BORGO D'ALE  - IL CASTELLO DEGLI ARELIO 

 
 
 
Il castello, oggi raso al suolo, è completamente nascosto dalla vegetazione. Veniva chiamato Castello Gigante e doveva essere poderoso ed imponente. Si racconta delle sue alte torri e del suo castellano che taglieggiava gli abitanti del villaggio. Questi decisero quindi di unirsi e di affrontarlo. Riuscirono quindi a sconfiggerlo e distrussero così il castello.
Questa pare però una storiella inventata per raccontare la nascita di Borgo d'Ale, nata dal motto "l'unione fa la forza".
Questa piccola fossa è una delle tre aree che sono rimaste ad indicarci la planimetria del castello.

Probabilmente si trattava di una torre, orami rasa al suolo.
Siamo quindi partiti da questa zona, la prima che abbiamo trovato, per ricostruire la planimetria del castello.

Abbiamo trovato anche i resti di una stanza ed una lunga muraglia in ciottoli.
Dopo ore di rilevamenti e di misurazioni abbiamo raccolto i dati necessari pre generare una piantina del complesso.

Una leggenda a sostegno dell'ipotesi di un tunnel la troviamo nel racconto popolare che vuole un sotterraneo collegato ad una legnaia del Borgo, capace di raggiungere la collina "del Mondo".

Pare che questo tunnel fosse preesistente al paese e che l'accesso fosse consentito da una botola ben nascosta all'interno della legnaia, mentre l'uscita si sarebbe trovata nella foresta dove poi avrebbero costruito il Borgo Franco.

Poco fuori dal paese, sul colle denominato "Bric dal Mund" si trovano a Borgo d'Ale, i resti dell'antico castello degli Arelio. Il colle è facilmente distinguibile dalle altre collinette in quanto sorregge un moderno ripetitore.

Quello che resta del castello è ormai ben poco, ed in più è ricoperto da rovi e nascostio dai castagni.

Secondo la leggenda il castello era collegato con quello della vicine Alice, che prende il nome di Alice Castello.

Come raggiungerlo:
Uscendo da Borgo D’Ale, dopo l’arco, secondo semaforo a destra verso Cossano, dopo circa 3,5Km c’è una stradina sterrata sulla destra. L’ingresso ha alla sua destra un basso cilindro di cemento ed a sinistra un muretto di pietre.
Seguendo la stradina, dopo qualche curva si presenta un bivio. Si deve seguire la deviazione sulla destra, che punta verso la collina per raggiungere il ripetitore. La boscaglia che avvolge questi sentieri prende il nome di "Foresta della paura" per via dei briganti che rapinavano e assassinavano i viandanti.

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