la mappa






luglio 2007.
Sono tornato dall'Islanda, che è dominata da una natura incredibile, dove sembra di essere alle origini dell'età della terra: ghiacciai e iceberg, pecore a non finire e fiordi molto interessanti, sterne artiche e sule, cascate prorompenti ... la Terra si apre, si muove, erutta, genera ancora oggi nuove formazioni rocciose, laviche, masse di neve e di ghiacci enormi. Terra di saghe, di storie, spesso di sangue. Certo poi la popolazione è capace ancora oggi di uccidere le balene, di mangiarle, e così anche i pulcinella di mare (Fratercula arctica).



Spesso si vedono volpi bianche impagliate dentro le case, assieme a teste di renne e svariati altri volatili. La caccia sembra un'abitudine qui, dettata dalla sopravvivenza, che si sente maggiormente là dove il territorio è più duro.





Le città - quelle poche, diciamo sostanzialmente Reykjavik e Akureyri (nel nord)- sono piuttosto modeste e anche i paesi sono sostanzialmente poco caratteristici; poi ci sono tante fattorie sparse nelle campagne, dove ho alloggiato quasi sempre, e si rivelano comode sistemazioni.






Degna di nota è la cittadina di Stykkisholmur che merita una visita, sia per la chiesa moderna dalle forme slanciate e inusuali (ammirate il bel quadro della Madonna dietro l'altare, in un ambiente sereno e cristallino per la bella luce) e Vatnasafn, la library of water creata da Roni Horn.

L'archivio dell'acqua, la raccolta di alcuni degli antichi ghiacci islandesi, riuniti in una sala sopra l'oceano, isolata e al contempo parte dell'esterno, parte essenziale della vita. Si cammina tra queste colonne, sfiorando le acque, immaginandone i luoghi di provenienza; è una collezione razionalmente impossibile, divertente, che il corpo registra come una opportunità a cavallo tra la natura e l'arte, perfetta congiunzione, magica. Un'esperienza da vivere pienamente, lasciandosi cullare dall'apparente staticità dell'acqua 'imprigionata' nelle colonne. Si sente il loro pulsare, lo si percepisce chiaramente.









Questa è la laguna degli icerberg, a sud dell'isola, dove si può navigare su un'acqua cristallina, vagando tra i ghiacci. In lontananza il grande ghiacciaio si stacca pezzo dopo pezzo, per galleggiare accanto ai turisti stupefatti. Poco oltre le foche nuotano tra gli iceberg che, sempre più assottigliati, si avviano verso la libertà dell'oceano.




Visualizzazione ingrandita della mappa



La popolazione è restia a farsi avvicinare, sono molto chiusi e secondo me vedono lo straniero quasi come un intruso, per non dire una minaccia; leggendo la loro storia mi sono reso conto di come siano stati da sempre invasi e predati, anche da pirati algerini... quindi la loro diffidenza nasce dal passato, e questo mi insegna di come occorre - per la nostra stessa serenità - fare tesoro del passato, delle esperienze ma imparare da esse e non farsi incatenare.
Ciò può essere fonte per una riflessione riguardo all'aprirsi agli altri, un'attitudine che aiuta e apre il cuore. Mi fa riflettere che chiudersi non porta a nulla ed è un comportamento dettato fondamentalmente dalla paura. Lo reputo un profondo insegnamento.





altre foto dei miei viaggi

Viaggi

dolmen e cairn in Irlanda, 2008

Ischia, il giardino La Mortella

Ibiza

Torino

splendido, rilassante Canada, 2005

Tanzania, terra di acacie e ghepardi in agguato, 2005

Grecia millenaria ! viaggio nel Peloponneso, 2006 e Grecia continentale, 2010

foto delle rive romane del Tevere

... e per finire le mie creazioni disponibili in Internet

Inizio