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Cosa fare per la pace

di

Jacopo Fo

 

Fermeremo la guerra perché ora la gente conosce le urla di chi sta morendo in un palazzo bombardato,
perché l’occidente non può permettersi la guerra, perché la pace è più conveniente per tutti e perché riusciremo finalmente a parlare con le persone di destra.


Care amiche, cari amici,
E’ un momento estremamente difficile. Ma sono convinto che stiamo toccando il punto più nero della notte e che presto la situazione incomincerà a migliorare.
E’ vero che si prepara una guerra che non si sa dove potrebbe portarci ma è vero anche che molti stanno riflettendo profondamente su quanto è successo.
Ma credo che perché si possa ottenere questo miglioramento si dovranno anche fare alcune cose molto precise.
Prima di tutto riuscire a parlare ai molti che sono caduti nella rete delle false notizie televisive.
Il che vuol dire impostare il discorso rivolgendoci veramente a chi non è d’accordo con noi, riuscire a parlare anche con la destra. Lo so che dico una cosa che farà rizzare i capelli a molti compagni. Ma la penso così. Credo che a destra ci sia molta gente che su alcuni punti essenziali la pensa come noi. Alcune lettere di lettori pubblicate da giornali come “Libero” lo dimostrano. Solo se riusciremo a allearci con questi amanti della pace di destra concluderemo qualche cosa. Perché solo loro sono veramente capaci di spostare settori della destra verso la pace.
Si tratta di smettere di pensare all’azione politica in termini ideologici e iniziare a vederla in termini di efficienza. Cerchiamo di capirci, di stabilire obiettivi pratici comuni con tutti gli italiani, con tutti gli esseri umani. Questa guerra è possibile anche perché i pacifisti di tutto il mondo parlano linguaggi troppo diversi e non riescono a comunicare. Sono sicuro che se il grande pubblico conoscesse l’essenza delle nostre idee le condividerebbe. Allora proviamo a smettere di usare un linguaggio sbandierato e vediamo se c’è un punto di base, elementare, basato sul buon senso che può far capire che si stà facendo una mostruosità insensata e dannosa. Mettiamo via anche le considerazioni morali per le quali una guerra è comunque orrenda. Parliamo solo di semplici questioni pratiche. Perché il dato importante, che può convincere veramente la maggioranza degli esseri umani, anche quelli egoisti e cattivi, è che con questa guerra ci perderemo tutti. Ma proprio tutti. Anche i megamiliardari che si arricchiscono con le armi si sentiranno di merda se il pianeta non sarà più un posto vivibile.
Qualcuno obietterà: allearci con la destra non ha senso sono tutti gentaglia!
Perché scusate, a sinistra son tutti belli con l’aureola?
Ma vogliamo scherzare?
Ho visto tanti ladri, pazzi e tagliagole a sinistra che non c’è da crederci.
Così come ho visto anche gente di destra che c’è da togliersi tanto di cappello.
Lo so molti non manderanno giù questo discorso. Ma la penso così: basta con le divisioni ideologiche. Dobbiamo trovare dei punti di unione con la maggioranza del popolo italiano e questo non riuscirà se non saremo capaci di agire insieme alla destra, al centro, ai cattolici, ai buddisti, ai credenti del Dio di Israele e ai musulmani e anche agli appassionati di Ufo, ai fedeli del Dio Pangolino e ai collezionisti di francobolli.
Credo che la situazione sia veramente grave, lo ripeto, siamo una locomotiva lanciata a velocità folle verso il baratro, non ha senso mettersi a litigare, tocca iniziare subito a buttare acqua sul fuoco, bisogna che tutti svuotino le loro baracce e chi non ha acqua faccia la pipì!
Già vedo chi storce il naso: “Pisciare sul fuoco non è una frase elegante!”
Si ma se vuoi spegnere il fuoco devi pisciarci sopra lo stesso.
Il nostro più grande nemico in questo momento è di tipo mentale. I pacifisti hanno difficoltà a cogliere il punto dove fare leva per cambiare le cose. Anzi non sono proprio convinti che sia possibile cambiare le cose. Siamo troppo scioccati dall’orrore di quel che succede per immaginare un’azione che fermi veramente questa infernale macchina di guerra. Rendiamoci conto dell’urgenza assoluta, del grande pericolo ma anche delle grandi possibilità di azione. Se riusciremo a spiegare alla gente perché siamo così spaventati forse otterremo ascolto.
Il popolo della sinistra mi sembra un balbuziente che entra in un bar pieno di ubriachi e cerca di spiegare che c’è un incendio.
E’ una situazione avvilente. La stragrande maggioranza delle persone di sinistra che vanno in televisione si perdono in discorsi estetici, parole difficili, parlano di tutto, non seguono un filo logico, non cercano veramente di parlare con chi è fuori dal loro club linguistico. Sono veramente pochi quelli che raccontano per immagini e esempi, parlano come mangiano e affrontano solo le questioni essenziali, lasciando perdere il resto. Generalmente si comincia a parlare dell’uovo sodo e si finisce su Marte.
Io vedo una situazione tragica ma vedo anche la possibilità di limitare enormemente i danni (che ci saranno). Però non vedo un atteggiamento di fiducia nel movimento pacifista. Vedo rassegnazione. E questo è il primo grande ostacolo. I pacifisti possono riconquistare fiducia. E’ possibile conquistare una visione della situazione delle cose che lasci una possibilità alla pace. All’inizio non potremo impedire le azioni violente. Sarà tremendo e molti moriranno e ci saranno sofferenze enormi. Ma se noi avremo creato con una discussione continua con tutti, un polo di attenzione e di controinformazione, potremo far leva su quel che succede per fermare questa follia.

