Introduzione

3 WMF ITALIA 2000

L'utilizzo dei mezzi alternativi al contenzioso
nel sistema giuridico Statunitense:
nuove soluzioni per dirimere controversie
e conflitti.

FRANCHINI DANIELA

ABSTRACT Workshop

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Country:
U.S.A.

Language:
Italian
English


Breve introduzione al sistema giuridico statunitense; la tradizione del Common Law e del Civil Law: problematiche comuni.
- Descrizione dei mezzi alternativi al contenzioso: il modello della conciliazione ed il modello della mediazione.
- Chi è il mediatore? Psicoterapeuta, avvocato, educatore o 'stregone'? teorie sul ruolo del mediatore.
- Workshop: role play nel modello della conciliazione: gruppi di lavoro, con esperienza diretta dei partecipanti.
- Workshop: role play nel modello della mediazione: gruppi di lavoro, con esperienza diretta dei partecipanti.
- Dibattito e considerazioni finali.


avvocato - mediatore presso lo studio Jackson & Wallace - Los Angeles.

 

Relazione

 
 


UNA LEZIONE DI DEMOCRAZIA
La professione piú vecchia del mondo

Un problema lacerante con un amico di vecchia data o con qualche componente della famiglia? Un conflitto irrisolvibile tra proprietario ed inquilino? Una situazione intollerabile tra vicini di casa dovuta alla presenza rumorosa di animali domestici ovvero al volume eccessivo di una radio o di una televisione?
Chi non ha avuto una esperienza analoga a queste descritte? Spesso la soluzione oscilla tra due estremi che possono risultare inappropriati od insoddisfacenti: l'adire le vie legali ovvero il "lascare perdere". Le famose vie legali sono care in termini non solo economici ma anche psicologici, raramente offrono soluzioni rapide ed inoltre non sono sempre adeguate alla situazione. In ottemperanza con il motto "mors tua, vita mea" sicuramente lasciano almeno una delle parti con in bocca il sapore amaro della sconfitta.
L'evitare il problema, altro tipico atteggiamento in presenza di un conflitto, comporta sentimenti piu` o meno oscuri di frustrazione e risentimento.

Esiste una per cosi` dire terza via? La risposta é sì: Alternative Dispute Resolution-ADR-, e cioé l'utilizzo di mezzi alternativi al contenzioso, offre la possibilitá di risolvere conflitti più o meno gravi e complessi con strumenti diversi da quelli tradizionali. La conciliazione, la mediazione, il med-arb, la early neutral evaluation, ecct., sono modelli di successo popolari oramai non solo negli Stati Uniti, e sintomo della necessità emergente di risolvere situazioni conflittuali con mezzi innovativi.

Nell'elaborazione teorica e filosofica dei Mezzi Alternativi al Contenzioso, molti studiosi si riferiscono ad un nuovo paradigma filosofico ed esistenziale che rispecchia il fermento del nuovo millennio. Tuttavia, alcuni antropologi del Northern California Mediation Center, asseriscono che ADR rappresentano la professione pi_ vecchia del mondo. Ad esempio, la dott.ssa Nina Jablonski, curatrice degli studi antropologici della California Academy of Sciences, ritiene che il genere umano ha iniziato a camminare a due zampe per ridurre conflitti all'interno della comunitá. Quando un gorilla ha intenzione di risolvere un litigio all'interno del suo gruppo, assume la posizione eretta, allarga le braccia, assume una postura sociale che manda segnali a tutto il gruppo di porre fine alla reciproca aggressivitá.
Qualcuno interpreta questo comportamento come intimidazione pi_ che moderna mediazione, ma, diatribe a parte, il bisogno dicomporre conflitti e contrasti _ sicuramente sorto milioni di anni fa, con la nascita del genere umano.

Il conflitto positivo é sorgente di creativitá, energia innovativa e partecipazione civica. È il motore del sistema democratico quando viene incanalato attraverso le istituzioni della società civile grazie alla tradizione democratica di risolvere problemi in modo non violento.

