linguaggi, vede la possibilità di affermare le peculiarità individuali oltre che l’opportunità di canalizzare eventuali comportamenti disturbati.

              L’apertura dei plessi al di fuori degli orari scolastici rappresenta un utile deterrente ai frequenti fenomeni di teppismo che vedono le strutture scolastiche oggetto di vero e proprio scempio, ma anche teatro indisturbato di spaccio e uso di sostanze stupefacenti, come dimostrano le insidiose siringhe sparse nei cortili delle scuole.

              La soluzione dei problemi individuati, che evidenziano allarmanti segni di disagio sociale, non può essere risolta esclusivamente all’interno della scuola. È diventato indispensabile il coinvolgimento degli Enti Locali, dell’ASL, degli Uffici dei giudici minorili e di altri soggetti operanti nel territorio, quali la Parrocchia, le Associazioni sportive, il Volontariato. Gli Enti istituzionali e le Associazioni interpellate hanno adottato iniziative, suggellate dalla firma di un protocollo di Intesa con la Scuola, a favore della zona di Pellaro, che verranno specificate meglio più avanti, tendenti a

a)      - attuare nel modo più ampio possibile l’educazione alla legalità,

b)      – favorire attività culturali a favore delle famiglie.

 

              L’Istituzione scolastica, dal canto suo, al fine di prevenire il disagio, la dispersione e la devianza, renderà prioritarie almeno quattro linee direttrici, inserite come momenti qualificanti nel P.O.F.:

1)      – rendere la scuola appetibile, capace cioè di coniugare il piacevole e l’efficace,

2)      – rendere effettivo il recupero sul piano culturale,

3)      – realizzare in concreto un percorso didattico più continuo possibile fra i tre ordini di scuola (dell'infanzia,primaria, secondaria di primo grado)

4)      – recuperare contenuti e attività di tipo trasversale (Educazione alla legalità, alla salute, ecologico-ambientale, stradale, alla non violenza, alimentare, alla  convivenza democratica…).

 

Principi ispiratori del servizio scolastico

 Dalla Carta dei Servizi al POF

              L’Autonomia delle scuole viene da lontano. Con i provvedimenti del ’95 si dava vita alla Carta dei Servizi, la cui redazione ed osservanza avrebbero costituito il nuovo modo di lavorare negli enti e nelle aziende erogatrici di pubblici servizi. Si allude al DPCM del 7 giugno ’95, con cui si traccia lo schema generale di riferimento al quale le scuole si sarebbero dovute attenere per la redazione delle loro Carte dei Servizi scolastici.

              Anche se oggi la centralità del Piano dell’Offerta Formativa ha in un certo qual modo “fatto ombra” alla Carta dei Servizi, vanno sempre considerati due fattori: a) che non si sarebbe giunti al POF se non ci fosse stata la Carta dei Servizi; b) che è possibile redigere un “buon” POF se si sono elaborate dal ’95 ad oggi “buone” Carte dei Servizi scolastici.

              È sufficiente scorrere le indicazioni fondamentali che il Circolo di Pellaro ha adottato, sulla scorta dello schema di riferimento governativo,  per capire quali concetti e modalità di lavoro sono stati introdotti nella scuola. Citiamo i concetti innovativi più significativi:

1)      Uguaglianza, in quanto garanzia di pari opportunità, per tutti gli allievi.

              Il Circolo si ispira a principi di uguaglianza operando nel rispetto delle diversità e promuovendo azioni organizzative e didattiche per rimuovere i condizionamenti:

-         si valorizza lo scambio e il confronto fra i fruitori di diversa razza, di diverso sesso, di diversa lingua, etnia…;

-         si riserva pari accoglienza a tutti gli alunni procedendo nella formazione delle classi secondo il criterio dell’eterogeneità;

-         il Circolo programma progetti di educazione di rispetto delle diversità, più propriamente all’integrazione sociale, culturale e religiosa; progetti di recupero dello svantaggio socio-culturale e contro la dispersione scolastica;

-         la scuola crea condizioni favorevoli all’integrazione degli alunni portatori di handicap intervenendo sull’abbattimento delle barriere architettoniche e facilitandone l’inserimento con attrezzature e sussidi.

