La scalata al potere di Stalin


Con la morte di Lenin, avvenuta il 21 gennaio del 1924, si aprì all'interno dei vertici del Partito bolscevico la lotta per la successione. Il Partito in quel periodo era ancora diviso in quattro correnti: la corrente di sinistra che faceva capo a Trockij, contrario alla Nuova Politica Economica varata dal X Congresso del partito nel 1921 e favorevole ad una maggiore democraticità interna al Partito, la corrente di centro-sinistra che faceva capo a Kamenev e Zinov'ev, anch'essa ostile alla NEP ma ostile anche alla militarizzazione dell'economia propinata da Trockij, la corrente di centro-destra che faceva capo a Stalin favorevole alla NEP senza però che si lasciasse ai contadini totale libertà di speculazione ed infine la corrente di destra che aveva il suo leader in Bucharin e che essendo la più filocontadina era favorevole a concedere ai contadini una totale libertà economica facendo suo il motto: "Contadini arricchitevi"; al contrario nella sfera politica essa era decisamente la corrente più intollerante, favorevole al divieto di frazionismo interno al Partito. Subito dopo la morte di Lenin la Troika, composta da: Stalin, Kanenev e Zinov'ev, nominata dal Partito per assumere le veci di Lenin durante la sua indigenza, rafforzò l'alleanza allo scopo di eliminare Trockij, da tutti considerato l'erede naturale di Lenin. Trockij nel giro di un anno si trovò cosi'messo in completa minoranza politica; la sua precaria posizione fu poi aggravata dalle sue esternazioni pubbliche contro il nuovo indirizzo politico-economico del Partito, e dall'aver costituito, nel 1926, "l'Opposizione Unita". Questo suo atto dette ai vertici bolscevichi l'occasione per la sua completa esautorazione, possibile anche dal punto di vista giuridico, visto che il frazionismo interno al Partito era vietato dal 1921. Nel 1925 perse così la carica di Commissario del popolo della Marina e della Guerra, nel 1926 perse il seggio nel Politjuro, nel 1927 fu espulso dal Comitato Centrale prima e dal Partito poco dopo, infine, nel 1929 fu esiliato in Turchia con l'accusa, appunto, di frazionismo interno. La silurazione di Trochij fu architettata e messa in atto dalla Troika con l'avvallo di tutta l'ala del Partito antitrockista. Eliminato politicamente Trockij Stalin abbandò l'alleanza con Kamenev e Zinov'ev per schierarsi dalla parte di Bucharin. L'alleanza con quest'ultimo la si deve, in massima parte, ad una maggiore vicinanza delle idee economiche tra i due rivoluzionari. Bisogna sapere, infatti, che Stalin nei primi anni venti appoggiava la posizione filoneppista, di grande fiducia verso i contadini, inducendolo a sentire più naturale e più conveniente l'alleanza con Bucarin. Da tale alleanza si consumò l'eliminazione politica di Kamenev e Zinove'ev ed, ovviamente, della loro corrente. La loro eliminazione non andò così a fondo come quella di Trockij, limitandosi perlopiù ad una privazione della loro autorità politica. Zinov'ev perse la presidenza del Komintern, il seggio al Politbujro ed al Comitato centrale, oltre ad essere esiliato, insieme a Kamenev, a Kaluga, una città a poche centinaia di chilometri da Mosca; sentenza questa che fu applicata con pochissimo rigore. Questa differenza di trattamento con Trochij la si deve a due fattori: il primo legato al minor prestigio di quest'ultimi e quindi meno pericolosi di quanto lo fosse Trockij, il secondo si lega alla sfiducia che, dal 1928, Stalin cominciò a maturare verso i contadini e che lo indusse ad avvicinarsi ad una posizione più di sinistra. Nel 1929, durante l'ennesima crisi a forbice, Stalin, indignatosi dinanzi all'avidità dei Kulaky (I condatini ricchi) verso le città bisognose di grano, fece definitivamente venir meno il suo appoggio al mondo rurale ed alla N.E.P. Rotta l'intesa con Bucharin, che rimase sulle proprie posizioni, Stalin utilizzò gli esautorati Kamenev e Zinove'ev per mettere in minoranza Bucharin e la sua corrente. Bucharin perse la direzione della Pravda, il seggio al Politbjuro e la presidenza del Komintern; la N.E.P fu definitivamente abbandonata nel 1930, soppiantata dal primo piano quinquennale di industrializzazione forzata, ed i Kulaky furono soppressi come classe sociale. Come sappiamo, a metà anni trenta, Stalin mise in piedi i tre grandi processi politici dove le tre sopra citate correnti furono dichiarate controrivoluzionarie ed i loro appartenenti condannati a morte. Kamenev e Zinov'ev furono fucilati nel 1936, anno in cui fu condannato a morte in contumacia anche Trochij; Bucharin fu condannato a morte nel 1938.

Riporto la nuova composizione del governo sovietico all'indomani della morte di Lenin.

Ricov Presidente dei Commissari del popolo dei soviet, Kamenev Pres. del Consiglio del Lavoro e Difesa, Cicerin Commissario agli Esteri, Trockij Commissario Guerra e Marina, Krassin Commissario per il Commercio Estero, Rudzutak Commissario alle Ferrovie, Kuilisceff Commissario Ispettorato contadini e degli operai, Sumirnoff Commissario Poste e Telegrafi, Smith Commissario al lavoro, Briukhanof Commissario agli Approvvigionamenti, Zerrinski Commissario Economia nazionale.