LABORATORIO TEATRALE DI PRIMO LIVELLO:

                                               "DENTRO IL TEATRO"



La voglia di essere nella società passa per il teatro, attraverso il bisogno di fare e raccontare. Come avvicinarsi a quest'arte antica quanto l'uomo, ma più moderna dei più sofisticati viaggi nelle reti satellitari telematiche? E' semplice: attraverso "l'essenza del teatro", vale a dire nell'incontro spettatore/attore. Il trucco è tutto lì;
La
"fabbrica dell'attore" è il corpo dell'attore e "l'edificio delle idee" è la sua mente, libera alla ricerca di libertà. Attraverso un percorso che parte dall'uomo e finisce all'uomo (cioè lavorando sulla consapevolezza di essere qui e ora) si giocherà sul conoscere le propie emozioni, su come queste sono vissute dai nostri muscoli, dalle nostre ossa, dalle nostre viscere.
Queste sono le basi su cui si svolge il laboratorio di primo livello che si articola in diversi momenti di lavoro:

  • Lavoro sulla voce, sul diaframma e su come i suoni si formano e diventano parte del lavoro teatrale nell'esercizio del fare teatro.
  • Lavoro sul movimento del corpo finalizzato alla ricerca della consapevolezza della sostanza di cui la macchina umana è fornita: consapevolezza dei muscoli, delle ossa e delle viscere, ottenibile attraverso l'eliminazione delle rigidità e delle tensioni nervose che spesso determinano in noi una maschera corporea e muscolare falsa.
  • Lavoro sul ritmo. Come il ritmo del battito cardiaco dà vita e calore alle emozioni, così il ritmo della scena dà verità e fantasia alle rappresentazioni. Lavorare sul ritmo con strumenti musicali o con il semplice battito delle mani o aiutandosi con gli esercizi della giocoleria classica (vedi voce).
  • Giocoleria . Intesa ad apprendere l'ABC dell'arte di tenere gli oggetti in movimento (palline, cerchi, clave, diablo, ecc…) sviluppando così la concentrazione, l'attenzione e la costanza, qualità indispensabili sia nella vita che nel teatro.
  • Lavoro sul clown. Anche questa parte del lavoro è volta a riscoprire una caratteristica che è già in noi, "l'antico bambino che non invecchia mai" e che sa ancora sorridere, nonostante il grigiore di cui l'adulto si ricopre.
  • Lavoro sulla drammatizzazione. Vale a dire come portare sulla scena un fatto che si è letto, si è visto o ci è stato narrato? In altre parole, come trasformare in azione teatrale dei fatti di cui nella mente abbiamo un'idea?
          Attraverso le improvvisazioni e il gioco collettivo

                               LABORATORIO TEATRALE DI SECONDO LIVELLO

                                         "Teatro utile, teatro inutile, teatro dannoso"

Partendo dal presupposto che per poter fare teatro occorrono tre indispensabili cose:
VOLER FARE TEATRO (cose che ognuno di noi possiede e che si manifestano con quell'attività che si chiama lavoro) ognuno può intraprendere questo viaggio fantastico e interminabile che lo avvicina sempre più a conoscersi e a conoscere l'arte del teatro, cioè l'arte della vita.
Questo laboratorio è rivolto a chi ha già avuto un minimo di esperienza e vuole esercitarsi a capire con noi che cosa vuol dire :
"l'essenza del teatro è racchiusa in un mistero che si chiama il momento presente".
Anche questo laboratorio ripercorre le voci fondamentali per avvicinarsi all'arte teatrale, ma superando ormai quelle stesse basi nel gioco della fantastica creatività che ci ispira il palcoscenico.

  • Lavoro sulla voce: appreso il funzionamento del diaframma, ora questo diventa parte cosciente di noi, da usare con spontaneità e naturalezza.
  • Dizione: non intesa nella rigida accezione della codificazione di norme per esprimere sentimenti ed emozioni che la vita e il teatro offrono;
  • Lavoro sul corpo: finalmente padroni di quel meraviglioso strumento che è il nostro corpo, sciolte le spalle, ed eliminate le contrazioni muscolari, toraciche e la meccanicità nel camminare, ci si può immettere come un liquido negli spazi che gli spettatori lasciano semi-vuoti;
  • Lavoro sul ritmo: la musica innalza il livello dell'energia e intensifica le emozioni dell'attore e quindi dello spettatore. Ma la musica è ritmo e ritmo è ogni oggetto che producendo suoni rivive nelle nostre mani;
  • Giocoleria: appresi i fondamentali della giocoleria, si può ora scoprire un nuovo modo di giocare con le palline, i cerchi, clave, ecc…: il sorprendente lavoro di giocoleria di gruppo:
  • Lavoro sul clown e sul mimo: si tratta di due momenti del lavoro che vanno di pari passo con il lavoro d'attore perché aiutano ad approfondire e a svelare la naturalezza e l'espressione di ognuno.

Per ulteriori informazioni:

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