Dopo la distruzione delle due torri la guerra non sarà più la stessa. E’ stato il primo massacro in diretta mondiale. Abbiamo sentito tutti le urla dei moribondi incise sulle segreterie telefoniche.
Io credo che in questi giorni sia successo un fatto epocale nella mente degli esseri umani e questo mi da una speranza enorme.
Fino all’11 settembre 2001, nella mente degli esseri umani, un bombardamento era una serie di lucine nello schermo nero del televisore. In sottofondo la voce di un giornalista che raccontava che quelle erano bombe che cadevano, nella notte, su Bagdad o Telaviv. Non sapevamo nulla sulle urla dei moribondi nei palazzi in fiamme, non avevamo le immagini di quelli che si buttano dalla finestra per sfuggire al fuoco, non avevamo i messaggi d’addio e d’amore delle donne ai loro mariti, registrati sulle segreterie telefoniche.
Io credo che la guerra non possa resistere alla tecnologia della comunicazione totale nella quale stiamo vivendo.
La crudeltà disumana della guerra può esistere fino a quando le bandiere e le fanfare riescono a nascondere l’agonia e le urla delle vittime. Quando la morte raggiunge il mondo dei cellulari qualcosa cambia. Le persone non credono più che la morte accidentale di alcuni civili sia un prezzo increscioso ma invitabile da pagare per ottenere un mondo giusto.

