Stalin

Stalin Iosif Vissarionovic pseudonimo di I. V. Dzugsvili, nasce a Gori in Georgia nel 1879 e muore a Mosca il 5 marzo del 1953. Figlio di un ciabattino alcolizzato e di una lavandaia, vive un'infanzia difficile e povera, il padre lo picchiava di continuo. Dal 1894 al 1899 frequenta il Seminario Teologico di Tiflis, Nel 1898 si iscrive all'organizzazione socialista di Tiflis, adesione che paga con l'espulsione dal Seminario. Nel 1902 subisce il primo arresto, che gli costa due anni di carcere a Batum in Siberia, uscito di prigione, nel 1904 entra nei ranghi del Partito bolscevico, dove inizia la sua assidua attività di politico e di rivoluzionario. Nel 1913 viene dinuovo arrestato è deportato in Siberia, dove rimane detenuto fino al 1917, quando, grazie all'amnistia emessa dal governo provvisorio, ritorna in libertà. Col rientro di Lenin in Russia, aprile 1917, ricomincia la frenetica attività politica, che lo porta ad essere tra i principali artefifi della Rivoluzione d'ottobre. Con la vittoria del Partito bolscevico oltre a mantenere il seggio nel Politbjurò è nominato Commissario del popolo delle Nazionalità, incarico assai delicato vista la struttura geografica di cui era composto l'ex dell'impero russo. Il 3 aprile del 1922 è eletto Segretario del Partito bolscevico, incarico che all'epoca non dava molto potere ma che Stalin seppe usare molto bene per costruire gli elementi per la scalata alla successione a Lenin. Importante è sicuramente la sua teoria del Socialismo in un solo Paese che inizia ad eleborare dagli anni venti, quando si accoge che ormai lo scoppio della Rivoluzione socialista in Europa occidentale non è più una realtà concreta, come sembrava essere alla vigilia della Rivoluzione d'ottobre. Stalin con la soppressione delle altre correnti inseno al Partito, consumatesi tra il 1924 ed il 1929, diventa il capo assoluto dell'U.R.S.S. Le sue capacità di grande condottiero emergono durante la Seconda guerra mondiale, quando l'Unione sovietica riesce a fermare l'avanzata "teutonica", giunta fino alle porte di Mosca e Stalingrado, e a spingerla fino a Berlino, dove, nel maggio del 1945, l'Armata rossa fa il suo ingresso trionfante.

Tra le sue oprere è doveroso ricordare: Il marxismo ed il problema nazionale, S.d. Lenin, 1946. Bolscevismo e capitalismo, 1934. Opere complete, 1949. Il marxismo e la questione nazionale e coloniale, 1948. Il marxismo e la linguistica, 1952. Anarchia o socialismo, 1950. Questioni del leninismo, 1946. Problemi economici del socialismo nell'URSS, 1952. Problemi della pace, 1952. Probleme des Leninismus, 1926. Principi del lenismo e altri scritti, S.d. La "Rivoluzione permanente" e il socialismo in un paese solo, S.d. Storia del Partito Comunista (Bolscevico) dell'U.R.S.S., s.d.