BENITO MUSSOLINI e IL FASCISMO

LE DONNE NELLA PROPAGANDA FASCISTA


Le donne e gli sport femminili

La politica fascista ha verso le donne un duplice atteggiamento: da una parte le colloca a casa come custodi e angeli del focolare, dall'altra le coinvolge nella partecipazione al regime. Il regime, tuttavia, nella ricerca di un consenso alla dittatura cerca il loro appoggio e si impegna con successo per conquistarle alla sua causa. Mira quindi alla creazione di "una donna fascista per l'Italia fascista" sottolineando il ruolo della madre, della massaia, fino ad arrivare alla missione patriottica. E' soprattutto il modello della donna-madre ad essere sostenuto dalla forte retorica a cui si uniscono una serie di interventi legislativi quale la creazione dell'O.M.N.I. (Opera Nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia). A questo si aggiunge una vera politica per la formazione della donna: essa viene istruita nell'economia domestica, nell'educazione all'infanzia, nell'assistenza sociale ed educata alla salute e a una sana maternità attraverso l'introduzione dell'educazione fisica e dello sport femminile.

Viene inquadrata in varie associazioni per le ragazze, per le giovani, per le massaie, per le laureate. "Madri nuove per i figli nuovi" è lo slogan del duce che tende sempre a sottolineare, anzi ad esaltare in ogni occasione la funzione sociale della donna. Si rivolge direttamente a lei nei momenti di difficoltà perchè essa dia sempre il proprio contributo alla Patria e lancia il mito della fecondità e della sanità della razza. Da sempre delusa e ignorata dal potere, la donna è sensibile all'appello diretto del duce, alle scenografie di massa che le daranno l'illusione dell'appartenenza attiva alla Nazione. L'ideologia del regime sostiene dunque le aspirazioni della donna, ma in concreto la chiude nei ruoli tradizionali e vara misure contrarie al lavoro femminile. Nel 1935 la guerra di Etiopia segna la svolta verso un nazionalismo sempre più razzista e antifemminista. Vengono sciolte le maggiori associazioni femminili così come vengono soppresse alcune riviste come la "Rassegna", "Almanacco della donna italiana" (1920-1943) e "Donna Italiana".


Costume da bagno con la foto del Duce

 

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