 

2)      – Educazione alla civile conviveva democratica

              Per quanto riguarda l’educazione alla civile convivenza democratica, il Circolo di Pellaro si propone di formare i cittadini di domani.

              Tenendo conto che i bambini sono soggetti fortemente recettivi e sensibili, l’istruzione non può esaurirsi nel solo aspetto culturale.

              Nella comunità scolastica si faranno emergere le qualità dei ragazzi, si orienteranno le loro tendenze naturali e morali, civiche e sociali.

              Bisogna, inoltre, promuovere la funzione educativa al senso civico, alla corresponsabilità, alla solidarietà e alla condivisione nel rispetto della giustizia, della dignità e dei diritti della persona e di tutte le persone.

 

3) Imparzialità e regolarità del servizio.

              Le linee guida che il Circolo segue per un atteggiamento imparziale riguardano soprattutto la valutazione degli alunni, utilizzando criteri oggettivi e atteggiamenti assolutamente imparziali.

              Si attua un’equa distribuzione delle risorse del Circolo per garantire lo stesso standard di qualità formativa, distribuendo in maniera imparziale i carichi di lavoro tra il personale.

              La scuola crea le condizioni e mette in atto le azioni necessarie a garantire il regolare e pieno svolgimento del servizio in tutti i momenti dell’anno scolastico. In particolare:

a)      si impegna verso un’organizzazione che, anche in assenza di docenti e operatori amministrativi, consenta la regolare e qualificata erogazione del servizio;

b)      rimuove cause di eventuali disservizi interni all’Amministrazione scolastica. In caso di emergenze o situazioni critiche nei servizi di competenza del Comune o di altre Amministrazioni, concorda con gli Organi collegiali o il Comitato dei genitori eventuali azioni da esperirsi in merito;

c)      si adopera nei confronti dell’Amministrazione comunale perché venga assicurato il servizio ausiliario, di trasporto, di mensa e di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, quali condizioni indispensabili per il buon funzionamento della scuola;

d)      in caso di scioperi del personale, qualora vi siano adesioni, informa le famiglie, entro cinque giorni, delle prevedibili modalità di funzionamento dei servizio o, in caso di adesione generalizzata, della sospensione dell’attività didattica;

e)      in caso di assemblea sindacale informa le famiglie degli alunni tramite avviso scritto sul diario dei medesimi, verificando la notifica attraverso il controllo della firma di uno dei genitori.

 

4) – Accoglienza e integrazione ai fini del superamento delle situazioni di difficoltà e di disagio degli alunni (es. Handicap, stranieri, ecc…)

              I primi contatti con le istituzioni scolastiche sono fondamentali per la formazione del bambino; a tal fine è necessario costruire un rapporto di scambio e di fiducia con le famiglie.

              Sin dall’ingresso del bambino a scuola la relazione diventa immediatamente educativa e va finalizzata alla costruzione dell’identità positiva. È necessario perciò che l’accoglienza si manifesti con caratteristiche ludiche, finalizzandole all’osservazione dei comportamenti e alla creazione di un clima favorevole.

              I docenti dei singoli moduli si incontreranno con i genitori degli alunni, specialmente quelli delle prime classi, per una reciproca conoscenza.

              Si presterà attenzione a quanto i genitori segnaleranno alla scuola circa eventuali problemi, bisogni, atteggiamenti, da tenere presente nell’approccio con gli alunni.

              Si prenderanno provvedimenti atti a favorire l’accoglienza dei bambini con difficoltà : docenti di sostegno, assistenti, uso di attrezzature e materiali adeguati, incontri con i familiari per arricchire  il quadro di informazioni sulla personalità del minore e sui momenti di vita informali (abitudini, preferenze, interessi), incontri con l’équipe di medicina scolastica e con l’Unità multidisciplinare per concordare eventuali interventi, programmazione delle attività di sostegno per l’alunno da parte di tutti i docenti del modulo in cui è inserito.