In California, molte organizzazioni offrono gratuitamente servizi di negoziazione e conciliazione che con successo offrono alla comunitá strumenti validi ed efficaci per la risoluzione di conflitti.I programmi di conciliazione sono adottati non solo per risolvere conflitti tra vicini, ma anche in pi_ ampi contesti sociali di cruciale importanza, quali ad esempio, il Department of Social Services, Rent Arbitration Board, California Juvenile Treatment Facilities, ed all'interno delle scuole di ogni ordine e grado.

Al di lá delle diverse specificitá di ciascun programma, la filosofia di fondo generalmente adottata si puó racchiudere in un motto: "Vicini che aiutano vicini a risolvere i conflitti che li separano". In altre parole, la comunitá si riappropria della capacitá di risolvere conflitti con modalitá che si ispirano a modelli tribali, grazie spesso all'ausilio di volontari.

I modelli tradizionali basati sul principio della delega hanno per cosí dire espropriato la comunitá del potere di comporre autonomamente attriti e divisioni. Il modello tribale, invece, nel responsabilizzare i componenti della comunitá, offre uno strumento di riscatto da tale alienazione e svolge, in tal modo, una funzione di tipo anche preventivo.

Molte organizzazioni ed individui adottano un modello civico di conciliazione dei litiganti con l'ausilio di una tavola rotonda composta da esponenti della stessa realtá sociale i quali, condividendo una esperienza sociale e civica comune, facilitanio la comunicazione tra le parti senza prendere posizione , ne" decidere per loro.

Nel mosaico sociale contemporaneo, un tale modello di conciliazione sopperisce inoltre ad un bisogno emergente di comunicazione e comprensione tra le parti, al di lá delle barriere poste dalle diversitá micro e macro-etniche, nonché culturali.

Le modalitá del processo di conciliazione

La funzione dei conciliatori é specificamente quella di facilitare la comunicazione tra le parti, in quanto la soluzione spetta esclusivamente ai contendenti. Attraverso quelle che possono essere schematizzate come le quattro fasi del procedimento, i conciliatori aiutano i partecipanti a sollevare il velo di Maya ed ad individuare creativamente le soluzioni piú idonee al caso.

L'incontro tra i partecipanti ed il conciliatore, avviene sotto forma di tavola rotonda. In sintesi il primo stadio consiste nel dare alternativamente alle parti l'opportunitá di presentarsi, di raccontare la loro versione dei fatti e della disputa. Adottando la tecnica dell'ascolto attivo, il conciliatore riassume in breve quanto rispettivamente narrato dalle parti, e sottolinea i possibili punti di incontro presenti anche soltanto in nuce.

Nella seconda fase, i partecipanti sono messi l'uno di fronte all'altro in modo non antagonistico, ma inclusivo, per fornire loro l'opportunitá di comunicare direttamente. In questa fase il conciliatore interviene esclusivamente per ampliare e chiarificare le prospettive del problema cosí come descritto dalle parti.

In una terza e breve fase, le parti sono incoraggiate ad esaminare il conflitto non come un litigio, dove impera il principio mors tua vita mea, ma come un problema comune da risolvere insieme.

L'ultima fase é quella della negoziazione, improntata a creativitá e pragmatismo soddisfacenti per gli ex-contendenti. Non si tratta di compromesso, ma piuttosto di un nuovo sbocco a cui le parti non avevano accesso prima del procedimento di conciliazione, spesso perché irrigidite in una situazione di assoluta e reciproca incomprensione, ovvero ignoranza.

Il velo di Maya viene cosí sollevato ed una nuova realtá si mostra.

In genere il modello di conciliazione é volontario e le parti sottoscrivono l'accordo raggiunto che, pur non avendo stretta efficacia legale, ha una valenza umanistica che arricchisce tutta la comunitá.

 
 
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