Introduzione

3 WMF ITALIA 2000

Il disagio a scuola: la mediazione come strumento di apertura del dialogo e come processo educativo.

ALESSANDRA LALLAI

ABSTRACT

Home
Papers
   

Country:
Italy

Language:
Italian

La scuola è un fulcro intorno al quale ruotano relazioni complesse, non solo tra insegnanti e alunni, ma anche tra insegnanti e genitori, genitori e ragazzi, docenti e non docenti. Relazioni che spesso non sono facili e serene, soggette a tensioni e incomprensioni che possono minacciare un sano rapporto tra scuola e famiglia.
La scuola è anche un luogo istituzionale in cui i ragazzi passano gran parte dell'infanzia e dell'adolescenza e in cui socializzano. L'analisi di un caso di mediazione avvenuto a scuola tra un insegnante e una madre sottolinea l'importanza di una comunicazione corretta. La mediazione permette di costruire una nuova relazione e diventa un valido strumento per affrontare e gestire meglio situazioni di disagio. Sensibilizzare anche i ragazzi all'ascolto, al rispetto reciproco, all'empatia, consente di attuare un processo educativo che porterà i ragazzi stessi ad una crescita più armoniosa per una migliore relazione con gli altri.

Mediatrice, formatrice di mediatori, coautrice del libro "Esperienze pratiche per mediare i conflitti".

 

Il disagio a scuola: la mediazione come strumento di apertura
del dialogo e come processo educativo.

 
 
Il vissuto quotidiano di ciascun individuo è fatto di relazioni sia con la famiglia e gli amici che con i colleghi di lavoro e con i vicini di casa.
Spesso le relazioni, soprattutto quando sono "durature", non sono semplici e serene come apparentemente potrebbe sembrare. Non è materialmente possibile, ed eluderebbe dall'argomento stesso che qui si vuole trattare, analizzare i vari tipi di relazioni umane, ma si porrà l'attenzione sulle relazioni che ruotano intorno ad un ambiente sociale molto complesso: la scuola.

La scuola, in passato, ha rappresentato un luogo in cui si apprendevano non solo le nozioni culturali, ma anche le regole del vivere comune, era tradizionalmente un luogo di istruzione e di socializzazione.
Attualmente alcuni indicatori come l'aumento dell'assenteismo e i sempre più frequenti fenomeni di bullismo rivelano che la scuola sta attraversando un periodo di crisi come luogo di socializzazione.

I metodi che un tempo mantenevano e garantivano il rispetto delle regole per una convivenza pacifica, non sembra siano più sufficienti in un contesto che è diventato sempre più eterogeneo, in cui diverse culture si confrontano e interagiscono fra loro.
Si fa riferimento a quelle forme di controllo autoritario con le quali la disciplina veniva mantenuta secondo un sistema di vincitore-vinto, basata su un modello conflittuale e sanzionale. Non si tratta di giudicare o di condannare le modalità disciplinari scolastiche, la cui validità ed efficacia non possono essere messe qui in discussione, quanto di portare gli insegnanti e i genitori a rinunciare a forme coercitive per esercitare la loro autorità e aiutarli ad acquisire autorevolezza, che è alla base del loro ruolo di educatori.
Il modello disciplinare scolastico deve essere affiancato da un altro modello di regolazione di conflitti che può essere quello della mediazione dei conflitti.

La mediazione scolastica, infatti, non potrà mai sostituire l'autorità scolastica né rappresentare una misura disciplinare, ma potrà essere piuttosto un suo strumento.
La mediazione dei conflitti si inserisce in un processo educativo basato sulle tecniche di comunicazione e negoziazione.
Lo sviluppo e l'acqusizione di queste conoscenze permettono di ridefinire i rapporti non solo tra studenti ma anche tra studenti e insegnanti, perché la relazione verrà ricostruita sulla base del consenso, della confidenza, del compromesso e della ricerca di una soluzione al problema comune, nel rispetto reciproco.
La scuola è un luogo in cui insegnanti, studenti e familiari si trovano necessariamente in relazione tra loro e non è facile che realtà così diverse convivano pacificamente in un unico contesto.

Generalmente ci si concentra soprattutto sulla relazione studenti - studenti, studenti - insegnanti e sulle diverse occasioni di conflitto, trascurando una relazione molto importante e inscindibile dalla scuola, ossia quella con le famiglie degli studenti.
La realtà è che fra studenti, genitori ed insegnanti possono sorgere e svilupparsi numerose situazioni conflittuali.

Tra genitori e insegnanti le relazioni possono diventare così tese da bloccare la comunicazione e dar luogo a comportamenti ostili e difensivi.
Insegnanti e genitori hanno un ruolo ben determinato e hanno bisogno di confermarlo e, per poterlo fare, devono necessariamente confrontarsi in maniera adulta e responsabile, ma non sempre riescono a superare la difficoltà di accettare una posizione di uguaglianza di potere, con la paura che il confronto possa minare la loro autorità.
Grazie ai programmi di mediazione scolastica che sono stati introdotti a scuola (si fa riferimento in particolare ai programmi di mediazione scolastica condotti in Francia e in Giappone), si è potuto attuare un processo educativo che ha condotto gli studenti ad avere più capacità di riflessione critica, più consapevolezza, più capacità di regolarsi da soli, più autostima.

