S.Maria Turrana


In agro dì Turana o "Torana' o "Turrana" nel Comune di Sorradile (Or) sorge la chiesa di S.Maria, che un 'Condaghe' esistente nella parrocchia di S.Sebastiano indica esistente nel 1573. Questa costruzione, che tutt'ora dispone di un proprio ampio spazio libero e verde tutt'attorno, risulterebbe tuttavia ben più antica, a dar fede ad una pergamena scoperta durante uno degli ultimi restauri dei primi anni del '900, nel corpo dell'altare maggiore dove è stata riposta. Secondo il documento, che quindi è ancora conservato nella chiesa, il suo primo impianto risalirebbe al lontano 1250. L'edificio, ad unica navata, presenta sul fronte esterno un ampio porticato, che in origine doveva avvolgerlo per circa due terzi anche lungo i fianchi. La chiesa rivela il suo valore, oltre che per la vetustà delle sue origini, anche per l'eleganza e la schiettezza romaniccheggiante del suo impianto, tipico dell'architettura chiesastica campestre, presente in Sardegna già dai primi secoli del nostro millennio. La costruzione offre esternamente all'osservatore una ricca gamma di elementi decorativi assai frequenti in varie zone dell'isola. Nel sec. XXI ebbe, con molta probabilità. accrescimenti della testata absidale e del lato terminale destro. In seguito in diverse riprese e fino ai giorni nostri, l'edificio dovette subire rimaneggiamenti e arziali restauri.


TRATTO DALLA RELAZIONE DEL PROGETTO DI RESTAURO
Arch.Augusto Garau


San Nicola

SAN NICOLA DI NUROZO (seconda metà XII sec.) Giudicato di Arborea, curatoria di Guilcier

SORRADILE (OR) La chiesa di S. Nicola è nel sito campestre dov'era il villaggio medioevale di Nurozo. In un anno non datato del Condaghe di S. Maria di Bonarcado si rintraccia menzione non del titolo di S. Nicola, bensì del toponimo Nurozo, identificabile nei fogli catastali di Sorradile con il pendio boschivo a nord-ovest dell'abitato, in vista della valle del Tirso ora colmata dalle acque del bacino artificiale del lago Qmodeo, e a breve distanza dalle domus de janas di S. Nicola. La chiesa ha impianto mononavato con abside a nor-dest e copertura lignea. Alle sue murature, in conci trachitici di media pezzatura tagliati con regolarità, si addossano corpi di fabbrica seriore. che ne occultano parzialmente il fianco meridionale, per il resto intonacato; l'altro fianco è di ricostruzione moderna. Dell'edificio romanico sono in vista l'abside (a) e la facciata (m 4,56). Quest'ultima ha una protome zoomorfa (b) al centro della cornice basale del frontone e in asse con il portale architravato, in origine probabilmente lunettato con arco di scarico semicircolare. L'abside ha zoccolo a scarpa dritta e cornice sgusciata. come quella che corre lungo i terminali dei fianchi. I paramenti, assolutamente nudi, non segnano paraste d'angolo, né si aprono con luci; solo nell'abside è una monofora centinata a doppio strombo con sguanci lisci.


TRATTO DAL TESTO "Storia dell'Arte in Sardegna" Architettura Romanica dalla metà del 1000 al primo 300

Salvatore Naitza