LA CACCIA
E GLI ANIMALI

UCCELLI: questi animali erano sia domestici che selvatici e quindi ne veniva praticata la caccia. Venivano rappresentati con un lungo collo che richiama uccelli acquatici come le anatre o le cicogne.

GLI ANIMALI DELLA CACCIA

In molte scene di caccia, gli animali più rappresentati sono:

IL CERVO Figura più rappresentata in quanto raro e ricercato per svariati usi: con le corna, infatti, si costruivano utensili, ornamenti e armi tra cui lance, asce alabarde. I cervi erano dotati di lunghe corna ramificate e, proprio per i molteplici utilizzi del loro corpo, ad essi veniva attribuito un significato religioso. Costituivano un nutrimento fondamentale e fornivano anche il grasso, la pelle veniva usata anche per l'abbigliamento dei sacerdoti.

CAMOSCI E STAMBECCHI: le incisioni che riguardano questi due animali sono più rare. Di questi erano messi in evidenza le corna ad uncino dei camosci e le lunga corna ad arco rivolte all’indietro degli stambecchi.

LUPI E VOLPI: questi animali vengono rappresentati con una lunga coda rivolta verso il basso.


CANI: venivano incisi con la coda arricciata all’insù. Erano considerati animali domestici e affiancavano i guerrieri nelle battute di caccia.
Oltre a questi sono stati rappresentati anche altri animali di meno facile riconoscimento.

TROFEO DI UCCELLI
Venivano infilzati diversi piccoli uccelli su un unico spiedo, dopo essere stati colpiti da un individuo che li fronteggiava minaccioso il quale forse faceva volteggiare una rete o una trappola per la cattura.

 

 

LA CACCIA E GLI ANIMALI

LE ARMI DA CACCIA

Le armi usate erano la grande lancia e il laccio.

IL LACCIO serviva per imbrigliare il cervo ed era un metodo di caccia finalizzato alla cattura dell’animale vivo. Questa scena di caccia veniva rappresentata con un cervo imbrigliato nel laccio accanto ad un individuo a braccia alzate.

I PUGNALI sono le armi più comuni associate agli animali perché probabilmente rappresentano in modo simbolico l'idea del possesso e della conquista della preda.

L'ASCIA sebbene meno frequenti, nelle rappresentazioni di animali troviamo anche grandi asce dal lungo manico sempre associate al rituale della caccia


LA GRANDE LANCIA si presentava come una lama acuminata e molto lunga, diversa da quelle normali delle altre figure. I Camuni, probabilmente, volevano sottolineare questa specie di arma offensiva. Alcune fonti storiche documentano che le lance celtiche avevano una punta lunga fino a mezzo metro e larga quasi 14 cm. Oltre a queste armi sono stati ritrovati resti di punte di selce; questo significa che i Camuni sapevano lavorare la pietra. Inoltre, erano una popolazione dedita sia all’agricoltura sia alla caccia

 

 

LA CACCIA E GLI ANIMALI

STRATEGIE DI CACCIA

Compaiono raffigurazioni di branchi di cervi incalzati da cacciatori a cavallo armati di lance, spesso essi erano accompagnati anche da mute di cani i quali avevano il compito di rincorrere il cervo fino a farlo giungere a portata del cacciatore che lo trafiggeva. Dalle raffigurazioni che ci sono pervenute sembra che la caccia al cervo non fosse esclusivamente riservata ai guerrieri, ma fosse praticata anche dalla gente comune.

CACCIA AL CERVO
 STRATEGIE MAGICHE 

camuni12a.jpg (3374 byte) Nel Paleolitico venivano rappresentati gli animali da cacciare, essendo questa una pratica magica, volta a garantire l’uccisione della vittima. Tra le pratiche magiche utilizzate segnaliamo le riproduzioni di impronte di piedi e mani umane sopra le raffigurazioni degli animali (in particolare del cervo), impronte che stanno ad indicare la presa di possesso dell’animale, in quanto i cacciatori preistorici credevano che, attraverso l’immagine, si potesse condizionare l’animale vero, attirandolo e prendendo possesso del suo essere, della sua forza vitale. 

Sovente seguiva l’atto di colpire l’immagine dell’animale quale ulteriore auspicio di una fruttuosa battuta venatoria. L’abbondanza di cervi nelle raffigurazioni è dovuta all’importanza di cacciare tale animale molto utile alla sopravvivenza, ma probabilmente non troppo diffuso. La sua cattura significava prestigio per i cacciatori e impressionava l’intera tribù. In particolare la preda più importante r celebrata era il cervo maschio, molto considerato all’epoca probabilmente anche per il palco delle corna molto sviluppato. Altre rappresentazioni mettono in evidenza le strategie di caccia di tale animale, per propiziarne la cattura e l’uccisione, facendo avverare il fatto.

 

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