LE BOMBE ATOMICHE

Le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki

L’EPILOGO - 26 luglio 1945 – undici giorni prima dello scoppio – le forze alleate riunite a Potsdam inviano al Giappone un’intimazione di resa: la capitolazione dovrà essere totale, viene solo concessa la possibilità di scegliere la futura forma di governo e di rientrare in futuro nel circuito dell’economia mondiale. Prendere o lasciare, "the alternative for Japan is prompt and utter destruction...", l’alternativa per il Giappone è la distruzione immediata e totale.
I tecnici statunitensi prepararono tutto nei minimi particolari: l’esplosione dell’ordigno si deve innescare a poche centinaia di metri di altezza. Se avvenisse a terra perderebbe potere distruttivo scavando un gigantesco cratere, mentre uno scoppio a una quota troppo alta causerebbe una dispersione radioattiva: si vuole che gli effetti devastanti di Little Boy (questo il nomignolo della bomba) siano massimi.

Alle 8,15 primi e 17 secondi, Little Boy, come veniva chiamata la bomba, scivolò nell'aria. L'esplosione avrebbe dovuto verificarsi 43 secondi dopo. Trascorsero i 43 secondi. E fu la luce, un lampo accecante che abbagliò 300mila persone e cancellò della città ogni ombra, sin nei recessi più nascosti. Alla luce seguì l'esplosione :solo a 40 o 50 Km di distanza da Hiroshima fu possibile udirne il boato, per quelli più vicini si trasformò in silenzio. Il calore (dai 300 ai 900mila gradi) liquefece i tetti delle case, annientò le persone fissando le loro ombre sull'asfalto a inconfutabile prova della scomparsa di un essere umano. A 4 Km di distanza da Hiroshima la gente sentì quel calore sul viso e ne ebbe la pelle ustionata.

Il pilota dell'Enola Gay, Paul Tibbets  I preparativi dell'aereo

Enola Gay, l'aereo che sganciò la bomba

La raffica dell'esplosione si sprigionò dalla palla di fuoco alla velocità di 1300 Km/h, e, in un raggio di molti Kmq, le case ancora in piedi vennero sradicate dalle fondamenta. Quest'onda d'urto premette con la forza inconcepibile di 7000 tonnellate di per cmq. Poi enormi gocce d'acqua color pece, prodotta dalla vaporizzazione dell' umidità, riportarono a terra la polvere radioattiva dispersa nell'atmosfera. Un vento infuocato rifluì verso il centro dell'esplosione a mano a mano che l'aria, al di sopra della città, diventava più rovente. Sollevò le onde del fiume Onta sommergendo coloro che vi avevano cercato refrigerio e salvezza.
Il puntatore TOM FEREBEE premuto il pulsante per lo sgancio, contò i 35 secondi necessari alla bomba per raggiungere il suolo, poi da 18 chilometri nel frattempo percorsi, si accinse a guardare  fuori l'"effetto";  rimase impietrito. "Mi parve che il sole fosse calato d'improvviso sulla terra, per poi risalire. Dio mio che cosa abbiamo fatto!".
Nel cielo a 11 miglia di distanza, due onde d' urto colpirono successivamente la superfortezza volante che aveva sganciato la bomba, scuotendola con violenza.
C'erano 41 templi nella città di Hiroshima: il fuoco li distrusse tutti.
Ci si è sempre però chiesti se l'utilizzo delle due bombe e l'uccisione di 300.000 persone erano militarmente necessari. Gli U.S.A. avevano infatti già ricevuto una richiesta di pace da parte del Giappone e i rapporti dell'aviazione affermavano che lo stato nipponico si sarebbe arreso certamente entro la fine dell'anno anche senza che si dimostrassero necessari lo sgancio dei due ordigni o le invasioni sul territorio giapponese. Questi rapporti smentiscono completamente il messaggio di Truman. Chi era quindi il vero destinatario della bomba? Le previsioni degli attacchi di terra già programmati ai danni del Giappone davano perdite non superiori a 40.000 uomini, ma il presidente continuò a gonfiare le cifre. Molti scrittori, nei loro saggi sull'energia atomica, avevano affermato l'inutilità militare del provvedimento definitivo. Nel '45 il timore di vedere la Germania vittoriosa non esisteva più e il Giappone era sul punto di arrendersi e gli U.S.A. avevano utilizzato le uniche due bombe di cui erano a disposizione con una fretta ingiustificabile. I più autorevoli scienziati statunitensi avevano inoltre ammonito il presidente di non utilizzare la bomba contro civili. Perché il presidente aveva agito comunque? Alcuni scrittori danno come motivo il fatto che Stalin si era impegnato ad attaccare il Giappone per l'8 agosto. Era chiaro che se la Russia fosse riuscita a scontrarsi vittoriosamente con il Giappone finche gli Stati Uniti erano fermi a Okinawa, ne avrebbe ricavato un grande prestigio internazionale, a danno degli Usa. Così, sganciate le due bombe, l'attacco russo riuscì, ma passò inosservato, a causa del clamore provocato dall'utilizzo della bomba nucleare. Cousins e Finletter danno un'interpretazione "americana" dell'accaduto dicendo: "Agendo così, abbiamo evitato una lotta per ilcontrollo effettivo del Giappone... Se noi non fossimo usciti dalla guerra in netto vantaggio sulla Russia, non avremmo avuto nessuna possibilità di opporci alla sua espansione". Si arriva così a dire che il lancio delle bombe può già essere considerato il primo atto della guerra fredda. L'idea di utilizzare la bomba atomica come arma contro l'U.R.R.S. era nata già prima della fine della guerra, poiché gli U.S.A. avevano già intuito ciò che sarebbe successo...