Perché siamo convinti che si stia facendo un errore madornale che costerà all’occidente decine di migliaia di morti.
(Mai invitare un elefante in un negozio di porcellane)
1) Bush parla di guerra perché sa benissimo che sarà difficilissimo colpire direttamente gli ispiratori e i finanziatori di queste azioni senza che, alcuni missili intelligenti e alcuni generali intelligenti facciano delle sciocchezze idiote in grado di provocare massacri tra i civili. Chi è disposto a rischiare di ammazzare altri bambini per fare giustizia dei terroristi dovrebbe sapere che ci saranno padri che hanno perso i figli che vorranno farla pagare all’Occidente. E faranno quello che in questo momento in occidente molti vogliono fare: giustizia sommaria. In questo momento in Usa ci sono parecchi fanatici che stanno tentando di assaltare le moschee o che picchiano gli arabi che incontrano per strada. Eppure dovrebbe essere chiaro a tutti che ci sono centinaia di milioni di musulmani (la quasi totalità dei musulmani) che non hanno niente a che fare con questi attentati e sono altrettanto inorriditi e addolorati di noi per queste stragi orribili. In oriente e in occidente ci sono un sufficiente numero di stupidi che sono convinti che “i bianchi sono tutti uguali” o che “gli arabi sono tutti uguali”.
2) Ma anche ammettendo che si possa catturare i terroristi con un’azione “pulita” e senza morti inutili dobbiamo renderci conto che fermare i responsabili di QUESTE azioni terroristiche è giusto ma non serve a fermare il dramma del terrorismo. Ci sono 2 miliardi di miserabili nel mondo e non potrete mai convincerli che sia giusto che altri sguazzino nell’oro mentre i loro bambini muoiono di fame. Non esiste una sola organizzazione militare terrorista che voglia distruggere l’occidente: ce ne sono migliaia. E ora che hanno visto che è possibile mettere in ginocchio gli Usa faranno a gara per compiere tutto il peggio possibile. E non si fermeranno se gli si spara addosso. Non hanno niente da perdere e lo dimostrano proprio facendo azioni suicide.
3) L’orrendo massacro compiuto con il dirottamento ha dimostrato una realtà fin troppo evidente: la nostra società è strutturalmente fragile. Una ventina di uomini armati di taglierini ha sconfitto la più potente organizzazione militare mai esistita. Nessuno potrà mai garantire la sicurezza degli aerei, neanche facendo viaggiare tutti nudi. Tentare di farlo avrebbe comunque dei costi tali da mettere in ginocchio l’economia. L’altro ieri Tre dipendenti di una compagnia aerea, negli Stati Uniti, nel momento di massima allerta possibile, hanno passato i controlli meticolosissimi, che avevano creato code spaventose, con coltelli e taglierini e poi si sono autodenunciati, proprio per dimostrare l’assurdità di questo tentativo. I controlli attuati in questi giorni sono solo ridicoli. Hanno lo scopo di tranquillizzare l’opinione pubblica. Non si vuole dire la verità: la nostra società è indifesa davanti a un gruppo di criminali pronti a tutto, che hanno come unico obiettivo morte e distruzione e sono disposti a suicidarsi per ottenerlo. Bush ha richiamato i riservisti e raddoppiato il pattugliamento delle coste. A che scopo? Esistono almeno 10 sistemi con i quali si possono ottenere massacri senza organizzare un piano così complesso e costoso come un super dirottamento. E si potrebbe anche farlo senza dover diventare kamikaze. E si sbaglia anche chi pensa che la distruzione di 2 grattaceli e del Pentagono sia la cosa peggiore che si possa fare con degli aerei dirottati. Molti si sono chiesti che cosa sarebbe successo se li avessero fatti precipitare su 3 centrali nucleari.
4) Gli Usa hanno intensificato anche i controlli doganali a terra. Ci sono code di decine di chilometri alle frontiere con il Canada e il Messico. In questi giorni i camion aspettano decine di ore. Se si vogliamo fermare i terroristi non ha senso fare controlli spettacolari che creano il caos e bloccano l’economia. Vuoi veramente fermare il terrorismo? Allora devi affrontarlo come un problema pratico. Lascia andare la rabbia e i sentimenti di vendetta. Guarda la situazione in modo pratico. Sai benissimo che la cosa più potente del mondo non sono le armi ma il denaro. Usiamolo. Mettiamo delle taglie spaventose sui terroristi. Premi di centinaia di milioni di dollari, a chiunque aiuti a sventare un attentato. E vedrete che anche tra i fanatici della strage troveremo qualcuno che preferisce vivere nel lusso piuttosto che morire domani mattina.
5) C’è un solo sistema che funzioni veramente contro il terrorismo: rassegnarsi a un lavoro costante e difficile di prevenzione, di indagine e di caccia individuale ai terroristi, devono sapere che gli daremo la caccia per sempre e che prima o poi li prenderemo. Dobbiamo usare le taglie senza badare a spese. E dobbiamo rinunciare ad attacchi indiscriminati che possano colpire le popolazioni inermi. Contemporaneamente bisogna affrontare veramente la questione della disperazione sociale. Bisogna impegnarsi perché ovunque gli esseri umani abbiano da mangiare e abbiano dignità (e dare uno stato a questi disgraziati di palestinesi che da mezzo secolo vivono nei campi profughi). Qui c’è un nesso logico essenziale. Esiste una legge scientifica: se ci sono un milione di morti di fame prima o poi sbuca un terrorista. Oggi non serve usare i muscoli serve usare il cervello.
6) Temiamo invece che Bush vorrà dare una prova di forza brutale. Deve essere chiaro che se colpiranno gruppi di persone alla ceca, se altri bambini moriranno, gli Usa e l’Europa verranno colpite da un’ondata di terrorismo che difficilmente ora riusciamo a immaginare. Il costo economico sarà cento volte più alto di quello che oggi costerebbe sanare le disuguaglianze e smettere di inquinare il pianeta. L’Occidente potrà vincere mille volte la guerra contro singoli gruppi di terroristi o singoli stati “cattivi” ma si ritroverà sempre punto e da capo. Comunque il mondo moderno come lo conosciamo sarà cancellato e ci troveremo davanti a una realtà durissima per tutti. Vi ricordate cosa successe con i pompelmi avvelenati, che si scoprì poi che contenevano solo un po’ di inchiostro?

