La memoria cosmica
La nostra cultura
non sa quasi nulla sul più importante dei depositi della memoria, quello
cosmico, molto ben studiato e utilizzato
nella pratica dalla cultura indiana più evoluta.
Ad essa era ben
nota l’identità tempo-spazio, attualmente conosciuta anche da noi, dopo
le scoperte della fisica più moderna a cui fa capo Einstein ed era
riconosciuto il fatto che le Coscienze individuali formulano continuamente
pensieri, le cui tracce non rimangono registrate solamente nella corteccia
cerebrale - che segue il moto della Terra su cui e collocato il corpo del
soggetto pensante - ma restano registrate anche sull’akasha, lo spazio in cui si trova il pensatore in quel momento.
Ne risulta una
visione dell’individualità molto diversa da quella presente nella
nostra cultura.
Il corpo del
soggetto si trova in un determinato luogo ma la sua individualità si
estende per milioni di chilometri lungo il tracciato del tempo-spazio.
Va tenuto presente
che un individuo, anche quando ritiene di star fermo, si sposta, solo per
il moto della Terra attorno al Sole, ad una velocità superiore ai 17000
(diciassettemila) chilometri orari.