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Economia

L'agricoltura, in particolar modo il settore zootecnia, è fondamentale per l'economia uruguayana, ma anche l'industria sta conoscendo una fase di sviluppo. Anche se il governo gestisce ancora grandi imprese come le ferrovie, l'energia elettrica, il servizio telefonico, la compagnia aerea nazionale e la radiodiffusione ufficiale, gran parte dell'economia del paese è in mano a privati. Nel 1994 il PIL pro capite era di 4650 dollari USA.

 

Agricoltura

La zootecnia, principale attività del settore, costituisce la base dell'economia uruguayana, contribuendo per circa il 40%, grazie soprattutto alla lana, alla carne e alle pelli, al volume complessivo delle esportazioni. Il clima temperato, con variazioni di temperatura non rilevanti da una zona all'altra e con una regolare distribuzione delle precipitazioni, rende possibile il pascolo del bestiame nel corso dell'intero anno; si allevano soprattutto ovini e bovini, ma anche suini, equini, caprini e animali da cortile. Il terreno, fatta eccezione per il suolo sabbioso e paludoso della costa orientale, è generalmente molto fertile; tuttavia, essendo quasi tutto adibito a pascolo, soltanto l'8% viene coltivato, anche se, grazie ai lavori di drenaggio effettuati nella zona paludosa, la percentuale si sta incrementando. Le colture più importanti sono canna e barbabietola da zucchero, frumento, riso, orzo, vite, agrumi, patate, lino, girasole e mais.

Alla fine degli anni Ottanta, circa il 90% del legname tagliato veniva utilizzato come combustibile. Negli ultimi decenni si è notevolmente sviluppata l'industria della pesca.

 

Risorse minerarie e industria

Le risorse minerarie sono piuttosto scarse e il loro sfruttamento ha una rilevanza piuttosto modesta sull'economia del paese; si estraggono soprattutto sabbia, argilla, gesso, talco e graniti.

Per quanto riguarda il settore industriale, il governo ha incoraggiato lo sviluppo delle attività in grado di produrre beni destinati all'esportazione. Importanti sono soprattutto la lavorazione della lana, del cotone e del rayon, nonché la trasformazione dei prodotti alimentari, in particolare delle carni, e la raffinazione del petrolio. Di un certo rilievo è infine la produzione di cemento, acciaio, alluminio e carta.

Il fabbisogno energetico nazionale è soddisfatto in prevalenza da grandi centrali idroelettriche. Il potenziale installato, pari a 2.065.000 kW, fornisce energia elettrica per 7989 milioni di kWh (1993).

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