Abbiamo letto, su Libero del 15 settembre, a pagina 14, una lettera a Vittorio Feltri, scritta da un lettore di destra, che dice grossomodo quel che abbiamo appena detto. Ed è sintomatico che Feltri l’abbia pubblicata con grande risalto. Segno che anche a destra c’è chi si rende conto che se imbocchiamo questa strada andiamo incontro a tali pericoli che c’è il rischio di un collasso sociale che nessuno può permettersi.
Oggi crediamo che sia essenziale creare una grande alleanza per la pace che superi le divisioni tra destra e sinistra. Oggi più che mai difendere la pace con tutte le proprie energie è un’azione che può avere successo solo se sarà un rifiuto della violenza di popoli, non di fazioni.


Rendiamo la guerra un cattivo affare.
Boicottiamo l’economia delle armi.

Cosa fare
Forse vi stupirà ma noi non crediamo più ai cortei, alle proteste, ai comizi.
Crediamo che per fermare qualche cosa di enorme come una guerra non siano strumenti efficienti.
Noi siamo convinti che le guerre si fanno perché molti sono credono che si possano prendere i problemi a fucilate ma soprattutto perchè alcune persone, molto potenti, pensano di guadagnarci montagne di soldi. Sono i soldi che fanno girare il mondo. Interi imperi finanziari sono stati costruiti sulle forniture militari e i vantaggi che i furbi traggono dalle tortuosità dell’economia di guerra sono eccezionali. Noi crediamo che solo se il fronte pacifista e ecologista riuscirà a usare la leva del denaro potrà fermare i guerrafondai e l’inquinamento (altra minaccia tragica per la nostra società).
La nostra proposta è che il mondo civile abbandoni tutti coloro che oggi guadagnano producendo strumenti di morte. Intendiamo cioè chiudere i nostri conti correnti nelle banche che trattano con aziende coinvolte con la guerra. Non compriamo più i prodotti di chi produce anche armi. Non assicuriamoci con le compagnie che assicurano chi produce e commercia strumenti di morte. Non acquistiamo più prodotti di aziende che non garantiscono i diritti sindacali nelle loro sedi nel terzo mondo, non compriamo più nulla da chi inquina e distrugge l’ambiente.
E’ un modo completamente nuovo e diverso di fare politica. A molti parrà poca cosa limitarsi allo sciopero dei consumi…Ma immaginate cosa succederebbe se solo il 20% degli abitanti del mondo ricco scegliesse di non comprare più nulla da chi produce armi e volesse invece acquistare solo da imprese che investono il 5% del loro fatturato in propaganda contro la guerra e aiuti ai paesi poveri...La politica la si fa con i soldi. Bush lo ha dimostrato…
Mi dite quale politico avrebbe il coraggio di proporre la guerra sapendo di doversi battere contro le imprese che vogliono conquistare i consumatori pacifisti?
E quante aziende sarebbero disposte a rinunciare in partenza al 20% del mercato? Chiunque lo facesse sarebbe stroncato dalla concorrenza. Da sempre sono gli interessi economici a fare la storia.
Bene, il volume d’affari rappresentato dalle nostre spese individuali è maggiore del volume d’affari del mercato delle armi!
Lo so che è un modo di pensare difficile da digerire. E’ più romantica l’idea di sfilare in piazza, attaccare direttamente i politici e i militari, sputtanarli, resistere alle cariche della polizia e mostrare al mondo il nostro coraggio e la nostra determinazione. Leggere l’etichetta dei prodotti per vedere quale società li commercializza, imparare a memoria i nomi delle aziende che producono armi, disdire il conto corrente bancario, non sono azioni che ti danno l’idea di fare veramente qualche cosa. Ma invece sono le più efficienti. E’ un modo d’agire di sponda di rimbalzo. Non abbiamo nessun modo di fare leva sui politici e sui generali. Non esistono partiti che rappresentino veramente il nostro modo di vedere e comunque in questo momento siamo una minoranza nel mondo, non potremmo mai vincere le elezioni…E comunque non c’è tempo.
Possiamo però avere un impatto enorme su chi comanda i politici e i generali: le grandi multinazionali. Non ci serve essere la maggioranza per farlo. Possiamo farlo subito. E per di più non è vietato da nessuna legge al mondo scegliere un prodotto piuttosto che un altro. E se ci organizziamo possiamo perfino rendere conveniente questa nostra scelta consociando i nostri acquisti e andando a comprare cibi biologici e prodotti di alta qualità a prezzi molto più bassi. Cioè si tratta di una forma di lotta che potrebbe essere addirittura conveniente sul piano economico per chi la pratica. Invece di rischiare le botte e la galera alla fine dell’anno ti ritrovi in tasca i soldi per farti quindici giorni di vacanza alle Maldive. E questo è importante perché per concludere qualche cosa dovremmo coinvolgere in questo movimento milioni di persone e sarà più facile farlo se non si chiederanno sacrifici ma si offriranno vantaggi.

