stemma di Usini chiesa S.Croce
chiesa S.Giorgio
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Il costume maschile

Il vestiario maschile tradizionale ad Usini fu abbandonato negli anni attorno al 1900 e non ha lasciato molte tracce. Sono rari soprattutto i capi originali giunti sino a noi perché gli abiti maschili erano usati nella vita quotidiana sino al quasi totale distruzione o accompagnavano i proprietari nella sepoltura. Si è, in possesso comunque, di testimonianze sufficienti per individuare due fasi evolutive, una più antica che prevedeva l' uso delle ragas d' orbace e l' altra più recente, in cui vennero introdotti calzoni di d' orbace nero. Con il " costume" più antico si indossava un giubbetto, su cosso, in panno o velluto nei toni del rosso o del nero e, oltre alle ragas, calzoni bianchi con ghette nere. Queste avevano spesso un' apertura laterale chiusa, da bottoni rivestiti di tessuto rosso. In seguito si ebbe l' introduzione di una sorta di gilet privo delle maniche, in panno nero, chiuso a doppio petto mediante due file di bottoni neri. Con entrambe le fogge si indossava sovente su cappottinu, giacca di fine orbace nero, con cappuccio, tasche a fessura e risvolti rivestiti di velluto nero impunturato.


Il vestito femminile di Usini

L'abbigliamento femminile usinese, come del resto quello di tutta l'isola comprendeva sempre un copricapo. I capelli venivano pettinati con una crocchia sulla nuca, trattenuta da una bacchetta d'osso, ed erano stretti entro una cuffia, non meglio definibile. Alla cuffia, nei giorni festivi, si sovrapponeva un velo rettangolare di tulle bianco ricamato che scendeva libero sugli omeri e sulle spalle. Nell'uso domenicale o quotidiano si indossava un fazzoletto piegato a triangolo, su mancaloru a corru, cui talvolta veniva aggiunto un ulteriore fazzoletto rettangolare legato sotto il mento, su mancarolu ispartu.

LA CAMICIA

, sa camija, realizzata con fine tela di cotone, candida, era molto ampia e scollata e presentava un'apertura verticale al centro del petto che consentiva di indossarla. Le maniche erano anch'esse ampie con semplici polsini di tipo maschile. Lungo la scollatura si aveva una trinetta, su collaritu, decorata con minuti ricami floreali e geometrici. Altri ricami o applicazione di pizzo San Gallo ne ornavano talvolta la parte anteriore a seconda dei mezzi e del gusto della propietaria. Cucita alla camicia vera e propria, si aggiungeva sempre una lunga sottogonna, su cansciu, spesso realizzata con tela bianca di mediocre qualità.

IL BUSTO,

s'imbustu, si indossava sopra la camicia, sotto il giubetto. Questo capo presenta una struttura rigida ottenuta con stecche di palma nana e bacchette metalliche contenute entro un fodera di tela bianca, cui sono assicurate con fitte cuciture. Il busto usinese, come quelli dei centri vicini, è costituito da due parti simmetriche, unite in corrispondenza della schiena da una fitta allacciatura di nastri di seta o lana rossa o verde ed inferiormente ha sempre degli spacchi che consentono di adattare l'indumento alla vita, sostenendo la gonna. All'esterno si ha un rivestimento di pesante broccato a motivi floreali multicolori con sfondo nero, giallo, blu, verde o bianco, assicurato al supporto mediante una serie di strette trinette a fiorellini che lo attraversano verticalmente. Un lungo nastro di seta o lana, su frisu, quasi sempre rosso o rosa, chiudeva il busto sul davanti, passando entro due serie di occhielli rotondi.





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