|
|
Giuseppe,
servo di Dio, fratello di tutti.
Un
fratello, allontanato dai suoi, invidiato, rifiutato, venduto per venti
denari, accusato ingiustamente, non riconosciuto nella sua verità messo
in carcere, che paga di persona... che ha solo una parola da dire: SONO
VOSTRO FRATELLO... Il male che mi fate non può toglier questa
verità.
Le
vie di Dio non sono le nostre vie, come diceva Isaia: gli uomini -
anche quelli che sembrano diversi perché frequentano il tempio e
ripetono spesso le preghiere si fanno largo con la strategia della
conquista dei posti di potere, cercando di avere tanti mezzi, puntando a
stupire, pronti ai compromessi pur di restare a galla, fidandosi più
del buon senso che della parola di Dio... ma non così chi serve il
Signore!
Il
servo del nostro Dio, proprio perché va dietro a Lui, sperimenta che il
Signore non ha nessuna forza per fare il male, non è onnipotente
manco per nulla.
Il
Signore stesso prende l'ultimo posto, preferisce servire che comandare,
lascia liberi sul serio e non fino ad un certo punto. E poi continua a
guardare con amore anche il peggiore dei suoi figli: proprio per questo
viene messo in disparte, viene buttato fuori da questo mondo dominato
dalla logica: di chi vuole essere il primo, di chi confida nelle sue
sicurezze e nei suoi beni, di chi punta a giustificarsi sempre e non si
fa mai carico delle situazioni dolorose e degli sbagli altrui, di chi ha
sempre un motivo per fare i fatti propri, di chi è sempre a posto con
gli uomini e con Dio.
In
questo mondo dominato da chi vuole avere tanto ed essere ricco fin
dentro il suo cuore , da chi ha sempre da difendere i propri diritti
anche se gli altri crepano, da chi pensa che bisogna sempre mettersi con
qualcuno contro qualcun altro, da chi vuoi far trionfare il bene e tanto
peggio per chi ha scelto il male, da chi fa alleanze solo quando
convengono quando c'è un giusto scambio tra ciò che si dà e ciò che
si riceve ...
Ebbene
in questo mondo chi sta dalla parte del nostro Dio sperimenterà che
Dio ha la sola forza di voler bene, che Dio è debolissimo, secondo i
parametri di chi è pronto a tutto pur di affermare se stesso. Dio
infatti ha molti nemici, ma lui non è nemico di nessuno. Il Messia di
Dio non poteva non patire, non essere schiacciato, non morire: se avesse
fatto come i suoi nemici, si sarebbe difeso e, alle brutte, avrebbe
affondato loro piuttosto che affondare lui. Ma così la vecchia logica
avrebbe trionfato ancora una volta e il principe di questo mondo, l'antico
ingannatore, avrebbe vinto per l'ennesima volta.
La
paura di soffrire, di fare una brutta figura, di rimanere soli, di
prendere il secondo posto, di rimetterci, di perdere se stesso, di
essere bidonati anche da Dio ... sarebbe stata ancora la molla segreta
che muoveva tutto. Il servo del Signore, invece, non si è dissociato
neanche dai suoi nemici - pur non condividendo le loro scelte e anzi
facendo l'opposto di quanto loro facevano -: per Lui, solo l'amore
vince , ma l'amore costa caro quando l'altro ti tradisce e tu gli resti
fedele. Però così si entra nella vita vera, perché il chicco di
grano, se muore, porta molto flutto.
E'
così che si vince per sempre la morte, perché la morte è spezzare
la fraternità, è volersi salvare da soli, è cercare sempre
qualcosa in più solo per sé, è essere indipendenti da tutto e da
tutti, è rubare invece di ricevere in dono, è dimenticare di essere
figli per sostituirsi al Padre.
L'esperienza
di chi ci ha preceduto nel cammino della fede è chiara: l'uomo che
confida nel Signore e vive la fraternità, è deriso e abbandonato e
gli sembra che anche Dio non gli voglia bene, tanto è il dolore che
subisce. Chi voleva vivere dando fiducia al Signore e sperando in Lui,
amandolo con tutto se stesso, era logico che la morte gli si avventasse
addosso e lo riducesse a uno straccio, in modo che tutti si sarebbero
scandalizzati e impauriti. Ma nessuno dei profeti è stato dimenticato,
perché la verità è più forte di tutto e anche se la si seppellisce,
salta fuori con una forza irresistibile. L'amore è vita e chi ama è
passato dalla morte alla vita e Dio è con lui: tutta la storia
mostra che i profeti, prima umiliati e uccisi, entrano poi nella gloria
perché Dio rende loro giustizia."
VOCI
E VOLTI DI.. FUGGITIVI (Paolo Bizzeti sj)
|