Vi sembra impossibile sfidare il potere mondiale con una specie di sindacato di consumatori etici? Neanche attaccare il Pentagono era semplice ma ci sono riusciti. Se i malvagi sono capaci di fare cose impossibili perché non dovrebbero riuscirci le donne e gli uomini di buona volontà?
Ci riusciremo se riusceremo ad agire assieme, tutti, senza divisioni ideologiche. Serve gente di buon senso. Ne serve tanta!

Fermeremo la guerra.
Ma ci vorrà del tempo. La bestia nera della vendetta e la stupidità umana sono ancora troppo forti. Prima l’umanità dovrà sopportare qualche altro tremendo massacro che dimostrerà quanto sia fragile l’occidente e quanto sia inutile usare i muscoli.
Non fermeremo subito la guerra ma otterremo comunque un risultato: limiteremo la disumanità della guerra.
I generali devono sapere che sono sotto il costante controllo del movimento pacifista e che non perdoneremo nulla.
Sbaglia chi pensa che i militari e i terroristi se ne freghino dell’opinione pubblica. Il peso del nostro sciopero degli acquisti avrà proprio la capacità di esercitare una forte pressione psicologica sui militari e le ditte che li riforniscono di armi e, a volte anche di mazzette. I militari adorano chi gli costruisce i razzi terra-aria. C’è un rapporto simbiotico tra loro e i costruttori di morte, mandano i figli nello stesso asilo. E se il produttore d’armi dice al generale:”Sai sono un po’ giù di corda, non mi comprano più le mie automobili…C’ho l’indice borsistico ammosciato…E non mi si rizza più…Ho paura che se ammazzate troppi arabi mi si rivolta il mercato…” Allora al generale gli spunta una lacrima e dice ai suoi colonnelli di stare attenti che con le bombe intelligenti è meglio non fare i deficienti. Se anche il nostro impegno potrà salvare la vita di un solo essere umano ne sarà valsa la pena. Ma io spero che potremo salvare la vita a milioni di persone, miliardi perché qui è in gioco il destino del pianeta.

Fermare la guerra con i pannelli solari
In questo momento è importante non perdere di vista il quadro generale della situazione. Non c’è solo la guerra a minacciare l’umanità. C’è anche l’inquinamento, l’aumento dell’anidride carbonica nell’aria e la distruzione delle foreste. E questo fenomeno è gravemente interconnesso con la guerra. Inquinamento e guerra sono i due sottoprodotti del modello di sviluppo oggi dominante. Entrambi sono imperniati sul sistema del petrolio e delle materie prime. L’occidente compra per quattro lire le materie prime e per garantirsi questo diritto segue una politica imperiale di dominio sul mondo che genera reazioni violente. Oggi sarebbe tecnicamente possibile abbandonare l’uso del petrolio come carburante e ricavare metalli e legno dal riciclaggio ma non viene fatto perché è più comodo tenere a freno le pretese dei popoli del terzo mondo. Tanto cosa volete che facciano quegli straccioni?
Le Torri Gemelle dovrebbero aver spiegato a tutti cosa può succedere se tra questa gente umiliata e depredata qualcuno impazzisce.
Ma la soluzione del problema è a portata di mano. Oggi potremmo alleggerire la tensione internazionale iniziando una vera politica di risparmio energetico e di riciclaggio e risparmio delle materie prime.
Metà del cibo prodotto nel mondo viene buttato via.
Se in Usa usassero gli stessi criteri di isolamento termico delle case e di efficienza dei sistemi di riscaldamento utilizzati in Giappone risparmierebbero 200 miliardi di dollari all’anno. Circa 400 mila miliardi di lire.
Cioè l’occidente potrebbe continuare ad essere ricco e felice se invece di sprecare le risorse di tutto il pianeta razionalizzare l’utilizzo delle risorse.
Anche qui non possiamo sperare di convincere Bush facendo dei sit-in. Ci passa sopra coi carri armati e poi ci butta il sale sulle ferite.
Se vogliamo determinare un reale aumento dei comportamenti ecologici dell’occidente possiamo solo iniziare noi.
Possiamo isolare meglio la nostra abitazione, mettere doppi vetri, montare un pannello solare sul balcone, miscelatori ai rubinetti, disduttori all’impianto elettrico, collegare la lavatrice all’acqua calda, di modo da non usare la caldaia interna, scegliere un modello ad aria compressa, convertire l’auto a benzina a gas, usare l’olio di semi per i diesel. E poi invitate i vostri amici e i vostri vicini di casa e fate vedere loro che tutto funziona meglio, il vostro bianco è più bianco e risparmiate parecchi soldi ogni anno.
Contemporaneamente si può iniziare a rompere le scatole a tutti i condomini per adottare il riscaldamento centralizzato, che costa meno ed è più efficiente.

