24 giugno 1696

Andres e Contesta si sposarono la mattina di San Giovanni nella chiesa dove si erano incontrati la prima volta. Il soldato offrì una modesta festa nuziale in un locale attiguo, preso in affitto per pochi tarì dalla parrocchia.

Nulla a che vedere con le feste sontuose ed esagerate che i trapanesi avrebbero preso a fare in seguito. A quel tempo, infatti, i cittadini buttavano via i soldi in modo affatto opposto.

Se ne accorse presto Andres che, mentre condivideva con i pochi invitati tricotti ericini e moscato di Pantelleria, da una finestra nemmeno tanto vicina udì giungere alte, altissime grida di dolore che si ripeterono con implacabile quanto imprevedibile frequenza. Martinez cercò invano negli sguardi dei presenti la spiegazione di tanto ostentato dolore; ma mentre Contesta Dalfina teneva, come da inveterata abitudine, il capo chino, tutti gli altri continuavano a sgranocchiare in silenzio i loro biscotti. Fu suor Clara a spiegargli líarcano:

- Eí morto don Tano Vento, armatore che teneva le sue due galere a corseggiare contro i turchi nei Dardanelli. La famiglia ha tanto di quel denaro da permettersi di pagare quasi tutte le Préfiche della città per la veglia funebre.

- Sono loro che si sgolano come se le stessero scuoiando vive? - chiese Andres.

- Si, nel loro genere sono le più rinomate in Sicilia, e si fanno pagare un occhio della testa. Con quello che una di loro prende in tre giorni di piagnistei, potremmo provvedere ai bisogni delle nostre Donzelle per un mese. ? sbottò la religiosa.

Il Rettore delle Donzelle Disperse annuì gravemente. Sopravvenne un attimo di silenzio tra gli invitati, spezzato di botto da un urlo di pianto lontano che era riuscito ancora più convincente dei precedenti.

Bibe, hombre,- suggerì Hugo de Ribeira porgendo ad Andres la brocca con il moscato - più bevi e meno le senti.
 

Capitolo 2
 

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