Articoli
L'invidia dei colleghi
Gli improvvisatori professionisti, che non svolgevano altre attività e non avevano altri redditi, affidavano le proprie sorti economiche all’esito delle gare poetiche: alcuni poeti si trovarono in miseria. Moretti era troppo spesso vincitore per essere un avversario gradito in gara.
Celebre il fatto accaduto la notte tra il 7 e l'8 maggio del 1906 a Bono
dove, in occasione della festa di S.Narciso, fu indetta l’ormai tradizionale
gara poetica; nella cronaca de La Nuova leggiamo: “arrivarono i poeti
Antonio Farina di Osilo, la figlia Maria,Giuseppe Pirastru di Ozieri e Barore
Testoni di Bonorva. Quando tutto fu pronto ed il pubblico impazientiva, solo
Moretti si presentò sul palco e gli altri avevano scioperato protestando
di non volere il Moretti. Di qui nacque una grande eccitazione negli animi:
la gara non si potè tenere tra le proteste del pubblico. Questi fatti
determinarono una dimostrazione solenne; la mattina dell'8, il comitato, con
tutto il popolo applaudente e con la musica in testa, percorse le vie del
paese al grido di -Abbasso la camorra, viva Moretti!-”