Le note di Kenny

Inviato - 26 September 2001 :  03:12:29  

Sono veramente stanco di essere d’accordo in tutto e x tutto con quello che scrive quel vecchio stolto di Jacopo (e lo insulto x questo!).

Anche se questa volta mi ha fatto ridere poco. E se qualcuno risponde: “c’e' poco da ridere” vada a ripetizioni!!
Ora BASTA! Mi cancello da alcatraz e vado ad abbonarmi a “Libero”.


Va bene. Forse ho esagerato.
Quindi aggiungo note a margine. Tanto per far finta di aiutare.

Il mitico Paul Watzlawick ( Istruzioni x rendersi infelici, Feltrinelli), illustra le (iper)soluzioni (“Il termine definisce un modo di affrontare i problemi che, pur essendo fondato sulle migliori intenzioni, finisce sempre con l'avere effetti controproducenti - “Di bene in peggio. Istruzioni per un successo catastrofico”).
La prima e' la ricetta del “sempre lo stesso”:
“Esiste un'unica soluzione possibile, consentita, ragionevole, sensata e logica del problema, e se questi sforzi non hanno ancora avuto successo, questo prova soltanto che non ci si è ancora sufficientemente applicati ad essa”.
“La supposizione che esista solo un'unica soluzione non può in quanto tale essere messa in discussione; prove di verifica possono essere fatte solo relativamente alla sua applicazioni”.
Un uomo batte le mani. Un altro gli chiede perche’. “Chiaro per cacciare gli elefanti.
“Ma qui non ci sono elefanti”.
“Appunto!”

È quello che stanno facendo i governi Usa e Europei da molti anni. Credono di aver trovato la soluzione ai problemi del mondo (leggi guerra). Ma ogni volta il problema se lo trovano di nuovo di fronte. Per di + molto aggravato.
E non sentono ragioni.
Pero’ questa volta e' arrivato l’elefante…


senzasoldi.freeweb.org

Inviato - 26 September 2001 :  03:13:55


Lo sconosciuto Marco Binotto ( Pestilenze. Virus e contaminazione come metafore del nostro tempo , Castelvecchi) spiega che terrorismo, (neo)liberismo e guerra sempre piu’ assomigliano, o possono essere accomunate a dei virus alla loro cura. Almeno nel modello simbolico.
Le cure che si propone per questi malanni dalla scienza medica e politica “occidentale” sono il vaccino, l’isolamento, la profilassi, la chemio, l’anti-bio-tico (leggi la guerra).
Il risultato e': allergie, insesibilizzazione, morte per effetto collaterale, virus e batteri grossi e cattivi come dei dobermann!

La “medicina” omeopatica e/o olistica propone di curare l’intera persona e ambiente malato, migliorare la qualita’ della vita, ridere di gusto e fare sesso &volentieri (l’ultima l’ho aggiunta io).

A me e' simpatica la medicina olistica…

Ps. Ovviamente conosco personalmente marco binotto.


senzasoldi.freeweb.org

 
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Ultimo aggiornamento: 14-05-02 - webmastero: kenny - copyleft