ll Museo Barracco accoglie accanto alla
collezione d'arte antica, anche due notevoli fondi librari d'interesse prevalentemente
artistico ed archeologico.
Il primo di essi, la Biblioteca Barracco,
rappresenta il corredo scientifico e bibliografico che il barone Barracco affiancò alla
sua collezione d'arte nel 1904, quando, realizzato su progetto del Koch un edificio da
adibire a museo, vi sistemava la sua raccolta e parte della sua biblioteca, donando il
tutto alla città di Roma.
Questa circostanza rende ancor oggi la Biblioteca Barracco qualcosa di unico nel suo
genere, una biblioteca pensata e realizzata come parte integrante di un museo a carattere
scientifico e didattico.
In essa sono raccolte 280 opere per un totale
di circa 350 volumi, più 150 opuscoli di "miscellanee": un numero limitato di
opere, compensato tuttavia dal loro carattere specialistico e soprattutto dalla loro
qualità.
Si tratta infatti dei capisaldi dell'archeologia ottocentesca. spesso veri e propri tesori
librari e rare edizioni di classici del Seicento e del Settecento.
Tra le opere più importanti i dodici volumi dei Monumenti dell'Egitto e della Nubia di
Ippolito Rosellini, con i tre grandi atlanti di tavole spesso acquarellate a mano, e i
dodici volumi in folio dei Denkmäler di Richard Lepsius,
frutto della spedizione tedesca sul Nilo e imponente realizzazione tipografica in
cromolitografia.
Il secondo fondo è costituito dalla
biblioteca appartenuta a Ludwig Pollak (1868-1943), archeologo, studioso, collezionista,
esperto e mercante d'arte. Egli visse e operò soprattutto a Roma, sua città elettiva, a
partire dal 1893 fino al 1943, anno in cui veniva sequestrato e deportato dalla Gestapo
verso i campi di concentramento nazisti, dove scomparve con la moglie e i tre figli.
Nel 1958, Margarethe Susmann Pollak, unica
parente ed erede dell'archeologo, donò le opere d'arte, gli oggetti di antiquariato e la
Biblioteca Pollak al Comune di Roma, che provvide a sistemare quest'ultima nel Museo
Barracco, di cui il Pollak era stato per un trentennio conservatore onorario. La
Biblioteca Pollak consta di circa 2500 volumi e di una sezione archivistica comprendente i
25 Tagebücher (i diari nei quali il Pollak tra il 1886 e il 1934 annotava
cronache, osservazioni, aneddoti di vita artistica e culturale romana ed europea), appunti
e scritti editi e inediti ed una raccolta di autografi di mano del Goethe ovvero di altri
personaggi della sua cerchia. Nella biblioteca la "sezione goethiana" consta
invece di 170 edizioni, per un totale di circa 300 volumi, che rappresentano tutta la
produzione dell'autore ed una sua consistente bibliografia.
Accanto a questa vanno segnalate la "sezione boema" (130 opere di storia e vita
boeme in edizioni che vanno dal Cinquecento all'Ottocento), i 250 cataloghi di aste
antiquarie, i 180 cataloghi di musei ed esposizioni ed infine i circa 900 opuscoli di
archeologia, storia dell'arte, glittica, epigrafia e numismatica, spesso omaggio degli
stessi autori, che testimoniano la vastità delle relazioni scientifiche e degli interessi
dei Pollak, considerato ai suoi tempi uno dei maggiori conoscitori europei d'arte ed un
esperto nel campo delle falsificazioni.
|
|
Particolare della biblioteca
di G.Barracco nella casa di
via del Corso
La Biblioteca Barracco
nel primo Museo di G.Koch
Illustrazione da I. Rossellini, Monumenti
dell'Egitto e della Nubia, Pisa 1832-1834
I grandi formati
della sezione egizia
|