Un aspetto interessante è che le competenze acquisite a scuola sulle diverse modalità di gestire i conflitti vengono praticate anche in contesti diversi dalla scuola e questo consente la diffusione di una cultura nuova basata sulla comunicazione e sul rispetto.
Nel caso specifico, il caso di mediazione scolastica tra adulti che viene proposto è uno dei risultati ottenuti in seguito a una serie di incontri avvenuti presso il Servizio di Mediazione +, tra i mediatori e vari professionisti (psichiatri, psicoterapeuti, psicologi del lavoro, insegnanti, psicologi, facilitatori di gruppo, educatori, psico-oncologi) e diverse associazioni (quali Alcolisti Anonimi e Al-anon).

L'obiettivo degli incontri, che si svolgono con frequenza più o meno mensile, è stato quello di diffondere la cultura della mediazione e non limitare la sua pratica alla mediazione familiare, ma ampliare il suo campo d'azione. Tali incontri hanno portato ad una collaborazione con alcuni professionisti con i quali si sono potuti operare degli interventi in ambito sociale, socio-educativo, scolastico e comunitario.
In riferimento all'ambito scolastico, questi incontri hanno favorito, appunto, alcuni interventi di mediazione.

L'obiettivo non era solo quello di rispondere a problemi immediati con i quali si confrontano le scuole, come l'assenteismo e il vandalismo, ma favorire ancora una volta la conoscenza e la diffusione di un nuovo modo di regolare e gestire i conflitti attraverso il collegamento tra istituzione scolastica e famiglia.
La mediazione dei conflitti si è dunque inserita come anello di congiunzione tra i due contesti, scolastico e familiare, a favore di una relazione che tenesse in considerazione l'interesse comune, cioè la crescita armoniosa dello studente.
A seguito di questo processo di sensibilizzazione e di informazione sono stati trattati diversi casi in cui la mancanza di un confronto e di un colloquio tra genitori e insegnanti ha dato adito a incomprensioni che hanno determinato disagio per lo studente e reso il clima scolastico teso e poco fruttuoso.

Uno dei casi è stato videoregistrato per essere portato come esempio; si tratta di una mediazione scolastica tra adulti, in cui la situazione conflittuale ha interessato una madre e un'insegnante ed è avvenuta in una scuola elementare. Alla base del disagio c'era un pregiudizio da parte della madre nei confronti dell'insegnante riguardo al fatto che la figlia non venisse gratificata a scuola, ma al contrario fosse considerata incapace intellettivamente, e da parte dell'insegnante nei confronti della madre perché riteneva che non le venisse riconosciuto il suo ruolo di insegnante.

L'incomprensione che ne era derivata aveva avuto come conseguenza l'insorgere di un disagio sempre più palese da parte della bambina che veniva manifestato a casa con malessere psicofisico generale, mal di testa, fiacchezza, e a scuola con minore applicazione e attenzione al lavoro proposto dall'insegnante.
Il lavoro del mediatore è stato quello di portare le due parti a chiarire l'incomprensione e questo è stato possibile grazie all'incontro diretto tra le parti e alla riapertura del dialogo che ha permesso di superare il pregiudizio di base e diminuire la tensione.
Durante il processo di mediazione si è creato un clima sereno che ha determinato i presupposti per un confronto tra le due parti senza paura, da parte di entrambe, di perdere il proprio ruolo di educatrice-insegnante e educatrice-madre.
Il riconoscimento dei propri ruoli ha aiutato le due parti a creare una collaborazione finalizzata all'interesse comune: il bene della bambina.

Le esperienze avuta nel corso del progetto hanno rinforzato positivamente nel team operativo la convinzione che la mediazione dei conflitti possa essere uno strumento capace di valorizzare le capacità personali degli individui. Durante il processo di mediazione non solo si superano i conflitti, ma si facilita la costruzione di una nuova relazione, si rendono le persone più solidali e si pongono le basi per ricostruire i rapporti sociali.



Bibliografia

Bonafé-Schmitt J.P., La médiation scolaire: une technique de gestion de la violence ou un processus éducatif?, in Cahiers de la Médiation, n.8, Etude financée par le ministère de l'éducation Nationale et l'Intitut des hautes études sur la sécurité intérieure, Lyon, avril 1996.

Bonafé-Schmitt J.P., La médiation: une justice douce, Syros-Alternatives, Paris, 1992

Bonafé-Schmitt J.P., Una, tante mediazioni dei conflitti, in La sfida della mediazione, a cura di G.B. Pisapia e D. Antonucci, Cedam, Padova, 1997

Castelli S., La mediazione, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1996

Fonzi A., Il gioco crudele, Giunti, Firenze, 1999

Masters G., I conflitti e la mediazione nelle scuole giapponesi, in La sfida della mediazione, a cura di G.B. Pisapia e D. Antonucci, ed. Cedam, Padova, 1997

Olweus D., Bullismo a scuola, Giunti, Firenze, 1996.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Search Home Papers
Credits Sponsors Agenda
Elenco contributi Ricerca relazioni top page