              Per gli alunni stranieri la scuola ha come finalità educativa e disciplinare il compito di ispirarsi ai principi dell’intercultura. A tal riguardo, per gli alunni stranieri, si progetterà un iter didattico che favorisca, all’interno del gruppo classe, lo sviluppo di una conoscenza dei rispettivi Paesi di provenienza e delle relative culture, in modo che la presenza di questi bambini sia percepita da tutti (alunni, genitori, insegnanti) non come un impedimento e un rallentamento dello svolgersi della programmazione, ma come risorsa irrinunciabile che permette a ciascuno di arricchirsi della diretta conoscenza di usi, costumi, idiomi e modi di vita diversi dai propri, nel rispetto dell’identità di ciascuno e del principio di integrazione e non di assimilazione.

              La prima settimana di lezioni dell’anno scolastico è dedicata all’accoglienza con un orario flessibile, pervaso da attività ricreative e socializzanti per creare un ambiente armonico e favorire la graduale ripresa del ritmo scolastico.

 

5)– Diritto alla scelta delle famiglie e il relativo superamento degli ambiti territoriali per le iscrizioni degli alunni.

              La scuola cura le condizioni e mette in atto le azioni necessarie a garantire il regolare e pieno svolgimento delle lezioni seguendo i seguenti criteri:

a)      evitare il problema del sovraffollamento nel plesso centrale, mantenendo i plessi periferici;

b)      garantire l’iscrizione di altri figli alla stessa scuola;

c)      dare la possibilità di iscrizione nella stessa classe a gruppi di alunni provenienti dalla stessa sezione di scuola materna.

 

 Principi e finalità della scuola dell'infanzia

              Anche la scuola dell’infanzia, come tutti gli altri ordini di  scuola, si ispirerà ai principi desunti dalla Carta dei servizi:

-         uguaglianza per garantire pari opportunità a tutti bambini senza discriminazione di sesso, razza, religione, condizione sociale, ecc…;

-         educazione alla convivenza democratica per rendere consapevoli, fin dai primi anni di vita, che l'accoglienza, la condivisione, la solidarietà e l’integrazione dei soggetti appartenenti a culture ed etnie diverse stanno alla base del vivere civile.

-         accoglienza e integrazione per prevenire situazioni di disagio e di disadattamento scolastico.

              A questo scopo una delle insegnanti si occuperà del progetto sulla dispersione scolastica. Su precise disposizioni dell’insegnante di sezione, si occuperà dei bambini che presentano comportamenti sintomatici di uno stato di difficoltà e, dopo aver predisposto tutti gli interventi che riterrà necessari (colloqui con le famiglie, somministrazione di test, contatti con l’Unità Multidisciplinare dell’ASL o con l’Ufficio di Medicina Scolastica) per delineare il profilo dinamico-funzionale, elaborerà dei progetti individualizzati per il superamento delle difficoltà o dei disagi riscontrati.

              Essa, inoltre, sarà di supporto all’insegnante di sezione nella valutazione dei bambini in difficoltà.

              La scuola dell’infanzia, che ha ormai assunto la forma di vera e propria istituzione educativa, si caratterizza come primo grado del sistema scolastico e si configura come “contesto educativo e di apprendimento saldamente raccordato con tutte le esperienze e conoscenze precedenti, collaterali e successive del bambino”. È, quindi, protesa alla realizzazione di “un percorso formativo unitario” fra i vari ordini di scuola e si organizza dal punto di vista organizzativo, didattico e metodologico per il raggiungimento degli obiettivi fissati dagli orientamenti.

              Essa, nel promuovere la personalità dei bambini dai tre ai sei anni, mira a conseguire le seguenti finalità:

a)      maturazione dell’identità personale sotto il profilo fisico, sociale e culturale;

b)      conquista dell’autonomia cognitiva, affettiva e relazionale;

c)      sviluppo delle competenze linguistiche, logiche, espressive e comunicative

               La scuola dell’infanzia si impegna, quindi, a promuovere la conquista di abilità motorie, cognitive e relazionali utili alla :

-         scoperta, lettura e comprensione della realtà;

-         organizzazione personale e creativa delle proprie conoscenze.

 

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