Il castigliano si ambientò presto nella città. I trapanesi non erano ostili ai soldati imperiali: che gli spagnoli continuassero a pensare alle difese di terra; ai siciliani interessava quasi esclusivamente continuare i loro traffici col mare. Tra sale, cattura dei tonni, pesca del corallo, cabotaggio e qualche scampolo di pirateria, cíera sempre abbastanza di cui campare; sempre che i turchi se ne stessero fuori dalle mura.
Quando era libero dal servizio, il salamantino andava spesso alla chiesa di San Lorenzo, costruita pochi anni prima e frequentata dai mercanti forestieri di passaggio. Fu lì che una domenica vide una processione di ragazze coperte con un manto grigio. Erano precedute da una pesante croce, anchíessa grigia, e camminavano a capo chino. Dietro ordine dei due anziani padri della Compagnia di Gesù che le accompagnavano, le vergini presero posto un po' distanti dallíaltare, essendo i primi banchi occupati dai notabili del quartiere del Palazzo.
Andres notò che, malgrado la cupezza dellíabbigliamento e líaria forzatamente dimessa, alcune di loro erano perfino belle.
- Chi sono ? - chiese ad Hugo de Ribeira, dopo essersi arrovellato per un po' a capire il senso di tanta ostentata contrizione.
- Sono le Donzelle Disperse. Vivono recluse in un Collegio che sta a ridosso del Carcere.
- Hijas de putas?
- No, per quelle cíè il Collegio delle Projette, che sta vicino allíOspedale Grande. Queste qui sono ragazze che da piccole sono state abbandonate dalle famiglie; a volte per troppa povertà, a volte per altre vicissitudini. Vedi la ragazza più grandicella, in terza fila?
- Quella con i capelli color rame? - chiese Andres
- Si, proprio lei. Si chiama Contesta ed ha fama di essere una delle ragazze più belle della città. Il padre fu catturato dai mori una decina di anni fa, allíIsola di Galita, mentre pescava coralli. Si sono messi di mezzo i genovesi di Tabarqah per mediare il riscatto, e sono ancora in trattative. Nel frattempo la moglie è morta dalla disperazione, mentre Contesta è finita tra le Donzelle Disperse.
- Quanti anni avrà?
- Quasi sedici, credo. Di sicuro è entrata in collegio da bambina, perchè non sono ammesse ospiti di più di dieci anni. I Gesuiti sono inflessibili su questo punto: nessuno dovrà mai sospettare che le loro Donzelle Disperse siano mai state seduttrici o sedotte - recitò il caporale, che sembrava molto informato sulla pia istituzione.
Per diverse settimane, quando poté liberarsi dalle sue incombenze, il soldato Martinez non perse una messa domenicale a San Lorenzo, cercando di avvicinarsi il più possibile al gruppo delle ragazze dal mantello cinerino. Contesta si incuriosì di quellíuomo alto e magro che recitava compunto le preghiere con líaccento un po' strascicato degli spagnoli. Lo sguardo era triste e accucciolato, da forestiero che si voleva accasare. Essendo in quel periodo i siciliani piuttosto bassi di statura, era difficile non notare Andres. Per trovare uomini alti e magri come lui bisognava prendere uno schifazzo, farsi qualche miglio di mare ed andare a Lévanzo, dove diversi isolani avevano líaspetto un po' distratto di spilungoni spagnoli scampati per caso ad un naufragio. A Contesta il soldato di Salamanca fece tenerezza.
Passarono diversi mesi prima che Martinez si decidesse a bussare al Collegio delle Donzelle Sperdute, nella stessa strada del carcere vecchio della Vicarìa. Sopra il portone della istituzione lo spagnolo lesse, sillabando a fatica:
ORBATARUM PARENTIBUS PUELLARUM DOMICILIUM
REGINA VIRGINUM TUTELARE
ANNO SALUTIS MDCXXXIV ISTITUTUM
Non comprendendo granché di quanto appena letto, il soldato fece voto che, se fosse riuscito a sposare Contesta, avrebbe assicurato al primogenito adeguate nozioni di latino.
Parlò a lungo con il Rettore del Collegio, mostrandogli anche le referenze scritte dal Comandante della guarnigione spagnola. A metà mattinata, avendolo líanziano gesuita licenziato con un sorriso di assenso, Martinez venne condotto in una saletta contigua, dove una religiosa lo accolse con sguardo accigliato. Suor Clara non dimostrava uníetà definita ma, per un arcano trambusto ormonale che la aveva sorpresa da giovane, si faceva notare per la peluria diffusa che fuoriusciva dai polsini e dalle altre costrizioni dellíabito monacale; era irsuta come certi orsacchiotti di fine ottocento, di quelli dal pelo lungo e un po' scomposto di certe bancarelle londinesi di Covent Garden. Nella mano sinistra teneva una bacchetta di faggio.
Suor Clara lesse con attenzione alcuni appunti avuti dal Rettore e, guardando Andres con gravità, gli chiese:
-Come state di salute, soldato? Vi vedo abbastanza magro.
-Eí un fatto di costituzione, - si affrettò a precisare Martinez.
-Siete vergine?
-No, soldato, - rispose flemmatico lo spagnolo.
-Ed è questo che ci preoccupa, caro Andres. Avete chiesto la mano della più modesta e serena delle nostre ospiti, e magari ce la impestate con il mal spagnolo.
-Da noi si chiama mal francese, - puntualizzò Martinez.
-Mal spagnolo o mal francese, avete capito che parlo di sifìlide. Abbiamo dato líanima per far crescere onestamente queste ragazze, e le abbiamo anche educate a vivere delle loro fatiche. Se ci ingannerete con quel coso lì, - disse indicando con la bacchetta líinguine di Martinez - troveremo il modo di farvelo salare, il vostro baccalaro.
Andres, prossimo ai trentíanni, non si aspettava da una suora un discorso così diretto; non sapeva, altresì, che líabitudine di salare brutalmente i genitali per punire chi offendeva il pudore popolare o, peggio, diffondeva malattie veneree, dai villaggi rurali francesi era giunta sino a Trapani, che di sale oltretutto ne aveva sempre avuto in abbondanza.
-Sono sano, sorella, e posso dimostrare con i fatti líonestà delle mie parole, - rispose lo spagnolo, indicando con una certo orgoglio e uníidea di malizia la parte del corpo oggetto di tanto sospetto. A quel punto della discussione, era ormai certo che suor Clara non si sarebbe scandalizzata.
24 Giugno 1696
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