bomba di hiroshima

bomba di Nagasaki

Il resoconto dei giornalisti giunti sul luogo del disastro prima dell'arrivo degli americani scrivono che tutti i feriti erano destinati a morire, che le radiazioni facevano morire più di 100 persone ogni giorno. Il giornalista W. Burchett, nel suo rapporto ai sovietici, scrive: "Gente non toccata dal cataclisma sta morendo ancora, misteriosamente, orribilmente... Hiroshima fa pensare ad una città sulla quale sia passato un enorme rullo compressore che l'abbia stritolata, annientata per sempre... Negli ospedali ho scoperto persone che, pur non avendo ricevuto alcuna ferita al momento dell'esplosione, stavano tuttavia morendo per i suoi misteriosi effetti". La stampa americana replicò più volte sottolineando che non c'era radioattività ad Hiroshima e dicendo che la propaganda del Giappone era volta soltanto a danneggiare gli Stati Uniti davanti all'opinione pubblica.
Vedi alcuni brevi comunicati stampa riguardo il lancio delle bombe atomiche...

L'esplosione della bomba non suscitò un grande clamore a Mosca: i principali quotidiani la nominarono soltanto, e non parlarono neppure di quella di Nagasaki (lanciata il 9 agosto 1945 dimostrò al mondo intero che quella di Hiroshima non era l'unica e ultima bomba posseduta dagli USA). Solo giorni dopo accusarono la propaganda statunitense di voler sminuire il ruolo della Russia nella vittoria definitiva della guerra. Quando però le informazioni sugli effetti della bomba giunsero negli States, i militari si organizzarono subito per bloccare questa fuga di notizie. Chiusero l'accesso ai luoghi delle due stragi, sequestrarono tutto il materiale informativo, fecero chiudere alcuni laboratori e ospedali che si occupavano di studiare gli effetti della strage. Un reparto medico dell'esercito giunse ad Hiroshima per studiare questi effetti; ad anni di distanza, si continuò a curare persone affette dalle conseguenze del bombardamento. Questa politica di oblio funzionò perfettamente e la questione passò in secondo piano. Nonostante il generale Eisenhower avesse annunciato che la bomba nucleare non sarebbe più stata usata come mezzo d'attacco, la politica militare degli Stati Uniti stava cambiando: secondo i rapporti di alcune riunioni segrete "gli Stati Uniti hanno potuto fino ad ora attenersi ad una tradizione di non colpire mai fino a che non fossero attaccati. Per il futuro, la nostra forza militare dovrà essere capace di sopraffare il nemico e di annientare la sua volontà e capacità di fare guerra prima che possa infliggerci un danno significativo".

Ci si preparava, quindi, a dover scatenare una guerra contro l'U.R.R.S. prima che quella potesse organizzarsi per farlo per prima. Era già stato preparato un piano che prevedeva la distruzione di venti città russe con un attacco a sorpresa. Proprio il fattore sorpresa sarebbe dovuto essere quello su cui basarsi in caso di guerra. Tutto questo con la piena consapevolezza che la Russia non era in grado, al momento, di opporsi in nessun modo agli U.S.A.. Questi volevano infatti non solo che nessuno potesse attaccare la potenza statunitense, ma che nessuno fosse nemmeno in grado di difendersi da essa. Il generale Groves insisteva addirittura affinché nessuno oltre a U.S.A., Canada e Gran Bretagna fosse in grado di costruire ordigni nucleari. Tutto ciò fa vedere come il progetto degli Stati Uniti sia sempre stato quello di rimanere al di sopra di ogni altra nazione, tanto in guerra come in pace, tanto nel presente quanto nel futuro.
da: berchet.enet.it/netday00

Personaggi: Albert Einstein

Testimononianze: "Lettera da Hiroshima" di T. Hara


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