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Visitare Verona: San Zeno

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Costruita sul luogo dove fu sepolto l'evangelizzatore di verona, San Zeno, morto nel 380, le cui spoglie rimangono nella cripta, l'edificio fu più volte ricostruito fino al 1117, data del terremoto che rase quasi completamente al suolo la città tanto che ben pochi edifici restano, anteriori a questa data, l'Arena stessa fu gravemente danneggiata. Ricostruita a partire dalla fine del 12° secolo la facciata attuale è del maestro Niccolò, considerata una delle massime espressioni di architettura romanica in Europa. All'interno la chiesa ha la classica struttura tripartita delle basiliche romaniche, chiesa plebana in basso, chiesa presbiteriale in alto, rappresentante l'ascesa del fedele e poggiante sulla cripta, quindi simbolicamente sul fondatore della chiesa. Ai lati delle navate laterali, la cosiddetta bibbia dei poveri, cicli di affreschi anonimi di varie epoche che rappresentavano visivamente gli episodi evangelici per il popolo illetterato, il che sottolinea nuovamente il carattere popolare della famosa chiesa veronese. La pala d'altare è del Mantegna e segna l'inizio del rinascimento a Verona. ai lati dell'altare il "san zen che ride" statua gotica rappresentante il patrono famoso per la sua indole gentile e bonaria e per la sua passione per la pesca. Il portale bronzeo meriterebbe tutta una trattaizone a se, ma si può comunque dire che vengono riconosciute almeno tre mani e due epoche, sicuramente anteriori all'ultimo rifacimento della chiesa. più volte smontato e rimontato, l'ordine quindi non è lo stesso originario, forse alcune formelle mancano. Fino al duecento inoltrato la chiesa di San Zeno era esterna alla cinta muraria e quindi sempre aperta alle incursioni nemiche. Nelle formelle rappresentazioni dell'antico, del nuovo testamento e della vita del Santo. Alcune formelle non sono riconoscibili chiaramente nel loro soggetto e questo ha alimentato il mistero e il fascino attorno a quest'opera considerata nel corso dei secoli ora rozza e infantile, ora capolavoro di espressività e forza rappresentativa. C' è anche chi sostiene che Dante, almeno due volte ospite a Verona sia stato da questo portale ispirato per la sua descrizione della porta dell'inferno. Teoria affascinante ma difficilmente dimostrabile.

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